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LA DINASTIA IMPERIALE DEGLI SVEVI

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Presentazione sul tema: "LA DINASTIA IMPERIALE DEGLI SVEVI"— Transcript della presentazione:

1 LA DINASTIA IMPERIALE DEGLI SVEVI
Federico Barbarossa e i Comuni L’età di Federico II

2 Federico Barbarossa al potere
Dal X sec. la carica di imperatore è elettiva: alcuni grandi feudatari tedeschi, detti “grandi elettori”, controllano l’elezione del sovrano. Si contendono il potere i duchi di Svevia, sostenuti dai Ghibellini, e i duchi di Baviera, sostenuti dai Guelfi. Nel 1152 Federico I di Svevia, soprannominato “Barbarossa”, riesce a farsi eleggere imperatore.

3 Federico Barbarossa contro i Comuni
L’obiettivo del nuovo imperatore è imporre la propria autorità ai comuni, che si sono attribuiti anche i diritti tradizionalmente spettanti al re (le cosiddette “regalie”) : battere moneta, esigere imposte, armare l’esercito, istituire tribunali. Federico Barbarossa riunisce i rappresentanti dei Comuni nella Dieta di Roncaglia, obbligandoli a restituire le regalie e imponendo loro il controllo di funzionari imperiali. Dieta: assemblea convocata dall’Imperatore del Sacro Romano Impero Germanico

4 La riscossa dei Comuni Per dare una lezione ai Comuni, nel 1162 il Barbarossa assedia Milano fino a ridurla alla fame, poi distrugge le mura della città e deporta i cittadini. Ma nel 1167 molti Comuni di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia, guidati da Milano, si riuniscono a Pontida e formano un’alleanza, chiamata Lega Lombarda. Ai Comuni si unisce anche papa Alessandro III, che è nemico di Barbarossa da quando l’imperatore ha fatto eleggere un antipapa, Vittore IV. Dopo diversi anni di guerra, nel 1176 i Comuni riescono a sconfiggere l’imperatore nella Battaglia di Legnano. In quel periodo il Barbarossa è contrastato anche dai feudatari tedeschi, quindi si è molto indebolito. Antipapa: papa eletto in contrapposizione a quello legittimo.

5 Federico Barbarossa con i figli Enrico VI e Federico
(miniatura del 1320) Il primo figlio maschio del Barbarossa era Federico, che però morì da bambino, quindi fu suo fratello minore Enrico ad essere nominato imperatore dagli elettori. Le truppe milanesi rientrano nel Comune dopo l’esilio Rilievo del XII sec. dalla Porta Romana di Milano (ora ai Musei del Castello Sforzesco)

6 I Comuni della Lega Lombarda e l’itinerario di Barbarossa fino a Legnano

7 IL cARROCCIO Questa miniatura del XII secolo mostra il simbolo per eccellenza dei comuni medievali: il Carroccio. Si trattava di un carro trainato da buoi e difeso da cavalieri, sul quale erano issati il vessillo della città, un altare con il Crocefisso e una campana. Inventato a Milano, il Carroccio si diffuse in breve in molti comuni del Nord Italia e anche della Toscana. Il Carroccio fu il protagonista della Battaglia di Legnano: durante gli scontri la sua campana, chiamata “Martinella”, incitava i combattenti, mentre un sacerdote diceva messa sull’altare. Nel 1237 Carroccio fu catturato da Federico II, nipote di Federico Barbarossa, nella battaglia di Cortenuova. Venne da lui donato al papa e fu perciò trasportato a Roma.

8 La sconfitta del Barbarossa
Nel 1183 viene firmata la Pace di Costanza (città tedesca): i Comuni accettano formalmente l’autorità imperiale, ma Barbarossa deve riconoscere ai comuni quelle libertà per cui si erano battuti. L’imperatore perciò esce sconfitto dallo scontro coi comuni. Federico si riconcilia anche con papa Alessandro III, riconoscendo l’indipendenza della Chiesa dal potere imperiale. Barbarossa però riesce ad ottenere un matrimonio molto vantaggioso per suo figlio Enrico VI, che sposa l’unica erede del Regno Normanno dell’Italia Meridionale, Costanza d’Altavilla.

9 Papa Innocenzo III : è papa Innocenzo III, che riprende il principio della superiorità del potere spirituale. A suo parere la massima autorità religiosa deve esercitare anche il potere politico (teocrazia). Innocenzo III alleva Federico II, figlio di Enrico VI di Svevia, poiché entrambi i genitori del bambino sono morti. Il papa riconosce Federico re di Sicilia e, molti anni dopo, lo appoggia nella lotta contro gli altri pretendenti al trono imperiale, a patto che Federico mantenga distinte le corone dell’Impero e della Sicilia e si impegni a guidare una crociata.

10 L’imperatrice Costanza d’Altavilla con il neonato Federico
Papa Innocenzo III mostra la Bolla delle donazioni concesse al monastero di Subiaco (affresco del XIII sec. Subiaco) L’imperatrice Costanza d’Altavilla con il neonato Federico (miniatura da un manoscritto del 1195 circa)

11 La politica di Federico II
1220: il nuovo papa, Onorio III, incorona Federico II imperatore e gli concede un rinvio della crociata. L’imperatore si stabilisce in Sicilia, disinteressandosi della Germania. Combatte però la Chiesa e i Comuni, per affermare il proprio potere. 1226: Dieta di Cremona, per ribadire i diritti imperiali sui comuniviene ricostituita la Lega Lombarda Prima che si arrivi ad uno scontro, il nuovo papa Gregorio IX scomunica Federico II perché non ha mantenuto la promessa della crociatal’imperatore parte per la Terra Santa e si accorda col sultano turco, che concede ai cristiani il possesso di Gerusalemme per 10 anni.

12 Federico, “lo stupore del mondo”
L’importanza di Federico II non è dovuta tanto ai suoi atti politici, quanto alla sua attività culturale in Sicilia: corte lussuosa a Palermo, che riunisce studiosi e artisti da tutto il Mediterraneo (cristiani e saraceni) Scuola Siciliana (un gruppo di poeti, alla corte di Federico)  prima poesia in un volgare italiano sviluppo della falconeria: Federico stesso scrive un trattato, De arte venandi cum avibus (=l’arte di cacciare con gli uccelli) fondazione dell’Università di Napoli e sviluppo della facoltà salernitana di medicina Per la sua grande cultura e per l’opera di modernizzazione del suo regno, Federico II è soprannominato “lo stupore del mondo”.

13 Federico II in trono, col suo falcone
(miniatura dal De arte venandi cum avibus) L’imperatore comanda ai suoi falconieri (dalla traduzione francese del De arte venandi cum avibus)

14 Illustrazioni dal manoscritto De arte venandi cum avibus, uno dei capolavori della miniatura medievale.

15 La modernizzazione del regno
Federico II crea un’efficiente burocrazia, togliendo privilegi alla nobiltà: il suo scopo è fondare una stato forte. Secondo l’imperatore, infatti, il suo potere deriva direttamente da Dio. 1231: Costituzioni Melfitane (= scritte a Melfi) accentramento dei poteri nelle mani di Federico pagamento di un’imposta da parte di tutti i sudditi costituzione di un esercito permanente, che dipende direttamente dall’imperatore

16 Un Augustale, la moneta fatta coniare da Federico II
La corte di Federico II a Palermo, dove convivevano Greci, saraceni e “Latini”, cioè uomini provenienti dall’Europa Occidentale.

17 Castel del Monte (Bari)
1240 circa Federico II fece erigere molti castelli nel Sud Italia, ma questo è sicuramente il più famoso. Si tratta di un ottagono perfetto, anche le torrette angolari sono ottagonali. È tutelato dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità.

18 La fine della dinastia sveva
Nel 1250 improvvisamente Federico muore suo figlio Manfredi si fa incoronare re di Sicilia Il papa, preoccupato, chiama in aiuto Carlo d’Angiò, fratello del re di Francia. 1266 Battaglia di Benevento: Carlo d’Angiò sconfigge e uccide Manfredi Carlo d’Angiò diventa re di Napoli e di Sicilia; riesce a sconfiggere anche l’ultimo degli Svevi, Corradino (nipote di Federico II)

19 Incoronazione di Carlo d’Angiò, re di Napoli e di Sicilia
Ritratto di Carlo d’Angiò Arnolfo di Cambio Quest’opera del grande scultore italiano è di grande importanza: si tratta infatti della prima statua-ritratto di un vivente, dopo l’epoca classica.

20 Guerra del Vespro (Angioini contro Aragonesi)
La Guerra del Vespro 1282: la Sicilia si ribella a Carlo d’Angiò. La rivolta è ricordata col nome di “Vespri Siciliani”. I nobili siciliani offrono la corona dell’isola al re spagnolo Pietro III d’Aragona, parente di Manfredi Guerra del Vespro (Angioini contro Aragonesi) 1302: pace di Caltabellotta  la Sicilia va agli Aragonesi, il resto del Meridione agli Angioini (che lo terranno fino al 1442)

21 L’Italia dopo la Pace di Caltabellotta


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