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LINEE OPERATIVE PER UN PROGETTO (… SOGNO) EDUCATIVO Carlo Nanni -UPS Assumo il tema in senso stretto = La vita buona secondo il Vangelo ….> alla SC e ai.

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1 LINEE OPERATIVE PER UN PROGETTO (… SOGNO) EDUCATIVO Carlo Nanni -UPS Assumo il tema in senso stretto = La vita buona secondo il Vangelo ….> alla SC e ai CFP nanni.unisal.it

2 IL PUNTO FOCALE: Lidea di VITA BUONA SECONDO IL VANGELO Differenza tra vita giusta e vita buona (= classsicamente «bella e buona») In Aristotele: la vita buona è lorizzonte di senso delloperare umano, che rende la vita sceglibile e dà felicità « ( eudaimonía ) Dimensione soggettiva = come prospettiva, che muove il desiderio ad operare e agire bene; diritto di ognuno ad una sviluppo integrale della propria persona (cfr. Cost. italiana art. 3), Dimensione oggettiva = vita umanamente degna; Dimensione «sociale»: vita civile, cioè ordinata e vantaggiosa per la vita comune e per ciascuno membro di una civis o che intrattiene relazioni con essa, Dimensione comunitaria = una vita comunitaria che permette una vita dignitosa a tutti e a ciascuno.

3 Il frutto di una vita buona = lesaudimento dei bisogni antropologici fondamentali: 1) b. di identità istinto di conservazione 2) b. di relazione riconoscimento, amore 3) b. di comunità inserimento produttivo, appartenenza …, nella storia 4) b. di senso comprensione della vita in un globale e sigificativo quadro di idee- valori 5) b. di assoluto, di infinito …

4 riferimento ad una precisa visione antropologica. fa cogliere se stessi come = soggetti attivi (H. Arendt) e come un Da sein (un essere qui, in situazioni concrete), un in der Welt sein (un essere nel mondo), e prima di tutto come un Mit-sein (un essere con altri, in una società, in una cultura). (M. Heidegger) Ma si fa anche riferimento ad un essere ed operare etico: P. Ricoeur lessere con e per gli altri, nella condivisione di impegno partecipato, corresponsabile, solidale, in istituzioni giuste. Senza di ciò una vita buona rischia di apparire una vana prospettiva; e limpegno generalizzato per il bene una «ingiusta» richiesta.

5 …«secondo il Vangelo » (cfr. cap.2 degli OP) Non solo unaggiunta estrinseca o un completamento; Una vita/esistenza nella vita trinitaria; Una vita «cristica»= per, in,con… nello Spirito; Il «mistero della educazione» = la relazione di aiuto di «figli nel Figlio», reciproco, insieme, nella Chiesa, verso la pienezza di umanità che compete al Cristo risorto (Ef. 1,13) = u. divinizzata -> nel mistero di incarnazione e divinizzazione del «Cristo totale»

6 Come «dirlo» e «farlo» nella SC e nei CFP?: In maniera pubblica, democratica scientifica dialogica, ragionevolmente motivata Attraverso la correlazione tra esperienza e paideia(cultura educativa) generale, di ambito, disciplinare In vista: 1) della formazione personale, 2)della formazione culturale, 3) della formazione di base delle capacità di lavoro e di formazione professionale 4) della formazione delle basi intellettuali, emotive, morali e spirituali, comportamentali per la convivenza e la partecipazione sociale

7 1. premessa Latteggiamento degli OP ( introduzione e cap.1)= non negativo, non pessimistico, non condanna, ma da «GS» 1,11 = condivisione, discernimento, profezia cfr. lettura della realtà, della condizione giovanile…

8 2. premessa: alcuni «segni dei tempi»? Istanza di eticità, onestà, stili di vita sobri nella crisi e dopo «lubriacatura» consumistica, del successo sfrenato e accaparrativo, dellautorealizzazione «religione dellio»… e dellauto-educazione! Istanza di indignazione (s. Agostino!!!) contro il neo capitalismo finanziario e bancario e di ribellione a dittature oppressive e opulente, il ruolo dei new media!!! senso di condivisione e gratuito dare una mano per riprendersi dalle sciagure umane e dalle calamità naturali… oltre il volontariato «ufficiale»

9 3. PREMESSA Pur in una scuola pubblica «geneticamente» di massa, illuministica, «istrumentum regni», «apparato ideologico dello stato», pur contradditoriamente: - «Al fine di favorire la crescita e la valorizzazione della persona umana» (l. 53/2003, art.1) - pensiero critico, ethos scientifico - «favorire la formazione spirituale e morale» (l. 53/2003, art.2 [sistema educativo di istruzione] e sulla base della cultura costituzionale ( e nel curricolo: «convivenza democratica»….) cfr. Statuto studenti del 1999 = scuola luogo di formazione, comunità di dialogo….

10 «Il quadro istituzionale» …diretto (OP cap.4) La SC/CFP = comunità educativa di apprendimento con il Pei, e il Patto educativo(gestori, docenti, studenti, famiglie, rappresentanze sociali) Rete di SC/CFP (Con/federazioni…) e con le altre S/CFP del territorio Il sostegno delle associazioni, di categoria o professionali, della comunità ecclesiale e civile

11 Fondamentalità di una una vita comunitaria ecclesiale che «profumi di Vangelo», e che dia effettiva qualità evangelica ai 5 AMBITI DI VERONA (relazioni/affettività – lavoro/festa – trasmissione /educazione – fragilità/differenze - convivenza democratica) sul piano della evangelizzazione, catechesi, liturgia, carità (cfr. OP. n. 54) Il quadro di fondo

12 Negli ATTI…. Qualcosa su: Educazione al senso critico, allo spirito scientifico, alletica tecnologica e operativa, alla deontologia professionale Educazione del carattere, educazione morale Educazione socio-politica Educazione religiosa Educazione spirituale

13 In particolare per al vita buona «Educare» le cinque disposizioni «fondamentali » (J. Maritain): 1)lamore alla conoscenza della Verità; 2)Lamore del bene e della giustizia (ed anche l'amore delle imprese «eroiche»); 3)La semplicità, e apertura allesistenza (mondo, tempo, cose,,…) curare che non sia disturbata 4)Lapertura verso il lavoro e il senso del lavoro ben fatto. [«Non intendo per questa disposizione lo zelo di lavorar sodo. Parlo di qualche cosa di più profondo e di più uma­no: un rispetto per il lavoro da fare, un senso di lealtà e di responsabilità nei suoi riguardi… se questa disposi­zione fondamentale, che è la prima inclinazione naturale verso l'autodisciplina, se questa probità nei confronti del lavoro è guastata, viene a mancare una delle basi essenziali della moralità umana»]. 5) lapertura agli altri e il senso di cooperazione, «che in noi è altrettanto naturale e contrastato, quanto la tendenza alla vita sociale e politica».

14 Una sesta disposizione fondamentale …. «EDUCARE » ( con la cultura, […biblica ]con la riflessione sullesperienza, con il clima, con la testimonianza..) lapertura alla TRASCENDENZA personale (= bisogno di spiritualità), sociale (= bisogno di personalità), valoriale (= bisogno di essere di più ed oltre l'esistente e il fattuale), storica (= bisogno di immortalità e di assolutezza), religiosa (= aspirazione ad un rapporto con un entità superiore, magari con l'Infinito, con un Dio personale ed Assoluto), Grazie alla riserva di spiritualità di cui sono portatori le comunità/chiese, rispetto alle società civili e politiche (= bisogno di appartenenza a comunità… «spirituali») nellaiutare il formarsi di globale e significativa visione dellessere e dellagire personale e sociale (= bisogno di senso)

15 Come? 1) incoraggiare e favorire quelle disposizioni che permettono al fanciullo di svilupparsi nella vita dello spirito; 2) centrare l'attenzione sull'intima profondità della personalità e del suo dinamismo spirituale; 3) preoccuparsi innanzi tutto del di dentro e dell'interiorizzazione dell'influenza educativa; 4) unificare, non disperdere; 5) sforzarsi di assicurare e nutrire l'interna unità dell'uomo (mani e mente devono lavorare insieme; l'educazione e l'insegnamento debbono, sì, incominciare dall'esperienza, ma per terminare nella ragione); 6) liberare l'intelligenza invece di sovraccaricarla (l'insegnamento deve ottenere la liberazione dello spirito mediante il dominio della ragione sulle cose imparate); 7) stimolare il conoscere ma anche esercitarsi ad esso. (J. Maritain, Leducazione al bivio, La Scuola, Brescia 1976, pp. 63-81 passim).

16 Il ruolo dei maestri/insegnanti 5 modi di educare nella sc/formazione prof.: con: 1) insegnamento = informando, motivando, spiegando, aiutando a compredere; 2) stile relazionale e comunicativo; 3) facendo fare (learning by doing) cooperativamente, laboratoriamente (dando fiducia e responsabilità); 4) con la testimonianza personale di vita; 5) con il clima, le procedure, gli stili relazionali della scuola-comunità

17 17 una disciplina scolastica (ambito) educa: 1.con i suoi contenuti offrendo informazioni specifiche da porre in quadro dinsieme «culturale» 2.con il suo tipo di approccio alla realtà che esprime offrendo un punto di vista sul reale 3.con il tipo di logica che privilegia 4.con i metodi e le tecniche con cui ricerca e accosta il suo oggetto 5.con il linguaggio tipico in cui si esprime 6.con le idee-chiave con cui tesse la trama del suo discorso. 7. ciò vale in particolare con lIrc (cfr. OP, n.47)

18 Alcune conclusioni

19 1. vicinanza e fiducia che nascono dall'amore 2. per educare = donare qualcosa di sé (soltanto così può aiutare i suoi allievi a superare gli egoismi e a diventare a loro volta capaci di autentico amore). 3. nozioni e informazioni, ma anche risposte a domande su verità della vita 4.… Formare persone non fragili e poco generose, ma capaci di amare,di soffrire, e di soffrire insieme. 5. Un rapporto educativo che aiuti a trovare il giusto equilibrio tra libertà e disciplina di vita 6. Autorevolezza, frutto di esperienza e competenza, nella coerente testimonianza di una vita buona, di amore, verità e bene 7. Responsabilità dell'educatore, ma anche, e in misura che cresce con l'età, responsabilità del figlio, dell'alunno e quella sociale, civile e ecclesiale!!! 8.Attenzione allinflusso sulla formazione dei mezzi di comunicazione sociale tra condivisione, discernimento critico e profezia 9. Lavorare perche la società e la nostra città di diventino un ambiente più favorevole all'educazione». 10. Anima dell'educazione, come dell'intera vita, può essere solo una speranza affidabile (Rom. 5,5). non si educa "senza speranza e senza Dio in questo mondo (Ef, 2,12) per sé, per gli altri DALLA LETTERA DEL PAPA del 21 gennaio 2008 Per educare

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22 I nostri maestri ci hanno insegnato non ad apprendere sempre e mai arrivare alla conoscenza della verità, ma ci hanno insegnato a vivere (San Bernardo di Clairvaux) Se io insegnassi con la cultura dei migliori insegnanti, ma non avessi lamore, io non sarei che un oratore intelligente o una persona spiritosa e simpatica. Se conoscessi tutte le tecniche e avessi provato tutti i metodi migliori o se avessi una formazione che mi permettesse di sentirmi competente, ma non avessi compreso ciò che i miei allievi provano e come essi pensano, ciò non basterebbe per essere insegnante. E se io passassi molte ore a prepararmi per non essere né teso né nervoso, ma non provassi ad amare e a comprendere i problemi personali dei miei studenti, ciò non basterebbe ancora per essere un buon insegnante. Un insegnante è pieno di amore, di pazienza di bontà. Non fa mistero che altri si confidano a lui. Non spettegola. Non si lascia facilmente scoraggiare. Non si comporta in maniera sconveniente. Per i suoi allievi è un esempio vivente di buona condotta e ne fa volentieri riferimento. Lamore non si ferma mai. I programmi saranno sorpassati. I metodi passeranno di moda. Le tecniche verranno abbandonate. Il nostro sapere è limitato e noi non ne possiamo trasmettere che un piccola parte ai nostri allievi. Ma se abbiamo lamore, allora i nostri sforzi avranno una forza creatrice e la nostra influenza resterà radicata per sempre nella vita dei nostri allievi. Ora, rimangono le tecniche, i metodi e lamore. Ma la più importante delle tre è lamore ( parafrasi di un anonimo insegnante di 1 Cor.13, 1-8;13)

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