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Gruppo di lavoro Famiglia e minori OLTRE LEMERGENZA a cura di Gianluigi De Palo con la collaborazione di Diego Rubbi, Clio Veronesi e Martino Rebonato.

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1 Gruppo di lavoro Famiglia e minori OLTRE LEMERGENZA a cura di Gianluigi De Palo con la collaborazione di Diego Rubbi, Clio Veronesi e Martino Rebonato 1 COMMISSIONE DI PIANO

2 PREMESSA Questo testo presenta alcuni dati e riflessioni relativi al tema della famiglia, dellinfanzia e delladolescenza. E una piattaforma informativa e di analisi per il Forum di confronto e proposta per il nuovo Piano Regolatore Sociale della città di Roma, aperto alla partecipazione degli attori del welfare cittadino e della cittadinanza. E suddiviso in: Dati sulla popolazione di riferimento; Informazioni sulla specifica normativa; Elenco generale dei servizi e degli interventi sociali promossi dallAmministrazione comunale; Analisi dei dati relativi ai soggetti che usufruiscono delle prestazioni sociali; Piste di lavoro (spunti e proposte). 2 FAMIGLIA E MINORI

3 INTRODUZIONE Famiglia come risorsa: partendo dagli articoli 29, 30 e 31 della Carta Costituzionale, il nuovo Piano Regolatore Sociale intende orientarsi verso unanalisi dei bisogni delle famiglie romane, ed in via preliminare si sofferma sullo studio di obiettivi, tempi, metodologie e azioni finalizzate alla prevenzione del disagio, in una strategia di superamento dellapproccio emergenziale. Sussidiarietà: la famiglia, se accompagnata da adeguate politiche di sostegno, può rendere tangibile in autonomia il principio di sussidiarietà. Minori e famiglia: anche le tematiche riguardanti i minori sono strettamente associate a quelle del nucleo familiare di riferimento. Nella Conferenza Nazionale sullInfanzia di Napoli è stato sottolineato come sia fondamentale costruire un sistema di welfare che riconosca e promuova realmente i diritti dellinfanzia, delladolescenza e del suo principale contesto di crescita e sviluppo: la famiglia. 3 FAMIGLIA E MINORI

4 INTRODUZIONE… QUALCHE DATO Nel Comune di Roma vivono circa 1.300.000 famiglie, per una popolazione complessiva di circa 2.800.000 persone; Sono in forte aumento i nuclei familiari composti da anziani soli; Le giovani coppie incontrano sempre maggiori difficoltà nel formare una famiglia; A Roma risiedono quasi 450.000 minori. Numero aumentato leggermente e quasi esclusivamente dovuto allarrivo di minori stranieri (dal 5,2% del totale nel 2000 al 10,1% nel 2008). 4 FAMIGLIA E MINORI

5 LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO per la famiglia Legge 898/70 disciplinante il matrimonio e la procedura di scioglimento; Legge 151/75, riforma del diritto di famiglia, introduce la potestà genitoriale; Legge 53/2000, disposizioni per il sostegno a maternità e paternità e per il diritto alla cura ed alla formazione dei minori; Legge 154/2001, Misure contro la violenza nelle relazioni familiari; Leggi 54/06 e 55/06 disciplinanti, con nuove condizioni, la separazione della coppia e laffido condiviso dei figli; Legge Regionale del Lazio n. 32/2001, Interventi a sostegno della famiglia. 5 FAMIGLIA E MINORI

6 LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO per i minori detà Legge 39/75 che attribuisce la maggiore età ai cittadini al compimento del diciottesimo anno; Legge 184/83 che sancisce il diritto del minore ad avere una famiglia e disciplina adozione ed affidamento; D.P.R. 448 e 449 del 1988, inerenti il processo penale a carico di minorenni; Legge 176/91 che ratifica la Convenzione Onu sui diritti del fanciullo; Legge 285/97, Disposizioni per la promozione di diritti ed opportunità per linfanzia e ladolescenza; vera pietra miliare, ha istituito un Fondo Nazionale per lInfanzia e lAdolescenza che finanzia, tuttoggi, numerosi progetti; Legge 451/97, ha istituito la Commissione parlamentare per linfanzia e lOsservatorio nazionale per linfanzia. 6 FAMIGLIA E MINORI

7 I DATI DEMOGRAFICI La famiglia tra lIstat e la Costituzione Linsieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune […]. Una famiglia può essere costituita anche da una sola persona. L'assente temporaneo non cessa di appartenere alla propria famiglia sia che si trovi presso altro alloggio (o convivenza) dello stesso comune, sia che si trovi in un altro comune. (Glossario Istat) La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare. (Art. 29 Costituzione Italiana) 7 FAMIGLIA E MINORI

8 I DATI DEMOGRAFICI Le famiglie: tipologie esposte a maggior rischio sociale Nuclei familiari monogenitoriali con a capo una madre single, anche a causa delle disparità di trattamento ricevute allinterno del mercato del lavoro; Famiglie numerose, dove ogni figlio è una spesa aggiuntiva che oggigiorno, nel nostro sistema welfare, non trova nessuno sgravio materiale a parziale sostegno; Famiglie composte da anziani soli che, anche laddove fossero autosufficienti, rappresentano una categoria sociale che ha difficoltà ad accedere a servizi ed informazioni e tende allauto-esclusione. 8 FAMIGLIA E MINORI

9 I DATI DEMOGRAFICI I minori detà Le persone minori detà iscritte in anagrafe al 31/12/2008 erano 444.599, il 15,6% del totale della popolazione. Mediamente, 1 minore su 10 è straniero, anche se in alcuni Municipi lincidenza è più alta (Municipi VI, VIII, XX). La popolazione minorile a Roma: serie storica Fonte: Comune di Roma, Ufficio statistico, 2009 9 FAMIGLIA E MINORI

10 I DATI DEMOGRAFICI I minori detà: la popolazione straniera La quota di popolazione straniera al di sotto dei 18 anni è passata dal 5,2% del 2000 al 10,1% del 2008 (da 22.213 minori stranieri a 44.719: + 100%). Popolazione minorile straniera residente a Roma: periodo 2000-2008 Popolazione minorile italiana residente a Roma: periodo 2000-2008 10 FAMIGLIA E MINORI

11 SERVIZI SOCIALI PER I MINORI E LE FAMIGLIE I soggetti istituzionali a cui fanno capo i servizi sono molteplici: il Dipartimento alle Politiche sociali, il Dipartimento alle Politiche scolastiche, per la famiglia, linfanzia e i giovani, le Unità Organizzative per i servizi sociali dei Municipi, le Aziende Sanitarie, le Istituzioni scolastiche, le Istituzioni della Giustizia ordinaria e minorile. Funzionamento del sistema: Gran parte dei servizi e degli interventi sociali attuati nel territorio del Comune di Roma fanno riferimento ai Municipi. Il Dipartimento alle Politiche Sociali svolge un ruolo di coordinamento e di programmazione generale dei servizi e degli interventi sociali, fornendo assistenza tecnica ai Municipi, in particolare attraverso azioni finalizzate a garantire il funzionamento dellintero sistema. Il Dipartimento interviene anche per le persone senza riferimento territoriale. 11 FAMIGLIA E MINORI

12 SERVIZI SOCIALI PER I MINORI E LE FAMIGLIE Il Dipartimento politiche sociali promuove e gestisce i seguenti servizi: Sala operativa per lemergenza sociale - Servizio di Tutela pubblica - Centro comunale Pollicino per laffido, ladozione e il sostegno a distanza - Centri di pronta accoglienza dei minori 0-6 anni - Centri di pronta accoglienza per preadolescenti e adolescenti - Accoglienza in strutture residenziali per nuclei genitore-figlio - Assistenza domiciliare ai minori affetti da AIDS - Strutture residenziali per minori (Case famiglia, Comunità educative e Gruppi appartamento). Ogni anno sono accolti nelle strutture residenziali circa 1500 minori e 230 nuclei madre-bambino, mentre a domicilio sono assistiti circa 650 minori. Oltre 7500 minori frequentano i centri diurni e altri 3000 i centri estivi. 1100 minori sono sottoposti a tutela pubblica, sono erogati quasi 6000 sussidi economici e 2500 alunni con disabilità sono assistiti nelle scuole. Oltre 350 bambini sono accolti da famiglie o singoli in affidamento extrafamiliare. Complessivamente, il 5% dei minori residenti a Roma beneficia direttamente di uno o più di questi servizi. 12 FAMIGLIA E MINORI

13 SERVIZI SOCIALI PER I MINORI E LE FAMIGLIE La spesa La spesa corrente per i servizi sociali finalizzati ai minori e alla famiglia, relativamente ai dati dei Municipi e del Dipartimento alle Politiche sociali, si aggira sui 70 milioni di Euro. La parte più consistente di tale spesa, quasi il 40%, è relativa ai servizi residenziali (compresi quelli di pronta accoglienza e dei nuclei madre-bambino). Segue la spesa per lassistenza scolastica agli alunni con disabilità (oltre 17 milioni, pari a quasi un quarto della spesa complessiva. Vengono poi i contributi economici e il finanziamento dei progetti e degli interventi nel quadro della legge 285/97. N.B. Gli importi sopra indicati fanno riferimento alle voci di costo del bilancio comunale assegnate al Dipartimento alle Politiche sociali e alle Unità Organizzative municipali per i servizi sociali. Non comprendono dunque i costi del personale e delle strutture comunali, né altri costi indiretti. 13 FAMIGLIA E MINORI

14 UN NUOVO PIANO DELLA LEGGE 285 I Piani di intervento Il Fondo Nazionale per lInfanzia e lAdolescenza destina una quota del 30% a 15 città tra cui Roma, che riceve poco più del 6% dellimporto complessivo del Fondo (intorno ai 9 milioni di Euro annui). Vengono così finanziati progetti integrati di Comuni, Scuola, Asl ed altre istituzioni ed associazioni che operano sul territorio in favore dellinfanzia e delladolescenza. Il Comune di Roma è sino ad ora intervenuto realizzando una serie di progetti, a volte integrati, contenuti allinterno di disegni complessivi detti Piani di Intervento. Il primo Piano fu adottato il 29 luglio 1998. Il secondo il 28 maggio 2001. LAmministrazione comunale ha deciso di dare continuità agli interventi avviati con i suddetti piani, sia in considerazione dellincertezza esistente nellerogazione dei fondi, sia per lavvio del nuovo Piano Regolatore Sociale, comprendente ora i progetti della Legge 285. 14 FAMIGLIA E MINORI

15 UN NUOVO PIANO DELLA LEGGE 285 Progetti attivi Attualmente sono attivi 84 interventi, di cui 76 promossi dai municipi e 8 dai dipartimenti centrali. Destinatari sono principalmente bambini e bambine di tutte le età, ragazzi e ragazze minori detà. La realizzazione degli stessi è stata affidata in gran parte ad associazioni, cooperative ed altre organizzazioni no profit. Fino ad oggi sono stati coinvolti, complessivamente, circa 300 organismi attuatori. Si può stimare che in oltre dieci anni (1998-2008) ne abbiano usufruito non meno di 290.000 soggetti. Il coordinamento e il monitoraggio dei progetti è affidato ad una apposita Cabina di Regia istituita presso il Comune di Roma. 15 FAMIGLIA E MINORI

16 UN NUOVO PIANO DELLA LEGGE 285 Punti di forza della Legge 285 Una disponibilità finanziaria aggiuntiva al bilancio comunale; Un approccio olistico, che mette al centro tutte le persone minori detà; Linnovazione metodologicaa e procedurale, con un elevata pianificazione e progettazione territoriale integrata; Uno strumento di coordinamento centralizzato. La futura strategia di attuazione della Legge 285 dovrà ricercare un equilibrio tra: Le iniziative di promozione del benessere per tutti i minori ed i programmi per la prevenzione e riduzione del disagio dei minori con problemi; I diversi gruppi target e le diverse età; Assicurare continuità ai servizi già avviati e la necessità di mantenere alta linnovazione, per seguire levolversi delle situazioni. 16 FAMIGLIA E MINORI

17 UN NUOVO PIANO DELLA LEGGE 285 Spunti per un nuovo piano 1.Mantenere i criteri di riparto tra interventi municipali (2/3) e interventi cittadini (1/3) e la riserva del 3% del fondo 285 per le azioni di sistema a livello centrale; 2.Superare le riserva del 2% per le azioni di sistema a livello degli enti promotori; 3.Rivedere i criteri di riparto dei fondi sia tra i municipi, sia tra i dipartimenti interessati, alla luce di indicatori quali popolazione minorile, livelli di disagio, densità di servizi per linfanzia ecc.; 4.Trasferire progressivamente il finanziamento dei progetti ormai bene avviati dalla Legge 285 al bilancio comunale; 5.Controllare i rischi derivanti dal trasferimento delle risorse statali sul bilancio comunale, al fine di mantenere la specificità della Legge 285; 6.Identificare forme di cofinanziamento dei progetti sostenuti, sia differenziando le fonti istituzionali, sia utilizzando strumenti innovativi quali fund raising o cause related marketing; 7.Ottimizzare i costi di gestione mettendo a disposizione sedi operative di enti pubblici e, più in generale, utilizzando economie di scala. 17 FAMIGLIA E MINORI

18 PISTE DI LAVORO Migliorare la qualità e lefficacia dei servizi per i minori: Uno degli obiettivi più importanti potrebbe essere la riduzione del ricorso allassistenza residenziale, privilegiando percorsi personalizzati in ambienti familiari. Migliorare la programmazione e la gestione operativa: Potrebbe rivelarsi utile limplementazione di un tavolo cittadino permanente che coinvolga attivamente tutti gli attori locali che hanno competenze nel terzo settore. Sarebbe opportuno prevedere un periodo minimo per la realizzazione dei progetti non inferiore ai tre anni. Potrebbe essere utile rivedere i criteri daccreditamento degli enti presso il Comune, per garantire libera concorrenza degli attori sociali nellaffidamento dei progetti ma anche la continuità educativa dei servizi erogati. 18 FAMIGLIA E MINORI

19 PISTE DI LAVORO Migliorare linformazione e la comunicazione: Permangono numerose barriere comunicative che frenano laccesso alle informazioni da parte di alcune fasce di pubblico (scarsa frequentazione degli uffici pubblici, materiale distribuito in modo non mirato, tendenza a contattare chi figura già in elenchi ecc.). Ecco alcuni suggerimenti per migliorare: Maggior utilizzo di internet; Certezza dei tempi di risposta da parte dellAmministrazione; Comunicazione con mezzi tradizionali e nuovi (preferire lettere ed e-mail ai volantini); Comunicazione telefonica (istituzione di un call-center dedicato); Comunicazione itinerante; Gestione manageriale della conoscenza e dellesperienza maturata nei progetti. 19 FAMIGLIA E MINORI

20 PISTE DI LAVORO Pianificare una strategia coerente a livello cittadino e municipale: La logica del progetto in un quadro di pianificazione sociale caratterizzato da un alto grado di soggettività e di discrezionalità, ha causato una proliferazione di interventi di ridotte dimensioni, senza alcun riscontro di efficacia. Sarebbe opportuno programmare progetti di ampio respiro e quelli con medesime finalità dovrebbero essere accorpati. Ascoltare e coinvolgere attivamente le famiglie: Nuove forme di sostegno per le famiglie vanno pensate in direzioni che non siano di tipo assistenziale, ma che promuovano la cittadinanza attiva della famiglia. Le politiche di promozione della famiglia dovranno concentrare i propri sforzi nellarricchimento in parallelo delle risorse materiali e delle risorse relazionali a disposizione delle famiglie. Da un lato, occorrerà riconoscere limpegno quotidiano delle famiglie attraverso benefici fiscali e accesso facilitato ai servizi comunali e municipali; dallaltro, sarà opportuno stimolare lassociazionismo familiare, per estendere la rete di cooperazione tra famiglie e favorirne la autonoma risoluzione di problemi. 20 FAMIGLIA E MINORI

21 21 FAMIGLIA E MINORI Conclusione dellintervento Grazie per lattenzione


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