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+ L A CRISI E LE SUE CAUSE NECESSARIE E SUFFICIENTI Corso di Economia AA 2011/12.

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Presentazione sul tema: "+ L A CRISI E LE SUE CAUSE NECESSARIE E SUFFICIENTI Corso di Economia AA 2011/12."— Transcript della presentazione:

1 + L A CRISI E LE SUE CAUSE NECESSARIE E SUFFICIENTI Corso di Economia AA 2011/12

2 + La crisi finanziaria che, iniziata nellestate 2007 negli Usa si è poi diffusa per contagio nel resto del mondo, ha natura sistemica. Né di crisi congiunturale né di crisi regionale dunque si tratta. Essa è il punto di arrivo, inevitabile, di un processo che da oltre trentanni ha modificato alla radice il modo di essere e di funzionare della finanza, minando così le basi stesse di quellordine sociale liberale che è cifra inequivocabile del modello di civiltà occidentale. (Zamagni 2009, p.1) Duplice la natura delle cause della crisi: quelle prossime e quelle remote.

3 + Peculiarità specifiche assunte in tempi recenti dai mercati finanziari 1 -Negli USA, la proprietà di case di abitazione è passata dal 44% degli anni Quaranta del 900 a circa il 66% degli anni Sessanta (in detto periodo non si sono registrate né perdite né guadagni particolarmente rilevanti). Fannie Mae fino al 1969 e dopo. Lacquisto dei debiti dei clienti viene segnato in bilancio come Passività, che trattengono lespansione degli impieghi profitti. Si procede alla loro trasformazione in Attività.

4 + Peculiarità specifiche assunte in tempi recenti dai mercati finanziari Le modalità di cartolarizzazione prevedono lemissione di CDO (Collateralized Debt Obligations), USA 1987 (in Italia nel 1999 con la legge 130), tramite società veicolo (SPV, special purpose vehicles e conduit), oppure di Asset Backed Commercial Paper, titoli a breve termine garantiti dalle attività bancarie, oppure ancora dalla ricartolizzazione. Nati come strumenti di copertura del rischio di credito, i derivati hanno conosciuto una espansione imponente: da circa 100.000 miliardi di dollari nel 2001 a oltre 600.000 miliardi già alla fine del 2007. In termini relativi, la crescita più consistente è stata quella dei CDS (Credit default swap), passati, nello stesso periodo, da 750 miliardi di dollari a circa 59.000 miliardi – quasi quattro volte il PIL USA. La cartolarizzazione è la cessione di attività o beni di una società definita tecnicamente originator, attraverso l'emissione ed il collocamento di titoli obbligazionari. Il credito viene ceduto a terzi, e il rimborso dovrebbe garantire la restituzione del capitale e delle cedole di interessi indicate nell'obbligazione. Se il credito diviene inesigibile, chi compra titoli cartolarizzati perde sia gli interessi che il capitale versato. Gli investitori, sottoscrivendo i titoli, accettano una clausola di limited recurse, che vincola la corresponsione delle cedole al rimborso del credito dal quale i titoli dipendono. Si tratta di una operazione rischiosa, per la quale società di rating specializzate valutano la qualità dei titoli obbligazionari e dunque del credito sottostante, facilitando la valutazione degli operatori interessati.

5 + Peculiarità specifiche assunte in tempi recenti dai mercati finanziari 2- Perché le autorità non intervennero? Largomento utilizzato fu che gli scambi di derivati avvenivano tra professionisti altamente qualificati che non avevano certo bisogno di tutele. Secondo il modello di Black-Scholes-Merton per determinare il valore dei derivati sarebbe bastato guardare al prezzo di un asset e non anche al rischio che esso ingloba per dare il giusto valore (fair value) ad un altro titolo – poniamo, unopzione – che ci viaggia sopra. (Off-balance Sheet Entities): società autonome che non compaiono nel bilancio delle banche sponsor, alla quali pagano però commissioni ingenti. Sono tali le società veicolo per scopi speciali che, una volta create, entrano in un cono dombra che le rende pienamente opache allosservatore esterno. In tali condizioni, parlare di trasparenza a favore dei risparmiatori è poco meno di un wishful thinking.

6 + Peculiarità specifiche assunte in tempi recenti dai mercati finanziari 3- Eccesso di leverage (il leverage o rapporto di indebitamento è un indice utilizzato in ambito finanziario per misurare la proporzione fra il capitale proprio e quello di terzi del totale delle risorse utilizzate per finanziare gli impieghi di un'impresa.) Va ricordato che il volume delle transazioni speculative posto in essere nel corso dellultimo quarto di secolo è stato realizzato quasi interamente con denaro preso a prestito. Un rapporto considerato normale di leverage per un un hedge fund o per un fondo di private equity è dellordine di 30 a 1 – quanto a dire 30 dollari di debito contro 1 dollaro di capitale reale. Ebbene, nella vicenda delle imprese dedite ai mutui sub-prime, il rapporto di leverage era diventato negli ultimi anni praticamente infinito, dal momento che tali imprese avevano un capitale reale pari a zero. Fino al 2005 quando la FED torna ad aumentare i tassi.

7 + Peculiarità specifiche assunte in tempi recenti dai mercati finanziari 5-a) Labolizione, nel 1999, della legge Glass-Steagall del 1933 che sanciva la separazione tra banche commerciali e banche di investimento – le prime sottoposte a massicci controlli; le seconde a forme di controllo più blande. + 5b) Gramm si fece paladino della legge sulla Commodity Futures Modernization firmata da Clinton il 21 dicembre 2000, poco prima di lasciare la presidenza americana. Il portato di tale norma era di sottrarre i prodotti finanziari derivati alla regolamentazione e alla sorveglianza sia della SEC sia della Commissione per il Commercio dei Titoli Future, ciò che consentì unespansione senza precedenti dei derivati scambiati al di fuori del mercato borsistico. Alle banche di investimento si aggiunsero così hedge fund e fondi di private equity in grado di creare credito al di fuori del canale bancario e capaci di speculare sui mercati finanziari con i soldi presi a prestito. A parere del presidente della House Banking Committee, Barney Frank, più di metà del credito creato negli anni recenti proviene da istituti non soggetti ad alcuna regolazione.

8 + Peculiarità specifiche assunte in tempi recenti dai mercati finanziari I fondi speculativi (in inglese hedge funds) detti anche in italiano fondi hedge, nascono negliStati Uniti negli anni 50. La definizione di "finanza creativa" è spesso associata alle operazioni speculative che tali fondi possono consentire. Il primo fondo hedge fu fondato da Alfred Winslow Jones nel 1949.Stati Uniti negli anni 50. La definizione di "finanza creativa" è spesso associata alle operazioni speculative che tali fondi possono consentire. Il primo fondo hedge fu fondato da Alfred Winslow Jones nel 1949. La legge statunitense prescrive che gli investitori abbiano un patrimonio di almeno un milione di dollari o entrate nette per oltre 200.000 dollari. Il numero dei soci non può essere superiore a 99. Essi si caratterizzano per: l'utilizzo di tecniche e strumenti di gestione avanzati, spesso non adottabili dai fondi comuni (o direzionali) per motivi regolamentari; la struttura commissionale, basata su una commissione di gestione annua ed una commissione di performance (tipicamente rispettivamente pari a 2% e 20%); l'investimento nel fondo speculativo di una quota rilevante di capitale da parte dei gestoripatrimonio di almeno un milione di fondi comuni (o gestori Il private equity è un'attività finanziaria ediante la quale un investitore istituzionale rileva quote di una società sia acquisendo azioni esistenti da terzi sia sottoscrivendo quelle di nuova emissione apportando nuovi capitali allinterno dellimpresa target. Il Private equity include tutti gli investimenti in società non quotate su mercati regolamentati.

9 + La matrice culturale della transizione dal capitalismo industriale a quello finanziario. Finanziarizzazione delleconomia: promesse in materia pensionistica ad investimenti che dipendevano dalla profittabilità sostenibile dei nuovi strumenti finanziari. pressioni sui managers & sui consumatori perché + C & sulle imprese perché aumentassero le quote di valore distribuito agli azionisti per inseguire performances sempre più brillanti: si è dimenticata leconomia reale. Negli ultimi 25 anni quindi lascesa della finanza è stata inarrestabile. Essendo obiettivo ultimo quello della massimizzazione dei valori azionari, le imprese hanno delocalizzato, ridotto i salari e daltra parte dovevano mantenere bassi i prezzi dei beni. Che i lavoratori hanno potuto continuare ad acquistare grazie ai redditi da capitale di cui venivano in possesso attraverso lacquisto d titoli. Precarietà e finanziarizzazione delleconomia sono facce della stessa medaglia.

10 + La matrice culturale della transizione dal capitalismo industriale a quello finanziario. Stravolgimento del nesso tra reddito da lavoro e reddito da attività speculativa. Se la finanziarizzazione viene spinta in avanti a sufficienza – si è fatto credere – non vè bisogno che le famiglie, per provvedere alle proprie necessità, attingano in misura prevalente ai propri salari. Dedicandosi alla speculazione, esse possono ottenere per altra via il reddito necessario per conseguire livelli crescenti di consumo.

11 + La matrice culturale della transizione dal capitalismo industriale a quello finanziario. diffusione a livello di cultura popolare dellethos dellefficienza come criterio ultimo di giudizio e di giustificazione della realtà economica. Per un verso, ciò ha finito col legittimare lavidità – che è la forma più nota e più diffusa di avarizia – come una sorta di virtù civica: il greed market che sostituisce il free market. Per laltro verso, lethos dellefficienza è allorigine dellalternanza, ormai sistematica, di avidità e panico.

12 + La matrice culturale della transizione dal capitalismo industriale a quello finanziario. A differenza di quanto accade nelle scienze naturali, quella economica è fortemente sotto linfluenza della tesi della doppia ermeneutica, secondo cui le teorie economiche sul comportamento umano incidono, tanto o poco, presto o tardi, sul comportamento stesso delluomo. La teorizzazione in ambito economico mai lascia immutato il suo campo di studio, dal momento che essa non solo plasma le mappe cognitive dellagente economico, ma gli indica anche la via che deve essere seguita se si vuole conseguire in modo razionale lo scopo. Ora, se questultimo è la massimizzazione del ritorno individuale e se, come è ovvio, lo scopo di unazione prescrive quali debbano essere i mezzi richiesti per realizzarlo, il circolo ermeneutico è presto chiuso. E per questa fondamentale ragione che leconomista non può trincerarsi dietro una presunta neutralità assiologica nel momento in cui produce modelli e teorie, soprattutto quando è consapevole del fatto che i prodotti del suo lavoro scientifico generano un certo modo di pensare e vengono presi come base di riferimento dal decisore politico.

13 + La matrice culturale della transizione dal capitalismo industriale a quello finanziario. Si può utilizzare il criterio di efficienza, e in forza di esso prendere decisioni, solo dopo che si è fissato il fine che si intende perseguire. Quanto a dire che lefficienza è strumento per un fine e non un fine in sé. Affermare pertanto che i comportamenti di banchieri e trader – che in massa si sono gettati nel gioco della speculazione finanziaria nel corso dellultimo ventennio – devono dirsi legittimati dalla circostanza che costoro seguivano un canone di razionalità volto ad assicurare unefficiente allocazione delle risorse finanziarie, è a dir poco una tautologia.

14 + La matrice culturale della transizione dal capitalismo industriale a quello finanziario. Tre sono le concezioni con cui la teoria microeconomica guarda allimpresa: limpresa come associazione; limpresa come coalizione (R. Coase 1937); limpresa come merce.

15 + La matrice culturale della transizione dal capitalismo industriale a quello finanziario. I modelli troppo semplici per catturare la realtà, il 23 ottobre 2008, di fronte alla Commissione di Controllo del Congresso americano dichiara, con un tasso di opportunismo pari soltanto a beata irresponsabilità (Zamagni 2008, p.15): Negli ultimi decenni si è formato un vasto sistema di gestione del rischio e dei prezzi, unendo le migliori intuizioni di matematici ed esperti finanziari rilanciate da importanti progressi nella tecnologia dei computer e delle comunicazioni. Un premio Nobel [Black- Scholes-Merton] è stato assegnato per la scoperta del sistema di assegnazione dei prezzi che sostiene gran parte della crescita del mercato dei derivati. Lintero edificio intellettuale, tuttavia, è crollato nellestate dello scorso anno perché i dati inseriti nel modello di gestione del rischio coprivano in genere solo gli ultimi ventanni, un periodo di euforia


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