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Comparazione e apertura all'altro per conferire un senso alla storia insegnata Charles Heimberg, IFMES e Università di Ginevra Bologna, Landis, 4 dicembre.

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1 Comparazione e apertura all'altro per conferire un senso alla storia insegnata Charles Heimberg, IFMES e Università di Ginevra Bologna, Landis, 4 dicembre 2006

2 Quale storia insegnare? Alcune precisazioni, per cominciare…

3 Ci sono « due modi di abitare il mondo: iscritto in una genealogia o immerso nella copresenza. Sono due risposte cardinali ad una domanda vertiginosa: con chi sono solidale, non nel senso dei moralisti, ma dal punto di vista della vita ? Sono solidale col mio lignaggio, con coloro che sono morti e coloro che devono nascere, il caso biologico della mia nascita imponendomi sia un debito che la gestione dellusufrutto ? O sono solidale con i miei contemporanei, al di là dei limiti che mi sono stati assegnati dallaltro modo di essere [...] ? » Denis Retaillé, « Faire de la géographie un programme », EspacesTemps, n°66/67 (Histoire / géographie, 1. Larrangement), Paris, 1998, pp. 155-173.

4 Quale storia insegnare ? La storia dello storico antiquario di cui Arnaldo Momigliano ci dice che è il tipo duomo che si interessa ai fatti storici senza essere interessato alla storia ?

5 Quale storia insegnare ? La storia dello storico antiquario di cui Arnaldo Momigliano ci dice che è il tipo duomo che si interessa ai fatti storici senza essere interessato alla storia ?… …o la storia assimilata da Carlo Ginzburg ad un lavoro di investigatore, interessato alla produzione di prove, di ricostruzione di avvenimenti, utilizzando tracce, indizi…, interessato al rapporto tra passato e presente, ai legami tra epoche diverse ?

6 Quale storia insegnare ? La storia del potere, dei dominanti ?

7 Quale storia insegnare ? La storia del potere, dei dominanti ? O la storia di cui Walter Benjamin ci ha detto che doveva essere spazzolata a contropelo, cioè una storia aperta ai punti di vista dei subalterni, di qui e di là ?

8 Per linsegnamento della storia, si tratta di sapere :

9 se le finalità della disciplina devono essere strettamente nazionali, o patriottiche, o se si tratta, al contrario, di permettere, grazie ad unazione su più livelli, di considerare le grandi trasformazioni della storia mondiale;

10 Per linsegnamento della storia, si tratta di sapere : se le finalità della disciplina devono essere strettamente nazionali, o patriottiche, o se si tratta, al contrario, di permettere, grazie ad unazione su più livelli, di considerare le grandi trasformazioni della storia mondiale; se lo studente può cominciare, dalla scuola elementare, ad esercitare una forma di pensiero storico, appropriandosi poco a poco della funzione critica ed investigatrice della storia;

11 Per linsegnamento della storia, si tratta di sapere : se le finalità della disciplina devono essere strettamente nazionali, o patriottiche, o se si tratta, al contrario, di permettere, grazie ad unazione su più livelli, di considerare le grandi trasformazioni della storia mondiale; se lo studente può cominciare, dalla scuola elementare, ad esercitare una forma di pensiero storico appropriandosi poco a poco della funzione critica ed investigatrice della storia; se i temi studiati permettono di mettere in evidenza la funzione critica della storia prendendo in considerazione la storia di tutti, vincitori e vinti, uomini e donne, ecc., approfondendo la nostra comprensione delle società considerate;

12 Per linsegnamento della storia, si tratta di sapere : se le finalità della disciplina devono essere strettamente nazionali, o patriottiche, o se si tratta, al contrario, di permettere, grazie ad unazione su più livelli, di considerare le grandi trasformazioni della storia mondiale; se lo studente può cominciare, dalla scuola elementare, ad esercitare una forma di pensiero storico, appropriandosi poco a poco della funzione critica ed investigatrice della storia; se i temi studiati permettono di mettere in evidenza questa funzione critica della storia prendendo in considerazione la storia di tutti, vincitori e vinti, uomini e donne, ecc., approfondendo la nostra comprensione delle società considerate; se i contenuti della storia scolastica, e delle scienze sociali, debbano essere mobilitati per evitare che leducazione alla cittadinanza si riduca a delle pratiche prescrittive e moralizzatrici.

13 Il rapporto stretto tra la storia insegnata e leducazione alla cittadinanza implica lapprendimento di una storia critica

14 I fatti della storia non si succedono nella linearità teleologica di un racconto coerente La loro complessità si percepisce colle interrogazioni del pensiero storico sulle società La storia interroga i rapporti colla vita e la morte, damicizia e dinimicizia, dinclusione e di esclusione, di genere, di dominio (Reinhart Koselleck)

15 La grammatica della storia insegnata comprende quattro griglie di lettura : - il pensiero storico : comparare, periodizzare, contestualizzare, ecc. - le interrogzioni fondamentali sulle società a monte di ogni narrazione della storia (Reinhart Koselleck) - i concetti temporali : campo desperimento e orizzonte di attesa (Reinhart Koselleck), spazio diniziativa (Paul Ricœur)… per potere ricostruire i presenti del passato - la pluralità delle scale nello spazio, nel tempo e nelle società

16 Prima proposta: IL FATTO DI APRIRE LINSEGNAMENTO DELLA STORIA ALLA SCALA MONDIALE E ALLA PLURALITÀ DELLE IDENTITÀ È GIUSTIFICATO DALLEPISTEMOLOGIA DELLA STORIA

17 incluso / escluso variabilità delle scale sguardo denso subalternità

18

19 A monte di ogni narrazione della storia ci sono delle interrogazioni storiche fondamentali, tra cui i rapporti tra gli inclusi e gli esclusi nelle società umane (Reinhart Koselleck)

20 incluso / escluso variabilità delle scale sguardo denso subalternità

21 Un lungo medioevo… …anche con delle tracce nel Messico 2004

22 incluso / escluso variabilità delle scale sguardo denso subalternità

23 La storia pluriscalare ci permette di sviluppare delle descrizioni dense

24 Complessità, densità Non c'è un filo d'erba solo in un prato. Non c'è un albero, ma c'è il bosco, dove tutti gli alberi stanno insieme, non prima e poi, ma insieme, grandi e piccoli, con i funghi e i cespugli e le rocce e le foglie secche e le fragole e i mirtilli e gli uccelli e gli animali selvatici, e magari anche le fate e le ninfe e i cinghiali, e i cacciatori di frodo e i viandanti smarriti, e chissà quante altre cose ancora. C'è la foresta. (Carlo Levi, Lorologio, pp. 57-58)

25 incluso / escluso variabilità delle scale sguardo denso subalternità

26 La subalternità vicina Quella del mondo contadino o quella del movimento operaio Quella di universi mentali diversi che coesistono nella contemporaneità Clifford Geertz ha raccolto nel 1968 il racconto di un evento avvenuto in Marocco nel 1912: dei Berberi avevano attaccato e rapito degli ebrei mercanti. Uno di loro volle applicare il costume del «mezrag», recentemente proibito dallautorità coloniale francese. Recuperò quindi, secondo il costume, un gregge di montoni che, però, gli fu confiscato dai Francesi. Lanalisi di questo racconto consisteva dapprima nellindividuare strutture di significato e nel mettere così in evidenza tre quadri dinterpretazione (ebraico, berbero e francese), la cui compresenza produceva una certa incomprensione. È precisamente questo famoso sguardo «denso» delle scienze sociali, dellantropologia o della storia, che può permetterci di capire, e di superare, tale forma di incomprensione.

27 seconda edizione, 1998 (prima edizione, 1975) Per una storia sensibile, attenta agli strati più nascosti della società. Interessandosi ad esempio alle canzoni popolari… Gianni Bosio Lintellettuale rovesciato interventi e ricerche sulla emergenza dinteresse verso le forme di espressione e di organizzazione spontanee nel mondo popolare e proletario (gennaio 1963-agosto 1971)

28 La subalternità sulla scala mondiale Gli studi postcoloniali

29 2003 2002

30 Seconda proposta : LA STORIA INSEGNATA CERCA DI COLLEGARE IL MICRO AL MACRO, IL LOCALE AL MONDIALE, CONCENTRANDOSI SU DEI CASI SIGNIFICATIVI

31 1986 1994 (in italiano) « Mi ero ripromesso di parlare unicamente di Christoph e di Walejan Wróbel, ma i miei ricordi hanno avuto il sopravvento. È quel che avviene quando une « piccola storia » le riassume tutte, e diventa grande, immensa. » Nuto Revelli

32 Preso da nostalgia alcuni giorni dopo essere stato reclutato in una fattoria tedesca, Wròbel, 16 anni, è scappato. Preso, e riportato alla fattoria, ha appiccato fuoco al fienile. Lincendio à stato spento. Ma il giovane à stato arrestato dalle autorità tedesche. Dopo essere stato giudicato, è stato giustiziato il 23 agosto 1942. Wròbel fu uno dei sette milioni di Polacchi portati in Germania per lavorare. La sua storia esemplare è quella della relazione, in termine di condensazione, tra la micro-scala della vita di un adolescente e la macro-scala di un sistema criminale di distruzione umana.

33 1992 Nel 1870, un giovane nobile viene massacrato da un gruppo di paesani della Dordogna. Erano convinti che avesse parlato male del loro imperatore. E si sono fieramente vantati di aver bruciato un Prussiano… Pensavano di essere ringraziati. Ma invece alcuni di loro sono stati processati. E anche giustiziati sulla stessa piazza, in nome del rispetto della vita in una società moderna…

34 Terza proposta : LA STORIA INSEGNATA METTE IN EVIDENZA LA PLURALITÀ E CERCA DI PROMUOVERE IL RICONOSCIMENTO RECIPROCO

35 La Guerra di Spagna…

36 Il mito della guerra civile come crociata contro la decristianizzazione e il caos della repubblica spagnola è stato creato dallinizio della guerra in poi. È ancora invocato oggi dai revisionisti…

37 2006 Non si può negare le sofferenze ed i crimini, nemmeno volendo assicurare la convivenza e la riconciliazione… In fine di conto, il rifiuto della storia e del lavoro della memoria impedisce ogni riconciliazione… Non cè possibilità di riconciliazione senza riconoscimento reciproco

38 Si tratta pure di fare riconoscere dei punti di vista contraddittori, non necessariamente evidenti 1999

39 2004 Fare conoscere e riconoscere i crimini e i loro meccanismi, e non solo le vittime, permette di prevenire la concorrenza delle vittime

40 Quarta proposta : ELOGIO DELLA COMPARAZIONE SU TUTTE LE SCALE

41 2003 2005 2000 Comparer lincomparable Comment être authoctone Les Grecs et nous Marcel Detienne

42 La storia mondiale e comparata Si chiede come pretendersi autoctono Sinteressa alle storie degli altri Incrocia le storie degli altri colla propria storia Sintetizza un racconto delle grandi trasformazioni della storia umana

43 Due concetti per una storia degli scambi e della complessità identitaria Il meticciato (S. Gruzinski) e la creolizzazione (É. Glissant)

44 1999 2004

45 Per concludere, riprendendo alcuni elementi della relazione di Giovanni Gozzini, Modena, novembre 2006… - La storia mondiale è complessa e poco conosciuta dalle nostre stroriografie; però conviene mobilitarsi per conoscerla meglio e andar avanti appropriandosi alcuni dei suoi concetti… - Sono i viaggiatori ed i collegatori che hanno fatto andare la storia dellumanità in avanti - Conviene trovare un equilibrio tra macro e micro, tra le strutture del globale e le singolarità del particolare - … abbiamo molto lavoro!!!


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