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L'ambiente a Bologna l’energia l’aria l’acqua i rifiuti la natura

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Presentazione sul tema: "L'ambiente a Bologna l’energia l’aria l’acqua i rifiuti la natura"— Transcript della presentazione:

1 L'ambiente a Bologna l’energia l’aria l’acqua i rifiuti la natura
le persone l’informazione la comunicazione venerdì 21 dicembre 2007, ore 21 al Quartiere S.Vitale Vicolo Bolognetti n. 2, nel centro di Bologna L'ambiente a Bologna

2 Ridurre i consumi di energia
L'Impronta ecologica di Bologna è di 4,53 (ettari globali pro-capite/anno) e per il 57,9% è legata al consumo di energiafossile. C’è consumo crescente di energie fossili (non c’è stata riduzione indicata dal Piano Energetico Comunale del 1999) Serve aggiornamento del PEC con una maggiore integrazione con altri piani (Psc)

3 Mitigare gli elettrodotti
Le linee elettriche sono una rete invadente Ci sono diverse strutture scolastiche e socio-sanitarie sovra-esposte a radiazioni elettro-magnetiche Il paesaggio è sfregiato Necessità di bonificare lunghi tratti di elettrodotti (allontanamento-interramento)

4 Risanare l’aria Traffico veicolare è principale sorgente d’inquinamento urbano Ridurre l’uso di mezzi individuali motorizzati Ridurre il traffico di attraversamento La gente è già sensibilizzata-motivata

5 Risparmiare la salute Ozono: è dannoso per tutti gli esseri viventi per la capacità ossidante con mortalità soprattutto per patologie dell’apparato respiratorio (soglia di “non impatto” è 10 µg/m3). L’analisi evidenzia un peggioramento PM10: molti studi epidemiologici confermano la correlazione tra polveri fini e patologie dell’apparato respiratorio e cardiovascolare (soglia di “non impatto” è 10 µg/m3); trend è correlato alle piogge primaverili-estive. NO2: ossidi di azoto sono prodotti da i processi di combustione (>50% per traffico veicolare). Intrinsecamente pericoloso per la salute umana, partecipa a reazioni di formazione dell’ozono e del particolato fine. OZONO PM10 NO2 Stime di mortalità per l’inquinamento aria (incidenza %)

6 Aumentare l’efficienza insediativa
Densità insediativa (ab/ha) Consumi di benzina procapite (MJ/anno) USA Australia Europa Oriente Bologna

7 Percentuale di territorio insediato
Occupazione molto superiore alla media nei Comuni di Bologna (42,18%), Casalecchio di Reno (39,45%),

8 Ridurre la motorizzazione (veicoli/abitante)
I tassi di motorizzazione tendono ad aumentare; sono molto elevati nella cintura di Bologna.

9 Tutelare l’acqua ACQUE SUPERFICIALI ACQUE SOTTERRANEE Bologna ha prelievi idrici. Alti (consumo procapite pari a 246 l/ab) Riduzione del consumo idrico (efficienza irrigua, educazione utenza, riduzione delle perdite delle condotte, recupero e ricircolo) Controllo della subsidenza Sistema di drenaggio urbano critico (fogne miste, corpi d’acqua interagenti con fogne, ridurre velocità di drenaggio) Ridurre inquinamenti di falde d’insediamenti a rischio in aree vulnerabili Limitare impermeabilizzazioni in zone di ricarica acquiferi

10 Migliorare stato ecologico dei corpi idrici superficiali
Situazione critica in chiusura del bacino del Canale Navile (pessima) per scarichi del depuratore di Bologna-Corticella. Stato scadente alla chiusura di bacino degli altri affluenti del Reno

11 Tutelare le specie alloctone di pesci
Stato critico in zone basse collinari (progressiva colonizzazione di acque appenniniche) Impatti di svuotamento di bacini (Castiglione dei Pepoli)

12 Controllare gli scarichi dell’industria
Abitanti equivalenti dell’industria Il tasso di eco-efficienza dell’industria è aumentato (rapporto Val.Agg./A.Eq.ind.), le prestazioni dell’industria sono relativamente migliori di altri contesti industrializzati L’efficienza produttiva ha costi, ma migliora la competitività

13 Ridurre le superfici impermeabili in zone di ricarica acquiferi
Notevole pressione nella conurbazione bolognese e nei terrazzi fluviali dei fiumi Reno e Savena

14 Delocalizzare impianti a rischio di incidente
in aree vulnerabili Delocalizzare impianti a rischio di incidente Molti impianti a rischio per la tutela delle acque sotterranee (depositi di GPL, di cherosene, stoccaggio e smaltimento rifiuti)

15 Controllare impianti a rischio di incidente rilevante
Stabilimenti per stoccaggio GPL, depositi di olii minerali, produzione di fitofarmaci, di sostanze chimiche, trattamenti galvanici, produzione di sostanze esplosive) Preponderante concentrazione attorno al capoluogo

16 Ridurre i rifiuti Aumento consistente dei rifiuti
Produzione di rifiuti pericolosi (t/a) Aumento consistente dei rifiuti (p.e. pericolosi +10% all’anno)

17 Connettere le zone naturali
Sistema naturale sconnesso (macchia di leopardo)

18 Ridurre il rumore Attuare i Piani di Risanamento Acustico per:
risolvere criticità presenti (mitigazioni aeroporto, autostrada, tangenziale, linee ferroviarie, principali assi di scorrimento) salvaguardare zone acusticamente non compromesse.

19 Tutelare e ripristinare il paesaggio
In collina (rilevante pregio) e pianura l'espansione insediativa e dinamiche agricole hanno indotto graduale impoverimento Reno e Savena, con fasce verdi sono corridoi ecologici privilegiati. 1.000 ha di parchi, giardini ed aree verdi, ma con pochi elementi di vera eccellenza e risponde in parte ad esigenze della città. Inserti verdi: spazi aperti connessi a corridoi ecologici e storici; sono cerniere tra il territorio urbano e quello extraurbano a sostegno della rete ecologica (Canale Navile, Torrente Ravone, Canaletta Ghisiliera, vecchia tramvia, Canale di Savena, Canale di Reno, Torrente Lavino, Savena Abbandonato, zone umide di via del Rosario, campagna tra l’antica via Rimesse e via Scandellara). Completare processi di ricucitura, acquisizione, sistemazione di spazi residui, potenziare accessi e collegamenti tra i differenti settori, superamento di barriere, potenziamento percorsi pedonali e ciclabili, gestione aree verdi

20 Promuovere la partecipazione sociale
Bologna ha propensione partecipativa robusta, in crescita, sempre meno mediata da partiti (impegni sociali diretti, affiliazione associativa, letture, ecc.). Profili di partecipazione tipici [MeDeC, 2005]: 30% partecipativi moderni (coltura elevata neo-tecnologica, giovani-maturi, professioni più elevate, esposti più a Repubblica e Corriere) 20% partecipativi tradizionali (alta propensione partecipativa, cultura media, digital-divided, pensionati, elite politica anziana) 20% individualisti (moderni, colti, più giovani, disinteresse per politica, esposti più a TV e Resto del Carlino, più frequenti in periferia) 30% estremisti indifferenti (totale indifferenza partecipativa, dotazioni culturali povere, molti anziani videodipendenti)

21 Quali sono i tre problemi più preoccupanti?
Popolazione è soprattutto interessata a micro-criminalità ed incertezza economica. Sui mass-media i pochi temi ambientali o sono retorici o sono negativi (sondaggi nel comune in giugno; tre risposte ciascuno [MeDeC, 2007]). %

22 La comunicazione ambientale
Sviluppare la comunicazione in materia ambientale può essere una metastrategia. Ha due fini: servizio sociale dovuto “Cavallo di Troia” per il consenso ambientalista La corretta comunicazione ambientale è propaganda ambientalista


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