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La costruzione del Distretto di Economia Solidale in Brianza Convegno dei GAS Marina di Massa – 3 Giugno 2007.

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Presentazione sul tema: "La costruzione del Distretto di Economia Solidale in Brianza Convegno dei GAS Marina di Massa – 3 Giugno 2007."— Transcript della presentazione:

1 La costruzione del Distretto di Economia Solidale in Brianza Convegno dei GAS Marina di Massa – 3 Giugno 2007

2 Marina di Massa – 3 Giugno 2007 Pag. 2 Premessa: ma dovè la Brianza? La Brianza è una bio-regione (una regione naturale) della Lombardia, compresa nel triangolo tra le città di Monza, Lecco e Como. Per semplicità, quando parliamo di Brianza, intendiamo sostanzialmente il territorio amministrativo della nuova provincia di Monza e Brianza, che comprenderà 50 Comuni, per una superficie totale pari a circa 364 kmq e oltre 760mila abitanti. Si tratta di un territorio ampio e complesso, densamente popolato, fortemente urbanizzato, segnato da profondi problemi ambientali e di qualità della vita (inquinamento, traffico veicolare, riduzione degli spazi di socialità, tempi ristretti, ecc.), ma molto vivace tanto dal punto di vista economico quanto da quello del volontariato e del terzo settore.

3 Marina di Massa – 3 Giugno 2007 Pag. 3 Reti di Economia Solidale, roba da pionieri La proposta di sperimentare le strategia delle Reti di Economia Solidale è stata lanciata nel 2003 con la presentazione della Carta RES; da allora, diversi territori hanno iniziato a cimentarsi con la costruzione di un Distretto di Economia Solidale, ma in nessun caso tale sforzo può dirsi ad uno stadio poco più che embrionale. Se la prospettiva (e la necessità) di costruire delle reti è abbastanza chiara, lapplicazione dei principi delleconomia solidale in una forma organizzativa a rete è un tema nuovo, in buona parte inesplorato. Non abbiamo ancora un bagaglio di soluzioni pronte e sperimentate per annodare i fili dei sogni alle esperienze.

4 Marina di Massa – 3 Giugno 2007 Pag. 4 Il DES come laboratorio: innovazione, pratica, partecipazione Nel processo di attivazione della RES riteniamo strategica l'attivazione, a partire dai territori, di "distretti di economia solidale" (DES). Tali distretti si configurano quali "laboratori" di sperimentazione civica, economica e sociale, in altre parole come esperienze pilota in vista di future più vaste applicazioni dei principi e delle pratiche caratteristiche dell'economia solidale. Ci si muove necessariamente in alternanza tra la centralità del modello teorico e quella dellesperienza: da un lato una dimensione fondativa, mitica, che rischia lautoreferenzialità nella ricerca della perfetta carta dei criteri; dallaltro la dimensione del fare, motivante, partecipata, conviviale, che rischia la carenza di prospettiva, nella ricerca di risultati concreti immediati.

5 Marina di Massa – 3 Giugno 2007 Pag. 5 Lavvio del DES Brianza Anche la costruzione del DES Brianza segue questo percorso: se allinizio si è andati in parallelo con il Tavolo RES, concentrandosi sugli aspetti teorici e di rappresentanza, dal 2006, con la costituzione in associazione del Comitato Verso il Distretto di Economia Solidale, si è deciso di mettere in campo i primi progetti concreti: per stimolare limmaginario collettivo e la partecipazione (funzione evocativa); per provocare pensiero innovativo e fare emergere le contraddizioni (funzione cognitiva); per imparare facendo, e facendo in rete (funzione organizzativa).

6 Marina di Massa – 3 Giugno 2007 Pag. 6 I GAS alla base del DES Brianza: partire dalla domanda Allinizio di questo percorso vi è stata la scelta di partire dai GAS della Brianza, in sintonia con la priorità assegnata da E. Mance alle cellule di consumo (peculiarità del DES Brianza), al punto che il Comitato verso il DES Brianza è attivo nello stimolare la nascita di GAS (idealmente uno in ogni Comune del Distretto). La modifica strutturale dei flussi economici di un territorio significa attivare flussi autosostenibili, stabili ed etico-solidali di prodotti e servizi allinterno della rete locale (le filiere corte): a questo proposito i GAS possono giocare un ruolo fondamentale.

7 Marina di Massa – 3 Giugno 2007 Pag. 7 Il ruolo dei GAS nellavvio del DES I GAS esprimono una domanda organizzata e qualificata, che rappresenta un capitale sociale e culturale fondamentale per la nascita di un DES: la domanda dei GAS è eticamente orientata; la domanda dei GAS è collettiva, ovvero media democraticamente i bisogni individuali; i GAS hanno una rete di produttori di riferimento, attentamente vagliata, stabile, con forti relazioni fiduciarie e (almeno in parte) locale; i GAS, spesso, sono organizzati in reti, sperimentano modalità di organizzazione reticolare, leggera e molto distribuita.

8 Marina di Massa – 3 Giugno 2007 Pag. 8 Il ruolo dei GAS nellavvio del DES Grazie a queste caratteristiche i GAS possono consentire la prima attivazione concreta delle filiere corte centrate sui bisogni e sul territorio, alla base della struttura economica di un DES. La presenza sul territorio di una domanda di consumo critico consistente e organizzata può offrire margini di garanzia sufficienti ad affrontare la chiusura locale e solidale di filiere, mettendo il progetto in condizioni di muovere i primi passi, nella prospettiva che: lavvio di progetti concreti susciti linteresse di altri attori (effetto volano); il costituirsi del fondo di solidarietà consenta ulteriori iniziative.

9 Marina di Massa – 3 Giugno 2007 Pag. 9 In pratica - Retina dei GAS e DES Brianza A partire dal capitale sociale e culturale dei GAS della Retina della Brianza, il DES Brianza ha elaborato i primi progetti, funzionando da attivatore di valori, relazioni e processi di protagonismo sociale. I progetti rappresentano il luogo di incontro e reciproca fertilizzazione di tutti gli elementi in gioco, in uno spazio caratterizzato da partecipazione, fiducia e corresponsabilità, di: la domanda organizzata e qualificata dei GAS; lofferta degli attori delleconomia sociale ed ecologica; le relazioni; i valori ed il loro potenziale di trasformazione (limmaginario collettivo, i desideri); il territorio e la territorialità.

10 Marina di Massa – 3 Giugno 2007 Pag. 10 In pratica – Le relazioni del DES Brianza

11 Marina di Massa – 3 Giugno 2007 Pag. 11 Il progetto Spiga & Madia

12 Marina di Massa – 3 Giugno 2007 Pag. 12 Il progetto Spiga & Madia – le implicazioni 1.Ricostruzione di una filiera corta interna al territorio del DES Brianza per la coltivazione di frumento biologico e la produzione di farina e pane di qualità. 2.La costituzione di parchi sovracomunali per la conservazione di un uso agricolo del territorio e la tutela del paesaggio. 3.La riduzione dellinquinamento della falda idrica (grazie allagricoltura biologica). 4.La riduzione dei trasporti e degli imballi. 5.Il mantenimento delloccupazione di soggetti svantaggiati. 6.La garanzia di un prezzo giusto e trasparente, per il benessere di tutti gli attori. 7.Il sostegno economico al fondo di solidarietà del DES Brianza.

13 Marina di Massa – 3 Giugno 2007 Pag. 13 DES Brianza: punti problematici e di attenzione 1.La vastità delle cose da fare rispetto all'esiguità delle risorse umane in campo (finora tutte e solo volontarie). 2.L'esplosione di un interesse diffuso e crescente intorno a questi temi, con tensioni legate alla rapida crescita. 3.Fare rete: grandi numeri e soggetti forti preesistenti faticano a relazionarsi. 4.La scarsità di risorse finanziarie. 5.Il forte perseguimento degli obiettivi a scapito della partecipazione. 6.Dare senso ed organicità alle proposte che giungono dai diversi livelli (individuale, territoriale, regionale e nazionale).

14 Marina di Massa – 3 Giugno 2007 Pag. 14 DES Brianza: punti di debolezza e di attenzione Cè stato uno sviluppo tumultuoso. E il caso di rallentare i processi alla ricerca di efficacia ed efficienza. In prospettiva i due progetti promossi, aldilà del significato di impresa, sono importanti per le criticità che portano con sé. Oggi lobiettivo di realizzare il progetto sembra più importante dellattenzione al processo di realizzazione. Il rischio è fare per dimostrare di saper fare. E importante fare sul campo … imparare dallesperienza per saper assecondare persone che vengono a consultarci con nuove idee di impresa.

15 Marina di Massa – 3 Giugno 2007 Pag. 15 In sintesi… Se i GAS sapranno accettare la sfida di rappresentare la domanda organizzata delle reti di economia solidale e i distretti sapranno giocare il ruolo di luogo di incontro tra le esigenze di chi produce e di chi consuma, in un intreccio di reti locali solidamente collegate tra di loro, potremmo avere delle gambe robuste su cui poggiare e vedere crescere le Reti di Economia Solidale Andrea Saroldi Le case siffatte non richiedono una abilità particolare per essere erette ed ogni uomo è architetto sufficiente allo scopo. I vicini danno una mano consistente e non si aspettano in cambio che una festa. Memoria dello schiavo liberato Olaudah Equiano (1789) citata in Franco La Cecla, Mente locale, 1993

16 Marina di Massa – 3 Giugno 2007 Pag. 16 Riferimenti Paolo Angelini, Alessio Surian Distretti di economia solidale: individuazione dei modelli condivisibili e degli indicatori territoriali, Laboratorio di Politiche Pubbliche, Università di Padova, 2006 http://lpp.opencontent.it/?q=taxonomy_menu/2/12 Davide Biolghini Il popolo delleconomia solidale, EMI, 2007 Andrea Saroldi I GAS nella costruzione di un DES (postfazione a Il popolo delleconomia solidale) Sergio Venezia Relazione sullo stato del DES Brianza (documento interno)

17 Marina di Massa – 3 Giugno 2007 Pag. 17 Riferimenti Federica Bettini. federica.bettini(chiocciola)brianzaest.it Giuseppe Vergani. giuseppevergani(chiocciola)fastwebnet.it


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