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Combattere il Global warming: il movimento ecologista

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Presentazione sul tema: "Combattere il Global warming: il movimento ecologista"— Transcript della presentazione:

1 Combattere il Global warming: il movimento ecologista
Dalla metà degli anni ’70 ad oggi, la temperatura media superficiale della terra è salita di circa 1° Fahrenheit. forti interessi politici ed economici determinano un grande ritardo del riconoscimento ufficiale del problema del riscaldamento globale.  COLORO CHE DETENGONO IL POTERE(POLITICO E NON) DECIDONO COS’E’ IL VALORE (INDUSTRIALIZZAZIONENATURA COME RISORSA PRODUTTIVA). Costante impegno dei movimenti sociali per rendere l’opinione pubblica consapevole riguardo al tema del riscaldamento globale.  TRASFORMAZIONE DELLA MENTALITA’ DEGLI INDIVIDUI COME FONTE PIU’IMPORTANTE DI INFLUENZA DEL MONDO ATTUALE nuovo modo di pensare la natura come nostro ambiente di vita e non come mera risorsa produttiva

2 La lunga marcia dell’ambientalismo
1955: Roger Revelle al Congresso U.S.A avverte il pubblico della tendenza al riscaldamento globale Diffusione della questione anche al di fuori del piccolo gruppo di ricercatori. Anni ‘60 cresce la preoccupazione della comunità scientifica rispetto alla questione del riscaldamento globale 1963: rapporto sui “potenzialmente pericolosi incrementi atmosferici di biossido di carbonio” (Conservation Foundation) 1965: riscaldamento globale come “questione di interesse nazionale” (Science Advisory Committee). Alla comunità scientifica viene in aiuto il movimento ambientalista Il governo non finanzia in maniera sufficiente la ricerca

3 I finanziamenti alla ricerca raddoppiano
Anni ‘70 1970: - prima celebrazione dell’Earth Day e appello della comunità scientifica per ottenere un maggior finanziamento da parte del governo. - Carroll Wilson e lo “Studio dell’impatto dell’uomo sul clima”, pietra miliare nello sviluppo della consapevolezza del cambiamento climatico rapida diffusione delle posizioni del movimento ambientalista tra gli scienziati. crescente attenzione dei media e del pubblico nei confronti del tema del riscaldamento globale “Quando resistenza e rifiuto diventano più forti di duttilità e accettazione, le relazioni di potere vengon trasformate”. I finanziamenti alla ricerca raddoppiano

4 Anni ‘80 crescente attenzione sul tema a livello internazionale
convegno a Villach di UNEP, WMO e ICSU sulla valutazione del ruolo del biossido di carbonio e di altri gas serra nelle variazioni climatiche e negli impatti sociali, 1985 preoccupazione per il riscaldamento globale confinata entro un ristretto gruppo di scienziati e legislatori interessati. 1988: momento di svolta.  Un’ondata di calore investe gli Stati Uniti  la popolazione la connette con a questione del riscaldamento globale e ne percepisce per la prima volta la gravità. Istituito l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) sotto l’egida delle Nazioni Unite, con lo scopo di fornire regolarmente una rassegna della letteratura scientifica sul clima e produrre rapporti di valutazione sull’evoluzione del clima (il suo secondo rapporto fornisce l’input necessario ai negoziati sul Protocollo di Kyoto ) Altissima copertura mediatica in tutto il mondo dell’udienza tenuta al Congresso U.S.A. sul riscaldamento globale Inizia un dibattito pubblico sul tema

5 Indice di Consapevolezza sul riscaldamento globale negli USA

6 Anni 2000 2007: in un vertice a Bruxelles i capi di governo dei paesi del’Unione Europea concordano un tetto vincolante per ridurre le emissioni di gas serra del 20% rispetto al 1990 entro il 2020. premio Nobel per la pace ad Al Gore e all’IPCC, assegnato per “i loro sforzi per accumulare e disseminare una maggiore conoscenza sul cambiamento climatico provocato dall’uomo e per porre le basi delle misure necessarie per contrastare tale cambiamento” 2008: il riscaldamento globale viene elevato al livello di una questione di sicurezza nazionale dalle agenzie di intelligence USA. In sintesi, dai tardi anni ’80 alla fine del primo decennio del XXI secolo c’è stato un drastico spostamento nell’opinione pubblica sul riscaldamento globale, per consapevolezza del fenomeno e preoccupazione sulle sue potenziali conseguenze.

7 L’inverdimento dei media
Media come strumento principale per aumentare la consapevolezza sul global warming: Due effetti dei media (Newell, 2000): diretto  agenda-setting (politicizzazione di un tema portandolo all’attenzione del pubblico, con conseguente traduzione in attività del governo) indiretto  framing del dibattito (formazione dell’opinione pubblica) Il priming dei media può causare spostamenti di opinione, nel 2005 solo il 52% del pubblico era convinto del consenso della comunità scientifica sul pericolo del global warming, negli USA i media hanno fornito una versione squilibrata della questione a causa della norma giornalistica dell’equilibrio. L’interesse da parte delle persone nelle possibili conseguenze catastrofiche (desertificazione, uragani, siccità, innalzamento livello del mare, incendi) ha portato i media a trattare l’argomento. prima della metà degli anni ‘80 meno del 40% delle persone era al corrente delle tematiche sull’effetto serra Dopo l’aumento dell’attenzione da parte dei media Quasi il 60%

8 L’interesse della scienza
Quando alcuni scienziati cominciarono a preoccuparsi per le scoperte sul riscaldamento globale si rivolsero al pubblico e alla politica, ma con scarsi risultati. Nel 1974, dopo il rifiuto da parte del governo USA di finanziare il National Climate Program, gli scienziati cercarono alleati nella comunità ambientale (Environmental Defense Fund, World Resources Institute). 1988 Istituzione del IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) Identificò il problema Favorì il consenso sulla sua natura Fondò le premesse per una risposta politica sull’argomento Nel 2001 accertò la responsabilità delle attività umane dei 50 anni precedenti nel processo del global warming. Nel 2007 ha mobilitato l’opinione pubblica portando l’argomento in cima alle priorità politiche

9 Le più importanti associazioni ambientaliste
Stop Climate Chaos Una coalizione di oltre 70 ONG, ha lo scopo di costituire una massiccia coalizione che dia luogo ad un mandato pubblico e univoco per l’azione politica tesa ad arrestare il cambiamento climatico provocato dall’uomo. Si finanzia con le sottoscrizioni dei suoi membri. L’uso di Internet è cruciale per questa associazione, sia per la strategia mediatica che a fini organizzativi, internet connette le varie ONG e i rispettivi siti web. Alliance for Climate Protection Fondata da Al Gore, vuole educare il pubblico sull’importanza del cambiamento climatico e delle responsabilità dell’uomo. Negli stati uniti, nonostante la consapevolezza sul problema sia in crescita, una minoranza significativa non è ancora convinta del nesso col l’impatto dell’uomo Nella tattica delle organizzazioni ambientali ci si è sempre di più spostati dal broadcasting al narrowcasting Creazione siti web Formazione canali YouTube Social networking SMS

10 WWF (World Wildlife Fund)
Friends of the Earth Si presenta come la più grande rete ambientalista di base nel mondo Comprende sezioni nazionali in 70 paesi Unisce 5000 gruppi di attivisti locali Conta oltre 3 milioni di membri e sostenitori Nel 2003 aveva 4000 link verso di sé a partire da altri siti, il suo sito offriva numerosi punti di ingresso perché gli utenti si attivassero. Incoraggia i cittadini a dedicarsi all’attivismo locale fornendo informazioni e link per i contatti WWF (World Wildlife Fund) Fondata in Svizzera nel 1961, ha in corso oltre 2000 progetti di conservazione ambientale, molti dei quali a livello locale. Importanza di Internet Internet ha svolto una funzione sempre più importante nel movimento globale per contrastare il riscaldamento globale. I movimenti globali sono transnazionali nel raggio d’azione, dipendono da Internet per la diffusione delle informazioni, per la comunicazione e per il coordinamento. I siti web contengono consigli su come esercitare pressioni sulle grandi corporation e su come entrare in contatto coi gruppi locali.

11 Protocollo di Kyoto (Wikipedia)
Il protocollo di Kyōto è un trattato internazionale in materia ambientale riguardante il riscaldamento globale sottoscritto nella città giapponese di Kyōto l‘11 dicembre 1997 da più di 160 paesi in occasione della Conferenza COP3 della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). Il trattato è entrato in vigore il 16 febbraio 2005, dopo la ratifica anche da parte della Russia Il trattato prevede l'obbligo in capo ai paesi industrializzati di operare una riduzione delle emissioni di elementi inquinanti (biossido di carbonio ed altri cinque gas serra, ovvero metano, ossido diazoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi ed esafluoruro di zolfo) in una misura non inferiore al 5% rispetto alle emissioni registrate nel 1990— considerato come anno base — nel periodo Il protocollo di Kyōto prevede il ricorso a meccanismi di mercato, i cosiddetti Meccanismi Flessibili; il principale meccanismo è il Meccanismo di Sviluppo Pulito. L'obiettivo dei Meccanismi Flessibili è di ridurre le emissioni al costo minimo possibile; in altre parole, a massimizzare le riduzioni ottenibili a parità di investimento.

12 Eventi nella politica mediatica ambientalista
Gli eventi hanno lo scopo di accrescere la consapevolezza e richiamare l’attenzione dei media. Global Day of Action against Climate Change Stop Climate Change è stata una della principali coalizioni a partecipare nel 2007 all’evento, insieme alla Campaign againts Climate Change, Greenpeace e altre indipendenti. Questo evento coincise con la conferenza dell’UNFCCC a Bali e con marce e manifestazioni in tutto il mondo. Il Global day iniziò nel 2005 affinché coincidesse con la data dell’applicazione legale del protocollo di Kyoto. Live Earth Una serie di concerti promossi da Al Gore e tenutesi il 7 luglio 2007 in vari paesi del mondo (Al Gore ricevette il premio Nobel per la pace nel 2007 per essere stato l’essere umano che da solo ha contribuito maggiormente a diffondere la consapevolezza dei problemi relativi al riscaldamento globale). Earth Hour Sponsorizzata da WWF, svoltasi dalle 20 alle 21 del 29 Marzo L’idea era quella di spegnere le luci per 60 minuti per invitare la gente a prendere l’iniziativa sul cambiamento climatico.

13 Earth day Mai prima un evento, di nessun genere, aveva ottenuto un tale livello di sostegno. Il diffuso affermarsi di una coscienza ecologista ha fatto si che ONG ambientaliste e attivisti dei media si appropriassero della questione, trasformandolo in un tema politico di primo piano. Le associazioni ambientaliste e gli scienziati sono percepiti come fonti più affidabili della televisione (Eurobarometer 2008)

14 I primi risultati politici negli Stati Uniti
Negli USA solo dal 2007 si sono raggiunti risultati concreti, infatti l’Environmental Protection Agency è stata autorizzata a regolamentare le emissioni di anidride carbonica. Bush durante il suo mandato però è rimasto indifferente alla questione ambientale. Nel 2008 l’ambiente è emerso come una questione significativa da parte degli elettori. Il 30% sosteneva che avrebbe tenuto conto delle posizioni in merito da parte dei candidati. I senatori Clinton, McCain e Obama auspicavano politiche di riduzione del riscaldamento globale, anche se gli ultimi due contemporaneamente erano a favore di una maggiore estrazione petrolifera. Gli appelli all’azione sul cambiamento climatico aumentano gli indici di gradimento dei politici; dipendendo dal ciclo elettorale, essi sono disposti ad abbracciare la causa facendo vertere il dibattito sulle possibili azioni concrete da effettuare in proposito.

15 La situazione in Europa
Nell’Unione Europea il 9 Marzo 2007 a Bruxelles i capi di stato e di governo concordarono di ridurre le emissioni di gas serra almeno del 20% rispetto al 1990 entro il 2020. Il 23 Gen 2008 l’UE ha trovato l’accordo su un pacchetto complessivo di proposte comprendente due obiettivi principali: il Climate Action and Renewable Energy Package Riduzione di almeno il 20% di gas serra entro il 2020, da portare al 30% con l’accordo dei paesi sviluppati Una quota del 20% di energie rinnovabili sul consumo di energia dell’UE entro il 2020 In conclusione possiamo affermare che solo dopo mezzo secolo di difficili tentativi abbiamo la fortuna di veder arrivare i primi risultati concreti di politica ambientale tesa alla riduzione del riscaldamento globale. Questo è un atto di responsabilità nei confronti del nostro pianeta e delle generazioni future, il primo vero passo di solidarietà intergenerazionale.


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