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IL RUOLO DEI GENITORI NELL’ACCOMPAGNARE I FIGLI A CALCIO

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Presentazione sul tema: "IL RUOLO DEI GENITORI NELL’ACCOMPAGNARE I FIGLI A CALCIO"— Transcript della presentazione:

1 IL RUOLO DEI GENITORI NELL’ACCOMPAGNARE I FIGLI A CALCIO

2 Perché nostro figlio va a calcio?
A cosa serve lo sport?

3 Il genitore Mister Chi è?:
Urla consigli (soprattutto al figlio)ma anche agli altri… allenatore compreso! se la squadra perde è colpa dell’allenatore … a fine partita continua la sua “lezione” con il figlio

4 Le cose Buone: conosce lo sport È un vero appassionato discute ed è partecipe dello sport del figlio Le cose da migliorare: svaluta l’allenatore il ragazzo viene privato della figura di riferimento adulta al suo cammino di crescita Meno sono le “invasioni di campo” e più potrà crescere ed esprimersi al meglio

5 Il bello dello sport: ad ognuno il suo posto
Il bello dello sport: ad ognuno il suo posto. E il genitore ha una parte IMPORTANTISSIMA, ma non è quella dell’allenatore

6 Il genitore apprensivo
Chi è?: non è molto convinto dell’utilità dello sport è il tormento dell’allenatore e l’incubo del bambino lo insegue dovunque con il materiale è un esperto meteorologo!

7 Le cose buone: si prende cura dei figli è molto attento alla loro salute si interessa ed è presente nella loro vita Le cose da migliorare: limita la sua autonomia Limita la stima di sé

8 Bisogna fare in modo che il voler bene si traduca in un agire bene per il bene dei figli

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13 Il genitore urlatore Chi è?:
esce dalla zona del pubblico sudato e scompigliato ha urlato, si è dimenato, ha incitato…. è preso dal gioco…forse troppo (parole irripetibili, offese…) è il trascinatore della tifoseria

14 Le cose buone: partecipa segue ogni momento e fase della partita i figli sentono di avere la sua attenzione Le cose da migliorare: l’esempio che da ai figli deve insegnare : il rispetto per l’avversario, per gli altri, l’autocontrollo e l’aggressività, come vivere il momento agonistico

15 Il genitore procuratore
Chi è?: fanno del loro figlio un campione di solito il figlio realizza i sogni /delusioni sportive del proprio genitore

16 Le cose buone: stima e ammira il figlio spera e desidera il meglio per lui Cose da migliorare: deve aiutarlo a non perdere di vista la realtà a non accantonare i propri sogni metterlo anche in discussione per migliorarsi e crescere non è già “arrivato”

17 Il genitore mai contento
Chi è?: tende a colpevolizzare l’insuccesso del figlio prende nota degli errori e poi a fine gara li elenca tutti! non evidenza miglioramenti confronta i compagni, fa grandi elogi agli altri (umiliazioni)

18 Le cose buone: conosce le capacità del figlio lo stimola ad un continuo miglioramento Cosa c’è da migliorare: mina l’autostima spinge il figlio ad odiare lo sport senso di frustrazione e inadeguatezza

19 Il genitore quasi perfetto
Chi è?: sono la maggior parte dei genitori lo accompagna, lo lascia andare si lascia prendere dalla foga ma poi si controlla parla spesso con l’allenatore, ma non di schemi..

20 Le cose buone: ha consapevolezza dei propri limiti sa il suo compito educativo Ha spirito di collaborazione /partecipazione Le cose da migliorare: mette i figli nella condizione di esprimersi al meglio tollera le frustrazione trasmette il piacere della sfida con se stessi

21 Suggerimenti: “distinguiti da tuo figlio” (figlio prolungamento di se stesso se vince siamo felici tutti, se perde siamo tutti tristi e non si riesce a rasserenare il proprio figlio) “gotidi tuo figlio per quello che è”  l’importante è il piacere di giocare “Le tue opinioni non devono essere le sue”

22 “l’allenatore non sei tu” (allenatore maggior obiettività, punto di riferimento, crea confusione..)
“incitarlo dicendogli:hai fatto progressi!” (migliorarsi per loro, non per competere con gli altri) “ insegna a tuo figlio che l’importante è dare il meglio di se”

23 “ le regole sono importanti, accetta che qualcun altro possa darle a tuo figlio” fine educativo dell’allenatore “lascia vivere a tuo figlio lo spogliatoio” socializza, scherza, impara a difendersi! “non agevolargli il cammino …non camminerà mai da solo”

24 “non dimenticare che niente ha più valore di vederlo sorridere”


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