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GLI STRUMENTI ESTERNI PER LA CSR

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Presentazione sul tema: "GLI STRUMENTI ESTERNI PER LA CSR"— Transcript della presentazione:

1 GLI STRUMENTI ESTERNI PER LA CSR
FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE, SOCIALI E DELLA COMUNICAZIONE A.A RELAZIONI ISTITUZIONALI E RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA GLI STRUMENTI ESTERNI PER LA CSR

2 STRUMENTI ESTERNI E STRUMENTI PER LA CSR
Gli strumenti esterni sono uno dei «rami» della CSR. Strumenti esterni

3 Strumenti esterni per la CSR Definizione (Luciano Hinna, 2005)
Sono strumenti “offerti dal mercato”, che l’impresa può decidere di adottare nei propri comportamenti gestionali” Rappresentano la domanda di responsabilità sociale da parte del mercato: questo li propone e l’azienda, se vuole, li adotta al suo interno, oppure decide di ignorarli; sono “premi, riconoscimenti, standard, iniziative e bollini” in materia di comportamenti socialmente responsabili sono subordinati alla valutazione di un ente certificatore o di un altro soggetto terzo che li accorda; consentono alle aziende di “ostentare un bollino di qualità” che possono spendersi sul mercato, per aumentare così la visibilità e il consenso da parte degli stakeholder.

4 Strumenti esterni per la CSR Tipologia
1) Le c.d. etichette sociali, che comprendono: A) i sistemi di standard applicabili a dimensioni della CSR (SA 8000 e AA 1000), B) i sistemi di gestione ambientale (ISO 14000) C) i premi alla responsabilità sociale, D) le partnership che comportano impegno verso aspetti e tematiche di responsabilità sociale (UN Global Compact); 2) i codici di condotta e le linee guida etiche; 3) la promozione degli investimenti socialmente responsabili; 4) i social rating, le classifiche e gli indici di borsa etici; 5) i CSR Toolkits.

5 Le etichette sociali Caratteri generali
sono strumenti esterni di CSR costituiti da standard, vale a dire: una serie di principi da rispettare e procedure organizzative da implementare all’interno dell’azienda; una certificazione , rilasciata da enti di certificazione accreditati, che attesta la conformità delle misure adottate e dei percorsi intrapresi ai requisiti richiesti per il rilascio dell’etichetta. consentono di adottare un framework entro il quale definire comportamenti strategici responsabili e attenti alle istanze sociali ogni etichetta si rivolge a uno o a più ambiti specifici. Il sistema funziona attraverso il meccanismo del third party endorsement: è la certificazione indipendente di una parte terza a rispondere alle esigenze di trasparenza e affidabilità erga omnes dei pubblici delle organizzazioni.

6 Le etichette sociali Caratteri generali
Secondo ricerche (2004-5) di Hinna, una percentuale dell’80 % dei consumatori intervistati riconosce ai prodotti di aziende certificate con una o più etichette sociali un “valore maggiore”. Le etichette sociali produrrebbero pertanto il miglioramento dell’immagine aziendale e del valore riconosciuto ai prodotti, con un incremento della capacità competitiva delle imprese che volontariamente forniscono garanzie di eticità della propria filiera e del proprio ciclo produttivo. negli ultimi decenni si è sempre più affermata la presenza di una figura di consumatore responsabile che esprime dei bisogni, alcuni dei quali riesce a soddisfare tramite il mercato, mentre altri sono legati a istanze collettive (ambiente, sociale,sicurezza)

7 Lo standard SA 8000 emesso nel 1997 dal CEPAA (Council on Economic Priorities Accreditation Agency), emanazione del CEP (Council of Economic Priorities), istituto USA che dà a investitori e consumatori informazioni per analizzare le performance sociali delle aziende; l’intento è di fornire uno standard basato sulle normative internazionali sui diritti umani e le legislazioni nazionali sul lavoro; Il fondamento giuridico dello standard è costituito da principi contenuti in diversi strumenti di diritto internazionale pattizio: La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (1948) le Convenzioni e le Dichiarazioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) (diverse, approvate tra 1948 e 1998); la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Fanciullo (1998).

8 Lo standard SA 8000 Nel 2008 è giunto alla terza edizione;
è periodicamente rivisto al cambiare delle condizioni; è applicabile ad aziende di qualsiasi settore merceologico; coinvolge direttamente qualsiasi entità appartenente alla filiera produttiva di un bene o servizio; interessa in modo particolare le imprese multinazionali e tutte quelle che decentrano in tutto o in parte la produzione in paesi in via di sviluppo, in cui possono godere dei benefici connessi ad una minore regolamentazione del lavoro e ad un più basso costo della manodopera; il fatto di dare ai consumatori delle precise garanzie anche sul piano etico diviene fondamentale ed è usato dalle aziende come strumento di vantaggio competitivo.

9 Lo standard SA 8000 : gli 8 requisiti
lo standard SA 8000 chiede alle organizzazioni di dimostrare di attenersi nei processi di gestione ad alcuni parametri che connotano il rispetto di alcuni diritti umani fondamentali: 1) lavoro infantile: l’organizzazione è obbligata a non utilizzare o dare sostegno al lavoro infantile; 2) lavoro obbligato: l’organizzazione non deve ricorrere, né sostenere l’utilizzo di forme di lavoro obbligato, ovvero non deve richiedere al personale di depositare denaro o documenti d’identità al momento dell’inizio del rapporto lavorativo; 3) salute e sicurezza sul lavoro: l’organizzazione deve garantire un luogo di lavoro sicuro e salubre e deve adottare le necessarie misure per prevenire incidenti e danni alla salute che possano verificarsi durante lo svolgimento del lavoro;

10 Lo standard SA 8000: gli 8 requisiti
4) libertà di associazione e diritto alla contrattazione collettiva: l’organizzazione deve rispettare il diritto del personale di costituire o aderire ad associazioni sindacali di propria scelta e il diritto di queste ultime a stipulare con essa contratti collettivi di lavoro; 5) divieto di discriminazione: l’organizzazione non deve attuare o dare sostegno a forme di discriminazione nell’assunzione, nella retribuzione, nell’accesso alla formazione, nella promozione, nel licenziamento o pensionamento, sulla base di razza, ceto, origine nazionale, religione, invalidità, genere, orientamento sessuale, appartenenza sindacale o politica; 6) procedure disciplinari: l’organizzazione non deve utilizzare o dare sostegno all’utilizzo di punizioni corporali, coercizione mentale o fisica, abusi verbali o minacce contrarie al diritto;

11 Lo standard SA 8000: gli 8 requisiti
7) orario di lavoro: l’organizzazione deve conformarsi all’orario di lavoro previsto dalle leggi vigenti nello Stato in cui opera e dagli standard dell’industria; in ogni caso, al personale non deve essere richiesto di lavorare in maniera continuativa per un periodo superiore alle 48 ore settimanali, e deve essere previsto almeno un giorno di riposo ogni sette lavorativi; 8) retribuzione: l’organizzazione deve garantire che il salario corrisposto per una settimana lavorativa regolare sia almeno conforme ai minimi retributivi legali o industriali in vigore nello Stato in cui opera e che sia comunque sufficiente a soddisfare i bisogni primari del personale, oltre a fornire qualche guadagno discrezionale.

12 Lo standard SA 8000: il 9° requisito
Gli otto requisiti del SA 8000 costituiscono qualcosa di troppo agevole, se non del tutto scontato da realizzare per tutte le imprese che operano in occidente; Per questo motivo, l’ente di certificazione accreditato dal CEPAA vi aggiunge la verifica di un nono requisito : quello di disporre di un Sistema di Gestione della Responsabilità Sociale (ad es. un sistema per la rendicontazione sociale, un codice etico o altri strumenti interni idonei a garantire un effettivo orientamento dell’organizzazione verso la CSR)

13 Lo standard SA 8000 si snoda in un percorso articolato su tre livelli:
un livello sostanziale, e cioè una serie di standard universali da rispettare, la cui applicazione da parte dell’organizzazione deve poter essere verificata; un livello strumentale, e cioè una serie di procedure organizzative (Social Management System) per gestire in maniera efficace il sistema SA 8000; un livello formale e conclusivo, che consiste: A) nell’utilizzo da parte dell’organizzazione di procedure di auditing come nei sistemi di gestione per la qualità (es. ISO 9000); B) della revisione sociale esterna da parte di un ente accreditato dal CEPAA, al cui esito positivo è condizionata la certificazione.

14 Lo standard AA 1000 sviluppato nel 1999 dall’International Council dell’Institute of Social and Ethical Accountability (Org. Int.le non governativa formata da imprese, ONG, università e società di consulenza); è uno strumento che mira ad assicurare la credibilità e l'autorevolezza del bilancio sociale attraverso la redazione dello stesso secondo standard condivisi a livello internazionale; è uno standard di processo per l’attività di social and ethical accounting, auditing and reporting, con lo scopo di migliorare la rendicontazione e le performance globali delle organizzazioni; nasce per far fronte all'esigenza di uniformare gli approcci alla rendicontazione sociale e rendere così confrontabili le informazioni provenienti da soggetti operanti in realtà differenti.

15 Lo standard AA 1000 Consente il’integrazione con le linee guida del GRI . Si pone l'obiettivo di migliorare le performance sociali e il bilancio sociale di un’organizzazione attraverso : A) processi di sistematico coinvolgimento degli stakeholder; B) l’ integrazione di tali processi di consultazione nelle attività di gestione. Gli effetti attesi dall’implementazione dello standard sono tanto nell’ambito della governance aziendale, che in quello della comunicazione e delle relazioni istituzionali. La struttura globale dello standard AA 1000, definita come AA 1000 Framework, è articolata in quattro componenti principali.

16 AA 1000 Framework: le quattro componenti principali
1) una serie di principi che devono caratterizzare il sistema di accountability etico-sociale; 2) una serie di fasi del processo necessario per implementare un sistema di accountability etico-sociale basato su tali principi; 3) le guidelines o linee guida per consentire ai diversi tipi di organizzazioni di comprendere e applicare lo standard in modo adeguato alle proprie caratteristiche; 4) la descrizione delle qualifiche professionali, accountant e auditor etico-sociale, e le linee guida per la costruzione di tali professionalità della rendicontazione etico-sociale, la cui azione è finalizzata all’implementazione dello standard.

17 gli effetti attesi dall’adozione dello standard AA 1000
Riferimenti sicuri per la governance dell'organizzazione; Miglioramento dei rapporti con il personale dipendente e dei processi di comunicazione interna; Miglioramento dei rapporti di fiducia con gli stakeholder, coinvolti nei processi decisionali in modo più sistematico. Rilevazione di indicatori chiave di performance sociale. Miglioramento della partnership con altre organizzazioni. Migliore gestione dei rischi e della comunicazione di crisi. Soddisfazione delle esigenze informative di investitori attuali e potenziali e miglioramento delle financial public relations. Migliori rapporti con le istituzioni pubbliche e internazionali. Aiuto all’identificazione di fornitori di servizi qualificati.

18 Gli standard ISO:14000 la ISO (International Organisation for Standardization) è una org. Int.le non governativa con sede a Ginevra, cui aderiscono 160 istituti nazionali per gli standard di altrettanti Stati; ha elaborato più di standard, tra cui gli standard per i sistemi di gestione della qualità ISO 9000:2000; gli standards per la gestione ambientale sono stati elaborati e sono aggiornati dal comitato tecnico ISO/TC 207 possono essere implementati da organizzazioni del settore pubblico e di quello privato, dalle imprese alle amministrazioni, alle aziende di erogazione di pubblici servizi e forniture; ISO si compone di 570 standards per il monitoraggio di aspetti quali la qualità dell’aria, dell’acqua, del suolo, del rumore, delle radiazioni e il trasporto delle merci pericolose.

19 Gli standard ISO:14000 sono uno strumento volontario per migliorare la gestione della variabile ambientale all'interno dell’organizzazione; si fondano sulla consapevolezza cha una una gestione ambientale costituisce sia un comportamento socialmente responsabile , che la premessa di una crescita ed uno sviluppo sostenibile; devono essere adattati alle caratteristiche di ciascuna organizzazione, il cui impatto varia grandemente; richiedono che sia la stessa organizzazione a definire i propri obiettivi e target ambientali e implementi un sistema di gestione ambientale (SGA) che permetta di raggiungerli; la logica volontaristica lascia la libertà all’organizzazione di scegliere quali e quanti obiettivi di miglioramento perseguire;.

20 I vantaggi offerti dall’implementazione delle norme ISO 14000
credibilità tecnica soddisfazione delle esigenze di tutti gli stakeholders incentivazione alle autorità nazionali a sviluppare requisiti di legge omogenei promozione dell’efficienza degli scambi commerciali, perché gli standard sono condivisi a livello internazionale sostegno al rispetto delle regolamentazioni, dato che hanno lo scopo di venire incontro alle necessità regolative dei mercati incentivazione all’affidamento degli investitori, perché gli standard possono essere utilizzati per controlli di conformità, audit, ispezione e certificazione Alla fine del 2007, risultano essere state rilasciate certificazioni ISO ad organizzazioni in 148 Stati.

21 I vantaggi offerti dall’implementazione delle norme ISO 14000
L’implementazione delle norme ISO permette di ottenere una guida pratica e attuale per: la creazione e/o il miglioramento di un sistema di gestione ambientale (SGA), attraverso il quale migliorare le proprie prestazioni ambientali; fornire i mezzi con cui sia l’organizzazione stessa, sia chi sta al suo esterno, può valutare gli aspetti specifici del SGA e verificarne l’andamento, ossia realizzarne l’auditing; fornire mezzi consistenti ed attendibili per dare informazioni sugli aspetti e le ricadute ambientali dei prodotti/servizi erogati e le caratteristiche rilevanti dal punto di vista ambientale di ciascun prodotto/servizio.

22 Gli standard della famiglia ISO 14000
ISO 14001, relativo all’impatto delle organizzazioni sull’ambiente e la loro capacità di gestione delle problematiche ambientali; ISO 14004, che fornisce indirizzi ed elementi aggiuntivi; ISO 14011, principi guida e standard per l’auditing ambientale; ISO 14020, che contiene i passi necessari per l’ottenimento di etichette e dichiarazioni ambientali, incluse le eco-labels e in generale le etichette e dichiarazioni che quantificano e qualificano caratteristiche ambientali in prodotti e servizi; ISO 14031, principi guida su come valutare la performance ambientale e fare il reporting ambientale interno ed esterno; ISO 14045, principi e requisiti per l’assessment di eco-efficienza; ISO 14063, principi guida in materia di comunicazione ambientale.

23 Lo UN Global Compact Lanciato nel luglio del 2000 dall’Assemblea Generale delle NU è un network promosso dalle Nazioni Unite, per lo sviluppo, l’implementazione e l’incremento di politiche e pratiche aziendali responsabili e sostenibili, allo scopo di: allineare le operazioni e le strategie del business ovunque con dieci principi universalmente accettati nell’area dei diritti umani, del lavoro, dell’ambiente e della lotta alla corruzione; è un’iniziativa intergovernativa basata sul potere di una forte azione collettiva, che cerca di promuovere una cittadinanza d’impresa responsabile in ogni regione del globo; ha circa 8500 aderenti di oltre 135 Stati tra soggetti pubblici e privati, tra cui i consigli di amministrazione di molte aziende multinazionali con interessi in diversi continenti.

24 UN Global Compact e network locali
non è uno strumento regolativo, ma un'iniziativa ad adesione volontaria, che fa affidamento sulla public accountability,; dispone di network locali in più di 90 Stati, che svolgono un ruolo operativo in contesti nazionali e culturali differenti.; si tratta di formazioni multistakeholder auto-governate guidate dalla componente del business, che sostengono le imprese nei loro sforzi di implementazione, oltre a creare ulteriori opportunità di coinvolgimento ed azione collettiva; l’iniziativa è globale e locale; privata e pubblica; volontaria; cerca di combinare i punti di forza dell’ONU come autorità morale e potere di aggregazione, con le risorse economiche e la capacità del settore privato di trovare soluzioni e l’expertise e le capacità di altri stakeholders chiave.

25 Lo UN Global Compact: gli obiettivi
far diventare i suoi dieci principi parte integrante della strategia e delle operazioni delle imprese in tutto il mondo; facilitare la cooperazione tra i principali attori e promuovere partenariati in linea con gli obiettivi delle Nazioni Unite, soprattutto quelli più ambiziosi, come le Millennium Developement Goals (MDGs)

26 Lo UN Global Compact: i benefici attesi dalle imprese
1) un framework ben stabilito e globalmente riconosciuto per politiche e pratiche ambientali, sociali e di governance; 2) condividere le migliori strategie e soluzioni praticate; 3) attuare soluzioni sostenibili in partnership con una gamma di stakeholders autorevoli (agenzie delle Nazioni Unite, governi, aziende multinazionali); 4) creare legami tra le imprese commerciali e i fornitori e produttori di base in mercati emergenti o in via di rapido accrescimento; 5) accedere al bagaglio di esperienza delle Nazioni Unite in materia di sviluppo sostenibile; 6) utilizzare gli strumenti di gestione del UN Global Compact, ed entrare in gruppi di lavoro specializzati nei campi ambientale, sociale e della governance.

27 Lo UN Global Compact: gli impegni richiesti alle imprese
L’adesione per le imprese implica l’accogliere, sostenere e mettere in pratica, nella propria sfera di influenza, dieci principi fondamentali nell’area dei diritti umani, degli standard di lavoro, dell’ambiente e della lotta alla corruzione: 1) il business deve sostenere e rispettare la protezione dei diritti umani internazionalmente proclamati 2) ed assicurarsi di non essere complice nella violazione dei diritti umani; 3) il business deve garantire la libertà di associazione dei lavoratori e l’effettivo riconoscimento del diritto alla contrattazione collettiva, 4) l’eliminazione di tutte le forme di lavoro forzato e obbligato, 5) l’effettiva abolizione del lavoro minorile, 6) e l’ eliminazione di ogni forma di discriminazione in materia di impiego e professione; 7) il business deve sostenere un approccio preventivo nei confronti delle sfide ambientali, 8) intraprendere iniziative che promuovano una maggiore responsabilità ambientale 9) e incoraggiare lo sviluppo e la diffusione di tecnologie che rispettino l'ambiente; 10) il business deve lavorare contro la corruzione in tutte le sue forme, incluse l'estorsione e le tangenti.

28 Lo UN Global Compact: i dieci principi fondamentali
I dieci principi del Global Compact sono considerati universalmente condivisi in quanto derivati da: la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo; la Dichiarazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro sui principi e i diritti fondamentali nel lavoro; la Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione;. la Dichiarazione di Rio sull’Ambiente e lo Sviluppo.

29 Lo UN Global Compact: modalità di adesione per le imprese
1) inviare una lettera di committment del vertice aziendale; 2) fare dello UN Global Compact e dei suoi principi una parte integrale della propria strategia di affari e cultura organizzativa; 3) rendere lo UN Global Compact ed i suoi principi parte integrante dei processi decisionali 4) aderire a partnerships finalizzate a obiettivi di lungo termine delle Nazioni Unite, come le Millennium Developement Goals ; 5) integrare nel suo report annuale una descrizione dei modi in cui implementa i principi e sostiene obiettivi di sviluppo ; 6) promuovere lo UN GC e le pratiche di business responsabili; 7) versare un contributo finanziario dai 500 ai dollari l’anno in proporzione ai profitti dichiarati.

30 I premi alla responsabilità sociale
Sono premi che istituzioni diverse, pubbliche o private, assegnano alle imprese che si sono distinte per il loro comportamento socialmente responsabile. Il premio rappresenta il riconoscimento da parte delle istituzioni del buon operato delle imprese e la legittimazione, da parte della collettività, a continuare a operare. Rappresentano un forte vantaggio competitivo per le imprese, che vedono migliorata la propria immagine. Sono un importante strumento per diffondere la RSI tra le imprese, perché suscitano processi di emulazione. Rappresentano un valido strumento di monitoraggio delle best practices in materia di CSR nel tempo.

31 I premi alla responsabilità sociale
Possono essere proposti da : 1) enti operanti nell’ambito di un singolo Stato membro dell’UE Esempi: Plus Prize, del Plus Uitzendrakchten in Belgio per l’aumento del livello di occupazione tra le fasce svantaggiate della popolazione. Carl Bertelsmann Prize, della Fondazione Bartelsmann (Germania) per le soluzioni innovative ai problemi della collettività. Sodalitas Social Awards, proposti dall’associazione Sodalitas (Italia) per la realizzazione di programmi ad alto valore/contenuto sociale 2) enti che prendono in considerazione il contesto internazionale Great Place to Work Institute, che premia in tutto il mondo i Best work places, i posti migliori in cui lavorare.

32 Il sistema premiale di Sodalitas
Sodalitas dal 2003 attribuisce riconoscimenti per: il miglior sistema di processi interni aziendali di RSI; il miglior programma di partnership nella comunità; la migliore campagna di marketing sociale; la migliore iniziativa di finanza socialmente responsabile; la miglior iniziativa di RSI realizzata da piccole e medie imprese; la migliore innovazione di prodotto o servizio socialmente e ambientalmente rilevante. I criteri di valutazione sono basati sul modello di eccellenza EFQM, elaborato nel 1991 dalla società EFQM.

33 Gli Awards for Excellence di Business in the Community
Sono i premi più prestigiosi, attribuiti in cooperazione con il Financial Times e il Ministero dell’Industria del Regno Unito; Le imprese che aderiscono alla ONG Business in the Community si impegnano per migliorare la qualità della vita e la comunità in cui operano, con l’obiettivo del raggiungimento dell’eccellenza , e della rigenerazione sociale ed economica attraverso l’integrazione della CSR nelle loro attività di business di ogni giorno. sono un sistema integrato di riconoscimenti, che, in un orizzonte europeo ed internazionale, prevede 18 premi in 7 categorie: Impact on society awards, Environmental impact awards, Market Place impact awards, Workplace impact awards, Community impact awards, Special awards e Awards for Individuals. L’ assegnazione prevede una fase di candidatura, una di monitoraggio ed una di giudizio finale.

34 Codici di condotta e linee guida etiche
gli strumenti di CSR si evolvono in relazione alle esigenze delle imprese di rispondere alle aspettative della società i codici di condotta e le linee guida per la costruzione di modelli di organizzazione, gestione e controllo rispecchiano in pieno l’evoluzione del concetto di CSR nel tempo il codice è un documento chiuso, che, una volta messo a punto, costituisce una sorta di addendum al contratto di lavoro per chi opera in una certa categoria d’impresa; Le linee guida, sono meno stringenti e rappresentano degli indirizzi più generali, che l’impresa può seguire anche in parte. Nessuno dei due strumenti è da preferire all’altro in assoluto, ma uno può essere più adatto dell’altro a seconda dei temi .

35 Codici di condotta e linee guida etiche
Cinque generazioni: quelli di prima generazione, tesi a regolare i conflitti d’interesse dei propri dipendenti e l’esigenza dell’impresa di garantire ai propri azionisti il rispetto delle leggi; quelli di seconda generazione, che hanno come focus la condotta commerciale quelli di terza generazione, che concentrano l’attenzione sui rapporti con i dipendenti e i fornitori; quelli di quarta generazione, che si concentrano sulla tutela dell’ambiente e sull’impatto delle attività sulla collettività”; quelli di quinta generazione, che garantiscono la trasparenza delle attività e regolano il comportamento delle imprese nei Paesi in cui non sono tutelati i diritti umani, per rispondere a esigenze di uno sviluppo economico etico e sostenibile

36 La promozione degli investimenti socialmente responsabili
Sono strumenti specificamente rivolti al mercato finanziario; riguardano l’acquisto di titoli azionari ed obbligazionari. La giusta allocazione delle risorse finanziarie può permettere: a) lo sviluppo di realtà svantaggiate; b) l’attuazione di progetti volti alla tutela dell’ambiente, alla lotta all’esclusione sociale e alla disoccupazione. La definizione di criteri finanziari etici negli investimenti può stimolare l’assunzione, da parte delle imprese, di comportamenti socialmente responsabili. all’investitore istituzionale e retail vengono prospettati degli investimenti in titoli di aziende socialmente responsabili. È un’attenzione analoga a quella alla qualità etica del prodotto

37 i fondi di investimento etici
attraverso l’attività di rating sociale e ambientale selezionano ed acquisiscono nel proprio portafoglio i titoli di quelle imprese che rispondano ai criteri stabiliti per una gestione patrimoniale socialmente responsabile; si rendono garanti del carattere etico dell’investimento che propongono ai potenziali investitori. Ci sono fondi di investimento che dichiarano di essere etici perché distribuiscono parte dei loro utili in attività filantropiche altri che dichiarano invece che lo sono perché investono prevalentemente in aziende socialmente responsabili Altri ancora stabiliscono una quota minima di portafoglio etico

38 Il social rating non richiesto
E’ un’attività di rating che si basa su due presupposti: 1) la convinzione che nella definizione delle scelte di investimento devono essere presi in considerazione non solo i parametri tradizionali legati alle aspettative di rendimento finanziario, ma anche i valori etici e sociali; 2) che senza un orientamento alla CSR, prima o poi anche i rendimenti finanziari tendono a diminuire. ha l’obiettivo di raccogliere, analizzare e commentare informazioni sul comportamento delle imprese con titoli quotati in borsa rispetto a criteri negativi (di esclusione) e criteri positivi ambientali e sociali

39 Indici e classifiche di social rating
1) Dow Jones Sustanability Group Index (DJSGI) È un indice di sostenibilità globale derivato dall’indice Dow Jones È elaborato da SAM- Sustainability Group e Dow Jones & Co Riguarda i titoli di 200 imprese, il 10% delle migliori imprese in termini di sostenibilità in 64 settori industriali e in 33 Paesi, selezionate tra le 2000 imprese dell’indice globale Dow Jones 2)Ethical Index Euro costruito nel 2000 da E-Capital Partners S.p.a rappresenta la performance delle 150 società europee socialmente responsabili a maggiore capitalizzazione viene rivisto e aggiornato a cadenza trimestrale

40 La metodologia di screening dell’Ethical Index Euro
Si articola su due livelli: una prima valutazione sulla base di criteri negativi, compresa l’appartenenza a settori giudicati non socialmente responsabili , ovvero la rilevazione di comportamenti eventualmente scorretti nella concorrenza e sul mercato; la mancata soddisfazione di un criterio negativo implica l’esclusione dall’indice; una seconda valutazione sulla base di criteri positivi, tali da verificare all’interno della complessiva organizzazione, la realizzazione di principi tipici della responsabilità sociale

41 Il social rating richiesto
È richiesto direttamente dalle imprese; funziona esattamente come il rating finanziario; per ottenerlo l’impresa sostiene un costo e riceve in cambio un rating spendibile sul mercato in termini di visibilità; è rilasciato da una struttura di rating finanziario o da altra agenzia professionalmente riconosciuta; si basa su di un esame dei comportamenti e delle azioni di responsabilità sociale attivate dall’impresa; prevedono un processo di istruttoria, l’espressione di un giudizio e la formulazione di un rating; un rating positivo permette l’inclusione dei titoli azionari e obbligazionari nel portafoglio di uno o più fondi etici, e può influire sulla loro quotazione in borsa.

42 I CSR Toolkits Sono kit di strumenti per la CSR già precostituiti;
consistono in una combinazione di più iniziative e azioni di CSR sociale, ivi compresi modelli di rendicontazione sociale; propongono griglie ove le imprese interessate possano trovare il proprio posizionamento, al fine di acquisire consapevolezza dello stato attuale e progettare eventuali interventi di miglioramento; il progetto Q-RES ideato dal Centre for Ethics, Law & Economics (CELE) nel 1999 prevede la definizione di uno standard di qualità della responsabilità etico-sociale d’impresa il modello si ispira all’idea del contratto sociale con gli stakeholder ha come obiettivo la definizione di un insieme completo e integrato di strumenti per l’introduzione dell’etica nell’impresa

43 I 6 elementi alla base del Q-RES
visione etica d’impresa (mission, vision e valori); codice etico (valori, impegni dell’impresa nei confronti delle diverse categorie di stakeholder e regole sui comportamenti attesi dai dirigenti e da tutto il personale nei loro confronti) formazione etica (attività formative rivolte al personale per la conoscenza e la condivisione dei valori e del codice etico) sistemi organizzativi di attuazione e controllo (strutture operative di sostegno, miglioramento e controllo della performance etica dell’impresa) rendicontazione etico-sociale (predisposizione di un bilancio sociale o di sostenibilità sulla base di una raccolta sistematica e di una elaborazione e comunicazione dei dati più rilevanti) verifica esterna (controllo da parte di un ente indipendente della conformità ai criteri di eccellenza Q-RES)

44 CSR-SC (Corporate Social Responsibility – Social Committment)
proposto nel 2003 dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sulla base di un progetto dell’Università Bocconi di Milano È un sistema di valutazione su due livelli: un primo step, il CSR, che prevede un social management system secondo la logica ISO; un secondo step, il Social Committment, che consiste in un sistema premiale sostenuto dal Governo, riservato alle aziende che sviluppano politiche attive nei diversi campi sociali. il livello SC prevede un framework contenente un set di indicatori, in accordo con le categorie di stakeholder: 1)risorse umane; 2) soci azionisti/comunità finanziaria; 3) clienti; 4)fornitori; 5) partner finanziari; 6) Stato/ enti locali/pubblica amministrazione; 7) comunità.


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