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Epidemiologia dei tumori

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Presentazione sul tema: "Epidemiologia dei tumori"— Transcript della presentazione:

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2 Epidemiologia dei tumori
Una malattia del “progresso” In aumento per un lungo periodo. Diminuzione della mortalità in occidente per alcuni tumori (sp. Stomaco). Fattori di rischio classificati dal IARC in . Classe 1 Cancerogeni (asbesto, benzene, fumo,radon e Radiazioni ionizzanti, alcuni virus) Classe 2A Probabili cancerogeni (PCBs, formaldeide,ecc Classe 2B Possibili cancerogeni (DDT, EFWs, UV ecc)

3 Aumenti nel tempo In Italia l’ aumento della mortalità in parte arrestato per la maggiore efficacia delle cure. Incidenza (solo dalle aree coperte dai registri), in aumento inarrestabile La maggiore incidenza e la maggiore sopravivenza aumenta anche la prevalenza (dati multiscopo)

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8 La prevalenza e la sopravivenza
La prevalenza (n. di persone colpite/popolazione) dipende dalla sopravivenza, che varia secondo la sede tumorale: (studi di follow-up condotti dai registri tumori) Es. Dopo 5 anni, esofago solo 10%, stomaco 25%, colon 50%, fegato 5%, mammella 80% In Italia la sopravivenza in generale è migliore in confronto alla UK e la Spagna, ma peggiore rispetto NL, Francia e Germania. Al interno dell’Italia buona sopravivenza a LT, FI, Alcune differenze dovute anche allo stadio di diagnosi (la diagnosi precoce consente una maggiore sopravivenza)

9 Differenze nei due sessi
Per il ca. al polmone l’epidemia per le donne è al suo inizio. In Europa e in Italia l’aumento maggiore è osservato tra le donne più anziane, mentre un forte aumento è atteso nel futuro per il continuo aumento del fumo tra donne giovani. Negli SU, il Ca. al polmone ha “superato” quello della mammella tra donne.

10 Mortalità per tumore in Italia

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12 Differenze Geografiche in incidenza (e mortalità) in Italia
Nel 2001 forti differenze tra regioni: Es.ca. esofago: Sicilia 2,5/ , Trentino 13,5/ Es. ca. stomaco: Sardenia 17/ ,Molise e Umbria 36/ Es. ca prostata: Calabria Campania,Puglia 27/ , Piemonte, Veneto, Lombardia 65/ Leucemie:Trieste 11.1/ , RG 3.8/ Quasi sempre forte gradiente Nord-Sud .

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15 I principali tumori in Italia:
Polmone (fumo) Mammella(non allattamento, ritardo nella riproduzione, nulliparità) Gastrici (nitrosamine, helicobacter pylori, aspergilus flavus- alfatossina) Colon retto (mancanza di fibbre, grassi animali) Laringe (alcool) Fegato (HBV. HCV) Utero (promiscuità, papiloma virus)

16 Fattori di Rischio Segue nella prossima

17 Epi dei tumori

18 Il Ruolo dell’ambiente
E evidente dalle variazioni geografiche sia all’interno dei singoli paesi, che al livello internazionale. Seguino esempi

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22 “La modalità della tua esecuzione è di fornirti sigarette
a volontà”.

23 L’inquinamento ambientale
Numerosi studi confermano maggiore incidenza tra le popolazioni di zone urbane in confronto alle zone rurali. E’ dimostrata a carcinogenicità del benzene e degli altri IPA. E’ dimostrato il ruolo delle polveri sottili, e dell’amianto. Delle radiazioni ionizzanti e UV E’ fortemente sospetto il ruolo dei pesticidi. Esiste un lungo elenco di cancerogeni presenti negli ambienti del lavoro (es. nickel, cd, CVM).

24 Agenti microbici Herpes simplex type 2 (Ca. alla cervice)
Human Papilloma virus (idem) HBV (epatocellular carcinoma) (RR da 6.0 a !)

25 Il ruolo dell’alimentazione
Il rischio cresce per tutti i tumori con elevato consumo di grassi animali, proteine e basso consumo di frutta e verdura. L’effetto protettivo è più evidente per i tumori dell’ app. digerente, prostata, vescica, fegato, pancreas e mammella Quali alimenti ?:nutrienti, non nutrienti, contaminanti naturali, contaminanti non naturali,additivi, prodotti della cottura, altri trattamenti.

26 Il ruolo dell’alimentazione
Componenti nutritivi a rischio: calorie,proteine,grassi,sodio,alcool Componenti nutritivi protettivi: fibre, vitamine, minerali. Il ruolo della sovralimentazione(1)anticipazione del menarca con prolungamento dell’esposizione a estrogeni endogeni, (2) accumulo di inquinanti nel tessuto adiposo.

27 Il ruolo dell’alimentazione
Ingestione di cancerogeni: -naturali (es felce acquilina in Giappone) -prodotti dalla cottura (es. fritti, alla griglia (benzopirene), affumicati) -prodotti da microrganismi (aflatossina) Formazione di cancerogeni -attraverso il metabolismo (es. i nitriti (non cancerogeni), diventano nitrati (cancerogeni) Problemi di trasporto -prolungato contato delle mucose con le feci contenti scorie (probabile beneficio delle fibre) Agevolazione o interferenza con la “promozione” -es. carenza di vitamina A (retinolo), aumenta la formazione di radicali liberi Additivi alimentari Ciclamati, coloranti,nitriti,saccarina ecc.

28 La Prevenzione Primaria (fumo, inquinamento, dieta, lavoro)
Secondaria (screening) Terziaria

29 Interazione tra fattori di rischio
La co-presenza di più fattori di rischio ha effetti di moltiplicazione del rischio. Es. ca. alla laringe: fumo (RR14.0), alcool (RR 14.) fumo +alcool RR Es. ca. polmonare: fumo (RR 11.0), amianto (RR 5.0), fumo+amianto RR 80.0

30 Il codice di prevenzione Europeo
Stile di vita salubre Non fumare Ridotto consumo di alcolici Dieta ricca in frutta e verdura e povera di grassi Attività fisica Evitare eccessiva esposizione al sole Evitare esposizioni a sostanze cancerogene.

31 Prevenzione secondaria
Screening mammografico In Italia copre solo 30% delle donne (almeno una volta...). Nelle regioni del sud, copre meno del 20%. Screening per ca. alla cervice dell’utero In Italia copre circa 60% delle donne (almeno una volta...). Nelle regioni del sud meno del 40%. Il tasso di letalità (morti/malatiX100) è associato alla copertura dello screening.

32 Prevenzione secondaria (screening)
Possibile per alcuni tumori: -Cervice -mammella -prostata -colon

33 Prevenzione secondaria (screening genetico)
Possibile per alcuni tumori(es. BRCA1e 2), ma solo una piccola percentuale di tumori al seno sono tra donne possitive. Screening per Addotti DNA Gli addotti sono dosimetri di danno prodotto al DNA da cancerogeni endogeni ed esogeni. La concentrazione di Addotti DNA aumenta con l’esposizione a inquinanti (es.benzopirene).Questo aumento è lineare e forte nelle base dosi di esposizione, e rallenta ad alte dosi e in seguito alla saturazione dei cancerogeni chimici. La concentrazione di Addotti DNA (valutata prima della malattia) è associata con un aumento di rischio di tumore polmonare (RR4.0) specialmente tra i giovani (<RR 5.0) La concentrazione di Addotti DNA è inversamente associata con il livello plasmatico di micronutrienti presenti in abbondanza nella dieta Mediterranea ((a- e b carotene, retinolo, ecc presenti in frutta verdura e legumi) Il monitoraggio biologico di addotti, potrebbe essere utile specialmente per i soggetti ad alto rischio (geneticamente predisposti)


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