UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” CORSO DI FONDAMENTI DI URBANISTICA DOCENTE: PROF. ING. G. DEL CONTE UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” CORSO DI FONDAMENTI DI URBANISTICA DOCENTE: PROF. ING. G. DEL CONTE Attrezzature e Servizi Usi del Suolo prevalenti: - Residenziale - Produttivo - Di Servizio Servizi possono essere classificati: - Per proprietà e gestione (pubblica e privata) - Per natura sociale o finalizzata al profitto (Amministrativa o commerciale) -Sul livello di servizio per numero di abitanti (S. di vicinato, di quartiere, suburbani, urbani o interurbani)
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” CORSO DI FONDAMENTI DI URBANISTICA DOCENTE: PROF. ING. G. DEL CONTE Classificazione per funzioni delle attrezzature Istruzione: -Distretti scolastici: -Asili nido -Scuole materne -Scuole elementari -Scuole medie -Scuole medie superiori -Università, Accademie, scuole di Specializzazione e di Perfezionamento
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” CORSO DI FONDAMENTI DI URBANISTICA DOCENTE: PROF. ING. G. DEL CONTE Pubblica Amministrazione: -Uffici regionali -Uffici provinciali -Uffici comunali centrali -Uffici regionali e provinciali dell’Amministrazione statale (Prefetture e questure; U.Prov. Tesoro; Uffici del Registro, Intendenza di Finanze, Uff. IVA etc.; Soprintendenze; Provveditorato OO.PP.; Comandi, caserme e impianti militari; Uffici postali centrali) Sanità : -ASL -Ospedali -Poliambulatori e strutture di base Ambulatori, centri diagnostici e cliniche private
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” CORSO DI FONDAMENTI DI URBANISTICA DOCENTE: PROF. ING. G. DEL CONTE Giustizia: -Preture -Tribunali -sedi delle magistrature speciali (Corte dei conti, Tar etc.) -Carceri -Ospedali psichiatrici giudiziari Cultura : -Biblioteche, Musei, gallerie, acquari, etc. Annona: Mercati generali (pesce, carne, ortofrutta, fiori) Macelli Ordine pubblico: -PS, Carabinieri, GdiF, CdiPorto, VVF, Protezione civile etc.
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” CORSO DI FONDAMENTI DI URBANISTICA DOCENTE: PROF. ING. G. DEL CONTE Trasporti : -Stazioni -Porti -Aeroporti -Interporti Cimiteri Istituzioni religiose (Diocesi, Conventi, luoghi di culto) Comitati e club per il turismo e lo sport (Coni, TCI, Aci) Organizzazioni politiche e di rappresentanza di categorie (sindacati, camere di commercio, confederazioni artigianali, industriali, ordini professionali etc.)
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” CORSO DI FONDAMENTI DI URBANISTICA DOCENTE: PROF. ING. G. DEL CONTE Parametri, Indici e Rapporti Superficie territoriale St: è la superficie totale dell’area presa in considerazione,espressa in generale in mq o in ettari. Superficie fondiaria Sf: è la superficie edificata o edificabile dell’area presa in considerazione,espressa in generale in mq o in ettari. Si ottiene dalla superficie territoriale privata delle aree destinate alla sosta, alla circolazione e alle attrezzature pubbliche esistenti o di progetto. Indice di fabbricazione territoriale residenziale Itr: è il rapporto tra il volume residenziale complessivo e la superficie territoriale di una data zona. Si esprime in mc/mq. Indice di fabbricabilità territoriale residenziale Itr: è il rapporto tra il volume residenziale massimo edificabile e la superficie territoriale di una data zona. Si esprime in mc/mq. Indice di fabbricazione fondiaria If: è il rapporto tra il volume esistente complessivo e la superficie fondiaria di una data zona. Si esprime in mc/mq. Indice di fabbricabilità fondiaria If: è il rapporto tra il volume massimo edificabile e la superficie fondiaria di una data zona. Si esprime in mc/mq.
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” CORSO DI FONDAMENTI DI URBANISTICA DOCENTE: PROF. ING. G. DEL CONTE Parametri, Indici e Rapporti Superficie coperta Sc: è la superficie totale ricavata sommando le superfici ottenute considerando la proiezione al suolo del piano di maggiore ingombro dell’edificio, depurato degli aggetti. E’ espressa in generale in mq. (Può essere sia di esistente che di progetto). Rapporto di Copertura fondiaria o territoriale Rcf o Rct: è il rapporto tra la Superficie coperta e la superficie fondiaria o territoriale. Generalmente è espresso in mc/mq. (Può essere sia di esistente che di progetto). Altezza del fabbricato (H): E’ determinata in generale come media delle altezze del fabbricato sui suoi diversi fronti. Si misura dalla quota di calpestio fino all’estradosso del solaio di copertura. Nei tetti a falda in generale si distingue il caso del sottotetto abitabile da quello non abitabile. Nel primo caso l’altezza del fabbricato si misura dal piano di calpestio esterno alla metà dell’altezza compresa tra la linea di colmo e la linea di gronda. Nel secondo caso l’altezza è misurata tra il calpestio e la linea di gronda. Volume del Fabbricato (V): i ottiene dal prodotto della superficie coperta (Sc) per l’Altezza del fabbricato (H), V=Sc*H.
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” CORSO DI FONDAMENTI DI URBANISTICA DOCENTE: PROF. ING. G. DEL CONTE Parametri, Indici e Rapporti Indice di utilizzazione territoriale Ut: è il rapporto tra la somma di tutte le superfici lorde di piano e la superficie territoriale. E’ espressa in generale in mq/mq. (Può essere sia esistente che di progetto). Indice di utilizzazione fondiaria Uf: è il rapporto tra la somma di tutte le superfici lorde di piano e la superficie fondiaria. E’ espressa in generale in mq/mq. (Può essere sia esistente che di progetto). Distanza tra fabbricati Df, distanza dai confini Dc, distanza dalle strade Ds: Le distanze si misurano ortogonalmente ai fronti dei fabbricati. La distanza dalle strade si misurano dal fronte del fabbricato all’inizio della sede stradale.
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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” CORSO DI FONDAMENTI DI URBANISTICA DOCENTE: PROF. ING. G. DEL CONTE Z.T.O. C Dati: Superficie dell’area 96,00 ettari Edifici presenti nell’area: Superficie coperta 400 mq; Volumetria mc; 200 abitanti insediati Il PRG fissa: It=0,8 mc/mq Hmax= 6,00 metri Dc=Ds= 10,00 metri Per ogni abitante vanno assegnati 100 mc per le residenze e 20 mc per le funzioni abitative. Per gli standard vanno calcolati 22 mq/ab. Per le infrastrutture viarie vanno calcolati 8 mq/ab. Calcolare: Superficie fondiaria e indice di fabbricabilità fondiaria Il numero di abitanti ulteriormente insediabili.
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” CORSO DI FONDAMENTI DI URBANISTICA DOCENTE: PROF. ING. G. DEL CONTE Le reti per il trasporto: Strade e Ferrovie. Le strade possono essere classificate in modi diversi, in funzione di diversi criteri. Il primo vede le reti di trasporto classificate in funzione del bacino di utenza che soddisfano: strade di quartiere, strade urbane, strade extraurbane etc. Una seconda classificazione viene operata in funzione delle caratteristiche geometriche delle infrastrutture stesse. Una terza classificazione è quella operata dal Nuovo Codice della Strada che combina caratteristiche funzionali con caratteristiche geometriche delle sedi stradali. Una quarta classificazione è operata in funzione dell’Ente proprietario. Il CNR (Centro Nazionale delle Ricerche) ha prodotto uno studio che suddivide le strade urbane nel seguente modo: Strade primarie: tronchi di strade extraurbane che convogliano il traffico urbano da e per la rete extraurbana, velocità di progetto superiore a 90 km/h. Strade di scorrimento: strade di smistamento con velocità di progetto superiore a 70 km/h; servono a smistare e convogliare il traffico urbano all’interno del territorio comunale e a migliorare la connessione con la rete stradale extraurbana. Strade di quartiere: strade di collegamento tra i diversi quartieri e da i quartieri e le strade di scorrimento, velocità di progetto superiore a 50 km/h. Strade locali: comprese interamente all’interno dei quartieri, velocità di progetto superiore a 25 km/h.
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” CORSO DI FONDAMENTI DI URBANISTICA DOCENTE: PROF. ING. G. DEL CONTE Per le strade extraurbane il CNR ha prodotto una serie di tipologie con le specifiche geometriche e funzionali che vanno prese in considerazione in funzione del contesto nel quale vanno inserite le strade stesse. Il Nuovo codice della strada classifica le strade in funzione sia del ruolo funzionale che devono assolvere sia in funzione delle caratteristiche geometriche delle stesse: A- Autostrade B- Strade extraurbane principali C- Strade extraurbane secondarie D- Strade urbane di scorrimento E- Strade urbane di quartiere F- Strade locali.
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” CORSO DI FONDAMENTI DI URBANISTICA DOCENTE: PROF. ING. G. DEL CONTE Le ferrovie e le stazioni Le ferrovie sono distinte, in generale in funzione, dello scartamento. Lo scartamento è la distanza tra i due binari che può essere di 1,435 m o di 0,95-1,10 m. Le ferrovie che adottano la prima misura sono le ferrovie ordinarie (ferrovie dello stato) mentre le seconde sono chiamate ferrovie a scartamento ridotto. Queste ultime sono in generale le ferrovie minori che prestano servizio urbano o extraurbano all’interno delle aree metropolitane (ferrovie locali, regionali, a servizio delle aree metropolitane). Le ferrovie metropolitane, a prescindere dallo scartamento adottato, sono caratterizzate da un livello di servizio estremamente diffuso sul territorio con fermate molto ravvicinate tra loro. Le ferrovie speciali sono invece quelle ferrovie caratterizzate da una tecnologia di trasporto su ferro integrata da meccanismi ausiliari: funicolari e ferrovie a cremagliera. Le stazioni ferroviarie possono essere distinte in due grandi categorie: Stazioni di transito o di incrocio Stazioni di testa Tali distinzioni si basano sulla posizione del piazzale rispetto all’andamento dei binari: Le stazioni di transito hanno un piazzale che si sviluppo longitudinalmente rispetto all’andamento dei binari che quindi lo lambiscono. Le stazioni di testa presentano un piazzale che è disposto trasversalmente rispetto all’andamento dei binari ed è tipico delle grandi stazioni.
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” CORSO DI FONDAMENTI DI URBANISTICA DOCENTE: PROF. ING. G. DEL CONTE I vincoli Si dicono tutte quelle norme o regole che, derivando in generale da motivazioni di pubblico interesse, limitano la libertà di uso di un bene. I vincoli possono essere preesistenti al piano (perché provenienti da altri piani sovraordinati o da leggi o normative nazionali o regionali); in tal caso colui che redige il piano regolatore deve recepire integralmente il vincolo e riportarlo all’interno delle indicazioni di piano. A volte nella fase di recepimento del vincolo si possono avere delle variazioni del vincolo stesso, legate al passaggio da una scala generalmente più ampia dei piani sovraordinati ad una di maggiore dettaglio tipica dei piani regolatori generali. Altri vincoli invece vengono imposti direttamente dal Piano regolatore generale il quale, operando delle scelte, inevitabilmente limita, in alcune aree del territorio comunale, la libertà di uso del bene territorio. Tra i vincoli preesistenti al piano possiamo ricordare quelli tipicamente imposti per salvaguardare i beni artistici, archeologici e architettonici e quelli paesistico ambientali. Questi vincoli si possono distinguere in diretti o indiretti: i primi incidono sull’uso di un ben preciso bene (palazzo, il giardino monumentale, l’opera d’arte etc.) mentre i secondi riguardano in generale tutti beni che in qualche modo presentano caratteristiche che vanno salvaguardate (aree circostanti beni da proteggere come aree intorno agli scavi archeologici per determinate distanze). Va notato che i vincoli imposti sui beni architettonici o artistici non sono indennizzabili in quanto imposti per le loro caratteristiche intrinseche e non per l’attribuzione di destinazioni specifiche (sono i cosiddetti vincoli ricognitivi o dichiarativi).
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” CORSO DI FONDAMENTI DI URBANISTICA DOCENTE: PROF. ING. G. DEL CONTE I vincoli di destinazione (o vincoli funzionali) sono quelli derivanti dalle scelte operate dal piano regolatore generale. Tali vincoli devono essere indennizzati e non hanno validità indefinita ma durano 5 anni e possono essere reiterati solo previo indennizzo. In generale sono tutti vincoli che presuppongono l’esproprio per pubblica utilità del bene o che sono limitati nella loro utilizzazione dalla necessità di produrre un piano attuativo preventivo. Tra i vari vincoli che occorre applicare nella stesura del Piano regolatore generale ricordiamo in particolare: Le fasce di rispetto dalle strade (vedi Codice della strada) Le fasce di rispetto dalle ferrovie (metri 30 fsi, metri 6 ferr. In concessione o a scartamento ridotto) Le fasce di rispetto dagli aeroporti La fascia di salvaguardia cimiteriale (200 metri riducibile a 100 m) Le fasce di rispetto dai corsi d’acqua (150 metri dalla sponda) Le fasce di rispetto dagli impianti speciali (depuratori, serbatoi dell’acquedotto, etc.) Le fasce di rispetto dalle reti tecnologiche (acquedotti, metanodotti, elettrodotti, oleodotti).
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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” CORSO DI FONDAMENTI DI URBANISTICA DOCENTE: PROF. ING. G. DEL CONTE Dimensionamento del PRG Finora abbiamo svolto la fase di analisi e conoscenza del territorio comunale e delle sue componenti. Le analisi abbiamo visto essere così costituite: Analisi della geomorfologia del territorio comunale Analisi storica dello sviluppo dello spazio antropizzato Analisi demografiche e socio-economiche (struttura della popolazione) Analisi del patrimonio edilizio Analisi delle attrezzature e dei servizi esistenti Valutazioni inerenti la condizione abitativa Lettura quantitativa: Parametri, Rapporti ed Indici.
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” CORSO DI FONDAMENTI DI URBANISTICA DOCENTE: PROF. ING. G. DEL CONTE Dalle analisi abbiamo poi visto come è possibile determinare una previsione decennale della popolazione che ci consente di prefissare una popolazione obiettivo. Questa è la popolazione che il progettista, sulla scorta degli interventi che si prefigge di attuare, prevede possa raggiungersi nell’arco dei prossimi dieci anni. Tale valore potrebbe non coincidere con nessuna delle indicazioni provenienti dalle determinazioni statistiche che si sono in precedenza effettuate; il più delle volte è prossima a queste, o alla loro media, ma spesso è corretta, sia in aumento che in diminuzione, a seguito di considerazioni di natura sia economica sia di bilancio ecosistemico sia dipendenti da indicazioni derivanti da piani sovraordinati. La fase successiva consiste nella determinazione del fabbisogno edilizio residenziale. Questo è il numero di vani (o stanze) necessari ad ospitare la popolazione obiettivo. Tale fabbisogno si ottiene dalla somma algebrica di tre aliquote: S 1 = numero di alloggi (o stanze) necessari per ricondurre l’indice di affollamento a valori ottimali (oggi tale valore si pone intorno a 0,8 abitante per vano); S 2 = numero di alloggi (o stanze) necessari per sostituire quelli non più utilizzabili, in genere perché inabitabili e non recuperabili; S 3 = numero di alloggi (o stanze) necessari per accogliere il numero di abitanti derivanti dall’eventuale incremento della popolazione.
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” CORSO DI FONDAMENTI DI URBANISTICA DOCENTE: PROF. ING. G. DEL CONTE Come si può osservare nella colonna n. 8, diverse sezioni censuarie presentano indici di affollamento superiori al valore unitario e quindi lontano dal valore ottimale posto oggi intorno a 0.8 abitanti/vano. Pertanto è necessario reperire ulteriori vani per risolvere lo stato di emergenza abitativa ed ottenere un abbattimento dell’indice di affollamento. Nel caso in esame, lavorando solo sul valore complessivo abbiamo: abitanti in presenza di 6616 stanze occupate Immaginando un Iaff=0.8 ab/stanze dovremmo avere 11631/0.8=14539 stanze. Sono quindi necessarie – 6616 = 7923 nuovi vani.
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” CORSO DI FONDAMENTI DI URBANISTICA DOCENTE: PROF. ING. G. DEL CONTE Se la nostra popolazione obiettivo è stata fissata in abitanti e il numero di vani non recuperabili è pari al 10% del patrimonio attualmente occupato, come si calcola il patrimonio edilizio complessivo? Nel caso in esame, lavorando solo sul valore complessivo abbiamo un primo valore pari a: abitanti in presenza di 6616 stanze occupate Immaginando un Iaff=0.8 ab/stanze dovremmo avere 11631/0.8=14539 stanze. Sono quindi necessarie – 6616 = 7923 nuovi vani. Un secondo valore, relativo ai vani non più utilizzabili, ci porta a dover sostituire circa 750 vani. La terza aliquota è quella che mira a soddisfare l’incremento di popolazione. Pertanto, considerando che è previsto un incremento di circa 1400 abitanti che richiedono la dotazione di 1750 vani. In totale il numero di nuovi vani è dato da: = 10423
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