Corso per l’abilitazione alla qualifica di Istruttore Arbitri di Pallacanestro Preparato dal Settore Tecnico Arbitrale Comitato Italiano Arbitri F.I.P.

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Transcript della presentazione:

Corso per l’abilitazione alla qualifica di Istruttore Arbitri di Pallacanestro Preparato dal Settore Tecnico Arbitrale Comitato Italiano Arbitri F.I.P. - C.I.A. Maggio 2006

OBIETTIVI DEL CORSO IMPIANTARE FORMARE

FORMATORI Passione Slancio Energia Voglia di fare e grande Entusiasmo: forza che spinge nel credere in ciò che si fa, credere nei propri mezzi. Operatori dotati di grande: Così facendo riusciremo a trasmettere le nostre consapevolezze e faremo crescere anche in chi ci ascolta l’Entusiasmo

IMPIANTARE Operatori che in tutte le Province possano garantire una qualificata presenza tecnica finalizzata: al Reclutamento (Corsi Mini Arbitri) al Perfezionamento (Riunioni Tecniche) al Mantenimento (Tutor)

FORMARE Facilitatori di apprendimento capire/imparare come la gente/gli allievi possano imparare non c’è insegnamento se chi ci ascolta non impara E’ ben noto che ognuno di noi impara in maniera diversa (i motivi possono essere culturali, sociali, ambientali) -c’è chi impara meglio ascoltando istruzioni orali di altre persone, ascoltando programmi radio, registrazioni su nastro, ecc. -c’è chi impara meglio vedendo immagini, disegni, leggendo, ecc. -c’è chi impara meglio da attività motorie, mettendo in pratica il fare, facendo allenamento, ecc.

La maggioranza degli allievi impara meglio quando è usata più di una modalità. Statisticamente gli allievi imparano e ricordano: - il 10% di quello che leggono - il 20% di quello che sentono - il 30% di quello che vedono - il 50% di quello che vedono e sentono - l’ 80% di quello che dicono - il 90% di quello che dicono e fanno.

Impara meglio quando è coinvolta in ambienti confortevoli che possono essere: - una palestra - una sala. Ove influiscono: - l’orario di svolgimento - la comodità - la temperatura - le luci, i colori - il rumore o disturbi vari - L’ATTREZZATURA DISPONIBILE

FORMARE Comunicatori L’efficacia della comunicazione è determinata da: - capacità di comunicare (possesso di conoscenze linguistiche e culturali di base) - abilità nel comunicare (attitudine ed abitudine ad esprimere il sapere specifico in forma appropriata) - competenza per comunicare (padronanza delle tecniche comunicative).

Saper intrattenere la platea - motivare chi ascolta - tener conto delle differenze che inevitabilmente esistono tra i partecipanti - scegliere un linguaggio chiaro, semplice per chi ascolta - andare al “nocciolo” senza giri di parole che confondano - scegliere il tono, il volume, la distanza adeguati affinché tutti capiscano - incoraggiare i partecipanti a porre domande - mantenere il contatto visivo - verificare l’esito della nostra comunicazione.

Tecniche comunicative e dell’insegnamento -sapersi adattare a tutte le situazioni -saper inventare, improvvisare -saper variare i modi di presentazione dei vari concetti -saper mantenere il colloquio sul pratico con esempi reali -saper togliere la tensione, se c’è tensione …. -saper uscire, di tanto in tanto, dall’argomento -saper quando è il momento di tornare sull’argomento principale -saper dare a tutti pari opportunità e non permettere che qualcuno monopolizzi il tempo a disposizione -saper evitare discussioni perché è difficile uscirne vincenti -saper evitare di lasciare la platea sola dilungandosi con i singoli -saper usare correttamente il movimento delle mani, del corpo, degli occhi e l’espressione del viso.

1.Conoscere l’argomento (tema) della lezione MEGLIO di tutti: Regolamento, Interpretazioni, Meccanica, filosofia … 2.Percepire il livello di competenza dell’uditorio 3.Inventare, improvvisare Esercitarsi a variare i modi di presentare le nozioni, i concetti 4.Dimostrare il concetto VISIVAMENTE e quando possibile farlo FARE 5.Spiegare sempre il PERCHE’ - sempre fornire la ragione o la logica 6.Incoraggiare la partecipazione dell’uditorio 7.Tenersi in continuo contatto visivo con i partecipanti 8.Mantenere la lezione sul PRATICO - cose REALI (concrete) per l’uditorio 9.Essere CHIARI - non solo parlare per parlare 10.Alla fine di ogni concetto - fare sempre il RIASSUNTO di ciò che è stato insegnato / spiegato. Fondamentali dell’insegnamento

L’ ISTRUTTORE FACILITATORE DI APPRENDIMENTO Non semplice trasmettitore di nozioni o regole DEVE INSEGNARE a saper leggere ogni situazione di gioco La Pallacanestro è un gioco di situazioni. Cosa può fare, cosa può subire un giocatore: oChe palleggia oChe tira oChe esegue, che riceve un passaggio oChe esegue una partenza in palleggio oChe penetra in palleggio a canestro oChe va a rimbalzo DEVE INSEGNARE a riconoscere le eventuali infrazioni: oPassi oFalli DEVE INSEGNARE a saper trovare la migliore posizione sul terreno per: oVEDERE = Corpo – Testa – Occhi ben messi oVALUTARE = Rispettando le Regole oFISCHIARE = Quando è certa l’infrazione oSANZIONARE = Le penalità previste, anche nelle Situazioni Speciali DEVE INSEGNARE Il corretto uso delle Segnalazioni

L’ A R B I T R O Dall’Inglese Referee, Giudice / Garante:  Garantisce il mantenimento del confronto agonistico entro condizioni di equità, per l’intero arco della gara, con le stesse opportunità di partenza per ognuno.  Il suo ruolo primario deve restare sempre quello di Educatore con la capacità di prevenire, più che di reprimere.  Deve riuscire sempre a comunicare con tutti i partecipanti alla gara, con la massima tranquillità e serenità.  Deve saper riflettere sui propri comportamenti e cioè: Sdrammatizzare ogni eventuale situazione di tensione, alimentando un’atmosfera di serenità. Limitare allo stretto necessario il linguaggio verbale, usando modi e tempi giusti. Il Capitano e l’Allenatore sono i suoi interlocutori. Misurare sempre la gestualità, tenendo conto delle esigenze di chiarezza, senza eccedere in teatralità o protagonismo. Riconoscere i propri errori. Sbagliare è facile, ammettere un errore è difficile; saperlo fare, quando è opportuno, innalza la dignità dell’uomo.

Immedesimarsi nel contesto della gara Cosa significa: -non prefabbricarsi la conduzione -non irritare nei primi minuti con esagerato fiscalismo -non usare due pesi e due misure per situazioni analoghe -non esagerare nell’autoritarismo -non andare alla ricerca del fischio..

Immedesimarsi nel contesto della gara Cosa fare: -lasciare che la gara scorra normalmente (se scorre) -interferire il meno possibile evitando di diventare il centro delle attenzioni -valutare i fatti che accadono così come sono, senza lasciarsi influenzare -mantenere sempre calma e serenità -mantenere un’atmosfera che garantisca il piacere della gara.

Immedesimarsi nel contesto della gara Negli interventi: -dimostrare sempre rispetto per gli atleti ed allenatori -cercare sempre di trasmettere credibilità Nessuno paga il biglietto per vedere gli arbitri MAI protagonismo saccenteria arroganza troppe chiacchiere SEMPRE serenità umiltà giusto coraggio massima onestà

C O S A ? I N S E G N A R E C O M E ? SEMPLICITA’ SERENITA’

Il vostro primo insegnamento sarà riservato alla PARTITA che diventa ufficiale con la figura dell’ARBITRO VIOLAZIONI infrazioni che non comportano iscrizioni a referto PARTITA INFRAZIONI FALLI contatti tra i giocatori (falli personali) comportamenti antisportivi (T) contatti tra sostituti (falli tecnici) tutti con iscrizione a referto

VIOLAZIONIFALLI INTERVENTO fischio segnale tempo sospeso segnale tipo violazione direzione della palla INTERVENTO fischio segnale tempo sospeso indicazione giocatore numero maglia segnale tipologia fallo direzione della palla o numero tiri liberi SANZIONE rimessa dalle linee perimetrali o situazione di palla a due SANZIONE rimessa dalle linee perimetrali o tiri liberi (1-2-3) o situazione di palla a due