1 Roma 14 febbraio 2002 Innovazioni della legge legge 328/00 Seminario di studio - CISL Roma 14 febbraio 2002 Sergio Pasquinelli Ricercatore dell’Istituto.

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Transcript della presentazione:

1 Roma 14 febbraio 2002 Innovazioni della legge legge 328/00 Seminario di studio - CISL Roma 14 febbraio 2002 Sergio Pasquinelli Ricercatore dell’Istituto per la Ricerca Sociale per contatti: Ampi commenti alla legge 328/00 si trovano in “Prospettive Sociali e Sanitarie”, n , 2000.

2 LA CARTA DEI SERVIZI SOCIALI (art. 13) Nella Carta dei servizi sociali sono definiti i criteri per l’accesso ai servizi, le loro modalità di funzionamento e le condizioni per facilitarne le valutazioni da parte degli utenti e dei soggetti che rappresentano i loro diritti, nonché le procedure per assicurare la tutela degli utenti, che hanno la possibilità di attivare ricorsi nei confronti dei responsabili della gestione dei servizi. L’adozione della Carta dei servizi sociali da parte degli erogatori delle prestazioni e dei servizi sociali costituisce requisito necessario ai fini dell’accreditamento l Un patto tra istituzioni e cittadini l Tutela e miglioramento della qualità l Schede di servizio: per anziani, per minori, per le famiglie, adulti in difficoltà, area handicap,... l Definizione, controllo, gestione degli effetti degli standard: l standard di qualità (chi li definisce? Enti titolari, non erogatori) l metodologie e gli strumenti adottati per valutare la qualità l esiti delle valutazioni e le ipotesi di miglioramento l Carta dei servizi nel governo del sistema: l statale: livelli essenziali e uniformi di assistenza l regionale: in rapporto all’accreditamento l comunale: in rapporto all’affidamento dei servizi

3 SCHEMA GENERALE DI RIFERIMENTO Bozza l Individuazione di servizi da considerare l Definizione di schede di servizio - fattori di qualità - principali indicatori di qualità erogata e percepita l Forme di pubblicizzazione delle Carte l Modalità di coinvolgimento associazioni utenti e volontariato nella valutazione l Procedure di tutela degli utenti l Modalità in cui enti locali determinano gli standard l Controllo degli standard l Effetti degli standard (comparazione, rimborsi, su affidamento servizi, ecc.

4 Buoni servizio e Assegni di cura (Titoli per l’acquisto dei servizi sociali, art. 17, Valorizzazione resp. Familiari art. 16) Si definisce “assegno di cura” una somma di denaro fornita agli anziani (o ai loro familiari) per finanziarne l’assistenza. Il contributo è erogato dai Comuni o dalle ASL in alternativa ai servizi alla persona, domiciliari o residenziali, e viene erogato ai caregiver oppure utilizzato per acquistare assistenza privata.

5 l Libertà di scelta, centralità della famiglia, sussidiarietà, innovazione l Allargamento della “platea” dei beneficiari, soddisfazione di anziani e familiari l Economicità rispetto all’erogazione di servizi l Più risorse per assistenza territoriale ed extraospedaliera Cosa favorisce gli assegni di cura?

6 Gli assegni di cura in Italia Nella città considerata il Comune e/o la Asl eroga assegni di cura? (%) SINOTotale Centro/Nord Sud Totale (N=43)

7 Il modello Lombardia 2001 Stanziati 50 miliardi (delibera 23/12/00) l Ammontare= lire mensili l Destinatari: >75 anni, non autosufficienti che ricevono l’indennità di accompagnamento e con reddito familiare inferiore ad una certa soglia l Modalità di utilizzo: può essere erogato alle famiglie oppure utilizzato per acquistare prestazioni da erogatori accreditati con il “patto”

8 I modelli tedesco e inglese In Germania: si tratta di una misura di sostegno familiare, in caso di non autosufficienza si può scegliere tra fornitura di servizi e sussidi economici (payments). Quindi senza means-test, ma con copertura assicurativa generalizzata. Si riscontra un’ampia preferenza per la scelta dei payments, dentro un mercato de-regolato: scarsi o nulli i controlli sull’uso del denaro ricevuto. Si sta verificando una crscita del lavoro nero nei servizi di cura, con scarse tutele degli operatori e casi di sfruttamento. In Inghilterra: il payment è means-test; viene dato al care-user; serve per pagare attività di sostegno domestico e alla persona. Esiste un vincolo molto forte all’uso del denaro ricevuto. Il care user è un datore di lavoro. Il payment è commisurato alle ore di lavoro richieste. L’accesso è relativamente basso, in confronto alla Germania, ma maggiori sono le tutele per l’operatore, che deve avere un contratto formale.

9 Punti di debolezza degli assegni di cura l La “mercificazione” dei rapporti familiari può alterare ciò che sono normali forme di aiuto familiare l I controlli sull’uso dei soldi spesi sono costosi... l Come valutare l'appropriatezza della misura? l Scarsa integrazione delle risorse (rischio di piantar fiori nel deserto…) l Non favorisce organizzazioni non profit accreditate quanto singole persone, emersione di lavoro precedenti… l necessario ruolo di regia forte

10 Il Sistema informativo dei servizi sociali (art. 21) l Interessa diversi enti l Interessa sia il lato dei bisogni sia il lato dell’”offerta” l Prevede una Commissione tecnica che dovrà prevederne obiettivi e architettura organizzativa (chi fa che cosa, oggetto, vocabolario comune, delle comunicazione centro-periferia). Ruolo dell’Istat. l Scelta sarà tra: Sistema di reporting leggero, oppure sistema di valutazione a tutto campo da estendere in progressione.

11 Il cruscotto “direzionale” dei servizi sociali Analisi della domanda (reale, potenziale) A Quanti sono gli anziani, quanti gli anziani soli, non aiutati, quanti con problemi di autosufficienza, ecc. Analisi dell’offerta B Numero e tipologia dei servizi, dimensioni e caratteristiche degli utenti, specificità territoriali, ecc. Programma zione e standard C Livelli di copertura previsti nella pianificazione regionale, pianificazione di zona Differenza e scostamenti C/B alla luce di A Livelli di copertura Quantificazione bisogno non coperto Bisogno “nuovo”, per cui non sono previsti interventi ecc.

12 RMI-Reddito minimo di inserimento l Dimensione assistenziale: –accesso universalistico, means-test –su reddito familiare –erogazione monetaria integrativa l Dimensione inserimento sociale : –progettazione e accompagnamento –su singole persone –negoziata  Condizioni di efficacia: nell’accesso, nella sostenibilità organizzativa, nell’incentivazione di una rete di programmi

13 Il Piano di zona (art. 19) Strumento fondamentale di “Programmazione partecipata” (Psn ) l Dal government alla governance l Realizzazione a livello di Ambito territoriale (art. 8) tramite accordi di programma l Definisce responsabilità degli enti (Comuni, Asl, nonprofit ecc.) tramite accordi di programma (ex l. 142/90) l Concerta modalità di coinvolgimento degli attori locali, standard di qualità, condizioni di valutazione l Definisce priorità, strategie di intervento: mettendo a sistema bisogni e diritti (“opportunità”), domanda e offerta di servizi, “basi conoscitive” e “obiettivi strategici” l Ripartisce risorse economiche e sviluppa piani formativi

14 Un possibile percorso di costruzione del piano di zona

15 ASSISTENZA SOCIOSANITARIA a persone che presentano bisogni di salute che richiedono: ë prestazioni sanitarie ë azioni di protezione sociale (anche di lungo periodo) in base a:  valutazioni multidimensionali  progetti personalizzati Regioni disciplinano modalità e criteri sulla base dell’Atto di indirizzo e coordinamento del Ministero della Sanità del 14/2/2001