PRESENTAZIONE DEL CORSO pa/in evolution La storia vera DOTT. FRANCESCO CREA -MMG 21 Maggio 2016 Soresina, Sala Comunale Gazza.

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PRESENTAZIONE DEL CORSO pa/in evolution La storia vera DOTT. FRANCESCO CREA -MMG 21 Maggio 2016 Soresina, Sala Comunale Gazza

INCIDENZA IN EUROPA DEL 19% SULLA POPOLAZIONE GENERALE FREQUENTE MOTIVO DI CONSULTO MEDICO E DI ACCESSO IN AMBULATORIO RILEVANZA DELL’ARGOMENTO EPIDEMIOLOGICA, GIURIDICA E DEONTOLOGICA LEGGE 38 DEL Ha rivoluzionato il concetto di dolore NUOVO CODICE DEONTOLOGICO

Il ruolo del MGG è fondamentale nella gestione della cura del dolore. Questa gestione passa attraverso la collaborazione con lo Specialista e si fonda sulla condivisione di percorsi di assistenza finalizzati alla continuità delle cure. Il MMG, infatti, viene visto come il coordinatore del percorso di cura. Grazie alla tipologia di rapporto che ha con il paziente, riesce prima di altre figure professionali a cogliere segni e sintomi espressione della ‘’ malattia dolorosa “ La L.38 ci dice, infatti, che il dolore non è solo un sintomo di malattia, ma esso stesso è una malattia, cioè un’entità nosografica a sé stante LEGGE 38 E MEDICINA GENERALE

La Terapia del Dolore : un diritto del cittadino ed un dovere del medico La L. 38 garantisce a ogni cittadino il diritto all’accesso alla terapia del dolore e alle cure palliative attraverso la continuità terapeutica ospedale – territorio. La “rete” di terapia del dolore è stata identificata dalle Istituzioni come l’elemento organizzativo fondamentale per la gestione di tali pazienti. Già nel V sec. a.C.

Il nuovo Codice Deontologico, in vigore dal Maggio 2014, fa riferimento al tema del dolore in più di un articolo Articolo 3 DOVERI GENERALI E COMPETENZE DEL MEDICO Doveri del medico sono la tutela della vita, della salute psico-fisica, il trattamento del dolore e il sollievo della sofferenza, nel rispetto della libertà e della dignità della persona, senza discriminazione alcuna ….. Articolo 16 PROCEDURE DIAGNOSTICHE E INTERVENTI TERAPEUTICI NON PROPORZIONATI il medico, tenendo conto delle volontà espresse dal paziente o dal suo rappresentante legale e dei principi di efficacia e di appropriatezza delle cure, non intraprende né insiste in procedure diagnostiche e interventi terapeutici clinicamente inappropriati ed eticamente non proporzionati, dai quali non ci si possa fondatamente attendere un effettivo beneficio per la salute e/o miglioramento della qualità della vita. Il controllo efficace del dolore si configura, in ogni condizione clinica, come trattamento appropriato e proporzionato. Il medico che si astiene da trattamenti non proporzionati non pone in essere in alcun caso un comportamento finalizzato a provocare la morte.

Articolo 39 ASSISTENZA AL PAZIENTE CON PROGNOSI INFAUSTA O CON DEFINITIVA COMPROMISSIONE DELLO STATO DI COSCIENZA Il medico non abbandona il paziente con prognosi infausta o con definitiva compromissione dello stato di coscienza, ma continua ad assisterlo e se in condizioni terminali impronta la propria opera alla sedazione del dolore e al sollievo dalle sofferenze tutelando la volontà, la dignità e la qualità della vita. Il medico, in caso di definitiva compromissione dello stato di coscienza del paziente, prosegue nella terapia del dolore e nelle cure palliative, attuando trattamenti di sostegno delle funzioni vitali finché ritenuti proporzionati, tenendo conto delle dichiarazioni anticipate di trattamento.

Quanto scritto sia nel nostro Codice Deontologico, che nella L. 38 è stato riassunto in un decalogo che un gruppo di specialisti del dolore ha stilato e condiviso come impegno per sconfiggere il dolore. Tale iniziativa ha coinvolto il Papa e l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite DECALOGO 1.Sono un medico e rispetto il giuramento di Ippocrate 2.Devo prendermi cura del dolore 3.Devo prendermi cura della sofferenza che deriva dal dolore 4.Devo operare per il benessere della persona 5.Devo considerare imprescindibile la qualità delle cure 6.Devo impegnarmi affinché sia garantito l’accesso alle cure a tutte le persone ovunque esse si trovino a nascere o vivere 7.Devo evitare le disuguaglianze e curare tutte le persone, senza distinzione di età, genere, etnia e religione 8.Devo basare la decisione terapeutica sul rispetto della volontà della persona e nella difesa della sua dignità 9.Devo condividere e promuovere il sapere e le conoscenze sulla cura del dolore 10.Questo è il mio impegno a migliorare la qualità di vita delle persone con dolore.

ORGANIZZAZIONE DEL CORSO DEL 21 MAGGIO Non sono previste lezioni frontali, verrà adottata una metodologia didattica multimediale Verranno condivisi, in modo interattivo, dei casi clinici L’ interazione con gli Specialisti sarà importante, per ottimizzare la gestione del paziente affetto da sintomatologia dolorosa : inquadramento diagnostico, scelta del farmaco, titolazione, dosaggio, durata della terapia, effetti collaterali, eventi avversi, controlli programmati, ecc. Conosceremo le recenti acquisizioni sulla fisiopatologia che sta alla base del processo evolutivo del dolore Particolare attenzione sarà dedicata verso quella tipologia di dolore considerato in una posizione intermedia,tra il dolore acuto e quello cronico : il dolore ricorrente, che possiamo considerare in evoluzione. I crediti ECM verranno acquisiti in itinere, non ci sarà il questionario finale

Una delle maggiori cause di questo tipo di dolore è quello osteoarticolare, che interessa soprattutto gli anziani. Non è infrequente che il paziente, specie se anziano, sviluppi una sorta di presbialgia, cioè un innalzamento della soglia del dolore che induce a sottovalutare il proprio dolore con conseguente sottotrattamento e cronicizzazione. E’ molto importante riuscire ad individuare questa fase del dolore, per poter mettere in atto strategie terapeutiche ottimali cercando di allontanare quanto più possibile nel tempo la cronicizzazione del dolore.

PROGRAMMA DELLA GIORNATA Breve introduzione sulle scale del dolore più comunemente utilizzate e richiamo ai meccanismi fisiopatologici che stanno alla base dell’evoluzione del dolore Rapida esercitazione sull’utilizzo dei tavoli interattivi Presentazione di due casi clinici e discussione Coffee break Presentazione di altri due casi clinici e discussione Discussione finale e chiusura dei lavori