Esercizio guidato sull’uso di un bacino galleggiante per il trasporto di navi di grandi dimensioni Una nave da crociera, impossibilitata a muoversi a causa di un grave incidente, deve essere trasportata in cantiere per lo smantellamento. Vista dal lato DRITTO Vista da POPPA 1ª ipotesi
Dati della nave prima dello spostamento: Immersione: 8,2 metri Distanza della chiglia dal fondo: 10 metri Lunghezza tra le perpendicolari Lpp = 290,20 metri Larghezza B = 35,50 metri Dislocamento = Ton 8,2 m 10 m 290,20 m 35,50 m
Dati del bacino galleggiante prima dell’immersione: Immersione: 3 metri Distanza della chiglia dal fondo: 15,2 metri Lunghezza fuori tutto = 410 metri Lunghezza del bacino = 350 metri Larghezza fuori tutto = 80 metri Larghezza del bacino = 50 metri Distanza piattaforma – chiglia = 6 metri Dislocamento = Ton 410 m 350 m 3 m 15,2 m 6 m 80 m 50 m
1ª Fase: il bacino galleggiante imbarca acqua fino a raggiungere con la piattaforma la profondità di un metro inferiore a quella della nave Vista da POPPA 2ª Fase: il bacino galleggiante molto lentamente a marcia indietro si interpone tra il fondo e la nave 3ª Fase: il bacino galleggiante scarica acqua fino a quando le “tacche” appositamente posizionate dentro il bacino vengono a contatto con lo scafo della nave Vista dal lato DRITTO
1ª Fase: il bacino galleggiante imbarca acqua fino a raggiungere con la piattaforma la profondità di un metro inferiore a quella della nave Vista da POPPA 2ª Fase: il bacino galleggiante molto lentamente a marcia indietro si interpone tra il fondo e la nave 3ª Fase: il bacino galleggiante scarica acqua fino a quando le “tacche” appositamente posizionate dentro il bacino vengono a contatto con lo scafo della nave Vista dal lato DRITTO 4ª Fase: la nave viene adeguatamente “rizzata” e protetta (cime, catene e parabordi) Cime e catene vengono passate da una parte all’altra ed assicurate alle bitte del bacino Grossi parabordi in gomma vengono posizionati sia lungo la parte emersa sia lungo la parte immersa. Prima si infilano vuoti, poi si gonfiano grazie a delle pompe elettro-idrauliche, in modo da bloccare completamente la nave nei suoi movimenti intorno all’asse longitudinale (antirollio). In questo modo la nave è tutt’uno con il bacino
5ª Fase: a velocità ridottissima (2 nodi) il bacino trasporta la nave fino al cantiere di destinazione. A seconda delle condizioni meteo- marine (vento, moto ondoso, corrente, marea) le rotte potrebbero essere due, la prima passa attraverso il Canale di Piombino (NERA), la seconda tra l’Isola d’Elba e l’Isola Pianosa (ROSSA) NERA – 154 miglia nautiche – 77 ore di navigazione (3 giorni e 5 ore) ROSSA – 164 miglia nautiche – 82 ore di navigazione (3 giorni e 10 ore)
2ª ipotesi La nave, una volta effettuato il raddrizzamento è appoggiata su una piattaforma e non è in grado di galleggiare in quanto la parte immersa è completamente allagata. Successivamente gli vengono applicati quattro cassoni galleggianti di opportune dimensioni, che hanno le stesse caratteristiche di galleggiamento della nave (hanno la stessa immersione e quindi sono parzialmente carichi di acqua). Nota bene: i due cassoni opposti al lato arenato sono serviti anche per il raddrizzamento Vista da sopra
2ª ipotesi I Cassoni, una volta collegati alla nave, fanno parte di un unico oggetto galleggiante. Lentamente vengono svuotati dall’acqua e la nave si solleva perché, l’unico oggetto galleggiante ha un peso specifico inferiore a quello del liquido in cui è immerso (principio di Archimede). Vista da sopra
2ª ipotesi Una volta che la nave (con i cassoni sempre attaccati) è libera di muoversi, due rimorchiatori d’altura di grosse dimensioni, uno anteriore, l’altro posteriore, avranno il compito di trainarla fino al cantiere per il disarmo, seguendo le stesse rotte descritte in due delle lastrine precedenti. Il rimorchiatore anteriore serve per la trazione, quello posteriore per correggere gli eventuali sbandamenti della poppa