PESCHE E NETTARINE IGP DI ROMAGNA: L’AGGREGAZIONE DI FILIERA COME OPPORTUNITA’ Di Lorenzo Pelliconi.

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Transcript della presentazione:

PESCHE E NETTARINE IGP DI ROMAGNA: L’AGGREGAZIONE DI FILIERA COME OPPORTUNITA’ Di Lorenzo Pelliconi

LA PESCA E NETTARINA IGP DI ROMAGNA Le pesche e nettarine hanno ottenuto l’indicazione geografica protetta dall’Unione Europea nel 1997. La Nettarina di Romagna è l’unica in Europa a essere riconosciuta con il marchio Igp Come ben noto, la Romagna è la culla produttiva italiana di questi due prodotti frutticoli, che ne rappresentano parte della tradizione e della coltura agricola In Romagna si produce oltre il 50% delle nettarine e circa il 20% delle pesche italiane Fonte: Consorzio di Tutela e valorizzazione della Pesca e Nettarina di Romagna Igp

COSA DICE IL DISCIPLINARE IGP? Le pesche e nettarine di Romagna possono essere esclusivamente coltivate nelle aree riconosciute Igp Sono a produzione integrata nel rispetto dell’ambiente e della salute del consumatore Sono riconoscibili grazie al bollino e alle apposite confezioni Sono certificate da Check Fruit, organismo accreditato dal Mipaaf Fonte: Cso Servizi

ANALISI SWOT: PUNTI DI FORZA DELLE PESCHE E NETTARINE ROMAGNOLE Tradizione della coltura in Romagna Esperienza e conoscenza tecnica ed agronomica, in grado di fornire il necessario know how per alimentare una continua ricerca e innovazione Qualità e salubrità del prodotto garantita da un sistema di controlli efficaci (disciplinari di produzione) e da investimenti nel rinnovo varietale Riconoscimento e valorizzazione del prodotto tramite l’Igp

PUNTI DI DEBOLEZZA Pressione del prodotto straniero a prezzo più competitivo sui mercati internazionali Difficoltà di raggiungere i mercati più lontani a causa della deperibilità del prodotto (shelf life corta) Difficoltà nella gestione dei rapporti di forza con la Grande Distribuzione Frammentarietà dell’offerta e incapacità di fare massa critica Embargo russo (fattore contingente)

OPPORTUNITA’ Apertura di nuovi mercati anche lontani collegati all’utilizzo di nuove tecnologie per una migliore conservazione del prodotto Maggiore aggregazione di filiera per accrescere la competitività sui mercati Innovazione varietale per intercettare le rinnovate esigenze dei consumatori Recupero e crescita dei consumi di ortofrutta Ricerca di nuovi stili di vita e benessere fisico collegati a un’alimentazione diversificata

MINACCE Forte pressione sui mercati, in particolare del prodotto spagnolo e turco Diffidenza da parte del settore agricolo nell’investimento di lungo termine in marketing e comunicazione Mancato rinnovamento manageriale all’interno della gestione commerciale del comparto

ANALISI EMPIRICA DEI DATI: TREND DELLE SUPERFICI Come possibile vedere dal grafico, l’Italia ha registrato un trend negativo nelle superfici agricole con impianti di pesche e nettarine. Percorso inverso per la Spagna, il nostro più grande competitorche ha visto una tendenziale crescita degli ettari. Questo ha poi portato risultati differenti anche nel trend delle produzioni, che potremo vedere nelle prossime slide.

TREND DELLA PRODUZIONE L’andamento della produzione è correlata anche al trend delle superfici. Per l’Italia vediamo sostanzialmente una tenuta fino al 2012 sopra quota 1,6 milioni di tonnellate, per poi scendere inesorabilmente sul livello di 1,4 milioni dal 2012 in poi. La Spagna, con l’aumento delle superfici, ha registrato un trend in crescita della produzione

TREND DELL’EXPORT Analizzando la situazione italiana relativa all’export, per quanto riguarda il valore, possiamo notare un’inversione di tendenza negativa dal 2008 in poi. Meno marcato, ma comunque negativo pure l’andamento dell’export in quantità.

ANDAMENTO ITALIANO NEL TRIENNIO 2015-2017 La produzione si è attestata al di sopra di 1,3 milioni di tonnellate. L’export ha continuato nel suo trend negativo, mentre l’import ha toccato le oltre 100mila tonnellate di prodotto importato. I prezzi all’export hanno visto un leggero recupero. 2016 La produzione è scesa 1,193 milioni di tonnelatte, in forte calo rispetto alla campagna 2015. Sempre più in picchiata le esportazioni di pesche e nettarine, scese sotto le 300mila tonnellate, a fronte di quasi 900mila immesse sui mercati dalla Spagna, segno della dinamicità del comparto. 2017 Le prospettive sono negative, in particolare per i prezzi e le conseguenti remunerazioni agli agricoltori. In leggera crescita la produzione rispetto al 2016, mentre le prospettive per l’export non dovrebbe migliorare rispetto al biennio precedente.

Linee guida per il rilancio del comparto Programmazione dell’offerta Salubrità e sicurezza del prodotto italiano Politica di marca e branding

Piano operativo di marketing Identificazione di un brand Creazione dei contenuti online Programmazione di un piano di investimenti in pubblicità televisiva