Ideazione e attivazione Le prime tappe di un progetto
Ideazione (1) Ogni progetto nasce in un contesto preciso e con riferimento ad un contesto di relazioni determinato Sullo sfondo: la storia personale e le esperienze pregresse dei soggetti coinvolti Un progetto nasce come incrocio tra le risorse disponibili e l’esigenza di dare risposte a problemi, promuovere il benessere, agire il cambiamento
Ideazione (2) In generale, un progetto nasce per: rispondere a problemi non risolti, e ciò rende necessari nuovi servizi, oppure la rimodulazione di quelli esistenti; ridurre la possibilità che intervengano cambiamenti indesiderati (prevenzione)
Ideazione (3) Le motivazioni esplicite e quelle nascoste. Non sempre un progetto nasce per migliorare le condizioni attuali. Il «problema» cui si intende dare risposta potrebbe essere il proprio senso di inadeguatezza e impotenza, l’utilizzo di fondi residui, la credibilità del servizio e propria, la visibilità politica, il desiderio di andare oltre la routine, l’intolleranza verso sistemi di valore e stili di vita diversi dai propri, la necessità di creare occupazione per sé e per gli altri… (p. 59)
Attivazione Tappa in cui avviene la mediazione dell’idea progettuale con la realtà In questa fase si costruiscono le condizioni di realizzabilità e di sostenibilità del progetto nel tempo Si articola in una pluralità di momenti (o sottofasi)
a) Stabilire accordi con altre organizzazioni Costruire connessioni (per aumentare il consenso o stringere partenariati) con altri soggetti Implicazioni legate alla scelta dei partner: chi si sceglie, per fare cosa comunicazione chiara dell’idea progettuale (ambito di intervento, finalità del progetto…) presentare i vantaggi della partnership
aa) Le risorse necessarie Risorse umane Risorse materiali e strumentali: risorse economiche, strutture, attrezzature Risorse immateriali: competenze professionali, know how organizzativo, consenso (di altri soggetti) e legittimazione Risorse potenziali, che diventano effettive se riconosciute e valorizzate: le energie, il tempo e le motivazioni dei diversi tipi di destinatari
b) Definizione del problema (1) Compete a figure competenti (approccio sinottico razionale) È il frutto di un processo di concertazione tra: organizzazioni coinvolte, attori locali significativi, destinatari degli interventi (approccio partecipativo e, soprattutto, euristico)
Definizione del problema (2) La costruzione partecipata (tra partner/attori/destinatari): è il frutto non tanto di un accordo pieno sul significato da dare al problema, quanto di intese parziali (e progressive) Si tratta di considerare i soggetti citati «come osservatori su propri mondi che possono tra loro comunicare per mettere in relazione le reciproche osservazioni (informazioni e dati di vario genere) e fondamentalmente i reciproci sistemi di osservazione (quali sono i presupposti per cui affermo che il problema sia proprio questo)» (p. 63)
c) Strategie del progetto Cos’è la strategia una macrometodologia: riguarda le convinzioni profonde sul cambiamento sociale la filosofia di fondo del progetto, ovvero le convinzioni/credenze (relative agli ambiti di intervento prescelti) che orientano le attività progettuali; è il senso del progetto, il “perché” che lo accompagna in tutte le sue fasi, pur non determinando modi e soluzioni specifiche Due esempi: il lavoro di rete, l’empowerment
Il lavoro di rete (1) Strategia di lavoro per i servizi che progettano interventi di supporto sociale Le reti sociali primarie (famiglia, parenti, amici) e altre forme associative (gruppi di volontariato, auto-aiuto) forniscono supporto sociale essenziale per il benessere delle persone. Il lavoro sociale tende ad enfatizzare il ruolo di tali risorse e ad orientarle in modo efficace per favorire la risoluzione di molteplici problemi. A seconda della complessità dei problemi e dei tempi di intervento, si parla di reti di sostegno a breve, medio o lungo termine. Per lavoro di rete si intende anche il riferimento alle interconnessioni tra organizzazioni diverse
Il lavoro di rete (2) Es.: un progetto di deistituzionalizzazione dell’accoglienza di bambini e ragazzi. Quali obiettivi e quali interventi può ispirare la strategia considerata, in una situazione del genere?
Empowerment (1) “Processo attraverso il quale le persone diventano consapevoli delle cause della loro povertà o impoverimento e si organizzano per utilizzare le loro competenze, le energie e le risorse collettive per modificare tali condizioni. Si tratta di una dinamica interna ai gruppi che si sviluppa come risultato di una consapevolezza di gruppo e di esperienze di presa in carico dei problemi” (IRED 1997)
Empowerment (2) Es.: Progetto di promozione sociale e recupero delle «radici» in un quartiere di Torino (p. 67)
I soggetti Promotore (dell’idea progettuale) Titolare (dell’attività progettuale) Finanziatore Attuatore Rete di implementazione: costituita dai soggetti coinvolti in fase attuativa
Importanza della fase di attivazione Cambia a seconda dell’approccio scelto Se ben curata, assicura la possibilità di proporre progetti flessibili ed aperti, modificabili attraverso il confronto con i diretti interessati La funzione di un progetto sociale non dovrebbe essere quella di prescrivere (come accade nel modello del problem solving), quanto quella di orientare un percorso e garantire le risorse necessarie e il loro coordinamento
Decodifica delle motivazioni e analisi della domanda Le principali chiavi di lettura dei progetti sociali, per comprendere i contenuti effettivi, al di là di quanto risulta scritto nel documento cartaceo: a) analisi interorganizzativa (vedi matrice degli attori) b) analisi della domanda c) il racconto della storia del progetto
Analisi della domanda Due tipologie di progetti: quelli che nascono come iniziativa autonoma interna ad un’organizzazione quelli che si sviluppano a seguito dell’accoglimento di una richiesta esterna all’organizzazione
Esplorare i contenuti della domanda Iniziativa interna: decodifica delle motivazioni (esplicite, implicite, nascoste) di quanti spingono a progettare nuovi interventi analisi del rapporto persona/organizzazione, e tra organizzazioni della rete dei servizi) Iniziativa esterna: richiesta del committente e i contenuti che da essa traspaiono (motivazioni, analisi del problema, aspettative…) analisi delle relazioni tra committente e altre organizzazioni, e della rete dei servizi e delle altre organizzazioni coinvolte Mettere a confronto eventuali divergenze Analizzare i dati disponibili o da recuperare Calibrare le aspettative
La necessità di analizzare la domanda poggia sulla constatazione che il committente non esprime mai una domanda di aiuto concernente una disfunzione in quanto tale, ma nella domanda porta anche se stesso, il suo modo di intendere la relazione tra lui e il consulente e il suo modo di funzionare
L’importanza di regolare le aspettative Il divario esistente tra dimensione ideale e valoriale e concreta esperienza, tra ideale e finitezza, può rinforzare attese onnipotenti e al contempo portare delusioni e perdite di senso. Aiutando le persone ad accettare la parzialità dei loro interventi, a riconoscere i fallimenti e le stanchezze, le si aiutano contemporaneamente a riconoscere i loro risultati; si favorisce la verifica, la possibilità di correggersi e rielaborare una progettualità più ancorata al contesto locale e la possibilità di ottenere gratificazioni per quanto realizzato
Il processo di decodifica della domanda Vedi la scheda finale, a pag. 81