Corso di coordinatore delle figure di sostegno a.s. 2015/2016 Corsista : Bello Barbara
E’ opportuno distinguere: Il disturbo di apprendimento è diverso dalla difficoltà di apprendimento.
Difficoltà di apprendimento Con il termine Difficoltà di apprendimento intendiamo un qualsiasi tipo di difficoltà incontrata da uno studente durante la sua carriera scolastica e che è causa di scarso rendimento.
Le difficoltà di apprendimento si possono ricondurre a: Disturbi affettivi primari (emotivo-relazionali, familiari); Deficit intellettivi (ritardo o insufficienza mentale) ; Non opportunità di imparare; Deficit sensoriali (sordità, cecità).
Sindrome dislessica Con il termine “sindrome dislessica” si comprendono, oltre alla dislessia (difficoltà di lettura), anche i disturbi definiti come disgrafia (cattiva grafia), disortografia (frequenti errori ortografici), discalculia (difficoltà nel calcolo e nella manipolazione dei numeri), disnomia (difficoltà nel recuperare i termini) e disprassia. In realtà sempre più si tende ad utilizzare la definizione comune di dislessia per comprendere anche le altre difficoltà, spesso ad essa associate.
Cosa è La dislessia è un Disturbo Specifico di Apprendimento che può verificarsi in ragazzi per il resto normali, cioè senza handicap neurologici o sensoriali o condizioni di svantaggio sociale.
Disturbi specifici (DSA), cause Le cause sono biologiche dovute all’organizzazione strutturale di determinate aree celebrali interessate ai processi di riconoscimento dei fonemi e alla loro traduzione in grafemi. La base è genetica. I geni implicati sono diversi, non tutti i casi sono familiari. Alcune cause non sono state individuate. Molto spesso i DSA sono associati fra loro.
Le cause Si tratta di una caratteristica costituzionale (personale, con cui si nasce), è determinata biologicamente (non dovuta a problemi psicologici o di disagio socio-culturale), si modifica nel tempo (senza tuttavia scomparire).
Quando e come si manifesta Non appena si viene esposti all’apprendimento della letto-scrittura. Si manifesta in un difficile rapporto col testo scritto e la sua decodifica. Incide pesantemente condizionando la vita scolastica e professionale dei soggetti che ne sono affetti.
Dislessia Per riuscire a leggere e scrivere devono impegnare al massimo le loro capacità e la loro energia, si stancano molto ed impiegano molto tempo, sono lenti, troppo lenti, commettono errori, saltano parole e righe. Molti dislessici hanno difficoltà a memorizzare sequenze, ad imparare procedure, formule, tabelle, …
Dislessia Sostituiscono in lettura e scrittura lettere con grafia simile: pbdq – a/o – e/a; o suoni simili: t/d – r/l – d/b – v/f e altre non prevedibili.
Dislessia Decodificano lettera per lettera. Difficile passare dalla lettera alla parola, … alla frase, … al significato. Anticipano troppo e inventano la parola: sono ipoanalitici.
Dislessia Tutti i dislessici hanno grosse difficoltà ad apprendere le lingue straniere, in particolare scritte. La difficoltà maggiore è rappresentata dalla lingua inglese a causa delle differenze molto accentuate tra scrittura e pronuncia delle lettere e pronuncia e scrittura di una stessa lettera in parole diverse.
Disgrafia Omissioni di lettere, sostituzioni, lettere speculari (b/d, p/q, u/n, f/v, p/b, un/nu, il/li, a/e, e/o); Omissioni di numeri, inversioni e capovolgimenti; Non distinguono parole simili; Inadeguata padronanza fonologica (confondono i suoni e scrivono in modo errato); Segni uguali o indecodificabili.
Disnomia Difficoltà nella MBT; (nell’apprendimento di filastrocche); nella ripetizione di sequenze ritmiche.
Disortografia Difficoltà a comporre la parola (v-f), omissioni, alterano l’ordine, doppie, accenti, elisioni (loro-l’oro, luna-l’una). Difficoltà a comporre la lettera nella mente e quindi a realizzarla… (se è difficile scrivere figuriamoci comporre un testo!)
Discalculia Difficoltà nel calcolo scritto e a mente; nell’identificare le grandezze; nel memorizzare le tabelline; nel calcolo in colonna; all’indietro; nella lettura e scrittura dei numeri (lessicali e sintattici) 5-S-2-Z-N .
Discalculia Non automatizzano i calcoli; non traducono i simboli con immediatezza e quindi non li ricordano se prima non li riempiono di significato; non decodificano le formule con altre formule.
Disprassia Disturbo specifico di coordinazione motoria in assenza di paralisi, è il correlato motorio della dislessia; Difficoltà nel programmare i movimenti, può essere isolata o associata con altri DSA. Difficoltà visuo-spaziali, goffaggine, non coordinazione fino e/o grosso-motoria (inciampano, disordinati, poca cura di sé, degli oggetti, …). Colpisce più i maschi che le femmine.
INDIVIDUAZIONE PRECOCE screening . INDIVIDUAZIONE PRECOCE trattamenti preventivi protocollo diagnostico DIAGNOSI Sostegno psicologico TRATTAMENTI RIABILITATIVI Tutoraggio MODIFICAZIONI DIDATTICA Ausili
Chi deve fare, che cosa: INSEGNANTI Collaborare alle iniziative di screening. Individuare casi a rischio. Indirizzare i casi a rischio alla valutazione diagnostica. Cercare la collaborazione di servizi e famiglia. Modificare la didattica tenendo conto dei dati forniti dai servizi sanitari. Favorire l’autostima. Attuare provvedimenti compensativi e dispensativi.
Suggerimenti: le cose da non fare farlo leggere a voce alta ridicolizzarlo correggere tutti gli errori dei testi scritti dare liste di parole da imparare farlo copiare dalla lavagna far ricopiare il lavoro già svolto paragonarlo ad altri.
SUGGERIMENTI: le cose da fare Incoraggiare e lodare; trovare qualcosa in cui è bravo; scrivere le parole importanti alla lavagna; dare molto tempo per copiare dalla lavagna; metterlo in prima fila; lasciarlo lavorare con il testo aperto; alleggerire il carico cognitivo; assegnare meno compiti;
Fornire schemi , mappe concettuali, tabelle e tutti quei mediatori che aiutano l’apprendimento visivo, che sollecitano le generalizzazioni e realizzano un quadro d’insieme dell’argomento; Brainstorming dell’argomento poiché sollecita i processi di pensiero e di riflessione; Lettura di immagini, lettura silenziosa, parole-chiave; Valutare il contenuto del lavoro scritto, non l’ortografia. Valutare le risposte orali.
Osservazioni Un dislessico si stanca più facilmente ed ha perciò bisogno di molta più concentrazione; Può leggere un brano correttamente e non cogliere il significato; Può avere grosse difficoltà con le cifre (tabelline), la musica o qualsiasi cosa che necessita di simboli da interpretare; E’ demotivato ed ha una bassa autostima.
Ruolo dell’insegnante referente su dislessia e DSA All’interno della scuola è un riferimento per i colleghi avendo una formazione specifica sul problema Può fornire informazioni, materiali didattici e di valutazione specifici E’ coinvolto o interviene nella programmazione didattica e nella soluzione dei problemi nella classe quando ci sono alunni con DSA.
L’ INTERVENTO EDUCATIVO Programmazione flessibile (che varia in funzione dei tempi, ritmi e modalità di apprendimento della classe), riferita agli obiettivi della classe e non differenziata condivisa dall’intero C.d.C., dalla famiglia e dagli specialisti. Uso di strumenti compensativi e/o dispensativi che permettano un apprendimento-insegnamento più valido e più stimolante per l’alunno.