Tavolo metropolitano per progetti a tutela delle donne vittime di violenza tramite programmi di cambiamento dei maltrattanti Gruppo di lavoro 5 Accoglienza.

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Transcript della presentazione:

Tavolo metropolitano per progetti a tutela delle donne vittime di violenza tramite programmi di cambiamento dei maltrattanti Gruppo di lavoro 5 Accoglienza e presa in carico dei soggetti maltrattanti

Mandato del gruppo Interventi rivolti all’autore di violenza di genere (ex art. 20 della Legge Reg. del febb. 2016): Promozione e sostegno di: interventi di recupero e accompagnamento degli autori di violenza di genere soprattutto domestica con il coinvolgimento degli organismi istituzionali, delle reti territoriali dei centri antiviolenza e dei soggetti del privato sociale (Unione di saperi e conoscenze tra pubblico e privato attraverso interventi (differenziati/versus/omogenei) multidisciplinari che considerando la dimensione mista siano in grado di dare una risposta complessiva senza scinderla dalle esigenze legate alla vittima per contrastare il ciclo della violenza); interventi di cura a carattere psicologico, sociale e culturale, socio-educative e relazionale; priorità alla vittima con l’esclusione della mediazione; volontarietà del soggetto; Elaborazione di Linee guida per orientare l’intervento dei servizi partendo da una valorizzazione delle esperienze esistenti

Fattori emersi Progettazione di percorsi di accoglienza e trattamento (PAT) nelle aree dove questi siano inesistenti , potenziamento secondo un modello in rete nelle aree dove i percorsi sono già tracciati; Mappatura dei centri e dei percorsi attivi: Centro per le relazioni e per le famiglie (Comune di Torino); l’ASL TO 4 nella Struttura Semplice di Psicologia ospedaliera; nel privato sociale il Cerchio degli Uomini che collabora anche con il Gruppo Abele (Progetto Opportunity); i percorsi che nelle prassi quotidiane vengono avviati tra servizi quando viene intercettata una possibile finestra di intervento per l’autore di violenza; C) Offerta limitata rispetto: a richieste urgenti di risposte sul fenomeno della violenza assistita nei minori; a richieste di risposte specifiche degli Uffici Giudiziari (l’ Uepe, Ufficio Esecuzione Penale Esterna) che ha sottolineato l’interesse per una strategia della prevenzione della reiterazione del reato; risposte da parte dei Servizi Sanitari, salute mentale, delle Associazioni del Coordinamento cittadino e provinciale contro la violenza sulle donne;

Fattori emersi D) Nuovo focus sulla figura dell’autore/trice di violenza; E) Questione culturale-questione naturale (chi è l’autore di violenza? quale paradigma ne studia l’identità?); F) Considerazione della presenza o assenza della componente psicopatologica nell’autore/trice di violenza*; G) Le ASL e ASO iniziano a percepire la necessità di considerare oltre la figura della persona maltrattata anche la figura dell’autore/trice di violenza in una logica di integrazione operativa e culturale dei servizi socio sanitari; H) Servizi Sociali (CISA di Rivoli), coinvolti nella presa in carico dell’intera famiglia in difficoltà, richiedono un’ integrazione nella pratica soprattutto nelle cinture più esterne della Città Metropolitana povere di servizi e segnalano l’assenza di iniziative e di progetti mirati in modo specifico ai maltrattanti; * il 25% degli autori di violenza ha un disturbo psichiatrico in asse I, circa il 50% ha un disturbo di personalità in asse II, circa il 90% ha una sintomatologia sottosoglia per qualche disturbo psichiatrico

Fattori emersi I) Sottolineata la difficoltà di comprendere il disagio dell’autore di violenza: in alcuni casi l’autore di violenza non prova disagio ed è in sintonia con il suo agire, in altri casi è difficile comprendere il disagio perché gli operatori non sono preparati a riconoscerlo (torna l’importanza di esperienze collaudate come quella del Cerchio degli Uomini oltre che della formazione specifica); L) L’esigenza di inviare l’autore di violenza ad un Centro istituzionalizzato come avviene per la vittima di violenza; le FF.OO. ricordano che nella loro operatività incontrano spesso possibili autori/trici di violenza; M) L’Associazione Telefono Rosa sottolinea l’opportunità di inviare l’autore di violenza ad una figura che lavori in ambito libero professionale per essere esonerato dall’obbligo di referto o di rapporto potendo opporre il segreto professionale, a differenza del pubblico ufficiale o dell’incaricato di pubblico servizio; N) Necessità di individuare i momenti in cui i diversi Enti e Istituzioni incontrano l’autore di violenza e di determinare quale possa essere la corretta modalità di invio; P) La prospettiva che ci sarà un vantaggio, sprona il soggetto autore di violenza a perseguire l’ obiettivo; Q) Individuare il vincolo e la motivazione; R) Si afferma la necessità di pensare e organizzare una formazione specifica e dettagliata;

Proposte A) Sottogruppo nodi e percorsi: momenti, luoghi, forme, prassi in cui l’autore di violenza può essere intercettato (intervento della pattuglia sul luogo del reato, servizi sociali, servizi giudiziari, carcere, pronto soccorso, medici di base, SSM etc.). Identificare i nodi e i percorsi consente di individuare i destinatari della formazione e sensibilizzazione: gli operatori che a titolo diverso per ruolo e funzione incontrano l’autore di violenza e comprendere il loro fabbisogno formativo (Ordine dei medici e tutti gli operatori sanitari, Assistenti Sociali, Avvocati, Forze dell’Ordine, Educatori professionali, Università, Servizi Sanitari psicologici per l’età adulta e per l’età evolutiva, di salute mentale etc.); B) Sottogruppo formazione/informazione/sensibilizzazione: LA FORMAZIONE E’ STRUMENTO INSOSTITUIBILE per la costruzione di un linguaggio comune e condiviso sia per il buon funzionamento della rete, dei percorsi e dell’ invio ad un altro operatore della rete, sia per l’adozione di un atteggiamento non giudicante e per promuovere consapevolezza e responsabilizzazione nell’autore di violenza;

Proposta Rappresentante dei Consultori della ASL TO 1 Formazione di I livello Ai nodi della rete che intercettano l’autore di violenza; B) Formazione di II livello Ai servizi di neuropsichiatria per lo sviluppo di una modalità di presa in carico dell’autore di violenza; Proposta Rappresentante della ASL TO 4 Percorso riabilitativo dell’autore di violenza Mediante la pianificazione di strutture dedicate all’interno dei Servizi che coinvolgano in maniera integrata i professionisti che operano la presa in carico psichiatrica, psicologica e sociale;

Proposta Rappresentante dell’UEPE A) Intervenire sui sex offenders ammessi alla misura dell’affidamento in prova ai servizi sociali o ad altre misure alternative e anche a fine pena che necessiterebbero di prese in carico maggiormente strutturate;

Proposta operativa Rappresentante delle Forze dell’Ordine A) Scheda con proposta di accoglienza da somministrare all’autore di violenza che la sottoscrive, affinché possa essere contattato e spronato ad intraprendere un percorso necessario per un suo trattamento e per una riduzione della probabilità di recidiva; Proposta operativa dell’Ordine dei Medici A) Proposta di un percorso formativo con riconoscimento dei crediti focalizzato sulla conoscenza e sul contrasto del fenomeno della violenza, con particolare attenzione all’autore/trice di violenza;

Proposta di GDL Gruppo di lavoro multidisciplinare, aperto alla partecipazione di tutte le agenzie che a vario titolo intervengo sul fenomeno della violenza in generale e della violenza di genere in particolare che ponga il focus sull’ autore/trice di violenza e sul possibile cambiamento. DUE CONDIZIONI DI LAVORO SONO STATE RICHIAMATE COME NECESSARIE : LA CORNICE POLITICA/ISTITUZIONALE CHE LO LEGITTIMA L’ASSEGNAZIONE DI RISORSE ADEGUATE

Unificazione dei Gruppi 4 e 5 per l’ impossibilità della presenza costante di alcuni componenti, il che ha confermato la necessità di un approccio multidisciplinare e la sovrapposizione/condivisione di alcune tematiche;

VI RINGRAZIAMO PER L’ATTENZIONE A cura di: MariaLuisa Dall’Armi Elena La Torre Federico Mancini