I vulcani Sognare sugli atlanti.

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Transcript della presentazione:

I vulcani Sognare sugli atlanti

Cratere centrale Cratere laterale Colata lavica Condotto magmatico Camera magmatica

In Europa le zone più ricche di vulcani sono l’Italia meridionale e l’Islanda.

http://www.didadada.it/galleria.php?idspecifica=26 L'Isola Ferdinandea. Vasta piattaforma rocciosa situata a circa 8 metri dalla superficie marina, nel Canale di Sicilia. A seguito di un’eruzione sottomarina, si innalzò improvvisamente dall'acqua crescendo fino a raggiungere un’estensione di circa 4 kmq e 65 m di altezza. Cinque mesi dopo l’isola sparì di nuovo sott’acqua, ponendo fine alle dispute per il suo possesso che erano sorte tra gli stati.  

http://www.didadada.it/galleria.php?idspecifica=25 Stromboli. Isola vulcanica caratterizzata da continue eruzioni esplosive. Posta nel Mar Tirreno, l'isola è la più settentrionale delle Eolie e si estende su una superficie di 12,2 km². L'edificio vulcanico è alto 926 m.  e raggiunge una profondità compresa tra 1300 m e 2400 m. al di sotto del livello del mare. Stromboli è considerato uno dei vulcani più attivi del mondo. A poche centinaia di metri a nord-est dell'isola di Stromboli si trova Strombolicchio, residuo di un antico condotto magmatico.  

Vulcano. Isola dell’arcipelago delle Eolie di origine vulcanica caratterizzata da fenomeni di vulcanesimo secondario. Sebbene l'ultima eruzione sia avvenuta nel 1888 - 1890, Vulcano non ha mai cessato di dare prova della propria vitalità ed ancora oggi si osservano differenti fenomeni: fumarole, getti di vapore sia sulla cresta che sottomarini e la presenza di fanghi sulfurei dalle apprezzate proprietà curative. A nord numerose fumarole continuano ad emettere acido borico, cloruro di ammonio, zolfo, che alimentano un complesso industriale per la produzione di zolfo.   Video

http://www.didadada.it/galleria.php?idspecifica=24 Vesuvio. Vulcano esplosivo, che non erutta dal 1944, che domina il Golfo di Napoli. La sua altezza è di 1.281 m. È attualmente fra i vulcani più pericolosi e studiati nel mondo; ciò è dovuto al fatto che sulle sue pendici e nelle vicinanze abitano circa tre milioni di persone e le conseguenze di un'eruzione sarebbero estremamente devastanti. In epoca antica (79 a. C.) una tragica eruzione distrusse le città di Pompei e Ercolano, provocando migliaia di vittime.  

http://www.didadada.it/galleria.php?idspecifica=17 Campi Flegrei. L'area è una grande caldera (depressione di origine vulcanica) con un diametro di 12–15 km nella parte principale, dove si trovano numerosi crateri e piccoli edifici vulcanici (almeno ventiquattro), alcuni dei quali emettono vapori sulfurei (solfatare) o hanno dato origine a sorgenti termali (ad Agnano, Pozzuoli, Lucrino). Sono anche causa del fenomeno del bradisismo (periodico innalzamento e abbassamento del livello del suolo).  

L’Etna e il meridiano che lo attraversa Link La più recente eruzione dell’Etna in una spettacolare sequenza di fotografie.   L’Etna e il meridiano che lo attraversa

Video Strokkur. Trattandosi di una terra geologicamente molto attiva, con una crosta sottile e ricca d’acqua (fiumi, laghi, falde acquifere), in Islanda si sono verificate le condizioni favorevoli per la formazione dei geyser. Questi sono concentrati in una zona chiamata Geysir (da cui proviene il termine “geyser”, che in islandese significa “sgorgare”), dove è presente una grande falda acquifera e una camera magmatica che la riscalda e innesca il meccanismo di risalita dell’acqua bollente e la conseguente “eruzione”. Vi sono due geyser principali, il Grande Geyser e Strokkur: il primo, purtroppo in fase di spegnimento, è caratterizzato da un’eruzione ogni mese e mezzo; il secondo invece erutta ogni quattro-cinque minuti, attirando folle di turisti.   Strokkur

http://www.didadada.it/galleria.php?idspecifica=27 Un luogo da streghe. Simbolo della natura più ostile e minacciosa, L’Hekla è il più pericoloso vulcano islandese, capace di “esibirsi” sia in eruzioni effusive che esplosive.   Il suo nome significa “incappucciato” e deriva dal fatto che la cima del vulcano è quasi sempre coperta da nubi. Sull’ “incappucciato” aleggiano storie tenebrose: nel medioevo era ritenuto la porta dell’inferno, poi è stato considerato sede degli incontri notturni delle streghe. L’Hekla è stato anche menzionato dal poeta Giacomo Leopardi nel Dialogo della Natura e di un Islandese (Operette morali) dove il protagonista (l'islandese), tra le tante difficoltà e i pericoli che aveva dovuto affrontare nel corso della vita, ricorda anche i “ruggiti spaventevoli” di questo vulcano. Strokkur

Eyjafjallajökull. Nel 2010 questo vulcano dal nome impronunciabile è improvvisamente diventato famoso (e malfamato) a livello mondiale, perché ha riversato nell’atmosfera una gigantesca nube di fumo e cenere che ha bloccato il traffico aereo internazionale per una decina di giorni. In realtà l’Eyjafjallajökull è un ghiacciaio che copre una piccola catena montuosa al cui interno si trova l’Eyjafjöll, un vulcano attivo fin dall’era glaciale anche se fino ad oggi ha eruttato solo quattro volte. I fulmini che scoccano dentro e attorno la nuvola di cenere sono causati dalle particelle di polvere che, collidendo tra loro, si elettrificano. Strokkur http://www.link2universe.net/wp-content/uploads/2014/05/ghiacciaio-eruzione-islanda.jpg

Video La dorsale medio atlantica e l’Islanda

Ma perché le zone vulcaniche sono densamente abitate? Alle falde del Vesuvio, in un’area considerata a forte rischio, oggi vivono circa 700.000 persone. Ma perché le zone vulcaniche sono densamente abitate? Il suolo vicino ai vulcani, ricco di sali minerali, è in genere molto fertile. I materiali espulsi nel corso delle eruzioni possono essere usati nella vita quotidiana per costruire oggetti, utensili e abitazioni. Lo zolfo, che si accumula attorno alle solfatare, è una risorsa importante, può essere usato per fare fiammiferi o nella medicina. Le acque termali che risalgono in superficie sono ricche di minerali che fanno bene alla salute. Inoltre i vulcani sono una fonte di energia inesauribile, che non produce effetti dannosi sull’ambiente. Il calore che si sprigiona dalla Terra, soprattutto nei punti dove la crosta è più sottile o presenta delle spaccature, può essere utilizzato per riscaldare le case e fare funzionare le fabbriche.