Dipartimento Politiche sociali, della salute e riforma PA - CISL Il DdL povertà ed il Sostegno per l'Inclusione Attiva. Opportunità per costruire il welfare dell'inclusione sociale? Roma, 28 Settembre 2016 Dipartimento Politiche sociali, della salute e riforma PA - CISL
Il contesto e le prospettive La grave crisi economica ha ampliato l’area della povertà, accentuato le diseguaglianze, i divari territoriali ed accresciuto i bisogni di protezione sociale La ripresa debole, lenta ed incostante non permetterà di contare su automatici ed ampi processi di accumulazione di risorse da redistribuire. Questa situazione non può essere affrontata con un welfare sociale frammentato, disomogeneo, emergenziale, riparatorio. Per questo motivo è urgente ripensare, riorganizzare e strutturare il welfare sociale, orientandolo all’inclusione
Per far discutere il Paese: l’agenda delle iniziative CISL Welfare locale e partecipazione sociale: tra vincoli economici, sostenibilità e nuovo sistema di contabilità dei Comuni – Lancio della Campagna nazionale Politiche per superare le disuguaglianze sociali ed i divari territoriali: una sfida economica, sociale e per la democrazia Sostenibilità economica organizzativa e sociale dei sistemi sanitari regionali Riforma del Terzo Settore: orientare verso la partecipazione e la responsabilità sociale, l’innovazione e la garanzia di trasparenza e legalità Dal Piano strategico per la non Autosufficienza ad un sistema strutturato di servizi ed interventi di prevenzione, cura ed assistenza (Long term care) Il Piano infanzia come indirizzo strategico unitario dei vari livelli di governo per qualificare e rafforzare la funzione inclusiva del sistema educativo Contrattazione sociale di prossimità: presentazione del Report dell’Osservatorio Sociale Casi aziendali di negoziazione per l’inserimento e la promozione del benessere lavorativo delle persone con disabilità
CRESCITA PRODUTTIVITA’ COMPETITIVITA’ INCLUSIONE SOCIALE Serve un Paese unito su un unico progetto di investimenti e riforme per: CRESCITA PRODUTTIVITA’ COMPETITIVITA’ INCLUSIONE SOCIALE Debbono essere le priorità non solo per affrontare la crisi , ma per accompagnare un diverso modello di sviluppo equo e sostenibile
Scarso investimento per il welfare dell’inclusione: spesa per la famiglia in Italia 4,1% spesa per il sostegno all’abitare 0,1% spesa per affrontare l’esclusione sociale 0,7% Tra le più basse degli 11 Paesi europei messi a confronto dall’Eurostat Spesa sociale ridotta del 2,7% dal 2012 al 2013 (dati ISTAT) e spesa corrente sociale ridotta dell’1,3% dal 2013 al 2014 (banca dati AIDA-CISL) Con la crisi (che fa crescere i bisogni) sono aumentate le componenti in trasferimenti economici, ma è rimasta ferma la spesa a favore dello sviluppo del welfare territoriale e dei servizi (-16% tra il 2010 e il 2015 per i servizi assistenziali per la famiglia)
Un terzo pilastro del welfare per lo Sviluppo del Paese SERVE UN VERO E PROPRIO SISTEMA DEL WELFARE DELL’INCLUSIONE SOCIALE che si affianchi al sistema previdenziale e sanitario Di questo non si discute abbastanza!
Da dove iniziare per ripensare il welfare Da dove iniziare per ripensare il welfare? Sia e Ddl povertà una possibile opportunità Sperimentazione del SIA estesa a tutto il territorio nazionale positiva: Mira a definire Livelli Essenziali di Assistenza per la lotta alle povertà Mette al centro la presa in carico Propone l’attivazione (oltre ai trasferimenti) Fa integrare servizi e filiere Ma il SIA deve essere uno “strumento ponte” verso il REI(S) Se così non fosse resterebbe solo una misura “tampone”
Il DDL Povertà: 4C per un progetto di riforma Ma sono necessarie le 4 C : CELERITA’: è necessaria un’approvazione celere del DDL, entro fine 2016 CERTEZZA: incremento graduale delle risorse collegata alla definizione di un Piano pluriennale, fino ad avere CERTEZZA di coprire tutta la platea e permettere la strutturazione del sistema dei servizi e delle opportunità. Arrivare nel 2020 ad un reale Reddito di Inclusione (Sociale). CONCRETEZZA : impatto nella vita reale delle persone, fondato sulla riforma complessiva del sistema del welfare di inclusione sociale. Presa in carico, progetto personalizzato, risposta ai bisogni, integrazione di politiche e quindi di servizi e interventi.. COORDINAMENTO tra livelli istituzionali, tra servizi, tra filiere, tra soggetti (pubblico/privato) e portatori di interessi
La proposta: dalla povertà al progetto del terzo pilastro dell’inclusione Dare una prospettiva strutturale ed un orizzonte alla strategia di contrasto alla povertà accompagnandolo, nei 4 anni di sviluppo, con un progetto sociale di riforma. Un progetto che unisca il Paese ed attivi istituzioni e parti sociali per investire su una rete solida omogenea e diffusa di interventi e servizi per contrastare la povertà ed il disagio e sostenere le funzioni di assistenza, cura, educazione: - Servizi per il lavoro (politiche attive per l’inclusione socio lavorativa) Servizi socio sanitari (cura, non autosufficienza, prevenzione) Servizi socio educativi (povertà educativa,dispersione scolastica,inclusione minori) Servizi e sostegno all’abitare - Misure di conciliazione vita-lavoro
Migliorare il welfare per migliorare il Paese Non bastano singoli “atti sociali”, ma un Patto Sociale Per condividere un percorso e attivare processi sociali partecipati, volti a un Welfare di Inclusione sociale strutturato, solido e omogeneo … istituire l’Organismo di Coordinamento previsto dall’art.4 del DDL Povertà, che dovrà essere partecipato e operativo anche a livello territoriale Obiettivo: definire Livelli Essenziali di Assistenza omogenei nel Paese Maggiori risorse: nuovi investimenti ma anche recupero di risorse dal riordino del sistema, dal riordino dell’assistenza e dal supporto delle capacità progettuali degli enti territoriali.
Migliorare il welfare per migliorare il Paese Non bastano singoli “atti sociali”, ma un Patto Sociale Per definire un sistema nuovo e certo di compartecipazione per l’accesso a prestazioni e servizi, e superamento delle problematiche nell’applicazione dell’ISEE Per potenziare e riqualificare strumentazione e personale dei servizi pubblici, investendo nella valorizzazione degli operatori del settore per orientare sulle priorità condivise il contributo del welfare contrattuale ed integrativo