Gruppo Innovazione Pedagogica Conferenza Permanente dei Presidenti di Corso di Laurea in Medicina (Firenze, 5 Ottobre 2012) L’integrazione nel territorio del sistema delle cure: ricadute sul processo formativo Pietro Gallo Gruppo Innovazione Pedagogica 1/37
L’integrazione nel territorio del sistema delle cure Vorrei ragionare “ad alta voce” con voi su alcuni punti: Il perché di questa integrazione: è necessaria? Il perché di questa integrazione: è utile? Il come di questa integrazione: tra quali interlocutori? Il quando di questa integrazione: in quale/i fase/i del curriculum degli studi? 2/37
L’integrazione nel territorio del sistema delle cure Perché è necessaria? 3/37
Il perché di questa integrazione: è necessaria? Sì perché (1): Il patto formativo tra Università e studenti prevede che non sia corretto verificare l’apprendimento di ciò che non si è insegnato. L’attuale normativa prevede che l’esame di abilitazione alla professione medica includa un tirocinio valutativo presso i Medici di Medicina Generale (MMG): non ha senso valutare quello che non è stato insegnato. Quindi occorre almeno un tirocinio formativo prima della laurea. 4/37
Il perché di questa integrazione: è necessaria? Sì perché (2): Il legislatore è orientato ad inserire un tirocinio nel territorio, che sia insieme formativo e valutativo, nel curriculum degli studi medici (dando vita ad una laurea abilitante). Si tratta di una decisione auspicata dalla nostra Conferenza: trasformiamola da “imposizione esterna” in “opportunità didattica”. 5/37
L’integrazione nel territorio del sistema delle cure Perché è utile? 6/37
Il perché di questa integrazione: è utile? Sì perché (1): Il Territorio si presta meglio del Nosocomio per insegnare alcuni aspetti della professione medica: allarghiamo le nostre reti formative! In una recente “pillola” sulle SPICES di Harden, abbiamo convenuto che: 7/37
Community-based Medical Education Il territorio è un setting privilegiato per l’apprendimento… della relazione medico-paziente (con tutte le implicazioni della visita domiciliare) della relazione interprofessionale (con l’integrazione tra le diverse figure professionali) della metodologia dell’approccio clinico per problemi 8/37
Community-based Medical Education Il territorio è un setting privilegiato per l’apprendimento… dell’approccio a problemi di salute cronici, in un contesto di prevalenza diverso da quello ospedaliero della struttura e funzione del sistema sanitario nazionale e delle cure primarie dei principi di salute pubblica e, particolarmente, di epidemiologia e prevenzione 9/37
Community-based Medical Education Il territorio è un setting privilegiato per l’apprendimento… dei principi del management sanitario, con la valutazione della cost-effectiveness delle procedure diagnostiche e terapeutiche dei principi di health, wellness, illness e disease, nonché delle loro ricadute sociali dei principi della salute globale e della medicina delle migrazioni 10/37
Il perché di questa integrazione: è utile? Sì perché (2): Mostrare allo studente in Medicina l’importanza della gestione del benessere e della salute della popolazione è un modo per migliorare la qualità (ed accrescere la quantità) delle vocazioni alla medicina di base: è il modo migliore per innescare una “preparazione remota” all’impegno sul territorio. 11/37
Come lavoreremo? Terminata questa breve introduzione, ci divideremo in quattro laboratori, che tratteranno aspetti complementari dell’integrazione nel territorio del sistema delle cure. In ogni Laboratorio sarà presente un Conduttore, che introdurrà il tema specifico, e due Discussant, che animeranno la discussione. I due discussant sono di diversa estrazione: uno proviene dal mondo accademico, l’altro dal territorio. 12/37
Come lavoreremo? Ogni Laboratorio riceverà uno specifico mandato. Al termine del lavoro di gruppo, i Conduttori riferiranno in plenaria quanto sarà emerso dal mandato di ciascun laboratorio. Il contenuto del lavoro dei laboratori sarà il punto di partenza per il Forum che concluderà la trilogia. In questo modo il forum trasformerà quanto emergerà oggi in una proposta condivisa ad uso dell’intera Conferenza. 13/37
Mandato per il lavoro di gruppo nei Laboratori (1): Creare un modulo didattico sul tema del Laboratorio, identificandone gli obiettivi formativi; 14/37
L’integrazione nel territorio del sistema delle cure Come farla? 15/37
Il come di questa integrazione Questa Conferenza si è confrontata più volte sul tema dell’integrazione didattica e ha riconosciuto la necessità culturale dell’integrazione in un contesto che va sempre di più verso la sub-specializzazione del sapere. In più: si è espressa per il superamento della multi-disciplinarità (intesa come mera “somma” di discipline); si è spesa per il raggiungimento di una effettiva inter-disciplinarità e inter-professionalità; 16/37
Il come di questa integrazione Questa Conferenza si è confrontata più volte sul tema dell’integrazione didattica e ha riconosciuto la necessità culturale dell’integrazione in un contesto che va sempre di più verso la sub-specializzazione del sapere. In più: ha auspicato il raggiungimento della trans-disciplinarità (con un insegnamento che prescinda dall’appartenenza disciplinare dei docenti e che tenda al superamento del concetto di settore scientifico-disciplinare). 17/37
Mandato per il lavoro di gruppo nei Laboratori (2): Creare un modulo didattico sul tema del Laboratorio, identificandone gli obiettivi formativi; Individuare i relativi metodi di insegnamento e di valutazione; 18/37
L’integrazione nel territorio del sistema delle cure Quando farla? 19/37
Il quando di questa integrazione La generalità dei CL è intenzionata ad utilizzare l’integrazione del sistema delle cure nel territorio nell’ultimo biennio di Corso, nel quale sono in genere collocati i corsi di Medicina Interna e di Sanità Pubblica. Tuttavia, in un curriculum ad integrazione verticale, nel quale le attività professionalizzanti siano “spalmate” in diversi anni, si può ipotizzare una collocazione più ampia del contributo del territorio. 20/37
Clinical Sciences (Theory and Practice) 21/37 Epistemology Year 1 History of Medicine Year 2 (Theory) Communication Skills Year 3 Basic & Preclinical Clinical methodology Year 4 Management & Epidemiology Year 5 Bio ethics & forensic medicine Human & behavioural Sciences MEDICAL METHODOLOGY Basic Sciences (Theory & Practice) Clinical Sciences (Theory & Practice) Year 6 Clinical Sciences (Lectures & Practice) Clinical Sciences (Theory and Practice) OLD NEW Basic Sciences (Theory and Practice)
Distribuzione longitudinale dei crediti 22/37
Mandato per il lavoro di gruppo nei Laboratori (3): Creare un modulo didattico sul tema del Laboratorio, identificandone gli obiettivi formativi; Individuare i relativi metodi di insegnamento e di valutazione; Collocare nel curriculum studiorum il modulo individuato. 24/37
Il quando di questa integrazione Proviamo ad azzardare un esempio (ma saranno i laboratori a fare la proposta che verrà ripresa nel Forum): al I anno: early clinical contact; al II anno: medico-paziente-famiglia; al III anno: l’approccio al paziente cronico; al IV anno: l’epidemiologia clinica; al V anno: il management sul territorio; al VI anno: studio di problemi clinici simulati ma ora, la parola a voi! 23/37
I Laboratorio Tema: L’interazione medico-paziente-famiglia Conduttore: Luciano Vettore (Verona) Discussant: Massimo Casacchia (L’Aquila) e Maria Stella Padula (Modena) 25/37
I Laboratorio Tesi: differenze nelle relazioni tra medico, paziente e famiglia negli ambiti professionali della medicina ospedaliera e – rispettivamente – della medicina generale possibilità d'integrazione e peculiarità che meritano di essere insegnate: quando, come e da chi? 26/37
I Laboratorio Modalità di lavoro: Coordinatore: breve introduzione del tema I due “Discussant”: presentazione – come trigger narrativo – di due brevi storie emblematiche della relazione medico-paziente-famiglia, nei rapporti tra ospedale e territorio Gruppo: discussione collegiale sul tema Proposta di un “modulo didattico”: obbiettivi, metodologie didattiche, localizzazione temporale nel curriculum 27/37
II Laboratorio Tema: La gestione del paziente fragile nel territorio Conduttore: Giuseppe Familiari (Roma Sapienza) Discussant: Paola Mitterhofer (Roma Sapienza) e Giulio Nati (Roma) 28/37
II Laboratorio Tesi: Lo stato di fragilità del paziente come insieme di condizioni fisiche, psichiche e socio-ambientali che presentano criticità di tipo diverso e associate La rete dei servizi e i modelli plurinodali distrettuali “tipo” Ospedale/Territorio (integrazione con MMG, RSA, Riabilitazione, ADI, etc.) La fragilità come “modello” di integrazione verticale inter- e trans- disciplinare con inizio precoce (primo anno) nei setting ospedaliero e territoriale , che sia in grado di mantenere forte, nello studente, il valore del significato di “prendersi cura” 29/37
II Laboratorio Modalità di lavoro: breve introduzione del conduttore trigger dei due discussant sugli aspetti che possono avere rilevanza per il curriculum medico discussione ed elaborazione di una proposta per una organizzazione verticale di “moduli didattici” che comprenda gli obiettivi essenziali, le metodologie didattiche correlate e la localizzazione curriculare 30/37
III Laboratorio Tema: La tutela della salute sul territorio Conduttore: Fabrizio Consorti (Roma Sapienza) Discussant: Marisa Sacchetti (Roma Sapienza) e Loris Pagano (Roma) 31/37
III Laboratorio Tesi: la tutela della salute nel territorio ha peculiarità rilevanti quanto al contesto e alle modalità di azione: ad es. stili di vita accesso alle cure appropriatezza (farmaci- diagnostica, ricetta elettronica) programmi territoriali ( essere nel territorio) programmi di screening (ad es. k colon – utero – seno) calendario vaccinale accesso ai servizi territoriali (lavoro in équipe; rapporto mdf –asl ) 32/37
III Laboratorio Modalità di lavoro: breve introduzione del conduttore trigger dei due discussant sugli aspetti che possono avere rilevanza per il curriculum medico discussione ed elaborazione di una proposta di un “modulo didattico”: obiettivi, metodologie didattiche, localizzazione curricolare 33/37
IV Laboratorio Tema: La gestione delle risorse sanitarie sul territorio Conduttore: Carlo Della Rocca (Roma Sapienza) Discussant: Carlo Della Rocca (Roma Sapienza) e Carlo Saitto (Roma ASL RM E) 34/37
IV Laboratorio Tesi: l’ottimizzazione delle risorse nella gestione della salute sul territorio è possibile tramite l’integrazione delle attività socio-sanitarie ed il continuo aggiornamento delle metodologie di prevenzione, diagnosi e cura questo approccio “aperto” e “lungimirante” alla gestione della salute pubblica deve essere patrimonio del medico e quindi merita di essere insegnato: quando, come e da chi? 35/37
IV Laboratorio Modalità di lavoro: Coordinatore: breve introduzione del tema I due “Discussant”: presentazione di due esempi/proposte di ottimizzazione delle risorse per la gestione di interventi di sanità territoriale Gruppo: discussione collegiale sul tema Proposta di un “modulo didattico”: obbiettivi, metodologie didattiche, collocazione temporale nel curriculum 36/37
L’integrazione nel territorio del sistema delle cure Ed ora: Buon lavoro! 37/37