Corso di Media Relations Ottobre Maggio 2008

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Transcript della presentazione:

Corso di Media Relations Ottobre 2007 - Maggio 2008 REALIZZAZIONE Corso di Media Relations Ottobre 2007 - Maggio 2008

La relazione con i giornalisti Journalist Relations Tipi Incontri programmati Incontro casuali Incontro motivati da richiesta

Parametri per svolgere la relazione in maniera professionale Principi relazionali Parametri per svolgere la relazione in maniera professionale I principi e le virtù

1. Credibilità Capacità di essere ritenuto fonte informativa attendibile Alcuni fattori: Non avere paura alla verità. Dilenschneider: “Credibility is built on trust. It’s not built on tricks” Attenzione alle certezza non verificate Coerenza con l’identità Riconoscere i propri sbagli. “Peccato confessato è mezzo perdonato” Atteggiamento sereno: la serenità infonde credibilità

2. Cooperazione Rispondere sempre alla domanda di un giornalista Offrire alternative Far si che il beneficiario immediato di ogni nostra azione sia il destinatario Non sottovalutare nessuna richiesta né i possibili effetti positivi o negativi di un'apparizione sui media

Mantenere aperti i canali delle comunicazioni 3. Accessibilità Mantenere aperti i canali delle comunicazioni Aprire al massimo tutti i canali possibili Lottare per essere identificabile Promuovere l'accessibilità materiale Rispondere le chiamate telefoniche

“il meglio è nemico del bene” 4. Tempestività Arrivare in tempo “il meglio è nemico del bene” Precisione Velocità

5. Chiarezza Messaggi chiari, senza troppe sfumature. L'arte di semplificare gli argomenti complessi Che le parole usate abbiano lo stesso significato tanto per chi le trasmette quanto per chi le riceve Scrivere come se parla, naturalmente se si parla bene Controllare se si capisce quello che si diffonde Dominio delle tecniche della comunicazione: conoscenza di lingue, delle regole della redazione, esposizione orale, audiovisiva...

6. Rilevanza del contenuto Le notizie, alimento della relazione professionale Offrire contenuti di qualità: strillare senza ragione compromette la propria credibilità. Informare sulle hard news e suggerire le soft news Parlare dall’ottica della collettività: occhio esterno Offrire l’idea piuttosto che il prodotto Gerarchia: l’importante all’inizio

7. Sobrietà Che l’attività svolta dall’addetto stampa risponda alle necessità dei giornalisti e sia qualificabile come servizio Evitare una pressione informativa non richiesta Non esagerare le proprie offerte Non adulare, ma ringraziare Sobrietà nelle apparizioni. Eludere protagonismi Serenità: sobrietà nell'agire Sobrietà materiale

8. Contestualità Il contesto come “l’armonia segreta dei fatti” (Lester Markel) Grunig: “Informing” + “sense-making” Tenere presente la realtà socioculturale, comunicativa, ecc. dell'interlocutore I messaggi, le loro conseguenze e le loro cause

9. Coerenza Fedeltà all’identità (identificazione parole - azioni) Collaborazione col vertice istituzionale L’autenticità di essere un’altra istanza Coerenza personale Coerenza linguistica

Esperienze emotive vs. informazioni fredde 10. Cortesia “Si ottiene di più con un ditale di miele che con un barile di accetto” Esperienze emotive vs. informazioni fredde Fomentare la capacità di un rapporto cordiale: rispetto, amabilità, educazione: stile qualificante Valorizzare le cose buone degli altri Saper ascoltare: bidirezionalità Ringraziare, fare dei commenti intelligenti L’empatia è ascolto attivo (sordità emotiva)

Elogio della prudenza Etica è personalismo La persona, centro di tutto il lavoro Agire con lealtà: rispettare accordi, eludere favoritismi… Dai codici etici alla prudenza Irreversibilità della comunicazione pubblica Pieper: “fare il bene può solo colui che sappia come siano e come stiano le cose” (Riflessione) A volte, l’antico proverbio italiaco: “un bel tacer non fu mai scritto”

Aristotele: uno è quello che fa ripetutamente

Tecniche e strumenti per la diffusione dei messaggi

Caratteristiche dei messaggi informativi (1) Espliciti. Non lasciare tutto all’interpretazione del pubblico Chiari. Un Media Relations fa cucina popolare, non alta cucina francese. Mettere a prova i messaggi Rilevanti. Interessanti per il destinatario Coerenti. Adattare senza svigorire

Caratteristiche dei messaggi informativi (2) Ripetitivi. I buoni slogan ammettono la ripetizione Programmati. La spontaneità nei media viene provata Brevi: “Nelle botte piccole c’è il vino buono”. La sazietà di parole si vince con messaggi memorabili il più brevi possibili Alle volte, gestuali

Tecniche e strumenti Comunicato stampa Comunicato audiovisivo Intervista Dichiarazioni Previsioni informative Conferenza stampa Fotografie Articoli di opinione Partecipazione in dibattiti o Talk Show Rettifiche e smentite Eventi Sito web e posta elettronica Altri strumenti di appoggio

FINE