QUELLI CHE INSEGNANO … Sett.2017 A cura di

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QUELLI CHE INSEGNANO … Sett.2017 A cura di fabrizio.m.pellegrini@gmail.com 07/05/14

… devono saper insegnare … Compito dell’insegnamento in ambito motorio sportivo è quello di favorire, sviluppare e allenare i processi cognitivi e funzionali che governano l’apprendimento motorio e la prestazione sportiva. F.M.Pellegrini in “Guida Tecnica Generale dei Centri di Avviamento allo Sport” – S.S.S. Roma 1999

PRIMO STEP SAPER INSEGNARE SAPER PROGRAMMARE L’INSEGNAMENTO TEORIA E METODOLOGIA DELL’INSEGNAMENTO DELLE ATTIVITA’ MOTORIE E SPORTIVE Si trasmettono conoscenze si apprendono abilità e si acquisiscono competenze SAPER PROGRAMMARE L’INSEGNAMENTO Approccio neo-cognitivista che governa la trasmissione di conoscenze,l’apprendimento di abilità, l’acquisizione di competenze, nel nostro caso di tipo motorio e sportivo

TEORIA E METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO Si allenano e si sviluppano SECONDO STEP SAPER ALLENARE TEORIA E METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO Si allenano e si sviluppano capacità motorie PROGRAMMARE L’ALLENAMENTO Approccio motorio-funzionalista che governa il carico fisico e motorio finalizzato allo sviluppo, consolidamento e miglioramento dei fattori della prestazione sportiva.

I DUE SAPERI A CONFRONTO SAPER INSEGNARE SAPER ALLENARE TEORIA E METODOLOGIA DELL’INSEGNAMENTO TEORIA E METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO Si insegnano e si apprendono abilità e competenze motorie Si allenano e si sviluppano capacità motorie PROGRAMMARE L’INSEGNAMENTO PROGRAMMARE L’ALLENAMENTO …ma allora sono due azioni diverse ? …servono due tipi di competenze diverse ? …si tratta di due approcci diversi ?

APPRENDERE E GOVERNARE SVILUPPARE E CONSOLIDARE DUE PROGRAMMAZIONI DA INTEGRARE PROGRAMMARE L’INSEGNAMENTO PROGRAMMARE L’ALLENAMENTO MODELLO COGNITIVISTA MODELLO FUNZIONALISTA APPROCCIO PER COMPETENZE APPROCCIO PER PREREQUISITI APPRENDERE E GOVERNARE Conoscenze, abilità e competenze motorie SVILUPPARE E CONSOLIDARE capacità motorie STILI & METODI D’INSEGNAMENTO METODI & METODICHE DI ALLENAMENTO

CONFESSO D’ESSERE UN INSEGNANTE Confesso d’essere soprattutto un insegnante e quindi vi espongo il mio punto di vista su stili d’insegnamento & metodi didattici Dunque stili d’insegnamento & metodi didattici Una prima affermazione importante è che i due termini non sono sinonimi GLI STILI D’INSEGNAMENTO riguardano il tipo di approccio (direttivo o non direttivo) che caratterizza l’azione formativa sul piano della relazione pedagogica: COME COMUNICO E COME MI RELAZIONO. I METODI DIDATTICI riguardano il tipo di approccio (deduttivo o induttivo) che caratterizza l’azione formativa sul piano della didattica delle attività: COME PROPONGO E INSEGNO I CONTENUTI

NON ESISTONO STILI D’INSEGNAMENTO STILE D’INSEGNAMENTO Il concetto di STILE D’INSEGNAMENTO si fonda su diversi aspetti, quali: le decisioni e le scelte assunte da chi insegna il come della sua comunicazione & relazione il grado di autonomia degli allievi le modalità di controllo sociale dei comportamenti degli allievi SINONIMO DI STILE D’INSEGNAMENTO E’ IL TERMINE RELAZIONE PEDAGOGICA CHE PIU’ AVANTI RITROVEREMO NON ESISTONO STILI D’INSEGNAMENTO BUONI O CATTIVI

STILI D’INSEGNAMENTO A CONFRONTO LO STILE DIRETTIVO è centrato su chi insegna e sul controllo che egli è in grado di effettuare sullo svolgere dell’attività e sugli allievi; consente di sapere sempre cosa e perché si realizzano certe attività piuttosto che altre; prevede un uso efficace del tempo didattico e dei suoi contenuti; può però determinare scarsi livelli di coinvolgimento emotivo degli allevi, bassi livelli di autonomia e talvolta crisi nell’autostima.

STILI D’INSEGNAMENTO A CONFRONTO LO STILE NON DIRETTIVO è centrato sull’interazione e sulla comunicazione bidirezionale tra chi insegna e gli allievi; chi insegna dispone delle informazioni utili cui gli allievi attingono perché guidati e sollecitati alla conoscenza; favorisce lo sviluppo dell’autonomia, della creatività, dell’autostima; consente la partecipazione di tutti e di ciascuno con un elevato coinvolgimento sociale,emotivo e cognitivo; necessita però di tempi lunghi e di verifiche continue e può determinare difficoltà nel controllo sociale del gruppo.

NON ESISTONO METODI DIDATTICI BUONI E METODI DIDATTICI CATTIVI I METODI DIDATTICI I METODI DIDATTICI SONO PROCEDURE D’INSEGNAMENTO FINALIZZATE A FAR CONSEGUIRE A CHI APPRENDE GLI OBIETTIVI PROGRAMMATI I METODI DIDATTICI HANNO LA FUNZIONE DI CREARE LE MIGLIORI CONDIZIONI PER CONSENTIRE I PROCESSI DI APPRENDIMENTO E DI SVILUPPO NON ESISTONO METODI DIDATTICI BUONI E METODI DIDATTICI CATTIVI

ELEMENTI COSTITUTIVI DEI METODI DIDATTICI tipo e qualità della relazione pedagogica (clima socio-emotivo congruente) tipo e qualità delle attività programmate (strutturate, semi-strutturate, non strutturate) tipo e qualità della comunicazione (linguaggi verbali, non verbali e metalinguaggi efficaci) LA SCELTA DI UN METODO DIDATTICO SI PUO’ DEFINIRE IDONEA QUANDO ESSO E’ CONGRUENTE SUL PIANO DELLA RELAZIONE PEDAGOGICA ADEGUATO RISPETTO ALLE ATTIVITA’ E AGLI OBIETTIVI PROGRAMMATI EFFICACE SUL PIANO DELLA COMUNICAZIONE … naturalmente riferita a quella determinata realtà in cui avvengono le scelte.

I METODI DIDATTICI LIBERA ESPLORAZIONE SCOPERTA GUIDATA RISOLUZIONE DI PROBLEMI MISTO (ANALITICO/SINTETICO) ASSEGNAZIONE DEI COMPITI PRESCRITTIVO I primi tre vengono definiti di tipo induttivo, cioè centrati prevalentemente sulla predizione delle competenze degli allievi. I restanti tre vendono definiti di tipo deduttivo, cioè centrati prevalentemente sulla presunzione delle competenze di chi insegna

ALCUNI CRITERI UTILI PER LA SCELTA DI STILI E METODI D’INSEGNAMENTO DEVONO ESSERE ADEGUATI ALL’ETA’ DEGLI ALLIEVI DEVONO ESSERE CONGRUENTI CON GLI OBIETTIVI CHE S’INTENDE FAR CONSEGUIRE DEVONO SUSCITARE LE EMOZIONI E LE MOTIVAZIONI DEGLI ALLIEVI DEVONO CONTRIBUIRE AD INTEGRARE NUOVE CONOSCENZE E COMPETENZE CON QUELLE GIA’ POSSEDUTE DAGLI ALLLIEVI STESSI DEVONO FAVORIRE L’AZIONE CREATIVA ED INTERPRETATIVA DEGLI ALLLIEVI DEVONO PROMUOVERE E STIMOLARE COMPETENZE ANCHE SUL PIANO SOCIALE ED EMOTIVO DEVONO CONTRIBUIRE ALLA COSTRUZIONE DELL’AUTOSTIMA DEGLI ALLIEVI DEVONO ESSERE USATI DALL’INSEGNANTE SENZA MAI PERDERE DI VISTA LA CENTRALITA’ DEGLI ALLIEVI E DEI LORO PERSONALI PERCORSI DI SVILUPPO E DI APPRENDIMENTO

CONCLUSIONI Ho cercato di rappresentare l’approccio neo-cognitivista del processo d’insegnamento/apprendimento motorio e sportivo e delle procedure metodologico-didattiche da applicare. …QUINDI… PER INSEGNARE BISOGNA SAPER INSEGNARE OCCORE SAPER INTEGRARE LE COMPETENZE NECESSARIE PER FARLO I CAMPI IN CUI AVVIENE QUESTA INTEGRAZIONE SONO I CAMPI DI CONOSCENZE ED I CAMPI DI ESPERIENZE IN AMBEDUE I CAMPI SI MISURANO LE COMPETENZE GENERALI DI CHI VUOLE INSEGNARE CHE SONO SAPERE INSEGNARE  (le conoscenze scientifiche) SAPER ESSERE INSEGNANTE  (la relazione pedagogica) SAPER FARE L’INSEGNANTE  (le competenze metodologico-didattiche)

IN SINTESI … attimi fuggenti

MODALITA’ E STRATEGIE DI APPRENDIMENTO : UN APPROCCIO NEOCOGNITIVISTA Sett.2015 A cura di fabrizio.m.pellegrini@gmail.com 07/05/14

DOBBIAMO INTANTO ASSUMERE NON PIU’ IL PUNTO DI VISTA DI CHI INSEGNA MA QUELLO DI CHI IMPARA Qualsiasi movimento volontario e finalizzato è sempre eseguito secondo un programma predisposto precedentemente. W.Starosta in “Motor coordination in sport and exercise” – 2000 – C.s.fidal

Apprendimento dei movimenti e prerequisiti fonte P.Hirtz – D.Blume in Allenamento Ottimale di J.Weinek GLI APPRENDIMENTI MOTORIO/SPORTIVI Si fondano su Prerequisiti Coordinativi generali Patrimonio motorio genetico Capacità sensopercettive Si esprimono nelle attività motorie e sportive attraverso Migliore apprendimento motorio/sportivo Migliore controllo delle azioni motorie Migliore Disponibilità variabile Essi migliorano nell’età evolutiva attraverso la pratica motorio-sportiva continua

DUE RIFERIMENTI COORDINATIVI Nell’apprendimento delle azioni il livello delle loro coordinazioni dipende in buona parte dalla capacità di lettura della situazione in relazione allo spazio, al tempo, all’ambiente, al contesto e alla rappresentazione mentale delle azioni stesse. N.A.Bernstein - 1975 La struttura generale delle coordinazioni e le sue funzioni sono allo stesso tempo innate (quelle generali) ed acquisite (quelle speciali), mentre i suoi servomeccanismi risiedono nei processi senso-percettivi. P.Hirtz – G.Pohlmann – 1994 – (op.cit)

ANALIZZATORI, CAPACITA’, FUNZIONI Lo sviluppo ed il grado di espressione degli apprendimenti in relazione alla ricezione ed elaborazione delle informazione delle informazioni dipende in misura notevole dalla funzionalità degli analizzatori. (J.Weineck – op.cit.) Più un allievo, attraverso l’uso degli analizzatori, è capace di percepire le componenti spaziali, temporali, situazionali dell’ambiente in cui agisce, più sarà in grado di regolare le proprie azioni, di trovare le soluzioni migliori, di esprimere diverse strategie, in rapporto alle sue proprie capacità di prestazione (V.M. Zaciorskij 1972)

FOCUS SULLE CAPACITA’ SENSO-PERCETTIVE Gli analizzatori importanti per gli apprendimenti motorio-sportivi sono essenzialmente cinque ( ottico, acustico, tattile, cinestesico e statico-dinamico) ed influenzano in forme diverse i processi di apprendimento, controllo e regolazione delle azioni motorie, cooperando strettamente ed integrando e completando il quadro sensopercettivo situazionale. E’ il flusso delle informazioni, la loro elaborazione ed il loro confronto con le memorie personali che interessa maggiormente la nostra riflessione sulle diverse forme e strategie di apprendimento Mappa funzioni cerebellari del XIX secolo (Spurzheim 1825)

L’HARDWARE DEGLI APPRENDIMENTI MOTORIO-SPORTIVI E’ perciò di tutta evidenza la grande importanza dei processi funzionali di tipo esterocettivo e propiocettivo (servomeccanismi secondo N.A.Bernestein). Da qui in poi vogliamo sostenere che per una efficace risultato negli apprendimenti procedurali, nelle azioni e nelle prestazioni, occorre innanzitutto disporre della capacità di “lettura della situazione e di predisposizione di misure e contromisure” (la tattica) in termini di funzioni, processi, strategie.

FARE I COMPITI & RISOLVERE PROBLEMI Le azioni motorie e le prestazioni sportive più in generale si configurano come “compiti motori” anzi costituiscono un complesso di problemi motori e come tali vanno affrontati L’approccio cognitivo più efficace per affrontare compiti motori complessi è quello del “problem solving” Le modalità di approccio al problem solving nell’affrontare compiti e problemi motori rappresentano un fatto assolutamente individuale, unico, ed irripetibile e ne connotano “le strategie personali d’apprendimento”.

A CIASCUNO IL SUO “SE IPSUM” Ciascuno infatti ha modo di mettere in gioco le proprie strategie d’apprendimento, di esecuzione e di azione, cioè di elaborare modalità, applicare procedure, esplorare possibilità, scoprire soluzioni, richiamare memorie, giocarsi insomma le sue competenze Ciascuno esprime cioè nel corso della prestazione richiesta le molteplici caratteristiche dei propri apprendimenti, sia in termini di conoscenze che di abilità, che infine di competenze.

CONSEGUENZE OPERATIVE E lo stesso avverrà in un contesto di gara. Se nel corso dei nostri insegnamenti proponiamo un compito motorio sotto forma di esercizio, situazione, gioco a tema o quant’altro, dobbiamo sapere che lui, lei o loro, utilizzeranno strategie diverse per leggere i dati del problema e di scoprire soluzioni e modelli d’azione conseguenti. E lo stesso avverrà in un contesto di gara. I modi diversi di affrontare i problemi d’ordine motorio e prestativo sono sostanzialmente riconducibili a due differenti strategie: Una strategia di tipo olistico (dal greco holòs = tutto intero) Una strategia di tipo sequenziale (step by step) Tuttavia potremo avere allievi che affronteranno il compito utilizzando ambedue le modalità a seconda delle situazioni, riferite ad esempio alle variazioni del contesto o dell’ambiente in cui si agisce.

STRATEGIE A CONFRONTO La strategia di tipo olistico comporta per chi la usa un approccio globale al compito motorio o prestativo il che si traduce nella rappresentazione mentale di una mappa generale della situazione e nella ricerca di soluzioni (apprendimenti) per intuizione e comprensione dei compiti prospettati dalle diverse situazioni. La strategia di tipo sequenziale comporta invece per chi la usa un approccio alla prestazione o al compito motorio da risolvere, passo dopo passo; ad ogni passo corrisponde una serie di mappe della situazione per sovrapposizione, con uno stile apprenditivo per sequenze progressive, in successione, step by step per l’appunto. In buona sostanza quella olistica è una strategia di tipo INTUITIVO - GLOBALE mentre quella sequenziale è di tipo COSTRUTTIVO - SELETTIVO. Non è dato sapere se e quando una strategia sia migliore dell’altra.

CONSEGUENZE OPERATIVE Noi non sappiamo inoltre a quale tipo di strategia (olistica o sequenziale) appartiene lo stile apprenditivo che ciascuno dei nostri allievi utilizzerà di volta in volta per affrontare i compiti di gioco o la prestazione stessa. Ciò perché non conosciamo a priori la varietà di stili cognitivi e di modalità di apprendimento e perciò le strategie di cui essi faranno uso, sia nella lettura della situazione che nell’attuazione delle scelte delle azioni conseguenti. Ne deriva che durante l’azione didattica occorre utilizzare, assieme ad una varietà di mezzi e di contenuti, soprattutto una varietà di situazioni e di metodi e stili d’insegnamento.

DELL’ INSEGNAMENTO E DELL’ APPRENDIMENTO STATEGIE & PROCEDURE DELL’ INSEGNAMENTO E DELL’ APPRENDIMENTO Strategie e procedure di insegnamento: le operazioni, i passi, le azioni specifiche e concrete messe in atto da un insegnante per favorire i compiti di apprendimento: ad esempio, utilizzare in modo selettivo ed intenzionale diversi linguaggi , formare gruppi di livello, fare emergere contributi, formulare un problema, dimostrare, far fare. Strategie e procedure di apprendimento: le operazioni, i passi, le azioni specifiche e concrete messe in atto dagli allievi per l'acquisizione, la memorizzazione, il recupero e l'uso delle informazioni, e per rendere così l'apprendimento più facile, veloce, piacevole, autodiretto, efficace e trasferibile a nuove situazioni (competenze).

IL CONTESTO FORMATIVO … una sorta di metafora dell’iceberg COMPORTAMENTI OSSERVABILI INSEGNANTE ALLIEVO APPRENDIMENTO INSEGNAMENTO COMPETENZE COMPETENZE STRATEGIE STRATEGIE MOTIVAZIONI PROGRAMMAZIONE METODOLOGIE PREREQUISITI

Bibliografia Minima Consigliata J.Weinek – La preparazione fisica ottimale del giocatore di pallacanestro – Calzetti Mariucci-Pg D. Blàzquez Sànchez – Avviamento agli sport di squadra – Soc.Stampa Sportiva - Roma R.A.Schmidt /C.A.Wrinsberg – Apprendimento motorio e prestazione – S.S.S.- Roma B.J.Cratty – Perceptual and motor development – Prentice-Hall-Englewood Cliffs-N.J. – USA F.Saibene/B.Rossi/G.Cortili – Fisiologia e psicologia degli sport – Ed. Zanichelli – Bologna S. Bagnara – L’attenzione – Il Mulino – Bologna H.Ripoll – Approche de la funcion visuelle en Sport – Le Travail Humain – Paris U.Neisser – Cognitive psycology - Prentice-Hall Inc.- Englewood Cliffs-N.J. – USA B.Rossi – Mente e azione motoria - Borla – Roma P.Sotgiu/ F.M.Pellegrini – Attività motorie e processo educativo – S.S.S. Roma M.Cremonini F.M.Pellegrini – Minibasket l’emozione, la scoperta, il gioco – FIP 2010 – Roma Ausubel D.P.-Educazione e processi cognitivi, Franco Angeli, Milano, 1951 Buzan T.- Usiamo la testa, Frassinelli, Milano 1982 Damiano E. - Insegnare con i concetti, Sei, Torino 1994 Gineprini M., Guastavigna M. -Mappe per capire. Capire per mappe, Carocci- Roma 2004 Hernandez Forte - Insegnare e apprendere con le mappe concettuali, Immedia, Milano 2003 Novak J.D. Gowin D.B. -Imparando a imparare, SEI, Torino 1989 Novak J.D.- Le mappe concettuali per la conoscenza e l’apprendimento. Erickson, Trento 2001 Popper K. – La Logica della scoperta scientifica . Ed Studium – Legrenzi E. –Come funziona la mente – Ed Laterza – 2008 Vygotskij L.S. - Pensiero e linguaggio – Ed A.Armando – Roma 1990 AA.VV. – Motor coordination in sport and exercise – C.C.fidal – 2000 – Bo J.Weinek – L’allenamento ottimale – Calzetti Mariucci-Pg – 2000 J.Bruner - Studies in Cognitive Growth (1966) - (trad. it. Studi sullo sviluppo cognitivo Armando, Roma, 1981) J.Bruner - Processes of Cognitive Growth: Infancy (1968)- (Prime fasi dello sviluppo cognitivo Armando, Roma, 1982 ) J.Bruner - Toward a Theory of Instruction (1966) - (trad. it. Verso una teoria dell'istruzione, Armando, Roma, 1982)

… oh capitani … miei capitani insegnamento apprendimento Grazie … … buon lavoro e buona fortuna a ciascuno di voi … prossimi capitani !