Questione: dare più spazio alla teoria o alle applicazioni? Poco tempo disponibile Noi ci siamo formati in tempi più ideologizzati e il conflitto fra capitale e lavoro al suo apice Ne conseguiva un grande interesse per la teoria Eco controversia teoria del capitale; Marx dopo Sraffa Oggi tempi più confusi, le classi sembrano scomparse, l’idea di socialismo in crisi Prevalgono temi più generici come quello della diseguaglianza, trattati empiricamente o con strumenti neoclassici (siamo tornati all’idea di Keynes dell’economia come strumento neutrale di attrezzi del mestiere) Ragazze/i attirati dall’econometria più che dalla teoria Cercare di essere economisti completi (impresa difficilissima…)
Scelta La scelta è stata di dar più spazio alla teoria, a cose che altrimenti non si imparano (più) in altri corsi. Alla nostra capacità di mostrare le implicazioni empiriche soprattutto macroeconomiche distribuzione, occupazione e crescita) 40 ore sono poche e basate su un quasi-volontariato!
Stato dell’eterodossia Prevalenza di un impianto Sraffiano (anche in Screpanti?) Mio giudizio personale di grande inadeguatezza di gran parte dell’analisi eterodossa. Molta enfasi su elementi soggettivi come aspettative, incertezza, animal spirits; poca comprensione del metodo degli economisti classici e di Marx Sraffa ha costituito la sfida più rigorosa al marginalismo, e in un certo senso possiede una «micro» (teoria classica di prezzi e distribuzione) e una «macro» (recupero delle parti più rivoluzionarie di Keynes). Il modello del «supermoltiplicatore sraffiano» sta guadagnando terreno fra i modelli eterodossi della crescita.
Contenuti provvisori del corso - Screpanti: teoria del valore e distribuzione (con accenni alla soluzione di Sraffa) e delle quantità prodotte (critiche alla legge di Say; crisi e ciclo in Marx) negli economisti classici e in Marx; accenni a Kalecki - Petri: il confronto fra la struttura della teoria classica e quella marginalista e il dibattito su teoria del capitale. - Cesaratto: la teoria di Keynes alla luce dell'approccio del sovrappiù e delle critiche in tema di teoria del capitale; accenni all'estensione della teoria di Keynes al lungo periodo; teoria della moneta endogena. Non molto spazio per aspetti applicati (per esempio la crisi europea) e per altre impostazioni (rischio di monoteismo eterodosso?)
Il futuro 30/40 anni fa l’eterodossia era fortissima in Italia I grandi vecchi (Garegnani, Napoleoni, Graziani, Sylos-Labini…) sono tutti scomparsi La generazione successiva si avvicina al pensionamento (fra 2 o 3 anni questo corso rischia di nuovo di tacere) Per i più giovani, che coraggiosamente ancora si sono avvicinati, il futuro è cupo. E’ dunque importante che la lotta si sposti: (a) nel rivendicare la presenza di elementi di pluralismo in tutti i corsi. Per esempio si potrebbe studiare cosa viene impartito, chiedendo di integrarlo con letture eterodosse Limiti dell’esperimento del CORE-project (pochissimo di veramente eterodosso) (b) chiedere che il reclutamento si svolga con criteri pluralistici (questo implica dare il medesimo valore alle riviste scientifiche eterodosse) forme di protesta attiva es. di fronte a sedi ANVUR o MURST ecc.
Grazie per l’iniziativa!