LA SCUOLA ALCOLOGICA TERRITORIALE DI 3° MODULO

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Transcript della presentazione:

LA SCUOLA ALCOLOGICA TERRITORIALE DI 3° MODULO Corso sperimentale per la formazione all’insegnamento dei programmi alcologici territoriali Giornata di verifica Finestra didattica G. Corlito, Zugliano, 1° ottobre 2010

SAT & BANCA DATI Mancano i dati Elaborazione G. Corlito (2010)

G. Corlito, Zugliano, 1° ottobre 2010 CLUB E COMUNITÀ Ci sono 2 modi perché le famiglie del Club possono comunicare con le famiglie della comunità: > l’interclub > la SAT di 3° modulo Così il Club non diventa una “parte alienata” della comunità (“la setta antialcol”) G. Corlito, Zugliano, 1° ottobre 2010

G. Corlito, Zugliano, 1° ottobre 2010 IL 3° MODULO È un modo per far conoscere il Club alla comunità È la parte “preventiva” del programma alcologico territoriale, diversa dalla “testimonianza”, che si fa con il cambiamento dello stile di vita personale e familiare La prevenzione deve obbligatoriamente coinvolgere la rete sociale formale (i servizi), informale (la gente comune) e semiformale (le altre associazioni), con le quali è necessario uno scambio reciproco. G. Corlito, Zugliano, 1° ottobre 2010

G. Corlito, Zugliano, 1° ottobre 2010 CLUB E PREVENZIONE Ormai è dimostrato scientificamente che la prevenzione non può avvenire con modalità “terroristiche”, che aumentano la curiosità per le sostanze tossiche, ne aumentano il fascino e il consumo, soprattutto tra i giovani (Cochrane, 2008) Allora la SAT di 3° modulo deve avvenire con modalità di accoglienza, senza rigidità e secondo i modi della “sensibilizzazione” G. Corlito, Zugliano, 1° ottobre 2010

SAT DI 3° MODULO e SENSIBILIZZAZIONE Il modo in cui si deve tenere la SAT di 3° modulo è la stessa del Corso di Sensibilizzazione. Non deve “imporre la verità”, ma mettere “la pulce sotto la camicia”, porre le domande e far emergere le risposte dalla gente (“metodo maieutico”). Allora la modalità didattica è l’organizzazione in due serate e il lavoro dei gruppi autogestiti è fondamentale. Senza di essi non c’è 3° modulo G. Corlito, Zugliano, 1° ottobre 2010

(Discussione in comunità e lavoro in gruppi autogestiti) S.A.T. di terzo modulo  (sensibilizzazione delle famiglie della comunità locale, presentazione dell’attività dei Club)   due serate di 2 ore cadauna prima serata ·      Cos’è l’alcol ? ·      Quando abbiamo iniziato a bere ? ·      Quanto si può bere ? ·      Se e quando abbiamo scelto di bere ? ·      Bere o non bere ? Questo è il dilemma (Discussione in comunità e lavoro in gruppi autogestiti)   seconda serata ·      Discussione sulle conclusioni dei lavori di gruppo ·      I problemi alcolcorrelati (app. ecologico-sociale) ·      I Club degli Alcolisti in Trattamento (testimon.)   Organizzazione: ·        Coinvolgere quante più agenzie sociali possibile (amm.ne comunale, ass.ni professionali, ass.ni di volontariato, ass,ni sportive, ricreative, assistenziali, serv. sanitario, OO. SS., ecc…) ·        Coinvolgere sempre le famiglie dei responsabili G. Corlito, Zugliano, 1° ottobre 2010

G. Corlito, Zugliano, 1° ottobre 2010 LA COSA PIÙ IMPORTANTE Il compito del servitore-insegnante è di “insegnare” nella Scuola, non organizzarla Sono le famiglie del Club a mobilitarsi per organizzare la Scuola e farla riuscire. L’attività principale non è la pubblicità, ma che ogni famiglia porti una famiglia amica, vicina di casa, conoscente G. Corlito, Zugliano, 1° ottobre 2010

G. Corlito, Zugliano, 1° ottobre 2010 PICCOLO È BELLO L a SAT di III modulo non è una conferenza. È un incontro tra famiglie (del Club e della comunità) Quindi l’obbiettivo è che ogni Club organizzi dei piccoli incontri con tante famiglie quante sono quelle del Club G. Corlito, Zugliano, 1° ottobre 2010

G. Corlito, Zugliano, 1° ottobre 2010 Per insegnare nella SAT di 3° modulo non c’è bisogno di essere “dottori” o persone colte, possono farlo le persone comuni, occorre solo conoscere l’approccio ecologico sociale, quindi bisogna studiare e prepararsi. G. Corlito, Zugliano, 1° ottobre 2010