Laboratorio di produzione editoriale

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Transcript della presentazione:

Laboratorio di produzione editoriale Progetto “Utopia Concreta” - 2017

Dall’idea al testo

Il testo come comunicazione Un testo si differenzia da un insieme di parole casuale in base alla presenza di una finalità comunicativa.

Il testo come comunicazione “Condizione perché si possa parlare di testo è che si abbia una produzione linguistica (orale o scritta) fatta con l’intenzione e con l’effetto di comunicare e nella quale si possano individuare un emittente [...] e un destinatario” (Luca Serianni, Italiani scritti)

Il testo come comunicazione Cosa deve succedere affinché il destinatario capisca ciò che l’emittente vuole trasmettere?

Il testo come comunicazione Secondo la teoria della comunicazione servono i seguenti elementi: Il contesto Il codice Il canale

Il testo come comunicazione Quali sono gli elementi del codice che permettono al mittente e al destinatario di capirsi?

Il testo come comunicazione Il codice è un insieme di vari elementi: La lingua parlata (inglese delle canzoni, italiano letterario, latino, cuneese, francese marocchino…) Il livello di competenza della lingua (l’italiano di Umberto Eco vs. l’italiano di Checco Zalone) Le convenzioni di un determinato tipo di testo (il linguaggio figurato nella poesia, la simulazione del parlato, l’astrattismo…)

Dall’idea al testo Quando vogliamo trasformare un nostro spunto o una nostra idea in un testo, dobbiamo dunque fare attenzione a due aspetti: L’intreccio fra forma e contenuto L’aspetto comunicativo

I criteri di testualità Esistono dei criteri di testualità, che ci aiutano ad analizzare, creare e migliorare i nostri messaggi: coesione coerenza intenzionalità accettabilità informatività situazionalità intertestualità

I criteri di testualità La coesione è l’insieme di meccanismi di cui un testo si serve per assicurare il collegamento tra le sue parti (pronomi, congiunzioni, deittici, ripetizioni…) La coerenza è qualcosa di più profondo: riguarda il significato di un testo e la struttura logica e psicologica dei concetti espressi. Serve a garantire la continuità della comunicazione: le singole parti possono essere coese, ma non coerenti fra loro.

I criteri di testualità L’intenzionalità garantisce che un insieme di parole non stia lì per caso, ma sia il frutto della volontà comunicativa del mittente nei confronti di un destinatario (anche ideale). L’accettabilità ha invece a che fare col destinatario: quest’ultimo deve ritenere il testo confacente al suo codice di riferimento; può essere più o meno tollerante rispetto a incoerenze, più o meno esigente, più o meno pronto ad accettare l’intenzione.

I criteri di testualità L’informatività si riferisce alla capacità di un testo di far conoscere al lettore ciò che accade; non ha a che fare solo con la coerenza, ma prende in considerazione il ritmo con cui le informazioni vengono dette o nascoste, nonché il bagaglio di conoscente necessarie a capire il messaggio. La situazionalità ha a che fare con il contesto: il messaggio espresso è adeguato al luogo e alla situazione comunicativa? All’interno di un manuale di istruzioni di un telefonino, ha senso una poesia sulla primavera? L’intertestualità riguarda il rapporto che il testo stringe con altri testi: citazioni, genere in comune, sequel, somiglianza di stile…

I tre principi della testualità Esistono anche tre principi che regolano la comunicazione attraverso testi: L’efficienza L’efficacia L’appropriatezza

I tre principi della testualità L’efficienza ha a che vedere con l’impegno richiesto al destinatario per appropriarsi di un testo. L’efficacia indica la capacità di un testo di raggiungere il suo scopo. L’appropriatezza è il rapporto tra il contenuto di un testo e la sua forma.

I tre principi della testualità Come valuteresti oggi la Divina Commedia?

Per riassumere… Un testo è un contenuto espresso attraverso una forma. Un testo è elaborato da un mittente per dire qualcosa a un destinatario. I criteri che ci fanno dire “questo è un testo!” variano a seconda dell’ambiente in cui siamo e alla sensibilità dei lettori. I criteri che ci fanno dire “questo è un bel testo!” variano a seconda dell’ambiente in cui siamo e alla sensibilità dei lettori. L’editoria prova a interpretare il gusto del proprio tempo, mettendosi dalla parte del destinatario.