IL CORNO D’AFRICA
La regione del Corno d’Africa comprende due regioni distinte: L’Acrocoro Etiopico Il Corno d’Africa È un massiccio di origine vulcanica, con montagne dalle cime spianate (amba), alte più di 4000 metri e profonde vallate. È attraversato da sud-ovest a nord-est dalla depressione della Rift Valley. Il Corno d’Africa vero e proprio è una vasta penisola triangolare che si protende nell’oceano Indiano, chiudendo il mar Rosso e il golfo di Aden. È formato dalle propaggini orientali e meridionali dell’Acrocoro Etiopico e da una pianura costiera.
Gli Stati Eritrea Etiopia Gibuti Somalia (Asmara) (Gibuti) (Addis Abeba) Gibuti (Gibuti) Somalia (Mogadiscio)
La storia Colonizzati da italiani, inglesi e francesi dalla fine del XIX secolo, gli Stati della regione hanno raggiunto o riconquistato l’indipendenza dopo la seconda guerra mondiale: l’Etiopia, occupata dall’Italia nel 1936, recuperò la piena sovranità nel 1944. L’Eritrea, colonia italiana dal 1890, venne federata all’Etiopia nel 1952, annessa nel 1961 e resa indipendente nel1993; la Somalia, nata dall’unione della colonia italiana e di quella inglese e privata della regione dell’Ogaden a favore dell’Etiopia, divenne indipendente nel 1960. La piccola repubblica di Gibuti, colonia francese, solamente nel 1977 vide riconosciuti i propri diritti. Asmara 23 marzo 1941, bombardamento in via Sacconi.
A partire dagli anni Settanta in Eritrea si sviluppò un forte movimento indipendentista che impegnò l’esercito etiopico in una lunga guerra di liberazione, coronata dall’indipendenza proclamata nel 1993. I rapporti tra Eritrea ed Etiopia rimasero molto tesi, tanto che nel 1998 scoppiò una guerra per il possesso di alcune regioni di confine; la vertenza tra i due stati è ancora aperta. Tra il 1977 e il 1978 la Somalia, guidata dal dittatore Siad Barre –salito al potere pochi anni dopo l’indipendenza -, invase la regione dell’Ogaden, abitata in prevalenza da popoli di stirpe somala. Dopo iniziali successi, le truppe somale vennero duramente sconfitte, ma nella regione continua a essere attivo un movimento indipendentista. Nel 1991 il regime di Siad Barre venne rovesciato, ma il nuvo governo non fu in grado di assumere il controllo del paese, che precipitò in una guerra civile tra i diversi clan tribali, guidati da vari “signori della guerra”.
La religione Le popolazioni dell’interno sono per lo più cristiane, seguaci della chiesa copta etiopica, mentre quelle delle regioni costiere, dove nel corso dei secoli si è maggiormente fatto sentire l’influsso arabo, hanno aderito all’Islam.
La lingua Numerosi gruppi etnici e tribali parlano lingue che rientrano nelle famiglie delle lingue semitiche (amharico, lingua ufficiale dell’Etiopia, e tigrino, lingua ufficiale dell’Eritrea) e delle lingue cuscitiche. Nelle regioni meridionali sono inoltre presenti popli di stirpe sudanese e bantu.
L’economia I paesi del Corno d’Africa sono tra i più poveri dell’ Africa: calamità naturali ricorrenti, sistemi produttivi arretrati, mancanza di infrastrutture, malattie, guerre contribuiscono a rendere estremamente precarie le condizioni di vita della popolazione. L’agricoltura e l’allevamento impiegano la maggior parte della forza lavoro, ma la produzione è indirizzata soprattutto al’autoconsumo ed è fortemente condizionata da lunghe e frequenti siccità. Caffè, banane, cotone, canna da zucchero e cereali sono i principali prodotti destinati all’esportazione. Il sottosuolo è ricco di risorse minerarie, solo in piccola parte sfruttate. L’apparato industriale è poco sviluppato (fabbriche tessili e per la lavorazione del pellame, qualche impianto petrolchimico, meccanico e per la lavorazione dei prodotti alimentari).
Somaliland, lo Stato invisibile Dal 1991 nel nord della Somalia esiste uno stato a tutti gli effetti. Ha una sua moneta, una capitale, un presidente, ministeri, servizi di sicurezza. Tuttavia, questo Stato non è riportato su nessuna carta geografica. Si tratta del Somaliland, ex protettorato britannico, che si è proclamato indipendente, ma non è mai stato riconosciuto a livello internazionale.
Leggende etiopi La più celebre leggenda che racconta le origini della dinastia etiope è quella della Regina di Saba (riportata anche dalla Bibbia e dal Corano ). La regina di Saba in visita a Salomone. Olio su tela di Giovanni Demin, XIX secolo, collezione privata.
Dopo un incontro con il re ebreo Salomone, Saba diede alla luce Menelik I, il primo re degli Etiopi. Una volta cresciuto, egli rientrò in Etiopia, nella città di Axum, portando con sé l’Arca dell’Alleanza, con le Tavole dei Dieci Comandamenti. La storia della Regina di Saba in una pergamena etiopica.
Da quando, nel 331 a. C., il regno di Axum si convertì al Cristianesimo, L’Arca è diventata il simbolo più importante per la gerarchia religiosa di culto copto. Essa è conservata, secondo la tradizione, nella Cattedrale di Santa Maria di Sion ad Axum, che, per questo, è la città santa per eccellenza per i Cristiani di Etiopia.
La stele di Axum Situata sull’altopiano del Tigrè, Axum fu il centro principale dell’antico regno abissino, che ebbe il suo periodo di massimo splendore nei secoli III e IV d. C. Cadde nel VII secolo dopo la conquista musulmana. La civiltà del Regno di Axum sviluppò un’architettura originale, caratterizzata da giganteschi obelischi. Uno di questi, durante l’occupazione fascista dell’Etiopia, era stato fatto portare a Roma da Mussolini nel 1937. Dopo decenni di trattative, nel 2005 è stato restituito all’Etiopia e alzato nel sito archeologico della stele. È alto 24 metri e pesa 152 tonnellate: per gli Etiopi è diventato il nuovo simbolo dell’identità nazionale.
Le chiese rupestri di Lalibela Un altro luogo sacro per i Cristiani copti dell’Etiopia è quello di Lalibela, situato nella regione del Tigrè, a nord del paese. Qui sopravvive un complesso di 11 chiese scavate nella roccia tufacea del Monte Abuna Josef. Risalgono ai secoli XII e XIII e, dal 1979, sono state dichiarate dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Sono state scavate sotto il livello del terreno (forse per sottrarsi all’attenzione dei Musulmani) e sono unite tra loro da una serie di trincee e di corridoi, dove si svolgevano le processioni rituali.
All’esterno appaiono costruzioni squadrate in blocchi monolitici, a forma di croce; l’interno, invece, è uno sfavillio di affreschi, di sculture e di icone, molte delle quali dedicate alla Vergine Maria, oggetto di una devozione diffusa e profonda.
Classe III Piancavallo Alessia, Giacomo, Alice, Elisa Bibliografia: F. Pratesi, A. Eblasi – Inviato speciale – Geografia per la scuola secondaria di primo grado – Ed. Atlas