Scienza Politica a.a Marco Di Giulio

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Transcript della presentazione:

Scienza Politica a.a. 2017-2018 Marco Di Giulio Processi II L’istituzionalizzazione dei partiti politici

Il concetto di «istituzionalizzazione» Riferito ad una qualsiasi organizzazione, l’I. è il processo attraverso cui un’organizzazione da mezzo per raggiungere determinati scopi diventa un fine in se stessa. Complessità Crescita degli apparati amministrativi Interessi legati al mantenimento/espansione degli uffici Autonomia La sopravvivenza dell’organizzazione non è minacciata Risorse Adattamento all’ambiente Diversi repertori di strategie per rispondere alle sfide ambientali Aumentano gli obiettivi, sempre meno coerenti fra loro

Tipi di partito (Rif: Panebianco; Katz and Mair) Partito di notabili Partito burocratico di massa Partito elettorale di massa (Partito «pigliatutti»/Catch-all party) Periodo di predominio Suffragio ristretto (metà XIX – inizio XX) Suffragio allargato (fine XIX – metà XX) Suffragio universale (metà XX – oggi) Luogo di Origine Parlamento/Istituzioni Società Dipende: spesso evoluzione partiti precedenti Struttura organizzativa Minima e Intermittente. Comitato elettorale Pesante, radicata nel territorio. Struttura gerarchica. Funzionari: molti e stipendiati Variabile a seconda del contesto Struttura più leggera, ma centralizzata. Consulenti e professionisti fanno parte del ceto dirigente Appartenenza Èlites Ampia e omogenea  partito di classe Ruolo centrale degli ‘iscritti’ Ampia ma eterogenea  interclassisti Appartenenza meno intensa  ‘sostenitori’ Risorse Ricchezza e relazioni personali Quote degli iscritti Sussidi statali, risorse esterne

L’analisi organizzativa dei partiti I politologi Katz e Mair hanno identificato tre «facce» dell’organizzazione dei partiti: Party on the ground (la base): Simpatizzanti, Iscritti Party in central office: i dirigenti del partito (locali e nazionali) Party in public office: gli eletti nelle istituzioni governative e nelle amministrazioni Queste dimensioni dell’organizzazione di un partito configurano dei rapporti di forza, che variano In funzione del partito Nel corso del tempo con riferimento ad uno stesso partito

La legge ferrea delle oligarchie: Robert Michels R. Michels, (Colonia 1876-Roma 1936) Allievo di M. Weber; Socialista deluso  Idee anti-democratiche Sociologia del Partito Politico (1911) Analisi del partito social-democratico tedesco I partiti socialisti (ma anche i sindacati) nascono ispirati a principi e pratiche democratiche… Identità fra base e ceto dirigente Finiscono per diventare centri di potere oligarchico Efficacia nella lotta politica  divisione del lavoro  gerarchizzazione Diluizione del potere della base sui dirigenti Diversità di fini e di status socio-economico fra base e dirigenti Adattamento del partito ai «valori» della società La democrazia non può realizzarsi perché le tendenze oligarchiche prevarranno anche nei partiti che si professano egalitari

La legge ferrea delle oligarchie: Robert Michels (II) Conclusioni errate Generalizzazione basata su un solo caso I ‘delusi’ possono formare un nuovo partito Un sistema democratico non richiede necessariamente che i suoi partiti siano democratici al loro interno Ma resta un contributo rilevante Analisi organizzativa dei partiti Studio del cambiamento organizzativo

Il PCI e l’adattamento all’ambiente Un’ascesa (quasi) inarrestabile Si allarga la forbice fra tattica democratica e strategia rivoluzionaria 1921. Nascita a seguito della scissione dal PSI. Adesione alla III Internazionale 1943-1948. Il segretario Togliatti consolida una tattica democratica 1948-1974. Grande successo elettorale: dal 19% al 34% 1970s. Al governo di importanti Regioni (Piemonte, Toscana, Emilia- R.), e città (anche Milano e Roma) Per quanto il PCI sia rimasto sino a metà degli anni 80s un partito sulla carta filo-sovietico… Il suo comportamento nella politica italiana è stato di fatto «riformista» 1970s. Oltre il 70% delle leggi approvate nelle commissioni parlamentari con appoggio PCI Nei territori dove governa, il PCI ha dovuto confrontarsi e rispondere alle esigenze di «nemici di classe» quali gli imprenditori In certi casi le strutture del PCI erano compenetrate con realtà industriali (COOP)

La legge liquida delle oligarchie. Una lettura michelsiana del M5S Fondato nel 2009 da B. Grillo (Comico) e R. Casaleggio (Imprenditore) sulla base di un movimento cresciuto dal 2005. Miti fondanti Non-partito  «non statuto» «Uno vale uno»  eguaglianza fra base e vertici esasperata Contro le istituzioni «rappresentative»  democrazia diretta, contro «vincolo di mandato»  gli eletti sono «portavoce» I contributi della Scienza politica: E. Gualmini, P. Corbetta (a cura di), Il Partito di Grillo, il Mulino, Bologna, 2013 F. Tronconi (a cura di), Beppe Grillo's Five Star Movement, Ashgate, Farnham, 2015 P Corbetta (a cura di), M5s. Come cambia il partito di Grillo, 2017

Le tre facce del M5s Tendenze evolutive 2013: Anno sparti acque (109 deputati, 54 senatori; Sindaci: Parma, Torino, Roma, Livorno) Necessità di distinguere «simpatizzanti» e «militanti» Espulsione parlamentari «dissidenti» Emersione di un nucleo dirigente, élite interna al movimento: «direttivo» Forte controllo «proprietario»: la piattaforma Rousseau Limita fortemente le interazioni «orizzontali» fra militanti, privilegiando canali «verticali» fra singolo militante e membro eletto. Ridimensionamento di alcuni temi originari (es. ambientalismo) Ammorbidimento delle regole interne e applicazione discrezionale Indebolimento del P. on the ground Gli eletti (in particolare alcuni) acquistano visibilità e influenza, ma il P. in central office appare ancora dominante Party on the ground: i meet-up locali Party in central office: Casaleggio e Associati srl e Beppe Grillo (detengono la proprietà del simbolo e la sede del partito, ovvero il sito web) Party in public office: I parlamentari, i sindaci, i consiglieri regionali/comunali

Quale sarà l’adattamento all’ambiente? Troppo presto per dirlo. Per ora abbiamo solo esperimenti locali, come le giunte di Roma e Torino, che comunque fanno emergere degli elementi di continuità con le elites pre-esistenti. Sia sindaca di Roma che di Torino non erano delle perfette sconosciute venute dal basso