Lo scenario internazionale: la classificazione dell’OMS

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
I bes GLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E IL MODELLO ANTROPOLOGICO ICF DELL'OMS.
Advertisements

Pedagogia speciale inclusione a scuola alcuni concetti alcuni chiarimenti Elena Bortolotti.
Introduzione alla classificazione ICF Gli aspetti sociali Sara Fagni Pisa 19/04/2016.
BES - ICF Michele Cirelli, PhD Psychologist
RIUNIONE PLENARIA GRUPPO DOCENTI di SOSTEGNO 15 OTTOBRE 2015 Viadana a.s. 2015/2016 A cura di Dall’Aglio Anna Maria.
Laboratorio Valutazione in Promozione della Salute Torino, 18 maggio 2006 Pillola Formativa Costruzione di alleanze per la salute 51° INCONTRO PROGETTO.
DIDATTICA INCLUSIVA OBIETTIVO: far raggiungere a TUTTI gli alunni il massimo grado possibile di APPRENDIMENTO e PARTECIPAZIONE SOCIALE, valorizzando le.
INTERVENTO Educativo-riabilitativo-di crescita. Essere una persona con autismo significa avere, tra gli altri, problemi di comunicazione, e questi problemi.
1 Cosa sono i B.E.S. Bisogni Educativi Speciali! “ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: per.
Per una scuola Inclusiva Ipotesi di cambiamento. Interventi di cambiamento strutturale… Ridurre il numero di alunni per classe o meglio ancora rivedere.
Tortoreto, 18 maggio Obiettivo della formazione: Affinare competenze disciplinari psicopedagogiche, metodologico- didattiche, organizzative relazionali,
BES scuola primaria Laboratorio per i docenti neo assunti in provincia di Sondrio a.s. 2016/2017 Condotto dall’insegnante Meri Rosa Tognela.
Linee guida sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilità
PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (PEI)
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
Musicoterapia per l’ alzheimer
Come e cosa fare? A cura di LUCIA ZANELLATO ICS Selvazzano Dentro 2
Bruno Losito, Università Roma Tre
Percorso cittadini disabili adulti
Situazione alunni bes dopo la Nota di chiarimento del 22/11/2013
Non si vede bene che col cuore. L’ essenziale è invisibile agli occhi.
Cos’è TEACCH? Con il termine "Programma TEACCH" si intende indicare l’organizzazione dei servizi per persone con autismo realizzato nella Carolina dei.
DSA e didattica inclusiva: un’esperienza possibile
l’apprendimento significativo ? prof. Paolo Sorzio
La persona disabile Non è corretto parlare di disabile in modo generico dal momento che tanti sono i tipi di disabilità e tanto varie sono le esigenze.
Digital Media e apprendimento
ISTITUTO COMPRENSIVO NOVARA DI SICILIA A. S
“La gestione delle classi multilivello” Roma, aprile 2012
Prove di realta’ e compiti autentici
DISABILITÀ INTELLETTIVE
Organizzazione Aziendale
Il Piano Annuale dell’inclusione (pai)
«Valutare il bisogno della persona con disabilità.
laboratorio dell’area antropologica
Adeguamento obiettivi curricolari
DISABILITÀ INTELLETTIVE
LA SFIDA DELL’INCLUSIONE
L’ASSOCIAZIONISMO INFERMIERISTICO: UN CONTRIBUTO POSSIBILE?
Monitorare la salute : alcuni strumenti di lavoro
Il Laboratorio dell’Istruzione Tecnica e Professionale
DIDATTICA INCLUSIVA E ALUNNI MIGRANTI: BUONE PRASSI PER DIVENTARE VISIBILI IN CLASSE A cura di: Dott.ssa Lisa Mattioli Dott.ssa Giulia Zoboli.
DOCENTI REFERENTI: SFORZA GERMANA - LAURA COREA
Valutazione e certificazione
Organizzazione Aziendale
Presentazione Servizi Educativi a cura di Angela Dini 13 luglio 2012
CTS Centro Territoriale per le Nuove Tecnologie nella didattica inclusiva 1.Consulenze  varie (  D.S.A. – Ausili – Didattica per l’inclusione con le N.T.)
per un Apprendimento di qualità
Pedagogia speciale Concetti generali
Qualita’ della vita e adulti con disabilita’ Arianna Taddei
Dr.ssa Marilena Paggiato
Valutazione studenti stranieri Stefania Mariotti a.s 2017/18.
Non è sufficiente sapere, ma saper fare qualcosa con quello che si sa
La learning organisation
Valutazione delle competenze
NON DISCRIMINAZIONE E UGUAGLIANZA
Un approccio innovativo per l’insegnamento
CTS Pisa Corso SOS Sostegno
Conoscenze, abilità, competenze
per un Apprendimento di qualità
La normativa Miur per l’inclusione dei BES
Elementi di Didattica e pedagogia speciale (ICDH - ICF)
Practical Methodology for Teachers working with CLIL
I Bisogni Educativi Speciali
Docenti di ogni ordine e grado
Un approccio innovativo per l’insegnamento
UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE di TREVISO
Imparare a imparare come soft skill: promuoverla e verificarla
BES e DSA definizione, normativa e strumenti di intervento
14 dicembre 2016 Prof.ssa Silvana del Gaudio
Classi prime Il primo anno di scuola primaria ha come scopo prioritario di rilevare eventuali ostacoli legati al linguaggio o all’apprendimento che possono,
Transcript della presentazione:

Lo scenario internazionale: la classificazione dell’OMS BES Disabilità D.S.A. Svantaggio ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA 1

UNA ‘SPECIALE’ QUALITA’ I bisogni educativi speciali, richiedono interventi di aiuto speciali, ma la loro caratteristica non è di essere qualcosa di ‘altro’ e di collocarsi parallelamente alla esperienza ‘normale’, piuttosto è quella di arricchire di speciale qualità l’esperienza di tutti ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA

I rischi di ‘etichettare’ La propensione a pensare per ‘etichette’ conduce ad una valutazione riduzionista dei problemi che le persone incontrano (ad esempio, da uno straniero ci aspettiamo che non sappia la lingua, e non vediamo il fatto che ne parla già una o due e sta imparando una ulteriore)

I rischi di etichettare Ci sono persone che presentano un quadro multi-problematico, e il loro comportamento sfugge alle classificazioni precostituite (ad esempio, un alunno straniero può presentare un disturbo specifico di apprendimento che non viene colto, perché si ritiene che la causa della disfunzionalità sia dovuta alla sua condizione di immigrato)

e alla partecipazione’ Dai ‘Bisogni Educativi Speciali agli ‘Ostacoli all’apprendimento e alla partecipazione’ Dai ‘Bisogni Educativi Speciali Siamo ancora troppo dentro un approccio medico Siamo dentro un approccio sociale e partecipativo

Modelli diagnostici utilizzati prevalentemente DSM-5 (quinta versione DSM) La prima versione risale al 1952 (DSM-I) e fu redatta dall'American Psychiatric Association (APA ) ICD-10 (decima versione ICD) classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati, proposta dall‘ Organizzazione Mondiale della salute (OMS), prima versione 2001

Perchè sarebbe preferibile usare ICF / ICF -CY Modello di funzionamento/disabilità fedele alla complessità dei fenomeni e Sistema di classificazione operazionale, transculturale e multilinguistico per raccogliere informazioni valide e affidabili 7 7

La situazione globale di una persona (il suo “funzionamento”) Condizioni fisiche (input biologico) Corpo Funzioni corporee Strutture corporee Capacità ATTIVITA’ PERSONALI Performance Integrazioni Partecipazione sociale Fattori contestuali (input contestuale) AMBIENTALI PERSONALI ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA 8

ICF Funzioni e strutture corporee Attività e partecipazione Fattori ambientali Fattori personali

FUNZIONI STRUTTURE Mentali Sensoriali e dolore Della voce e dell’eloquio Del sistema cardiovascolare, ematologico, immunologico e respiratorio Del sistema digestivo, metaboloco ed endocrino Genito-urinarie e riproduttive Neuromuscoloscheletriche e collegate al movimento Della cute Del sistema nervoso Occhio, orecchio e strutture collegate Strutture collegate alla voce e all’eloquio Dei sistemi cardiovascolare, immunologico e respiratorio Strutture collegate al sistema digestivo, metabolico ed endocrino Strutture collegate al sistema genito-urinario e riproduttivo Strutture collegate al movimento Cute e strutture collegate

Funzioni della memoria (FUNZIONI MENTALI) Funzioni mentali specifiche del registrare, immagazzinare e ricevere informazioni quando necessario. Inclusioni: funzioni della memoria a breve e a lungo termine, della memoria immediata, recente e remota; span di memoria; recupero della memoria; ricordare; funzioni utilizzate ne ricordare e nell’imparare, come nell’amnesia nominale, selettiva e dissociativa. Esclusioni: funzioni della coscienza; funzioni dell’orientamento; funzioni intellettive; funzioni dell’attenzione; funzioni percettive; funzioni del pensiero; funzioni cogntive di livello superiore; funzioni mentali del linguaggio; funzioni di calcolo.

Aree fondamentali di sviluppo Abilità cognitive Abilità metacognitive, stili cognitivi e di apprendimento Abilità di comunicazione e linguaggi Abilità interpersonali/sociali Autonomia personale Autonomia sociale Motricità e percezione Gioco e abilità espressive

ABILITA’ COGNITIVE Attenzione Memoria Discriminazione e generalizzazione Problem solving e planning

OPERAZIONI MENTALI DELLE Strategie di problem solving Definire il problema Produrre ipotesi di soluzione Valutare razionalmente i pro e i contro Scegliere l’ipotesi ritenuta più efficace Applicare concretamente l’ipotesi Verificarne gli esiti

Attività e partecipazione Apprendimento e applicazione della conoscenza Compiti e richieste di carattere generale Comunicazione Mobilità Cura della propria persona Vita domestica Interazioni e relazioni interpersonali Principali aree della vita Vita di comunità, sociale e civica

Aspetti affettivo-emotivi Locus of control Stile di attribuzione Autostima Emotività Comportamenti problema Motivazione

LOCUS OF CONTROL CASO BONTA’ DELL’INSEGNANTE FACILITA’ DEL COMPITO ME STESSO

Autostima Area del successo scolastico Area della relazionalità Area familiare Area corporea Area emozionale Area di controllo generale sull’ambiente Area socio-economica Area dei valori

World report on disability (2011) È cambiato il paradigma di riferimento sulla disabilità: da caratteristica di un individuo a caratteristica di interazione negativa tra individuo con menomazioni durature e ambiente barriera La prevalenza della disabilità è crescente (da meno a più) La disabilità si presenta in modi estremamente differenti Le persone con disabilità incontrano numerose e diffuse barriere nell’accesso ai servizi (sanitari, dell’istruzione, del lavoro, dei trasporti, dell’informazione) La disabilità caratterizza maggiormente le popolazioni vulnerabli Le persone con disabilità tendono a avere peggiori condizioni di salute e peggiori esiti socioeconomici ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA 19

Le raccomandazioni ai governi Il rapporto mondiale sulla disabilità rileva che su un bilione di persone che nel mondo sono disabili, 110-190 milioni incontrano significative difficoltà nella loro vita quotidiana. Sono numerose le barriere che esse incontrano nella vita: stigma e discriminazione; mancanza di cure adeguate e di riabilitazione trasporti, edifici e informazione inaccessibili. Il report raccomanda che i governi provvedano affinchè: le persone con disabilità possano accedere a tutti i principali servizi, investano in specifici programmi per quelle persone con disabilità che manifestano particolari necessità, adottino una strategia nazionale per contrastare la disabilità adottino un piano d’azione. Le persone con disabilità dovrebbero essere consultate e coinvolte nella pianificazione e implementazione di queste iniziative. ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA 20

ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA Convenzione sui diritti delle persone con disabilità (ONU-New York 13.12.2006) La Convenzione, con i suoi 50 articoli, elabora in dettaglio i diritti delle persone con disabilità. Si occupa, tra l'altro, di diritti civili e politici, accessibilità, partecipazione, diritto all'educazione, alla salute, al lavoro e alla protezione sociale. La Convenzione riafferma i diritti inalienabili che appartengono a ciascun individuo e che non possono essere negati proprio alla parte più fragile della popolazione ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA 21

Principi generali della convenzione Il rispetto per la dignità intrinseca, l’autonomia individuale, compresa la libertà di compiere le proprie scelte, e l’indipendenza delle persone. La non discriminazione. La piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società. Il rispetto per la differenza e l’accettazione delle persone con disabilità come parte della diversità umana e dell’umanità stessa. La parità di opportunità. L’accessibilità. La parità tra uomini e donne. Il rispetto dello sviluppo dei minori con disabilità e il rispetto del diritto dei minori con disabilità a preservare la propria identità. ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA 22

La condizione di disabilità Secondo la Convenzione quattro sono i fattori di rilievo per la definizione di una condizione di disabilità: La presenza di menomazioni durature Il ruolo dell’ambiente (in quanto barriera) Il risultato di un’interazione tra persona e ambiente in termini di restrizione di partecipazione La questione dell’eguaglianza ITALO FIORIN UNIVERSITA' LUMSA ROMA 23

I fattori ambientali e la loro rilevanza Il contesto (costituito da fattori personali e fattori ambientali) può agire come facilitatore o come barriera ICF distingue al momento i seguenti fattori ambientali i prodotti e le tecnologie (ad esempio: farmaci, protesi, ascensori, …)‏ aspetti geografici e territoriali (ad esempio: clima, luce, densità popolazione …)‏ le relazioni di sostegno (ad esempio: familiari, operatori sanitari, amici, …)‏ gli atteggiamenti (stigma, svalorizzazione, credenze, convinzioni…)‏ i sistemi, i servizi e le politiche (sanitari, sociali, del lavoro, dell’istruzione, dei trasporti,..) Non è possibile codificare I fattori personali, che però è fondamentale descrivere 24

L’INCLUSIONE E’ COMPATIBILE CON LA QUALITA’? L’ inclusione è difficile, laboriosa, faticosa. Richiede tempo. La cultura dell’efficienza, del “fare”, del produrre, è insofferente, non vuole “perdere tempo”, vede nella presenza di alunni con bisogni educativi speciali un freno alla qualità. La diversità è un freno alla qualità? Ma che cosa significa ‘qualità della scuola’? Italo Fiorin LUMSA Roma 25 25

INNOVAZIONE Personalista Funzionalista VALORI PROCEDURE Ideologico Burocratico CONSERVAZIONE

Determinazione dei livelli di competenza RISPETTO ALLA NORMA I criteri presi in esame hanno come riferimento una competenza considerata “nella norma”. L’allievo reale viene comparato con l’allievo ‘standard’ e si misura lo scarto tra l’età cronologica e l’età dimostrata dall’allievo. La diagnosi tende ad indicare lo sviluppo che va compiuto per raggiungere l livello ‘normale’. RISPETTO ALL’AMBIENTE I criteri presi in esame hanno come riferimento la competenza richiesta per adattarsi all’ambiente di vita e di lavoro. Viene utilizzata una concezione ecologica delle interazioni che la persona intreccia nel proprio ambiente. La diagnosi mira a rilevare il comportamento adattivo.

INDEX PER L’INCLUSIONE Le tre dimensioni della scuola inclusiva Produrre politiche inclusive Sviluppare pratiche inclusive Creare cultura inclusiva

Assumere l’idea che la scuola sia una comunità “ L’identificazione dell’inclusione con un aspetto dell’identità degli studenti come la disabilità o la provenienza culturale è controproducente in quanto gli alunni sono persone intere, con molteplici, complesse identità “ (T. Booth) Assumere l’idea che la scuola sia una comunità Sviluppare strategie di costruzione della comunità Definire un quadro di valori chiaro e condiviso Essere consapevoli del ‘plurale’ (non ‘alunno’ ma ‘alunni’, non ‘docente’ ma ‘docenti’, non ‘etichette’, ma persone con una specifica individualità …) Rinnovare il linguaggio, sostituendo un apparato burocratico, medicalizzante o tecnologico con un linguaggio pedagogico (v. il termine “normale”) Preferire espressioni quali “ ostacoli all’apprendimento”, “sostegno alla diversità”, “risorse per l’apprendimento e la partecipazione” Ampliare il curricolo, per offrire più opportunità