“Italian sounding” e Made in Italy

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Transcript della presentazione:

“Italian sounding” e Made in Italy Prof. Avv. Luigi Mansani Professore Straordinario di Diritto Commerciale nell’Università di Parma – Facoltà di Economia Partner e Responsabile del Dipartimento IP/IT di Lovells – Studio Legale I prodotti italiani nell’economia globale: il caso dell’industria alimentare e altri spunti Convegno INDICAM – Milano, 16 giugno 2004 18/09/2018

Principi consolidati In Italia: E’ vietato indurre in errore il consumatore, mediante il marchio, elementi della confezione, la pubblicità, sull’origine geografica di un prodotto E’ vietato appropriarsi, mediante l’uso del marchio, elementi della confezione, la pubblicità, di pregi di prodotti altrui, come la loro reputazione di qualità E’ vietato usare il proprio marchio in modo da trarre indebito vantaggio dalla reputazione o dall’efficacia distintiva di un marchio celebre altrui 18/09/2018

La giurisprudenza Caso “New England” (Cass. 784/1993) Casi “Champagne” e “Scotch Whisky” Divieto di espressioni come “tipo”, “stile”, “modello” AGCM: L’uso della dicutura “Made in Italy” su un prodotto non fabbricato in Italia è ingannevole (Provv. 9167/2001) AGCM: L’insieme delle componenti di natura grafica, decorativa, strutturale e verbale della confezione contribuisce alla definizione di un’identità del prodotto, in grado di rappresentare un significativo strumento concorrenziale, in quanto può condizionare la scelta del consumatore. Il messaggio costituito da quell’insieme rientra dunque a pieno titolo nella definizione di messaggio pubblicitario di cui all’art. 2 d.p.i. 18/09/2018

In Europa Valgono le stesse regole che in Italia Tutela comunitaria delle DOP e IGP Casi “Champagne” e “Scotch Whisky” in tutta Europa “Swiss Chalet”, “Swiss Miss”, “Chocoswiss”, etc. “Sherry” E i prodotti italiani? Caso “Italian flavour” per salse in barattolo Casi Prosciutto di Parma e Parmesan 18/09/2018

Il caso del Prosciutto di Parma affettato e confezionato all’estero Subordinare l’uso della DOP al fatto che il prodotto sia affettato e confezionato nella zona d’origine è lecito, se previsto dal disciplinare Questa condizione costituisce una misura di effetto equivalente a una restrizione all’esportazione, giustificata da ragioni di salvaguardia della qualità La condizione non è opponibile agli operatori economici se non è stata portata loro a conoscenza attraverso una pubblicità adeguata 18/09/2018

Nel resto del mondo Principi simili In USA: “Champagne”, “Swiss Cheese “, “Chablis“, “Worchester Sauce”, “Vienna Schnitzel”, “French Fries”, “Danish Pastry” e anche “Bermuda Shorts” In Australia e Nuova Zelanda: “Champagne”, “Advocaat”, “Scotch Whisky” In Canada: “Champagne”, “Bordeaux”, “Cognac”, “Swiss Miss”: cioccolato il cui aspetto esteriore era decettivo per l’uso di elementi richiamanti la Svizzera 18/09/2018

Attenzione ai presupposti di tutela! Sfruttamento abusivo della reputazione di qualità accreditatasi sul mercato Necessità di dimostrare che il termine o l’elemento esteriore abusivamente usato sono ricondotti dal pubblico al loro titolare Nel caso Prosciutto di Parma / Maple Leaf (Canada) l’uso del termine “Parma” e di un packaging “falso italiano” sono stati ritenuti leciti perché il pubblico canadese non conosce (indagine demoscopica) il prosciutto di Parma e la sua superiore qualità Siamo meno bravi degli altri? Qualche esempio 18/09/2018

Pasta italiana a cottura rapida… 18/09/2018

Spaghetti “Pront” e tortellini tricolori… 18/09/2018

Peperoni abbrustoliti (in barattolo) e arrosto di lonza (in busta) “Italian style”… 18/09/2018

“Parmesan” tricolore e “American-Italian” Italian pasta… 18/09/2018

Italian Bread “D’Annunzio’s” della South Carolina… 18/09/2018

Specialità italiane: hot-dogs e aceto balsamico di lampone… 18/09/2018

Meatballs e Bread Crumbs “Italian style” 18/09/2018

Non è il nostro stile! 18/09/2018

Cosa stiamo facendo? Il marchio “Leonardo” bocciato dalle associazioni di categoria Proposta di legge sul “Made in Italy”: una visione angusta Tutela del Formai de Mut dell’Alta Valle Brembana, della Robiola di Roccaverano, della Spressa delle Giudicarie, dell’olio Pretuziano delle Colline Teramane, del Fagiolo di Sarconi, del Peperone di Senise, dei Limoni Costa d’Amalfi e di Sorrento… Intanto, imprese di altri Paesi sono riuscite ad ottenere maggiore tutela, avendo accreditato sui mercati la qualità dei loro prodotti 18/09/2018

Che fare? Imparare dalle strategie seguite in altri Paesi Accreditare l’immagine di qualità dei prodotti italiani attraverso investimenti pubblicitari e strategie di comunicazione Promuovere la tutela del prodotto industriale e non solo di quello artigianale e di nicchia Un ruolo più incisivo delle associazioni di categoria, in particolare del settore alimentare (ma non solo!), sull’esempio dei produttori di Champagne, di Scotch whisky, di cioccolato svizzero Azioni giudiziarie all’estero (Nordamerica, Sudamerica, Asia), anche da parte delle associazioni di categoria Protezione della PI all’estero 18/09/2018

Grazie per l’attenzione! Per ulteriori informazioni: Prof. Avv. Luigi Mansani Lovells - Studio Legale Via Fratelli Gabba, 3 20121 Milano Tel. 02-7202521 Fax 02-72025252 Per ottenere una copia del file di queste slides: Inviare una e-mail a: luigi.mansani@lovells.com 18/09/2018