CIBERNETICA DI PRIMO E SECONDO ORDINE Dai sistemi osservati ai sistemi osservanti: vincoli e possibilità Dott.ssa Ghiretti Giada – allieva didatta Dott.ssa Brancati Tiziana Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
CIBERNETICA Nel 1948 Wiener introduce nella discussione scientifica il termine cibernetica inserendolo nel suo libro “Cybernetics”, definendolo come “la scienza della regolazione e della trasmissione di notizie negli esseri viventi e nelle macchine.. è la scienza del controllo e della comunicazione nell'uomo e nelle macchine..”. Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
CIBERNETICA Secondo Wiener degli effettori (motore, macchina, i nostri muscoli, …) sono collegati ad un organo sensoriale, il quale, a sua volta, agisce attraverso dei segnali sugli effettori. Ne deriva che il comportamento di tali sistemi possa essere interpretato come finalizzato al raggiungimento di un obiettivo. Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
CIBERNETICA La cibernetica è la disciplina che studia i meccanismi operanti nei sistemi ad autoregolazione, sia viventi che non viventi. La cibernetica acquisì grande importanza nei vent’anni successivi (1945-1965). Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
MACY CONFERENCE Nel 1953 si riunirono a New York grazie alla Macy Foundation alcuni geniali pensatori di diversi campi: neurofisiologi (Warren McCulloch), antropologi (Gregory Bateson, Margaret Mead), psicologi (Kurt Lewin, Paul Lazarsfeld), ingegneri delle comunicazioni (Julian Bigelow) e matematici (Norbert Wiener, John von Neumann). Si ricercava un nuovo linguaggio interdisciplinare in grado di descrivere fenomeni diversi. Bateson e Mead lamentavano l'assenza di principi fondativi scientificamente corretti per le scienze sociali, e intravidero la possibilità di utilizzare la “retroazione negativa” e l'omeostasi, come pattern esplicativi dei fenomeni sociali. Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
PRIMA CIBERNETICA La prima cibernetica che si diffonde negli anni ’50, indica lo studio dei sistemi in condizioni di equilibrio e dei meccanismi di feedback negativo preposti a contrastare le deviazioni e a mantenere l’equilibrio. Per circuito a feedback negativo si intende un meccanismo di regolazione che tende a correggere il comportamento di un sistema per raggiungere un dato obiettivo, ogniqualvolta si abbiano deviazioni significative dall’obiettivo stesso. Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
FAMIGLIA Sistema cibernetico: si autogovernava attraverso la retroazione negativa; Sistema aperto: continuamente scambia energia con il proprio ambiente, come tutti i sistemi viventi Sistema omeostatico Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
OMEOSTASI FAMILIARE Jackson ha utilizzato il concetto cibernetico di omeostasi: la famiglia si organizza come un sistema stabile, in cui i comportamenti e le interazioni dei suoi componenti, compreso il paziente designato e il suo comportamento patologico, sono tali da mantenere uno status quo tipico della famiglia, e da tendere a ristabilirlo quando si verifica qualche cambiamento. Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
MORFOSTASI E MORFOGENESI Maruyama usa i concetti di morfostasi e morfogenesi per descrivere due processi di base dei sistemi aperti: il processo morfostatico si riferisce a quei processi nei complessi scambi sistema- ambiente, che tendono a preservare o mantenere la forma, l’organizzazione e lo stato dato del sistema (caratterizzati dall’equilibrio, dall’omeostasi, dal feedback negativo); la morfogenesi si riferisce a quei processi che tendono ad elaborare oppure mutare la forma, la struttura o lo stato dato del sistema. Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
PRIMA CIBERNETICA La prima cibernetica pone tra parentesi la soggettività di paziente e terapeuta e trascura la relazione tra sistema osservante e osservato. Nel corso della prima cibernetica ritroviamo un’attenzione prevalente agli interventi prescrittivi (controparadossi, rituali, prescrizioni comportamentali) a scapito delle percezioni, emozioni, costrutti, credenze dei singoli membri della famiglia. Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
PRIMA CIBERNETICA Nella prima cibernetica si assiste ad una scissione dell’osservatore da ciò che viene osservato: le caratteristiche dell’osservatore non devono interferire con la descrizione di ciò che viene osservato. Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
SCATOLA NERA L'idea dominante era quella di sistema come “scatola nera”, di cui viene trascurata la struttura interna, per concentrarsi maggiormente sugli output in risposta a determinati input esterni. Secondo Keeney, terapeuta e paziente diventano due scatole nere a confronto, dove l’osservatore è esterno al sistema osservato. Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
OLTRE LA SCATOLA NERA Valeria Ugazio nel suo articolo ‘Oltre la scatola nera’ sottolinea come escludendo dal proprio campo di indagine i fenomeni mentali, i processi attraverso i quali gli individui spiegano, interpretano, pianificano, attribuiscono significato ed intenzionalità al proprio e altrui comportamento la prima cibernetica rimanga vittima del modello meccanicistico che voleva superare. Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
SECONDA CIBERNETICA A partire dal 1963 con Maruyama viene introdotta la seconda cibernetica: viene focalizzato l’interesse soprattutto sui meccanismi di amplificazione delle deviazioni, che implicano catene di feedback positivo. Per circuito a feedback positivo si intende un sistema che amplifica le oscillazioni, inducendo così nella macchina o nel sistema comportamenti divergenti e destabilizzanti. Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
SECONDA CIBERNETICA Con la seconda cibernetica (Von Foester, Maturana, Varela) viene abbandonato il modello della scatola nera, nessuna descrizione di un fenomeno può considerarsi ‘obiettiva’, indipendente dall’osservatore, ogni descrizione è autoreferenziale. L’obiettività non è raggiungibile se non attraverso un processo di reificazione della realtà, che è a sua volta un’operazione dell’osservatore. Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
SECONDA CIBERNETICA Va sottolineato che la soluzione non può essere ricercata riducendo artificiosamente le interazioni tra sistema osservato e sistema osservatore, ma includendo nell’analisi tali interazioni e utilizzandole come via d’accesso alla comprensione del sistema osservato. Si verifica il passaggio dalle interazioni comportamentali ai rapporti tra pattern comportamentali ed eventi non osservabili dell’interazione (premesse mentali, scopi, stati emotivi), dalla famiglia ai rapporti individuo-famiglia e famiglia-terapeuta. Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
SECONDA CIBERNETICA Con la cibernetica di secondo ordine ci si sposta dal ‘guardare le cose’ dall’esterno al ‘guardare noi stessi che guardiamo’. L’osservatore è continuamente dentro la realtà, partecipa a costruirla e non può non assumersene la responsabilità. Ma davanti a questa posizione paradossale (‘l’osservare se stessi mentre si osserva’), l’individuo scopre anche la libertà di scegliere, di ‘inventare la realtà’, in un continuo dialogo con l’altro, che avviene attraverso il linguaggio. (Von Foester) Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
COME CAMBIA LA TERAPIA NELLA SECONDA CIBERNETICA? Il ruolo del terapeuta nella cibernetica di secondo ordine è molto più complesso e faticoso rispetto al passato: entrano in gioco responsabilità, etica e intenzionalità. Il sistema terapeutico contiene punti di vista, sistemi, co-costruzioni, narrazioni, differenti soggettività, complessità. La terapia diviene un processo tramite il quale paziente e terapeuta co-creano una nuova realtà di significati e di pattern comportamentali che consente alla famiglia di riorganizzarsi secondo modalità più funzionali. Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
TERAPIA SISTEMICA La conoscenza rappresenta il prodotto di un processo di costruzione attiva della realtà da parte del soggetto conoscente, tale che osservatori diversi creano ‘realtà differenti’. Korzybski afferma ‘la mappa non è il territorio’: osservatori diversi costruiscono mappe differenti. La frase è ripresa anche da Bateson nel 1970. Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
TERAPIA SISTEMICA Diventa di interesse non la mente “dentro” al singolo componente della famiglia, ma la mente processuale e relazionale “tra” i membri della famiglia e tra la famiglia ed il terapeuta. Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
COSTRUTTIVISMO Il clinico non più alla ricerca della “realtà” dei pazienti, per risolvere problemi, ma per definirli e ridefinirli. Viene abbandonata l'idea di potere e controllo e passano in secondo piano le ipotesi eziopatogenetiche (comunicazione, paradossi e doppi legami, confini, triangolazioni, ecc...) Le teorie, le ipotesi, le narrazioni del terapeuta non possono essere definite né vere né false, ma sono plausibili quanto quelle del paziente Ma se il paziente tende a descrivere la realtà come “vera”, il terapeuta sa che ogni conoscenza è soggettiva, parziale, riduttiva, contaminata, provvisoria Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
TERAPIA SISTEMICA Ogni terapeuta porta nell’interazione con i suoi pazienti la propria storia, che lo guida nell'osservazione, nell'agire in terapia, nella conduzione della terapia, nel proprio lavoro terapeutico, così come ogni famiglia arriva con la propria storia, ogni membro familiare è portatore della propria storia. Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
TERAPIA SISTEMICA Anche nel lavorare in co-terapia dobbiamo tenere in considerazione che terapeuti diversi, portatori di storie, risonanze diverse guarderanno la stessa famiglia in modo diverso. Si avranno pertanto a disposizione due visioni diverse della stessa realtà, che verranno ampliate dalla presenza dell’equipe dietro lo specchio, arricchendo così le ipotesi formulate. Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
TERAPIA SISTEMICA La diagnosi interattiva, le domande circolari, il concetto di contesto, di cornice di riferimento, l’attenzione al sistema terapeutico, permettono di ricercare in terapia una spiegazione differente del sintomo. La famiglia viene in terapia con un’ipotesi che organizza il suo rapporto con la realtà: compito del terapeuta può essere quello di impedire che perseveri nelle sue premesse. Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
PSICOTERAPIA Di regola una famiglia ricerca la terapia quando compaiono dei comportamenti inaccettabili che intende risolvere e quando i suoi tentativi di risoluzione nel tempo non hanno portato successo. Ogni famiglia che arriva in terapia è portatrice anche della storia del sintomo, della diagnosi definita che difende contro qualsiasi parere contrario. I membri non sintomatici lottano contro il tentativo di togliere l’etichetta al paziente designato. Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
PSICOTERAPIA Secondo Boscolo e Cecchin, compito dei terapeuti è di cominciare dalla fine: comprendere perché la famiglia si è definita sintomatica. Secondo la teoria circolare, non esiste patologia: tutto quello che avviene è comportamento, il sintomo è comportamento e questo è informazione. Occorre togliere l’etichetta di malattia: se cambiano le parole cambierà anche il comportamento. Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
PSICOTERAPIA Secondo Boscolo e Cecchin, obiettivo della terapia è mettere i vari membri del sistema nella situazione di imparare a imparare: ogni cambiamento è un apprendimento. Il processo terapeutico deve portare l’individuo a cambiare punteggiatura. Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
PSICOTERAPIA Il terapeuta formula ipotesi, di cui deve imparare a non innamorarsi, stimola pensieri, perturba il sistema, monitorizza le risonanze emotive Il paziente diviene co-costruttore di una realtà condivisa col terapeuta; l’equipe è co-partecipe del processo di costruzione. Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
A COSA DEVE STARE ATTENTO IL TERAPEUTA? Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
A COSA DEVE STARE ATTENTO IL TERAPEUTA? Ai propri sistemi di riferimento Ai propri pregiudizi A non adottare interventi istruttivi A non innamorarsi delle proprie ipotesi Alla propria storia Alle proprie risonanze Alle proprie emozioni …. Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
CIRCOLARITA’ Secondo Von Foester l’introduzione della cibernetica porta con sé il concetto di circolarità: aiuta a rileggere la storia, aiuta ad abbandonare l'idea di una vittima e di un carnefice, di sintomo. Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
‘Occorre cercare di agire in modo da aumentare il numero delle scelte possibili’ (Von Foester, 1988) Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine
BIBLIOGRAFIA AA.VV. (1983). La terapia sistemica. Roma: Ubaldini Editore Bertrando P., Bianciardi, M. (2009). La natura sistemica dell’uomo. Milano: Raffaello Cortina Editore Bocchi, G., Ceruti, M. (2007). La sfida della complessità. Milano: Mondadori Editore Hoffman, L. (1984). Principi di terapia della famiglia. Roma: Ubaldini Editore Loriedo, C., Picardi A. (2016). Dalla teoria generale dei sistemi alla teoria dell’attaccamento. Milano: FrancoAngeli Editore Selvini Palazzoli, M., Boscolo, L., Cecchin, G., Prata, G. (1975). Paradosso e controparadosso. Milano: Feltrinelli. Ugazio, V., (1985) Oltre la scatola nera. Terapia familiare, 19/1985, p.75-83 Von Foester, H. (1990). Etica e cibernetica di secondo ordine. Psicobiettivo, 3/1994, p. 47-57 Watzlawick, P., Weakland, J.H. (1978). La prospettiva relazionale Roma: Ubaldini Editore Dott.ssa Ghiretti - 22.04.2018 - Cibernetica di primo e secondo ordine