«Progettare l’Inclusione degli alunni con disabilità

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«Progettare l’Inclusione degli alunni con disabilità «Progettare l’Inclusione degli alunni con disabilità. Ambiti di intervento e strategie per l’inclusione» Tipologie di disturbi certificati nell’anno scolastico 2016-2017 A L’inclusione: idee di riferimento nel nostro sistema di istruzione/educazione B Il ruolo dell’insegnante di sostegno nei diversi ambiti di intervento C Gli ambiti di intervento e le strategie per l’inclusione A cura di: Vanna Sandre & Renato Tomasella

Tipologie di disturbi a.s. 2016-2017 Valori percentuali

A L’inclusione in educazione implica (idee di riferimento): valorizzare in modo equo tutti gli alunni … ; accrescere la partecipazione degli alunni …; attivare pratiche educative e didattiche che corrispondano alle diversità degli alunni; apprendere, attraverso tentativi, a superare gli ostacoli all’accesso e alla partecipazione di particolari alunni, attuando cambiamenti che portino beneficio a tutti gli alunni;; vedere le differenze tra gli alunni come risorse per il sostegno all’apprendimento, piuttosto che come problemi da superare; riconoscere il diritto degli alunni ad essere educati nella propria comunità. enfatizzare il ruolo della scuola nel costruire comunità e promuovere valori, oltre che nel migliorare i risultati educativi; promuovere il sostegno reciproco tra scuola e comunità; “l’Index per l’inclusione: dai bisogni educativi speciali ai livelli essenziali di qualità”] 3

Il docente assegnato alle attività di sostegno Il docente di sostegno è “assegnato alla classe per le attività di sostegno”, nel senso che: interviene sulla base di una preparazione specifica nelle ore in classe; collabora con l'insegnante curricolare e con il Consiglio di Classe affinché l'iter formativo dell'alunno possa continuare anche in sua assenza; coordina la rete delle attività previste per l'effettivo raggiungimento dell'inclusione. (cit. pag. 18 – Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità 2009)

Docenti Genitori Servizi L’inclusione si realizza attraverso un’interazione positiva tra: Docenti Genitori Organizzazione Servizi 5

Piano Educativo Individualizzato La documentazione che accompagna il processo di inclusione Profilo Dinamico Funzionale [B] Piano Educativo Individualizzato Analisi Progettazione obiettivi azioni verifiche Documentazione Miglioramento Realizzazione Valutazione Segnalazione Verbale di accertamento Diagnosi funzionale Fascicolo personale Profilo Dinamico Funzionale [A]

Piano Educativo Individualizzato La documentazione che accompagna il processo di inclusione Profilo Dinamico Funzionale [B] Analisi Progettazione obiettivi azioni verifiche Documentazione Miglioramento Realizzazione Valutazione Piano Educativo Individualizzato Segnalazione Verbale di accertamento Diagnosi funzionale Fascicolo personale Profilo Dinamico Funzionale [A]

B Gli ambiti di intervento e le strategie per l’inclusione L’ORGANIZZAZIONE (1 di 2) B 1. Organizzazione scolastica generale 1. Flessibilità nell’orario degli alunni 2. Adattamenti nell’orario dei docenti 3. Formazione delle classi 2. Spazi e architettura 1. Accessibilità interna ed esterna 2. Organizzazione degli spazi facilitante e strutturata 3. Ricchezza di stimoli e sicurezza 3. Sensibilizzazione generale 1. Attivazione di sensibilità e atteggiamenti positivi 2. Attività di simulazione e immedesimazione nella disabilità 3. Individuazione dei vantaggi per tutti di una politica inclusiva “l’Index per l’inclusione: dai bisogni educativi speciali ai livelli essenziali di qualità”] 8

B Gli ambiti di intervento e le strategie per l’inclusione L’ORGANIZZAZIONE (2 di 2) B 4. Alleanze extrascolastiche 1. Coinvolgimento delle famiglie nei progetti educativi 2. Costruzione di reti informali di relazioni di aiuto 3. Collaborazione con i Servizi del territorio 5. Formazione e aggiornamento 1. Percorsi formativi specifici per il team docenti 2. Guida all’utilizzo di strumenti multimediali per la didattica 3. Consulenza e supervisione di esperti 6. Documentazione 1. Presenza di un archivio di materiali che illustrano buone-pratiche “l’Index per l’inclusione: dai bisogni educativi speciali ai livelli essenziali di qualità”] 9

B Gli ambiti di intervento e le strategie per l’inclusione AMBIENTI DI APPRENDIMENTO (1 di 2) B 7. Didattica comune 1. Apprendimento cooperativo 2. Attività di tutoring 3. Didattica per problemi reali (partendo dalla vita personale e comunitaria dell’alunno) 4. Didattica laboratoriale 5. Uso di mappe concettuali e rappresentazioni grafiche schematiche 6. Strutturazione: comunicazione, prevedibilità eventi, eliminazione eventi disturbanti 8. Percorsi educativi e relazionali comuni 1. Laboratorio sul metodo di studio (sviluppo della metacognizione) 2. Laboratori sull’espressione corporea e linguistica 3. Laboratori sulle emozioni “l’Index per l’inclusione: dai bisogni educativi speciali ai livelli essenziali di qualità”] 10

B Gli ambiti di intervento e le strategie per l’inclusione AMBIENTI DI APPRENDIMENTO (2 di 2) B 9. Didattica individuale 1. Rapporto uno a uno 2. Scambio di ruolo con l’insegnante curricolare 6. Scomposizione del compito per trovare i punti di contatto tra gli obiettivi disciplinari e le competenze dell’alunno 3. Uso di strumenti di apprendimento adeguati (facilitatori) ma per obiettivi il più possibile vicini a quelli dei compagni 10. Percorsi educativi e relazionali individuali (Attività) 1. Attività per l’autonomia personale e sociale 2. Interventi rivolti al superamento di comportamenti problema 11. Ausili, tecnologie e materiali speciali 1. Ausili per la mobilità e la ricezione in input 2. Hardware e software per l’apprendimento e la comunicazione “l’Index per l’inclusione: dai bisogni educativi speciali ai livelli essenziali di qualità”] 11

B Gli ambiti di intervento e le strategie per l’inclusione SERVIZI 12. Interventi di assistenza e di aiuto personale 13. Interventi riabilitativi 14. Interventi sanitari e terapeutici “l’Index per l’inclusione: dai bisogni educativi speciali ai livelli essenziali di qualità”] 12

B Gli ambiti di intervento e le strategie per l’inclusione Sintesi Spazi e architettura Organizzazione scolastica Sensibilizzazione Alleanze extrascolastiche Interventi sanitari e terapeutici Formazione e aggiornamento Usi di ausili e tecnologia Documentazione Didattica individuale Didattica comune Il docente di sostegno è “assegnato alla classe per le attività di sostegno”, nel senso che: coordina la rete delle attività previste per l'effettivo raggiungimento dell'inclusione. (cit. pag. 18 – Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità 2009) 13

[se non si ottengono i risultati voluti] Risorse che si può decidere di attivare per realizzare una scuola realmente inclusiva [Strategie didattiche] L’ordine con cui sarebbe opportuno procedere per realizzare una scuola realmente inclusiva prevede le seguenti fasi: 1. si realizza un intervento didattico qualitativamente diverso. per portare l’alunno a superare i propri limiti ed effettivamente ad imparare; [se non si ottengono i risultati voluti] si fornisce a chi ne ha bisogno qualcosa in più (strumenti compensativi). Mirano a ridurre gli effetti negativi del disturbo per raggiungere prestazioni funzionalmente adeguate 3. si consente che vengano svolte delle prestazioni in meno (misure dispensative). Hanno lo scopo di evitare che il disturbo possa comportare un generale insuccesso scolastico con ricadute personali anche gravi. 1 2 3 Tratto da: D. Janes e S. Cramerotti (A cura di), Alunni con BES, Ed. Erickson, 2103, 14

individuate alcune azioni concrete Indicazioni di lavoro Considerate: Il ruolo del docente assegnato alle attività di sostegno Gli ambiti di intervento e le strategie per l’inclusione individuate alcune azioni concrete che può svolgere l’insegnante di sostegno per favorire il processo di inclusione dell’alunno con disabilità che gli è stato affidato. Esempi: Ambito: formazione e aggiornamento Azione: offrire consulenza ad un collega che voglia utilizzare con gli alunni un programma per la produzione di mappe concettuali. Ambito: alleanze extrascolastiche Tenere i contatti con l’assistente sociale per l’ideazione e realizzazione un progetto di educativa domiciliare.