AERC di Michele Zappella

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Transcript della presentazione:

AERC di Michele Zappella Sara Pellegrini PHD Università degli Studi di Macerata

AERC rilanciare i nel bambino la motivazione e la capacità di interagire positivamente con la realtà Provenienze e complessità Fondamenti (mancata reciprocità) Modalità Triade educativa ( G –O- B oppure O- B- B) AERC a scuola AERC e gioco

Trevarthen - 4 fasi dello sviluppo relazionale Intersoggettività primaria ( B-A- Non Ogg) Intersoggettività secondaria (B-A-O) Interazione sociale o spinta all’autonomia motoria Gioco simbolico Zappella individua invece la sequenza di competenze psichiche Intersoggettivita I°- Intersoggettività II° Spinta all’autonomia motoria Teoria della mente Capacità di narrazione

Cosa cercare Variazione del tono della voce per catturare l’attenzione del bambino Incontro degli sguardi Attività motoria Contatto corporeo Ridefinizione in positivo della relazione

RISORSE E STRATEGIE Modulazione dello sguardo e voce Guida motoria Contatto corporeo Espressione del viso Modalità di relazione poco intrusive Saper attendere, osservare e cogliere l’inatteso Anticipazione di alcuni comportamenti problematici (disorientamento-orientamento) Far finta di essere poco interessato ai suoi comportamenti per qualche momento Modalità creative flessibili Narrazione e gioco simbolico Reiterare il copione dotato di significato Introdurre graduali proposte e modifiche Consapevolezza

Viso prima frontale e poi laterale Confronto verbale Ottenere l’attenzione del bambino Saper attendere le risposte Promuovere il muoversi verso l’altro Variare la stimolazione Variare gli stili comunicativi gestuali e verbali Accogliere modalità educative/terapiche personale Attivare la reciprocità Dissolvere il conflitto motivazionale (avvicinamento – evitamento)

TEACCH di THEO PEETERS

Intervento di valutazione individualizzata e progetto educativo su misura E’ un approccio che imposta un insieme di servizi e / o di trattamenti scolastici – exstra-scolastici per il soggetto. Richiede la sinergia di molteplici educatori e terapisti per: Individuare strategie terapeutiche, migliorare le condizioni di vita, individuare i comportamenti disadattivi, favorire gli apprendimenti, favorire le relazioni sociali, favorire le attitudini al lavoro, favorire le attitudini al tempo libero, motivare il bambino a seguire il trattamento e il suo programma.

Programma globale Presa in carico globale Trattamento educativo integrale Bisogni individuali Stretta collaborazione con le famiglie Cura e predisposizione degli ambienti Scopi educativi: Miglioramento della comunicazione Il comportamento

Elementi fondamentali 1 modello di interazione 2 prospettiva di sviluppo 3 relativismo del comportamento, ovvero cercare i comportamenti rigidi per poi, quando è mutata la situazione introdurre elementi nuovi di rottura 4 addestramento alle gerarchie: rimozione delle condotte rischiose, adattamento ambiente familiare, accesso al programma educativo, adattamento alle comunità extrascolastiche

paradigmi Teoria dell’iceberg Pensiero in dettagli Cecità mentale-cecità sociale Pensiero sul fondo Iperselettività Associazioni concrete non astratte Inversioni pronominali Comportamenti eco Mito di Procuste e adattamento all’ambiente

Teacch a scuola e indicatori per la progettualita’ Assunzioni di informazioni dalla famiglia Accurate informazioni funzionali di ingresso Presa in carico globale degli allievi Privilegio della comunicazione per immagini Progressiva integrazione sociale degli allievi Ricorso ad attività individualizzate Educazione globale Attenzione al livelli intellettivi singolari Strutturazione degli spazi e degli ambienti Strutturazione dei tempi

Materiale e sussidi riconoscibili e motivanti Cooperazione docenti-genitori Ricorso alla terapia occupazionale Ricorso a sussidi computerizzati Predisposizione all’interscambiabilità dei docenti Predisposizione della gestione delle emergenze Elevata specializzazione degli insegnanti Elevata cooperazione di tutte le figure significative nel contesto scolastico