Sociologia dell’organizzazione A.A. 2018-2019 Margherita Sabrina Perra mperra@unica.it
Obiettivi del corso Il corso si propone di: introdurre gli studenti e le studentesse allo conoscenza dei principali modelli organizzativi, distinguendo tra organizzazioni della Pubblica Amministrazione (PA) e organizzazioni private; proporre i concetti, le categorie e gli strumenti fondamentali nella analisi sociologica delle organizzazioni; sviluppare competenze per gli studi successivi sulla Pubblica Amministrazione, il loro funzionamento e il loro rapporti con le istituzioni e i contesti normativi in cui sono inserite, in particolare con i differenti tipi di capitalismo. discutere le tre principali “questioni organizzative” (industriale, burocratica e organizzativa) considerando tre elementi centrali dei contesti organizzativi: la razionalità, l’incertezza/instabilità organizzativa e il potere.
Testi di riferimento Testi obbligatori Maurizio Catino (2012) Capire le organizzazioni, Bologna, Il Mulino (tutto il volume) Giuseppe Bonazzi Storia del pensiero organizzativo, Milano, Franco Angeli (14^ edizione o edizioni più recenti – in particolare i capitoli 1, 2, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 15, 16, 18) Altre letture obbligatorie 1. Antonio Gramsci, Americanismo e Fordismo, Quaderno 22, Torino, Einaudi (o qualsiasi altra edizione a cura di V. Gerratana). 2. Max Weber, Essenza, presupposti e svolgimento del potere burocratico, in Economia e Società, vol. IV, cap. IX, sezione II, pp. 55- 70, Edizioni di Comunità, 1995. 3. Michel Crozier, I dati elementari di un “circolo vizioso” burocratico, in M. Crozier, Il fenomeno burocratico, Milano, Etas Kompass, 1969, pp. 209-216. 4. M. Burawoy, “The Changing Face of Factory Regimes under Advanced Capitalism”, in M. Burawoy, The Politics of Production, Verso, New York, 1985, pp. 122-152.
Un problema preliminare Come si coordina la società? Evidenza: è coordinata, regolata. Individuare il problema organizzativo Combinare le risorse disponibili per risolvere il problema organizzativo Standardizzare la soluzione organizzativa
Origini della teoria organizzativa Il lavoro di Weber sulla burocrazia, intesa anche come strumento di potere; Teorie di carattere normativo: Taylor (1911); scuola della Relazioni Umane (1939); Barnard (1938) Teorie organizzative che si originano dalle teorie economiche sull’organizzazione industriale. Come teoria organizzativa propriamente detta è discussa da Simon (1950) Teorie più recenti orientate a migliorare le capacità adattive dell’organizzazione a partire dalla costruzione di senso organizzativo, dalla riduzione dei costi; dall’individuazione di strategie di problem solving; dal miglioramento delle relazioni dell’organizzazione con il suo contesto esterno
Elementi centrali della teoria organizzativa (Thompson, 1956) Concetti astratti che possono essere operativizzati Teoria generale che si può estendere a tutti i tipi di organizzazioni sviluppare molteplici livelli di analisi e proporre modelli di organizzazione Deve essere cumulativa, capace di aumentare la sua capacità esplicativa
Un problema preliminare Come si coordina la società? Evidenza: è coordinata, regolata. Meccanismi di regolazione (modelli*): interrelazione tra attività ed eventi altrimenti disconnessi.
Un problema preliminare Come si coordina la società? Evidenza: è coordinata, regolata. Meccanismi di regolazione (modelli*): interrelazione tra attività ed eventi altrimenti disconnessi. Tre (discussi) modelli-meccanismi per ottenere coordinamento
Un problema preliminare a) Il mercato b) L’organizzazione c) Il reticolo sociale informale (network, clan) p1
Un problema preliminare Dunque, l’organizzazione è una delle forme di coordinamento della vita sociale.
Un problema preliminare Dunque, l’organizzazione è una delle forme di coordinamento della vita sociale. La società moderna è una società di “organizzazioni”!
Un problema preliminare Dunque, l’organizzazione è una delle forme di coordinamento della vita sociale. La società moderna è una società di “organizzazioni”! L’organizzazione trascende la vita degli individui. Si tratta di una struttura di ruoli, relativamente stabili e relativamente “formalizzati”
Cos’è un’organizzazione? Una struttura sociale nella quale esiste una: Definizione dei fini della struttura
Cos’è un’organizzazione? Una struttura sociale nella quale esiste una: Definizione dei fini della struttura Divisione del lavoro e delle responsabilità
Cos’è un’organizzazione? Una struttura sociale nella quale esiste una: Definizione dei fini della struttura Divisione del lavoro e delle responsabilità Gerarchia (quindi problema del “potere”)
Cos’è un’organizzazione? Una struttura sociale nella quale esiste una: Definizione dei fini della struttura Divisione del lavoro e delle responsabilità Gerarchia (quindi problema del “potere”) In altri termini: Le organizzazioni sono gruppi sociali orientati al raggiungimento di scopi relativamente specifici, che mostrano un livello relativamente alto di formalizzazione.
Cos’è un’organizzazione? Obiezione! Le organizzazioni sono sempre esistite, non sono un tratto solo della società moderna.
Cos’è un’organizzazione? Obiezione! Le organizzazioni sono sempre esistite, non sono un tratto solo della società moderna. Vero, ma …
Cos’è un’organizzazione? Obiezione! Le organizzazioni sono sempre esistite, non sono un tratto solo della società moderna. Vero, ma … La novità è rappresentata dalla “libertà” degli individui di aderire alle organizzazioni
Che cos’è un’organizzazione? Riprendiamo la definizione: “un insieme di persone formalmente riunite per raggiungere degli obiettivi più o meno comuni” Ma…
Che cos’è un’organizzazione? Riprendiamo la definizione: “un insieme di persone formalmente riunite per raggiungere degli obiettivi più o meno comuni” Ma… Non basta l’insieme di persone, neanche se caratterizzate dallo stesso scopo, per parlare di organizzazione in senso proprio
Che cos’è un’organizzazione? Insieme “formalmente costituito”, ossia l’organizzazione ha bisogno di un atto formale di costituzione per essere considerata tale.
Che cos’è un’organizzazione? Insieme “formalmente costituito”, ossia l’organizzazione ha bisogno di un atto formale di costituzione per essere considerata tale. Ma…
Che cos’è un’organizzazione? Insieme “formalmente costituito”, ossia l’organizzazione ha bisogno di un atto formale di costituzione per essere considerata tale. Ma… Anche se nella maggior parte dei casi possiamo trovare un atto formale, molte “cose” che chiamiamo organizzazioni non sono state “formalmente costituite”
Che cos’è un’organizzazione? Gli “obiettivi”, ossia i fini espliciti, consapevoli e possibilmente condivisi (poiché, in fondo, l’organizzazione serve a raggiungere dei fini).
Che cos’è un’organizzazione? Gli “obbiettivi”, ossia i fini espliciti, consapevoli e possibilmente condivisi (poiché, in fondo, l’organizzazione serve a raggiungere dei fini). Ma come determinare il fine/i fini?
Che cos’è un’organizzazione? Gli “obiettivi”, ossia i fini espliciti, consapevoli e possibilmente condivisi (poiché, in fondo, l’organizzazione serve a raggiungere dei fini). Ma come determinare il fine/i fini? Esempio: l’impresa, quali fini?
Che cos’è un’organizzazione? Gli “obbiettivi”, ossia i fini espliciti, consapevoli e possibilmente condivisi (poiché, in fondo, l’organizzazione serve a raggiungere dei fini). Ma come determinare il fine/i fini? Esempio: l’impresa, quali fini? Esempio: l’esercito, quali fini?
Che cos’è un’organizzazione? Potremmo concludere che le organizzazioni non hanno fini (Cyert & March). Solo gli individui hanno fini e questi fini sono spesso complessi, ambigui, contraddittori, mutevoli nel tempo.
Che cos’è un’organizzazione? Potremmo concludere che le organizzazioni non hanno fini (Cyert & March). Solo gli individui hanno fini e questi fini sono spesso complessi, ambigui, contraddittori, mutevoli nel tempo. In realtà, operativamente, non c’è alcun bisogno (teorico) della identificazione dei fini per avere organizzazione, né per capirne il comportamento.
Che cos’è un’organizzazione? Potremmo concludere che le organizzazioni non hanno fini (Cyert & March). Solo gli individui hanno fini e questi fini sono spesso complessi, ambigui, contraddittori, mutevoli nel tempo. In realtà, non c’è alcun bisogno (teorico) della identificazione dei fini per avere organizzazione, né per capirne il comportamento. In realtà, nel funzionamento di un’organizzazione è necessario individuare i fini collettivi
I fini Efficacia Adeguatezza dell’azione all’obbiettivo, Ossia, misura esterna di natura socio-politica che riguarda l’abilità dell’organizzazione nel raggiungere risultati accettabili dall’ambiente in cui opera.
Efficienza I fini Efficacia Adeguatezza dell’azione all’obiettivo, Ossia, misura esterna di natura socio- politica che riguarda l’abilità dell’organizzazion e nel raggiungere risultati accettabili dall’ambiente in cui opera. Efficienza Giudizio sul rapporto tra risultato ottenuto e mezzi utilizzati Ossia, una misura interna di risultato.
I fini Una organizzazione può essere “efficace”, ma non “efficiente”. L’efficienza senza efficacia non ha senso Questi due criteri sono fondamentali nella valutazione di tutte le organizzazioni, a prescindere dai loro scopi e dalla loro natura
I fini (la mission) Una organizzazione può essere “efficace”, ma non “efficiente”. L’efficienza senza efficacia non ha senso! Ma l’efficacia dipende dalla definizione dei fini
I fini (la mission) Una organizzazione può essere “efficace”, ma non “efficiente”. L’efficienza senza efficacia non ha senso! Ma l’efficacia dipende dalla definizione dei fini. Che vanno valutati in termini: -economici; -di sistema; -tecnici; -di sub-sistema; -sociali; -di super-sistema;
Le organizzazioni sono diverse Se e cosa hanno in comune organizzazioni quali un’impresa, un carcere, la Chiesa, l’esercito, un ospedale o … l’università? Perché sono diverse? Diverse per: Il tipo di attività Le persone che occupano e/o coinvolgono Il tempo che richiedono all’individuo Le forme attraverso le quali l’organizzazione “controlla” gli individui
Le organizzazioni hanno anche tratti comuni… Tutte le organizzazioni definiscono, in maniera tendenzialmente vincolante, quindi si assomigliano, alcuni aspetti:
Le organizzazioni hanno anche tratti comuni… Tutte le organizzazioni definiscono, in maniera tendenzialmente vincolante, quindi si assomigliano, alcuni aspetti: -come si entra nella organizzazione;
Le organizzazioni hanno anche tratti comuni… Tutte le organizzazioni definiscono, in maniera tendenzialmente vincolante, quindi si assomigliano, alcuni aspetti: -come si entra nella organizzazione; -come ci si rapporta con gli altri all’interno;
Le organizzazioni hanno anche tratti comuni… Tutte le organizzazioni definiscono, in maniera tendenzialmente vincolante, quindi si assomigliano, alcuni aspetti: -come si entra nella organizzazione; -come ci si rapporta con gli altri all’interno; -come ci si rapporta con gli altri all’esterno;
Le organizzazioni hanno anche tratti comuni… Tutte le organizzazioni definiscono, in maniera tendenzialmente vincolante, quindi si assomigliano, alcuni aspetti: -come si entra nella organizzazione; -come ci si rapporta con gli altri all’interno; -come ci si rapporta con gli altri all’esterno; -come ci si rapporta con le “tecnologie”;
Allora, … quale organizzazione? Rispetto a qualsiasi altro costrutto sociale, l’organizzazione è una forma di azione collettiva reiterata basata su processi di differenziazione (divisione del lavoro) e di integrazione (gerarchia) tendenzialmente stabili e intenzionali
Differenziazione Attraverso il processo di differenziazione, l’organizzazione passa da un insieme indifferenziato di persone a un “sistema di ruoli”.
Differenziazione Attraverso il processo di differenziazione, l’organizzazione passa da un insieme indifferenziato di persone a un “sistema di ruoli”. Una volta progettato e disegnato, il sistema dei ruoli tende a stabilizzarsi e a consolidarsi nel tempo e viene rimesso in discussione, in generale, solo in presenza di disfunzioni.
Differenziazione divisione dei compiti
Differenziazione divisione dei compiti specializzazione
Differenziazione divisione dei compiti specializzazione sistema dei ruoli (impersonalità e intercambiabilità)
Differenziazione divisione dei compiti specializzazione sistema dei ruoli (impersonalità e intercambiabilità) organigramma
Differenziazione divisione dei compiti specializzazione sistema dei ruoli (impersonalità e intercambiabilità) organigramma Selezione del personale Durante il corso approfondiremo ciascuno di questi aspetti
Integrazione Ma la differenziazione non basta! E’ condizione necessaria, ma non sufficiente.
Integrazione Ma la differenziazione non basta! E’ condizione necessaria, ma non sufficiente. Per ottenere risultati non basta dividere i compiti tra più individui, ma occorre riportare a unità ciò che si è diviso. E’ questo il processo di integrazione!
Integrazione Ma la differenziazione non basta! E’ condizione necessaria, ma non sufficiente. Per ottenere risultati non basta dividere i compiti tra più individui, ma occorre riportare a unità ciò che si è diviso. E’ questo il processo di integrazione! La gerarchia come modalità principale di integrazione, ma anche
Integrazione Gerarchia
Integrazione Gerarchia Norme e procedure
Integrazione Gerarchia Norme e procedure Tecnologie
Integrazione Gerarchia Norme e procedure Tecnologie Schemi, programmi di azione
Integrazione Gerarchia Norme e procedure Tecnologie Schemi, programmi di azione Strategie organizzative
Integrazione Gerarchia Norme e procedure Tecnologie Schemi, programmi di azione Strategie organizzative Valori Processi, azioni e decisioni
Dilemmi, problemi, contraddizioni, ambiguità Fini individuali e fini collettivi Individuo e Organizzazione Doppia personalità
L’organizzazione nella moderna. Elementi distintivi Tre “questioni”: L’impresa moderna la questione industriale Lo Stato moderno la burocrazia La società di oggi la questione dell’organizzazione l’organizzazione come problema scientifico