CORSO DI LAUREA ORGANIZZAZIONE e AMMINISTRAZIONE A.A

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Transcript della presentazione:

CORSO DI LAUREA ORGANIZZAZIONE e AMMINISTRAZIONE A.A. 2017-2018 PSICOLOGIA DEI GRUPPI E COMUNICAZIONE (9 CFU, h.54) 14 marzo Marina Mura Ricevimento: mercoledì dalle ore 15.30 alle 17.30 presso lo studio (n.18, I piano Via Sant’Ignazio 78) o per appuntamento mamura@unica.it tel. 0706753675 Skype: cagliari134

I gruppi sociali La centralità del gruppo nella vita di tutti (influenza l’individualità e il comportamento), è alla base della difficoltà di definirlo tutte le discipline che se ne sono occupate e hanno cercato di identificarne il referente

I GRUPPI Il GRUPPO è la scena dell’autorappresentazione individuale: l’individuo presenta immagini di sé che presume saranno apprezzate tanto più il gruppo è significativo e queste sono all’origine del Self (James, 1890) anche perché il gruppo è lo «specchio» dal quale traiamo le caratteristiche della nostra immagine, Looking-glass Self (Cooley, 1909) Il GRUPPO è l’ancora di salvezza degli individui nelle moderne società dove rischiano la solitudine e si sentono spersi: esso offre sostegno psicologico e fa diventare molti, uno (Durkeim, 1893)

I GRUPPI Il GRUPPO è uno spazio linguistico- semantico in cui si costruiscono, si scambiano e condividono tutti i significati individualmente (il Sé e l’Altro) e socialmente significativi (Interazionismo simbolico, Mead, 1934) Il GRUPPO è una totalità dinamica di elementi interdipendenti: una soggettività (Lewin, 1951)

I GRUPPI Il GRUPPO è un’aggregazione sociale caratterizzata da consapevolezza e potenziale reciproca interazione: i gruppi devono essere relativamente piccoli, strutturati e organizzati (McGrath, 1984)

I gruppi (McGrath, 1984) Il gruppo è un’aggregazione di individui (non vale l’inverso) e le aggregazioni sociali possono essere: artificiali (statistici): nessuna relazione non organizzate (aggregati spazio-temporali): nessuna relazione caratterizzati da modelli di relazione più o meno laschi e complessi (culture, subculture, parentele) intenzionalmente progettate (organizzazioni, gruppi di lavoro): occorrono relazioni e struttura poco intenzionalmente progettate (associazioni, gruppi informali): relazioni più o meno strette, poco strutturato. A G

Gli aggregati e i gruppi L’individuo partecipa a più aggregati (gruppo per la Sociologia) e gruppi La tipologia dei gruppi si organizza su due dimensioni: il driver delle relazioni (intenzionalità, ragion d’essere e strutturazione) la grandezza: oltre 20 soggetti l’interazione interpersonale è debole e influenza le dinamiche interpersonali, inter-gruppi (differenze «micro»-»macro») Il gruppo è un’aggregazione sociale caratterizzata da consapevolezza e potenziale reciproca interazione Per funzionare come «gruppo» deve essere relativamente piccolo, strutturato e organizzato Impostazione un po’ restrittiva, ma efficace: non è facile distinguere gruppo/non-gruppo

I gruppi: tipologia Primari: interazioni dirette influenzate da vincoli affettivi forti, è presente un forte senso di appartenenza e lealtà interna Secondari: si formano su scopi (compito) e hanno ruoli differenziati e formali Essendo difficile applicare la tipologia nella realtà è meglio parlare di “primarietà” e “secondarietà” come modalità dinamiche che si possono alternare anche nello stesso gruppo nel tempo (De Grada, 1969) Formali: strutturati con regole e obiettivi precisi dati da qualche istituzione Informali: non strutturati, spontanei

Kurt Lewin (1890-1947) Elabora la “Teoria del campo” (1948, 1951): [C=f (PXA], il Comportamento è funzione della Persona e dell’Ambiente: vi è interdipendenza delle parti nella totalità dinamica del “campo di forze” determinato dall’interpretazione soggettiva (cognitivo-emotiva) del contesto socio-fisico Fonda il Research Center for Group Dynamics (1945) al MIT dove studia e sperimenta i gruppi nella vita quotidiana: individuo e gruppo costituiscono un sistema contribuisce alla fondazione dei T-Group come luogo e metodo di sviluppo/formazione individuale e di gruppo individua l’Action-Research come metodo di ricerca ed intervento nelle organizzazioni e nella realtà sociale ritiene che il piccolo gruppo sia il luogo dove avviene il cambiamento sociale e lo strumento per capire la vita quotidiana (ingegneria sociale) I suoi collaboratori e studenti - Cartwright, Festinger, Kelley, Schachter, Thibaut - influirono sulla Psicologia sociale americana ed europea dopo la II guerra mondiale

Kurt Lewin, 1951 Il gruppo è una totalità dinamica di elementi interdipendenti: una soggettività Non vi è distinzione tra piccoli e grandi gruppi: il piccolo gruppo può essere il modello per l’analisi del grande gruppo Il gruppo non è la somma dei suoi elementi: i membri sono consapevoli e interagiscono, hanno un «comune sentire» e proprietà strutturali e strutturanti, relazioni di interdipendenza (non sono le somiglianze tra i membri a produrre i gruppi) L’interdipendenza è di due tipi: del destino (vittime di atti criminali, sterminio) del compito (associazioni, gruppi di lavoro: dinamica competitiva o collaborativa con effetti sulla produttività e sul clima) L’interdipendenza può avere gradi diversi ed è strutturante: produce e definisce le relazioni ed è funzione dell’ampiezza, dell’organizzazione e della coesione interna del gruppo

I GRUPPI La caratteristica «macro» e «micro» è fondamentale sia per le dinamiche intra-gruppo (membri-gruppo) che per quelle inter-gruppi (gruppo-gruppi altri) I gruppi macro-sociali sono importanti per la dinamica dell’appartenenza e l’identità individuale: apparteniamo a molti gruppi, diversi per importanza soggettiva, e ne siamo diversamente consapevoli: le appartenenze possono essere più o meno significative: individui molto agiati percepiscono poco le appartenenze regionali ci si può trovare in situazioni di marginalità generalizzata che porta a crisi d’identità (figli di emigrati)

esercitazione Paradigma da utilizzare per l’analisi: Teoria della complessità e Cognitivismo Quali relazioni sono significative? Quali concetti possono essere utili? (percezione, processi schematici, profezia che si autoavvera, attribuzione….ecc) Quale ipotesi esplicativa si può fare?