Linguaggio e cambiamento: l’uso di “parole chiave” in terapia

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Transcript della presentazione:

Linguaggio e cambiamento: l’uso di “parole chiave” in terapia

Le espressioni verbali Sono dotate di ambiguità e di indeterminazione; Evocano particolari stati emotivi; Vengono definite “PAROLE CHIAVE” PROCESSI DI CAMBIAMENTO

“Parole chiave” I significati sono attribuiti dal ricevente, non dall’emittente; Sono in grado di costruire un contesto; Sono simili alle “parole d’ordine”

“Parole chiave” Il Gruppo di Milano iniziò ad utilizzare, durante i colloqui terapeutici, le “parole chiave” negli anni ‘70 CONSTATAZIONE DELLA LORO EFFICACIA

Nel 1975 Attenzione sulla CONDUZIONE DI SEDUTA NEUTRALITÀ CIRCOLARITÀ IPOTIZZAZIONE Attenzione verso il LINGUAGGIO (comportamento verbale, non verbale, paraverbale tra famiglia e terapeuta)

con le loro espressioni linguistiche e analogiche Importanza delle EMOZIONI con le loro espressioni linguistiche e analogiche Passaggio FASE INTUITIVA FASE ANALITICA

PENSIERO SISTEMICO-RELAZIONALE Principi teorici Costruttivismo (Bateson, 1972; Maturana e Varela, 1980; Von Foerster, 1982) Costruttivismo radicale (Von Glasersfeld) Studi semiotici anni ’50 Teoria del segno di Saussure (1992)  lingua = modalità di costruzione dei significati  costruzione diretta INFLUENZA PENSIERO SISTEMICO-RELAZIONALE

Studio del linguaggio su più livelli: Livello zero:studio della facoltà innata, geneticamente determinata  “Competenza linguistica”, si sofferma ad un livello generale. Livello 1:la lingua è studiata come co-creazione di una comunità di parlanti, come fenomeno interattivo  “linguistica della langue” Livello 2: si interessa della interazione linguistica tra gli individui e dei suoi effetti (es. manifestazioni di comunicazione paraverbale o non-verbale)  “pragmatica” Livello importante per la pratica terapeutica (verbale/ non-verbale; cognitivo/ emotivo)

Terapia Retorica RETORICA: “l’arte di persuadere”, è il modo in cui si possono ottenere degli effetti attraverso il parlare  rapporto tra azione e linguaggio Fin dagli antichi greci era data importanza agli aspetti della comunicazione compresi i suoi aspetti psicologici ; Prima disciplina che fece da ponte tra PENSIERO e AZIONE; Primarie sono le EMOZIONI evocate nell’interazione attraverso una determinata struttura del discorso (pensieri  significati); In Sicilia si sviluppò la PSICAGOGICA = genere di retorica che trascinava gli animi degli ascoltatori, capace di suscitare intense emozioni nell’ascoltatore per ottenere il cambiamento del suo agire. entrambe usano il linguaggio e le emozioni ad esso connesse per cambiare le premesse dei propri interlocutori  lavorando su PAROLE E METAFORE; Mentre il retore ha una sua tesi da sostenere, il Terapeuta è continuamente alla ricerca di una tesi, mai definitiva ma in continua evoluzione. La terapia sistemica è inquadrabile in una RETORICA DELL’IMPREDICIBILITÀ (molte ipotesi diverse, nuove concezioni, idee, significati e storie.

Lessico terapeutico Parole chiave Particolare linguaggio che emerge, nel tempo, dalla relazione tra clienti e terapeuta Hanno una grande potenzialità di ridefinizione. Possono inserirsi nelle mappe dei clienti, nelle loro storie, introducendo un alto grado di disordine, dal quale può originarsi una riorganizzazione, quindi un cambiamento. Possono creare stati di ambiguità, per la loro natura polisemica, attivando corto circuito tra i tre diversi livelli della cognizione, dell’emozione e dell’azione, generando un percorso a spirale 1) Utilizzabili in situazioni diverse 2) Uniche ad uno specifico cliente Correlate a temi di alta pregnanza emotivo-affettiva (es. nascita/morte; attaccamento/ distacco; malattia/sanità)

Esempio Se ci troviamo di fronte ai genitori di un figlio sintomatico, con scarse relazioni sociali e un atteggiamento di chiusura e ritiro in casa, possiamo chiedere loro: “Come spiegate il fatto che vostro figlio sia entrato in sciopero?”, e poi al figlio: “E lei, perché ha deciso di far sciopero?” SCIOPERO:parola ambigua e polisemica, che definisce un amplissimo campo semantico, all’interno del quale vari possibili significati entrano in gioco. Tale parola sostituisce quella di “malattia”.  poiché ogni sistema interattivo tende a cercare una coerenza, i clienti possono reagire a quest’inserzione di ambiguità trovando nuovi significati. Quanto più i termini usati sono polivalenti, ricchi di possibili connotazioni, tanto maggiore potrà essere l’efficacia. I clienti avranno la possibilità di scegliere un significato rispetto ad un altro.

Giochi linguistici Le PAROLE CHIAVE: possono essere considerate come “giochi di linguaggio”, cioè linguaggi in sé completi e come sistemi completi di comunicazione umana (Wittgenstein, 1958; 1964). Sperimentare nuovamente nuovi “Giochi di linguistici” contribuisce a CAMBIARE LE PREMESSE ESEMPIO:si può chiedere ad un cliente: “Quando le è venuta l’idea di essere un incapace? Quando ha avuto per la prima volta l’idea che non sarà mai, mai un padre all’altezza di suo padre? Chi nella sua famiglia condivide con lei questa idea?” usare la parola chiave IDEA al posto di sintomo è un modo di liberare virtualmente il verbo essere Passando dal gioco ontologico a quello epistemologico.

Contesto terapeutico e contesto linguistico Il terapeuta è attento al LESSICO e al TIPO di LINGUAGGIO degli interlocutori (repertorio dei gesti, degli atteggiamenti e del complesso delle connotazioni non verbali) Il terapeuta s’immerge in una conversazione il più possibile aperta Il linguaggio è un atto di reciprocità tra le persone, grazie al quale si veicolano reti innumerevoli di possibilità, di azioni, di significati.  DALLE PAROLE DEI CLIENTI IL TERAPEUTA TRAE ORIENTAMENTO SUI SIGNIFICATI CHE ESSI ATTRIBUISCONO AI SUOI INTERVENTI Anche il lavoro in équipe si possono effettuare ipotesi sulle modalità organizzative del sistema osservato, sulle premesse personali o collettive dei clienti e del terapeuta. L’équipe si occupa innanzitutto delle parole e dei segni non verbali usati nel dialogo tra terapeuta e clienti Aiutando il terapeuta a scegliere le parole e le metafore più appropriate

Idiosincrasie A volte una parola diviene “Parola Chiave” nel qui ed ora della relazione (es quando sembra essere significativa e diviene ridondante); I significati emergono nel contesto co-costruito nella relazione; Le “parole chiave” possono assumere possono assumere significati diversi da quelli che avrebbero in un clima diverso Le Emozioni sono il collante potentissimo creato dai temi fondamentali delle “parole chiave”  si può sviluppare un cambiamento I nuovi giochi linguistici si accompagnano a nuove descrizioni, nuove emozioni, nuove azioni aprendo, così, nuovi orizzonti.