Dinamiche di genere nella professione infermieristica

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Transcript della presentazione:

Dinamiche di genere nella professione infermieristica Indagine sull’incremento della partecipazione maschile nella realtà di Cagliari e Carbonia Stefania Porceddu Francesca Porcu Martina Porcu Giada Sanna Beatrice Tola

Divisione sessuale del lavoro Professioni di aiuto prettamente femminili e legate al ruolo di donna madre - Cultura di appartenenza - Contesto sociale - Contesto economico - Aspetti personali - Aspetti vocazionali - Aspetti strumentali Divisione sessuale del lavoro

Opinione pubblica Giornali TV Ricerca scientifica Tema della partecipazione maschile in professioni tipicamente femminili affrontato da:

L’identità maschile si ridefinisce I ruoli all’interno delle professioni tipicamente femminili vengono reinterpretati dagli uomini

2007  2012: aumento partecipazione maschile dal 22,3% al 27,9% LEGGE 25 febbraio 1971, n. 124 «Estensione al personale maschile dell’esercizio della professione di infermiere professionale, organizzazione delle relative scuole e norme transitorie per la formazione del personale di assistenza diretta» (G.U. 3 aprile 1971, n. 83) 2007  2012: aumento partecipazione maschile dal 22,3% al 27,9% Saiani, L. (2016)

Nuovi iscritti maschi, per ripartizione (valori %) – confronto 2007 - 2012 Federazione nazionale collegi Ipasvi

+ 5% + 3,5 % + 10 % Federazione nazionale collegi Ipasvi

Federazione nazionale collegi Ipasvi

LA NOSTRA RICERCA Quali sono i motivi dell’incremento nel corso del tempo del genere maschile nella professione? Motivo principale: Introduzione nel 2001 della laurea di 1° livello come requisito necessario per accedervi Interviste semi – strutturate 2 ospedali di riferimento 1 infermiera laureata e 3 non laureati/e 2 OSS METODO

AREE D’INDAGINE Laurea come requisito fondamentale Nuova figura ospedaliera: Operatore Socio Sanitario (OSS) Maggiore prestigio sociale Motivazione nella scelta professionale Differenze di genere e/o discriminazioni Soddisfazione generale

Laurea come requisito fondamentale Ci sono differenze di competenze tra gli/le infermieri/e laureati/e e i/le non laureati/e? «Quando un medico intende dire qualcosa, so di cosa sta parlando.. gli infermieri non laureati partono dal presupposto “vabbè dica quello che vuole”» (Infermiera laureata, Cagliari, 38) «Non vedo nessuna differenza con.. nel senso che poi sono uno di quelli che dice che ciò che hai visto in teoria se non lo applichi bene ... devi applicarlo bene quando lavori non quando fai tirocinio.. ma la maggior parte delle cose che facciamo noi è solo manualità quindi finché non lavori non migliori» (Infermiere non laureato, Cagliari, 56)

Nuova figura ospedaliera: Operatore Socio Sanitario (OSS) Che rapporto hanno con gli infermieri/e? «Qua in rianimazione ti dirò che l’equipe è più stretta c’è più... c’è proprio il lavoro d’equipe. Negli altri reparti l’OSS è diverso, li gli infermieri e gli OSS non sono uniti come siamo qua. Qua ti dico che è stretto... si collabora per forza!» (OSS, Carbonia, 42) Gli/le OSS hanno migliorato l’assetto ospedaliero? «Secondo me su 10 OSS 7 sono donne e 3 sono uomini.. perché è un lavoro che richiede lo sporcarsi le mani.. non tutti gli uomini sono disponibili a farlo» (OSS, Cagliari, 47)

Maggiore prestigio sociale La laurea ha contribuito all’accrescimento del prestigio sociale della professione infermieristica? «Il livello intellettuale è peggiorato, non c’è preparazione... ho due studentesse non sanno niente e non sanno fare nulla... quindi siamo ricaduti nel fatto che lo fai per stipendio e non per lavoro» (Infermiera laureata, Cagliari, 38)

Motivazione nella scelta professionale Acquisizione di professionalità 80,3 % Stabilità / sicurezza nel posto del lavoro 72,9 % Possibilità di guadagno 62,8 % Prestigio ricevuto 48,0 % Aprile 2018 - Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea

Differenze di genere e/o discriminazioni Secondo te esistono delle differenze di genere all’interno di questa professione? «Penso magari che le differenze siano più nelle persone a prescindere dal genere (...) penso che una determinata parte del nostro lavoro è comunque gravosa, sia per un uomo che per una donna.. e quindi sono io quello che magari si propone nel lavoro gravoso fisico per evitare che magari venga a gravare più su una collega» (Infermiere non laureato, Cagliari, 56) «Purtroppo qualche differenza emerge, anche se involontariamente (...) C’è ancora questa mentalità che l’uomo essendo più forte ha più capacità ma non è vero assolutamente. Perché io ho trovato donne che veramente sanno essere molto più capaci di certi uomini» (Infermiere non laureato, Carbonia, 52 )

Soddisfazione generale Soddisfazione retributiva Rapporto con i/le colleghi/e Comunicazione Ambiente lavorativo

CONCLUSIONI Aumento percepito della partecipazione maschile negli ospedali di: Ambiente composto da: Carbonia Cagliari Non laureati/e Laureati/e e non

L’introduzione della laurea è stata saliente La figura dell’OSS ha modificato il lavoro degli infermieri Basso grado di soddisfazione Basso grado di motivazione intrinseca

Motivazione più forte emersa dalle interviste: ingresso immediato nel mondo del lavoro Cause principali del cambiamento: crisi economica Motivazione: vocazionale  strumentale

GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE!!!

BIBLIOGRAFIA Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, 2018 Federazione nazionale collegi Ipasvi, 2013 Perra, M., & Ruspini, E. (2013). Trasformazioni del lavoro nella contemporaneità. Gli uomini nei lavori “non maschili”. Saiani, L. (2016). La storia italiana della formazione infermieristica: la “lunga marcia” dalle scuole regionali ai corsi di laurea magistrale. TUTOR. An international, peer reviewed, openaccess journal on Medical Education and Practice, 16(1), 32-39.