A cura di Pierpaolo Triani

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Transcript della presentazione:

A cura di Pierpaolo Triani Accompagnare, comunicare, relazionarsi: approfondimento esperienziale individuale e di gruppo A cura di Pierpaolo Triani

Premessa - Nella vita della comunità ecclesiale il modo con cui il pastore si rapporta e comunica con le persone è un fatto di rilevante importanza. - Anche la costruzione di uno spirito di collaborazione e di uno stile di corresponsabilità è in parte determinato dallo stile relazionale del pastore. Proprio per questo occorre dedicare un tempo, seppur breve, ad una riflessione sul nostro modo di comunicare e di interagire con le persone. I temi sarebbero molti, ma ci concentreremo solo su due aspetti: Saper riconoscere i molti modi di comunicare; Saper modulare l’interazione tenendo conto dell’interlocutore ‘difficile’.

I molti modi di comunicare E’ facile dire che comunichiamo, ma in realtà lo possiamo fare in molti modi. Chiediamoci: quali sono le modalità che, solitamente, mettiamo più frequentemente in atto con le persone della comunità che collaborano con noi?

Ad ognuno il suo…. Saper interagire con l’altro significa anche saper modulare la propria comunicazione tenendo conto di chi abbiamo di fronte. Particolarmente complesso è inter-agire con persone che assumono un atteggiamento che ci crea delle difficoltà. Come ci possiamo comportare in queste situazioni in modo costruttivo? Proviamo a confrontarci prendendo in considerazione diverse categorie di interlocutori difficili

Gli interlocutori difficili… I prepotenti I sarcastici Gli esplosivi I lamentosi I silenziosi Gli annuenti I pessimisti I perfettini I dubbiosi I disinteressati

LE STRATEGIE DI INTERAZIONE (Riprese, con alcune modifiche, da Luca e Laura Varvelli, Imparare a negoziare, Gruppo24ore, Milano 2011, pp. 28-31. Figure ‘intrattabili’ Contro strategie I prepotenti “Usano toni di voce arroganti, danno ordini, non ascoltano, non accettano di essere messi in discussione né tanto meno di essere criticati” “Al prepotente bisogna tenere testa senza però mai rispondere all’aggressività con aggressività”. La strada privilegiata appare la fermezza I sarcastici “Quelli che usano l’ironia, la polemica e il sarcasmo” per ostacolare e mettere in difficoltà l’interlocutore “Quando avete a che fare con un sarcastico, dovete portare allo scoperto la frecciata ricevuta e chiedere altrimenti sul senso e sul significato della battuta…In questo modo lo obbligate a razionalizzare l’attacco”

Gli esplosivi “Quelli che, apparentemente calmi e tranquilli, esplodono come una mina d un momento all’altro” “Lasciateli sfogare e sbollire, restategli fisicamente vicino senza dire nulla e senza compiere gesti maldestri” I lamentosi Si lamentano di tutto, ma non fanno niente per cambiare le cose. Tendono a fare le vittime. Ascoltate con cortesia, senza però appoggiare il lamento. “Poi spostate il discorso sui dati e sui fatti oggettivi riguardanti il contenuto del suo lamento” I silenziosi Sono chiusi in se stessi e parlano molto poco Fate presente con non avete intenzione di abbandonare il problema. Cercate porte di ingresso diverse per la comunicazione nei contesti informali

Gli annuenti Dicono di sì a parole, ma poi si sottraggono alla responsabilità Fissate dei passi precisi per la verifica I pessimisti Ogni volta che parlano descrivono una difficoltà “Potete ragionare con lui sull’ipotesi del peggio, stando attenti che non la interpreti come un sfottò”

I perfettini Partono sempre “dal presupposto che il loro modo di fare è quello giusto” Ascoltate e cercate di riprendere il suo sapere in termini costruttivi I dubbiosi Sono incerti, aspettano che agiscano gli altri, dopo si lamentano perché “non era quello che si aspettavano” ‘Costringetelo’ a “proporre soluzioni concrete o almeno alternative di soluzione

I disinteressati Appaiono impermeabili alle sollecitazioni e tendono a fare il minimo Parlate il meno possibile; concentratevi sulle indicazioni operative, cercate di comprendere una possibile leva motivazionale