AUSTRALIA Perlotti Isabel Corrà Chiara
DATI GENERALI SUPERFICIE: 7.692.024 km² ABITANTI: 19.663.000 DENSITÀ: 2,5 ab/km² FORMA DI GOVERNO: Stato federale CAPITALE: Canberra ALTRE CITTÀ: Sydney, Melbourne, Brisbane, Perth, Adelaide GRUPPI ETNICI: Europei 91%, Asiatici 7%, aborigeni ed altri 2% LINGUA: Inglese, lingue aborigene RELIGIONE: Cattolica 26,5%, anglicana 20,5%, atei 15,3%, altre 17,4% MONETA: Dollaro australiano CONFINI: circondata a Ovest dall’Oceano Indiano e a Est dall’Oceano Pacifico STATI FEDERALI: Territorio del Nord, Queensland, Nuovo Galles del Sud, Victoria, Australia del Sud, Australia dell’Ovest
1- MORFOLOGIA 2- CLIMA 3- ECONOMIA 4- CITTÀ 5- POLITICA 6- ABORIGENI 7- CURIOSITÀ
MORFOLOGIA Il continente australiano si presenta come un basso tavolato desertico di 300 mt. Solo nelle regioni orientali si trovano delle montagne, che formano una catena montuosa nota col nome di Alpi Australiane. Nella parte occidentale si estende il Gran Deserto Sabbioso, ai lati del quale scorrono alcuni corsi d'acqua che sono quasi sempre asciutti a causa della siccità. Nella parte meridionale si estende il Gran Deserto Vittoria, alcuni laghi salati (l'Eyre) e la catena montuosa Flinders. Il maggior fiume del paese è il Murrey; l'Australia non è un paese ricco di acque; prevalgono i creeks, brevi torrenti a corso temporaneo che spesso non arrivano a sboccare a mare.
CLIMA L'Australia presenta un clima caldo e molto secco. Poche sono infatti le precipitazioni, prevalenti lungo la regione delle Alpi Australiane, che riescono a fermare i monsoni umidi provenienti dall'Asia. Il clima diventa temperato nelle zone costiere meridionali. Nelle regioni a Nord Est il clima assume caratteri tropicali e vaste zone sono coperte da foreste. Sui rilievi abbondano le conifere, gli eucalipti, i cedri, i pini e le acacie. In altre zone la vegetazione assume la caratteristica della steppa mentre nei deserti sono tipiche le formazioni a scrubs (ammassi di rovi impossibili da attraversare).
L'indice di disoccupazione fra di loro oscilla tra il 38 e il 50%, la media nazionale non arriva al 9%. Più della metà dei giovani non trova lavoro dopo la scuola. Costituiscono il 16% della popolazione carceraria e il 19% dei detenuti che muoiono in cella. Gli aborigeni che fanno ricorso a cure psichiatriche sono da 3 a 5 volte di più della media nazionale. L'ospedalizzazione per malattie mentali è 5 volte più alta che nel resto della popolazione. Malattie come il diabete, l'aids, la lebbra e il tracoma (una malattia infettiva degli occhi che porta alla cecità) hanno una diffusione superiore alla media fra le comunità native. Eppure, nonostante si tratti ormai di un'emergenza nazionale e il governo federale abbia varato un progetto di circa tre miliardi di dollari australiani nel 2004-2005 per agevolare l'integrazione degli indigeni, il problema persiste .
Di fronte al dramma degli aborigeni, la voce della Chiesa è tra le poche che si ergono a loro difesa. Un fiume di soldi viene dato ogni anno alle famiglie aborigene, ma non si comprende che la questione è culturale, morale e riguarda la fiducia e le speranze di un popolo. La Chiesa cattolica, come pure le altre chiese cristiane, ha criticato il governo anche per il suo rifiuto di scusarsi per il trattamento inflitto ai bambini aborigeni strappati alle loro famiglie. Si stima che almeno 100.000 bambini siano stati sottratti ai propri cari e sottoposti a pesanti maltrattamenti. Una minoranza che rischia l'estinzione, culturale e spirituale, prima che fisica.