Capraia in cucina,tanto tempo fa…..

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Gli antichi Romani a tavola
Advertisements

La dieta è l’alimentazione razionale ed equilibrata
Tarassaco bollito Foglie e radici di tarassaco,sale,olio extravergine d’oliva,aceto di mele. Dopo aver raccolto il tarassaco,separare le foglie dalle radici.
Couscous di verdure Siham Aurora e Ivan.
Gli alimenti I PRINCIPI NUTRITIVI
La ricetta di Pino.
Utensileria di cucina.
Utensileria di cucina.
UNA SANA E CORRETTA ALIMENTAZIONE
Di Marco Fariselli e Ermand Leka II a
ALIMENTAZIONE TRADIZIONALE VICENTINA: I DOLCI
Le verdure vicentine Coltivate o spontanee..
Crostata alle more di mare
Acciughe alla povera Ingredienti: 700g di acciughe, 1 cipolla bionda tagliata a fettine sottilissime, una manciata di sale, 80ml di olio extravergine e.
Ricercando in compagnia si mangia sano e in allegria
CORRETTA ALIMENTAZIONE COME PREVENZIONE E QUALITA’ DELLA VITA PRESENTE E FUTURA Oggi viviamo più a lungo, ma per vivere bene dobbiamo imparare la giusta.
CORSO DI EDUCAZIONE ALIMENTARE MATERNE, ELEMENTARI, MEDIE
LA CORRETTA ALIMENTAZIONE
Progetto di educazione alimentare
EDUCAZIONE ALIMENTARE PER BAMBINI
ANTICHE RICETTE RACCONTATE DAI NONNI DI TRAONA
ITALIA-FINLANDIA: CONFRONTO SULLO STILE DI VITA E SULL’ALIMENTAZIONE
L’ alimentazione dei Babilonesi
L' ALIMENTAZIONE DEI FEUDATARI
NOI CUOCHI I PRINCIPI ALIMENTARI Classe IV Scuola Primaria
Cosa mangio? Cosa mangiano? Perché mangiamo?
Da usare come informazione generale
LA NOSTRA ALIMENTAZIONE
Alimentazione e attività sportiva
Regole per una corretta alimentazione
Anno scolastico ins. Marisa Talarico
EDUCAZIONE ALIMENTARE
L'alimentazione Scuola “Barzaghi” Lodi Classi IV B e V.
Bras Alexandre Valero Audray Tonicello Aline Ce projet a été financé avec le soutien de la Commission européenne. Cette publication (communication) nengage.
Mangiare bene per vivere bene
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “S. ROBERTO – FIUMARA”
LA PIRAMIDE ALIMENTARE
Mangio bene Cresco sano.
Crescere Felix.
Alcune attività Il progetto Mani in pasta Anno scolastico Classi seconda e terza di Caniga.
Piramidi alimentari.
Le principali erbe aromatiche
La cucina.
L’abbigliamento Popolo raffinato e bello, gli egiziani dedicarono sempre molta attenzione all’abbigliamento e alla cura della persona. La veste femminile.
La dieta mediterranea La dieta mediterranea è un modello nutrizionale ispirato ai modelli alimentari tradizionali di tre paesi europei e uno africano.
Piccole ricette per grandi insegnamenti
Alimenti tipici e storia Medioevo
Christian Rando & Moreno Vanzini
FINOCCHI E RICOTTA (dal 6° mese)
L' ANTICA GRECIA.
LA PIRAMIDE ALIMENTARE
TUTTIFRUTTI: colori e sapori classi seconde
Le stoviglie degli antichi Romani e le loro abitudini alimentari
Il nostro metabolismo è influenzato dalle secrezioni ormonali prodotte dalle ghiandole endocrine. Il problema di peso ad esempio in molte persone può essere.
Le classi quarte della scuola Renzo Pezzani
FANTASIA IN CUCINA: LA FOCACCIA VISTA DA NOI
L’ALIMENTAZIONE NEL MEDIOEVO DURANTE IL PERIODO FEUDALE
Abbiamo saputo che una signora che da giovane faceva la fornaia si era resa disponibile a cucinare la “fugassa” come la facevano una volta. Così ci siamo.
I primi piatti.
NOVE CONSIGLI PER MANGIARE BENE!. 1. Mangiare bene non è difficile Mangiare è un piacere, perciò non ti diamo una lista di cibi «buoni» o «cattivi» perché.
Gli impasti di base.
L’alimentazione di un tempo di Quinto Nicole
COME MANGIAMO?.
Specialista in Scienza dell’Alimentazione
PASQUA.
Prendi il cibo con premura dai tre regni della natura
Dieta nell’anziano Nell'età senile, il ritmo delle funzioni vitali si rallenta; infatti, nella maggioranza delle persone, si ha la cessazione dell'età.
ALIMENTAZIONE UMBRA NELLA STORIA
I frutti della terra I prodotti alimentari e gli ingredienti usati nella cucina romana erano numerosi, anche se molti erano riservati a pochi privilegiati.
LA PIRAMIDE ALIMENTARE
Transcript della presentazione:

Capraia in cucina,tanto tempo fa…..

“Ogni casa possedeva il forno a legna per cuocere il pane” che era, in passato, l’alimento fondamentale. “Era costume farlo una volta alla settimana, il sabato”,insieme a molti dolci per la gioia dei bambini. Il fuoco” veniva alimentato per lo più con legna di scopa ( erica)”. “La pagnotta, tondeggiante, del peso di un Kg, era la più comune perché con essa si poteva disporre di un pane , per quanto raffermo, ancora abbastanza soffice per diversi giorni”. “ D’inverno facevano le nipitòse, pani rotondi impastati con le sàmmule (aglio tipico)….

Il dolce locale più famoso era la fucaccia, a base di farina di grano ,zucchero, uova burro e limone.Si dice che pochi la sapessero fare, secondo tutti i crismi, perché la sua riuscita richiedeva molta abilità e precisi accorgimenti che, pare, fossero tenuti gelosamente segreti. Anzitutto doveva lievitare moltissimo( peraltro senza l’utilizzazione di lievito) e risultare ben cotta anche all’interno”. Una varietà di focaccia era “u feculìnu”, in cui l’unico ingrediente diverso era la fecola di patata in sostituzione della farina di grano.Molto comuni erano le torte di cipolle e di sammule con cui si facevano anche le frittelle”.

La cucina capraiese, benché sostanzialmente abbastanza varia, era piuttosto carente di carne: “una volta alla settimana veniva macellata una mucca, ma non erano molti quelli he potevano permettersi di comprarne regolarmente. Si mangiava invece pollame, pesce, legumi e molta verdura”. “Nei giorni festivi, o almeno nelle importanti festività, usava fare i ravioli o strozzapreti e le paste asciutte, tra le quali era particolarmente pregiata la pasta al favullu ( la margherita)”. I pesci alla portata di tutti erano regolarmente “li zari”e” li gattucci”. Con le acciughe si faceva la sburìta (la bagnetta genovese) e con diverse varietà di pesce di scoglio l’azzimìnu ( la zuppa di pesce). In ogni casa comunque non mancava mai l’agghiata (pesci marinati sotto aglio e aceto).

Ma il grande scrigno a cui si attingeva sempre anche in Capraia, era quello vegetale, cioè le erbe di campo e di orto;coltivate e selvatiche, esse davano salute e cibo a poco prezzo e aiutavano anche a sopravvivere nei tragici giorni di carestia o di guerra. Le erbe si consumavano in tutti i modi: crude o lessate, in minestre, ecc…” Fra le erbe selvatiche erano abitualmente utilizzate le lattaiòle( sedano selvatico),li gattarelli (specie di cicoria),la bietolina di campo, le buràje (la borragine),l’ ortica e il finocchio selvatico. Un’altra risorsa importamte erano le uova e il pollame, per quanto non abbondassero. “Anche la frutta cresceva in abbondanza, negli orti e nei campi e ce n’era per tutti. Oggetto di cure amorose erano, quindi, in ogni famiglia, il pollaio, l’orto e le pianticelle di frutta, generalmente ciliegie, susine e fichi”.

Il cibo era certo la preoccupazione fondamentale e si era consapevoli che una buona e adeguata alimentazione era la condizione indispensabile per una buona salute, come infatti si diceva: Quando la bocca manghie e u culu rende, ci va a lu stuppìnu a le medicine e a quale le vende. U manghià bònu e u còre cuntèntu fani la pella d’oru e d’arghièntu.. “Non ti mette mai in camminu si la bocca ‘un sa di vinu. Naturalmente c’era anche chi beveve come un lòtru e manghiève come un ghiutru (ghiotto). Tuttavia un buon bicchiere di vino non può far male!