Perché questa comunicazione dal titolo bizzarro?

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Transcript della presentazione:

Perché questa comunicazione dal titolo bizzarro? Per parlare in modo sintetico di alcuni aspetti di un’ “arte” che negli ultimi decenni ha assunto caratteri spesso bizzarri, ambigui e spettacolari preferendoli ad altre eventuali qualità … L’ArCHITETTURA CONTEMPORANEA PRESENTA: - Moltiplicazione di linguaggi e soluzioni formali - DIVERSITA’ PER FORME E MATERIALI DA QUELLA STORICA - RICERCA DELL’EFFETTO E GUSTO PER LA PROVOCAZIONE Ciò e coerente con la complessità e le crisi della società in cui viviamo, la moltiplicazione di modelli e stili di vita, lo sviluppo ormai spiazzante delle nuove tecnologie, del flusso crescente di informazioni immateriali, della moltiplicazione di immagini e stimoli visivi artificiali, della ricerca per motivi economici del prodotto unico, singolare, più visibile rispetto ad altri. Impossibile fare una “storia” dell’architettura contemporanea, il nostro obiettivo è un percorso sintetico, selettivo e tendenzioso … giusto per iniziare a darci una tra le tante spiegazioni possibili. Se appare il simbolo *** > si consiglia un approfondimento sull’autore e/o l’opera, per immagini e dati, sul WEB

IL TITOLO E’ SCHERZOSO E PROVOCATORIO … Perche’ Specchi … ? Per l’uso frequente di materiali trasparenti/riflettenti, cangianti, a volte persino aggregati in modo da apparire frammentati come vetri o specchi quando si rompono …  Perche’ Spilli … ? Per l’uso frequente di elementi strutturali e componenti sottili e leggeri, con appoggi a terra puntiformi o slanciati nello spazio come tanti spilli appena infilati su una pezza di stoffa …   Perche’ FAGIOLI … ? Per l’uso frequente di volumi ispirati a forme naturali, organiche, vegetali, come la forma di un “fagiolo” appunto, ma potremmo usare la similitudine con patate, amebe, nuvole …  

MATERIALI E NUOVE TECNOLOGIE COSTRUTTIVE Dalla rivoluzione industriale ottocentesca si diffonde la produzione e l’uso di nuove tecnologie costruttive … con una nuova “immagine” rispetto alla tradizione degli edifici realizzati in muratura portante. ACCIAIO Prodotto industriale in profilati standardizzati di varie dimensioni - Grande resistenza ed elasticità, possibilità di costruire edifici con coperture di grandi dimensioni e di concentrare il peso su pilastri ed elementi di sezione minore. - Relativa facilità di costruzione in quanto assemblati senza uso di malte ma montati “a secco”. - Tecnologie derivate come strutture “reticolari”, che moltiplicano la resistenza. Tour Eiffel, Parigi, 1889 CEMENTO ARMATO Prodotto che unisce le qualità del calcestruzzo con l’acciaio Getto ” fluido” in casseforme dove sono pronte intelaiature di acciaio in barre. Una volta solidificato, si ottengono volumi durissimi resistenti a tutte sollecitazioni. - Produzione a costi minori, anche da operai non particolarmente specializzati. Estrema “plasticità”, maggiore libertà nella progettazione delle forme e realizzazione di volumi “a sbalzo”. A. Perret, primi edifici in c.a., Parigi, 1900 circa

I MAESTRI DEL MODERNO Le novità tecnologiche e artistiche che rompono definitivamente con i modelli tradizionali, sono colte e sviluppate in architettura da tre maestri del Movimento Moderno: LE CORBUSIER C. E. Jeanneret (La Chaux-de-Fonds, 6/10/1887 – Cap-Martin, 27/8/1965). FRANK LLOYD WRIGHT (Richland, Wisconsin, 8/6/1867 – Phoenix, Arizona, 9/4/1959). LUDWIG MIES DER ROHE (Aquisgrana, 27/3/1886 – Chicago, 17 agosto 1969).

I MAESTRI DEL MODERNO - LE CORBUSIER (1987/1965) Architettura come strumento di miglioramento della condizione umana e sociale. Razionale E FUNZIONALE organizzazione degli spazi e superamento dei tipi tradizionali degli edifici. SPERIMENTAZIONE Tecnica costruttiva, artI figurativE e plasticHE integrate non in antitesi.  

I MAESTRI DEL MODERNO - LE CORBUSIER  I CINQUE PUNTI DI UNA NUOVA ARCHITETTURA   PILOTIS – Edificio sollevato da terra su pilastri in cemento armato. PIANTA LIBERA – Pareti svincolate dalla struttura portante. FACCIATA LIBERA – Facciata svincolata dalla struttura portante. FINESTRA A NASTRO – Finestre continue ininterrotte dalla struttura. TETTO GIARDINO – Tetto piano a terrazza-giardino praticabile. L.C., Ville Savoye, Poissy Parigi, 1929 VIDEO Villa Savoye

GIOCANDO AL CONFRONTO … Palladio, Villa Capra, Vicenza, 1566-70 LC, Ville Savoye, Parigi, 1929 PIANTA UNICA … Struttura muraria = forma PIANTA DIVERSA A OGNI PIANO … Struttura a punti/pilastri in cemento armato = forme murarie indipendenti e libere

I MAESTRI DEL MODERNO – LE CORBUSIER Opere utili al nostro percorso: Per la prima volta la tipologia dell’edificio sacro cristiano, finora derivata dalla basilica, viene rivoluzionata e grazie alle proprietà plastiche del cemento armato la sacralità monumentale è tradotta senza le regole spaziali tradizionali, con una gestualità scultorea derivata dai linguaggi figurativi dell’arte contemporanea. - L.C., Notre Dame du Haut, Ronchamp , 1950-55 La copertura inconsueta è formata da un unico “getto” in c.a. a forma libera come una vela. La pianta dimostra una nuova interpretazione dello spazio liturgico, senza stravolgere funzioni ma anzi aumentandone la forza evocativa e poetica Pianta chiesa romanica

I MAESTRI DEL MODERNO - FRANK LLOYD WRIGHT (1867 / 1959) Architettura “Organica” OVVERO CHE PRENDE A MODELLO I PROCESSI GENERATORI DELLA NATURA. EDIFICI COME ORGANISMI CHE SI FORMANO DA UN NUCLEO CENTRALE E SI SVILUPPANO VERSO L’AMBIENTE ESTERNO. SUPERAMENTO DELL’involucro chiuso TRADIZIONALE CON USo DI muri e spazi aperti che si compenetrano.   F.L. Wright, Falling Water House, 1936 www.fallingwater.org

I MAESTRI DEL MODERNO - FRANK LLOYD WRIGHT Opere utili al nostro percorso: www.guggenheim.org/new-york La tipologia del museo, ancorata agli schemi ottocenteschi generalmente neoclassici, con gli spazi espositivi organizzati in grandi sale quadrangolari in sequenza lungo assi di simmetria è per la prima volta totalmente ripensata usando un procedimento “organico” centrifugo, che si ispira alla forma a spirale delle conchiglie “nautilus”. - F.L.Wright, S.Guggenheim Museum, NY, 1950-59 Il percorso espositivo è una rampa elicoidale che si avvita verso il cielo espandendosi intorno allo spazio. Atrio e corridoio diventano protagonisti funzionali e spaziali in un continuo fluido tendente all’infinito, che abbatte le gerarchie spaziali.

I MAESTRI DEL MODERNO – L. MIES VAN DER ROHE (1886 / 1969) “LESS IS MORE” … RIDUZIONE ALL’ESSENZIALE DEI PROBLEMI FUNZIONALI, TECNICI E COMPOSITIVI. FRANTUMAZIONE DELL’INVOLUCRO MURARIO. Muri E piani LINEARI CENTRIFUGHi uniscono INTERNO/ESTERNO. QUALITA’ AFFIDATA ALLA CURA e all’eleganza “MINIMALISTA” dei dEttagli PRIVati di significato decorativo. De Stijl, Contra-Construction, 1923 Mies, van der Rohe, Progetto per una casa, 1923

I MAESTRI DEL MODERNO – L. MIES VAN DER ROHE Opere utili al nostro percorso: www.miesbcn.com/the-pavilion In occasione di un’esposizione universale questo prototipo sperimenta innovazioni tipologiche e una nuova idea della casa privata, sfruttando brillantemente le possibilità delle nuove tecnologie e di materiali sempre più leggeri e trasparenti. La composizione ”aperta”, derivata dall’astrattismo pittorico, sostituisce il concetto di ambiente chiuso in un perimetro murario opaco. - L.M.v.d.ROHE, Pad. Germania, Barcelona,1928-29 Muri lineari e “astratti”, mai conchiusi su se stessi, giustapposti a piani di copertura sottili e lastre di vetro strutturale al posto di finestre realizzano una casa in costante continuità spaziale interno/esterno rompendo il concetto tradizionale di perimetro murario.

GIOCANDO AL CONFRONTO … Casa italiana, XVII sec. Mies, Casa modello, Expo Berlino, 1931 Schema murario tradizionale “chiuso” Schema “aperto” a muri, piani, lastre vetrate autonomi/accostati

L’ARCHITETTURA “HIGH TECH” (anni ‘60/’70 del Novecento) Col raggiungimento di alti livelli di tecnologie (sviluppo di acciai, vetri, plastiche, ecc.), le stesse vengono elevate a forma espressiva e linguaggio, evidenziando all’esterno ciò che prima costituiva parte nascosta dell’edificio: la meccanica strutturale, i materiali componenti, gli impianti tecnici. - ESTetica della tecnologia e del suo funzionamento. - Contenitori di spazi d’uso interni liberi e flessibili. - EDIFICI-MACCHINA, All’esterno …”SI VEDE IL MOTORE”. Renzo Piano (Genova,1937) Richard G. Rogers (Firenze,1933) www.rpbw.com www.rsh-p.com Norman Foster (Manchester,1933) www.fosterandpartners.com

UN EDIFICIO RIVOLUZIONARIO R.Piano/R.Rogers, Centre National Art et Culture G. Pompidou, Parigi, 1977   - Architettura volutamente provocatoria, prima istituzione culturale contemporanea in totale contrasto col contesto storico, nella città del Louvre e dell’arte moderna. - Totale superamento della “composizione” architettonica e del concetto comune di “bellezza”. Tutto deriva da funzioni e necessità strutturali, nulla da volontà estetica. - Le nervature strutturali (le “ossa”) e gli impianti (le “vene”) sono fuori, liberando i piani interni per un uso flessibile e diventando l’immagine simbolica delle facciate. Asbjorn Lonvig

L’ARCHITETTURA DI FINE MILLENNIO - Il Computer diventa lo strumento principale di progettazione, modellazione e visualizzazione, influenzando fortemente le forme. - L’architettura perde la sua specificità Raccogliendo segni ed espressioni provenienti da linguaggi diversi ed eterogenei, esprimendo la complessita’ del contesto. - NEl Pluralismo di tendenze SI supera l’obiettivo funzionale A favore di quello comunicativo, attrattivo, pubblicitario con effetti a volte surreali.

IL DECOSTRUTTIVISMO (dagli anni 80 del Novecento ad oggi) Influenzato dalla cultura “pop” ormai pervasiva, dalle forme di comunicazione multimediali e dalle varie espressioni di crisi post-moderna, l’architettura assume a linguaggio le contraddizioni, le disarmonie, il “caos” della società e della citta’ contemporanee. L’edificio non rassicura più ma sorprende con “effetti speciali”. - ABBANDONO DELLA GEOMETRIA EUCLIDEA per FoRME irregolari senza tracciati ordinatori apparenti. - LINEE E profili obliqui, piani inclinati ondulati e intersecati, accostamenti discordanti e dissonanze. - Estetica del “collasso”. Espressione di instabilità, disgregazione, trasformazione dinamica.

ARCHITETTURE DE-COSTRUITE … Collassi e crolli COOP-HIMMELBLAU … www.coop-himmelblau.at (Vienna) - Ristrutturazione attico per uffici, Vienna, 1983/87 La sala riunioni “esplode” e fuoriesce dal sottotetto dell’edificio settecentesco chiusa da vetri e telai in acciaio configurati liberamente con geometrie non ortogonali e struttura a “funicolare” esterna. L’immagine è quella di un insetto, di un ragno che si trasforma e cerca la libertà. - UFA Cinema Center, Dresda, 1993/98 Il foyer della multisala, chiuso in facciate vetrate intersecate tra loro è posizionato imitando le giaciture di un edificio appena ruotato e collassato a seguito di un terremoto. Sconcerto … - Residenze e uffici, Vienna, 2001/2003 L’apparente telaio di questo edificio in un isolato della città storica, si piega come per crollare verso le strade. Questa è una finzione, una “quinta” scenica, la struttura funziona bene nascosta all’interno … le normative per le residenze limitano scherzi e libertà de-costruttive.

ARCHITETTURE DE-COSTRUITE … Saette e meteoriti DANIEL LIBESKIND (Lódź, 1946) … www.libeskind.com (Berlino) Museo Ebraico della Shoah, Berlino, 1999 Accanto al tradizionale museo storico, una forma libera e aperta, un sistema di “linee forza” nervose di futuristica memoria racchiudono gli spazi espositivi. La luce penetra all’interno tramite secchi tagli e “ferite” nei muri. Massimo contrasto con il contesto e … vertigine. - Royal Ontario Museum, Toronto, 2007 L’ampliamento è ottenuto letteralmente “attaccando” come in “incrostazioni geologiche” nuovi volumi totalmente estranei alla preesistenza per geometria, anti-tettonica e linguaggio. Non più alto-basso, verticale-orizzontale … non più porte o finestre … non più tetto. Altri mondi … - Museo di Storia Militare, Dresda, 2011 Un volume totalmente estraneo all’edificio neoclassico, ne “squarta” il corpo in prossimità del suo asse. Contiene spazi espositivi … sembra una lama conficcata, inesorabile, nel corpo della Storia. Qui scompare del tutto il concetto di “facciata” dell’edificio rappresentativo.

ARCHITETTURE DE-COSTRUITE … Onde, pieghe e ammaccature FRANK O. GHERY (Toronto, 1929) … www.foga.com (Los Angeles, CA) Partendo da un procedimento de-costruttivo, matura un linguaggio informale molto efficace fatto di linee e superfici irregolari, oblique, ripiegate su se stesse come panneggi pittorici e di volumi accostati in modo ardito e imprevisto, con forte senso plastico, effetti scultorei ed espressionistici. Prima “archi-star” internazionale nell’era contemporanea multimediale, dopo il C. Pompidou a Parigi è suo il nuovo edificio di successo planetario dell’architettura-spettacolo, con funzione di marketing culturale. Guggenheim Museum, Bilbao, 1991-97

ARCHITETTURE DE-COSTRUITE … Onde, pieghe e ammaccature FRANK O. GHERY *** > Guggenheim Museum, Bilbao, 1991-97 Radicalizza le nuove concezioni attrattive degli edifici museali, raggiungendo l’apice del rapporto tra alta tecnologia e forme complesse. - Concepito come “scultura urbana” Rivestito con sottili lastre in titanio, modellabili. Disegnato e costruito grazie all’uso di sofisticati software di progettazione aerospaziale.

ARCHITETTURE DE-COSTRUITE … Onde, pieghe e ammaccature Altri edifici di FRANK O. GHERY : Nationale-Nederlanden Building, Praga, 1992-96 detta la “Casa danzante” o anche “Fred e Ginger” Experience Music Project Museum, Seattle, 2000-04 Hotel Vigna Marqués de Riscal, Elciego, 2006 Clinic Center for Mental Health, Cleveland, 2010 *** >

GIOCANDO AL CONFRONTO … Casa coloniale del XIII sec. in rovina F. O. Ghery, Clinica a Cleveland, 2010 VERO/FALSO LC, Ville Savoye, Parigi, 1929 F. O. Ghery, Clinica a Cleveland, 2010 … particolare … o banale ?!

ZAHA HADID (Baghdad, 1950) … www.zaha-hadid.com (Londra) ARCHITETTURE DE-COSTRUITE … Volumi e spazi fluidi ZAHA HADID (Baghdad, 1950)  … www.zaha-hadid.com (Londra) ***> Partendo da un procedimento analogo al linguaggio futurista, con volumi asimmetrici proiettati nello spazio secondo “linee forza” opposte, propone originali forme organiche in cui volumi e spazi si fondono in continuità “fluide”, coerentemente col concetto di “società liquida” contemporanea, superando le consuete distinzioni tra interno/esterno, alto/basso, stanza/corridoio, tetto/parete , ecc. Prima architetta donna a ricevere il prestigioso Pritzker Prize nel 2004, è l’autrice di uno dei pochissimi edifici pubblici contemporanei di grande qualità e successo costruiti a Roma negli ultimi decenni. MAXXI (Museo Arti del XXI Secolo), Roma, 2004-10

ARCHITETTURE DE-COSTRUITE … Volumi e spazi fluidi ZAHA HADID MAXXI (Museo Arti del XXI Secolo), Roma, 2004-10 ***> In apparente contrasto col contesto, negando le regole compositive circostanti, il nuovo complesso è una magistrale ed efficace interpretazione di segni, linee e flussi dinamici dell’area su cui sorge. L’uso “futurista” dinamico dei muri continui e sinuosi in c.a. a formare volumi allungati (le gallerie espositive) che si incrociano e sovrappongono, crea spazi “fluidi” continui tendenzialmente aperti e un’immagine coerente con i linguaggi delle arti figurative nella società “liquida” contemporanea.

GIOCANDO AL CONFRONTO … MAXXI vs GNAM C. Bazzani, Galleria Nazionale Arte Moderna, Roma, 1911 Z. Hadid, MAXXI, Roma, 2004-10 PIANTA CLASSICA ad assi di simmetria ortogonali: Spazi e aule espositive ordinate simmetricamente e in sequenza PIANTA DINAMICA senza assi di simmetria … Spazi a sviluppo variabile, continuo, “intrecciato” …

Altri edifici di ZAHA HADID : ARCHITETTURE DE-COSTRUITE … Volumi e spazi fluidi Altri edifici di ZAHA HADID : *** > H.Aliyev Cultural Center, Baku, 2007-10 RENDERING Baku Piani dello stesso rivestimento, curvati su se stessi, coprono spazi chiusi come pieghe di un lenzuolo, unificando terreno, pareti e tetti … Linee curve, piani fluidi, avvolgenti … Galaxy Soho, Pechino, 2009-12 VIDEO Galaxy Soho Fasce continue dello stesso rivestimento unificano a vari livelli in direzioni diverse spazi aperti, commerciali e open-space per uffici … Linee curve, spazi “liqiudi”, compenetrazioni … Centro Cultura Nuragica e Contemporanea, Cagliari, 2006 (in fase di progetto)

E ANCORA ALTRO … Volumi organici … fagioli, nuvole, amebe. - P. Cook/C. Fournier, Kunsthaus, Graz, 2003 ***> Una bolla o un grande fagiolo (o un “cuore” artificiale con gli innesti pronti per le vene), rivestito di una “pelle” in plexiglas traslucido che di notte emette segnali luminosi al neon. Un centro espositivo che cerca e trova l’estremo contrasto col contesto storico e sbeffeggia coscientemente il senso del “bello” tradizionale. - Future System, Selfridges Store, Birmingham, 2003 Sembra uscito da un fumetto, questo “mall” dello studio inglese più all’avanguardia. Anche qui spot astratti e luminosi al posto di facciate … ma cos’è?! Un materassone gonfiabile … o un ciclope con la proboscide ?! - H. Heatherwick, UK Pavillon, Expo Pechino, 2010 Rivestirto con elementi in plexiglass e fibre ottiche cangianti, che si muovono al vento, presenti anche nelle pareti dello spazio espositivo interno. Nemmeno una finestra ma una pelle con gli aculei flessibili … un riccio.

E ANCORA ALTRO … Volumi organici … fagioli, nuvole … “blob”. - Norman Foster, Hotel Chesa Futura, Saint Moritz, 2004 ***> Un piccolo albergo di montagna rivoluziona le storiche tipologie alpine mantenendo però la tradizione del legno seppur in forma organica. Semplicità e chiarezza costruttiva anche nell’insolito … il solito saggio Foster. - J. Mayer-Hermann, Metropol Parasol, Sevilla, 2005-11 VIDEO M. Parasol Nel cuore “caliente” andaluso è arrivata una nuvola … e c’è rimasta, a coprire la grande piazza del centro storico una gigantesca struttura a travi centinate di legno lamellare, configurate per rendere questo impressionante effetto, e per riparare dal sole, come le vere nuvole. E sopra ci si può salire a passeggiare! Appoggiata alla piazza su pilastri “a fascio” come tronchi d’albero … Sotto la piazza, ovviamente, un centro commerciale. … il “vecchio” legno si adegua alla “moda” .

COSA E’ SUCCESSO ? … Dal taccuino degli schizzi Ragionamenti grafici sul percorso dalle forme costruttive tradizionali alle forme organiche, de-costruttive e anti-tettoniche

MA CI SONO ANCHE ALTRE STORIE … gli “animali”. SANTIAGO CALATRAVA VALLS (Valencia, 1951) … www.calatrava.com * **> Architetto, ingegnere e scultore, grande costruttore di ponti, interpreta la diffusa citazione contemporanea alle forme organiche ispirandosi alle strutture vegetali e zoomorfe. I suoi edifici non sono de-costruiti ma, al contrario, accentuano la struttura facendola diventare l’immagine prevalente, non in senso “high-tech” ma con elegante “design” che rimanda alle forme della paleontologia, a “scheletri” di grandi animali fantastici o ai ritmi e alla ”nervature” delle gloriose cattedrali gotiche europee. - Città delle Arti e della Scienza, Valencia, 1996-2009 - Milwaukee Art Museum, Milwaukee, WI, 2001 VIDEO Art Museum

MA CI SONO ANCHE ALTRE STORIE … il gioco degli specchi. ... non solo musei o grandi edifici istituzionali, ma anche luoghi pubblici del quotidiano. - Fermìn Vasquez, Nou Mercat dels Encants, Barcelona, 2013 VIDEO Encants Le forme-informi, il ribaltamento di senso e percezione, la moltiplicazione “cubista” delle visuali, insomma … i linguaggi dell’arte contemporanea anche in questo angolo periferico di Barcelona, dove il vecchio e popolare mercatino “delle pulci” è ristrutturato con una “semplice” tettoia di grande effetto plastico e vibrazione di luce. - Norman Foster, Copertura Vecchio Porto, Marsiglia, 2013 Chiaro, leggero, esatto. Una copertura rettangolare della piazza sul vecchio porto, un’architettura al minimo di segni per il massimo di variazioni visive restituite. Ancora lui … sempre, ci riporta al senso dell’Architettura … *** >

MA CI SONO ANCHE ALTRE STORIE … il “minimalismo contestuale”. ... Qualche esempio del “caso” iberico, architetture“minimaliste” di grande eleganza e sapienza contestuale storica, libere dai facili e spesso banali “effetti” speciali e ridondanti come abbiamo visto, memori delle lezioni della migliore architettura moderna del ‘900, anche italiana … Da approfondire con successivi capitoli … al più presto. - Rafael Moneo Valles, Sede Municipio, Murcia, 1991-98 - Alberto Campo Baeza, Uffici Reg. Castilla-Leon, Zamora, 2011 - Joao L. Carrilho da Graça, Uffici Presidenza Repubblica, Lisbona, 2009

Per ora ci fermiamo qui … come detto all’inizio per inevitabile parzialità e selezione, sperando di aver suscitato curiosità e desiderio di approfondimento. Come nelle interminabili serie di fiction contemporanea, possiamo dire … CONTINUA … Ancora però un po’ di attenzione a un’ultima pagina, con utili informazioni … A presto!

SPECCHI, SPILLI E FAGIOLI . Le forme dell’architettura contemporanea. per la scuola secondaria di primo grado, marzo 2015, prof. Marco Bisulchi Per ogni architettura citata, si invita ad approfondimenti per informazioni e immagini, sul WEB. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE (manuali di livello liceo/università): G CRICCO/F.P. DI TEODORO, Itinerario nell’arte. Dall’età dei Lumi ai giorni nostri, Bologna 2005. L. BENEVOLO, Storia dell’architettura moderna, Roma-Bari 1960 e succ. ed. R. MIDDLETON, D. WATKIN, Architettura moderna, Milano 1977 e succ. ed. K. FRAMPTON, Storia dell’architettura moderna, Bologna, 1982. A. MUNTONI, Lineamenti di storia dell’architettura contemporanea, Roma-Bari 1997-2000. L. PRESTINENZA PUGLISI, Silenziose avanguardie, una storia del’arch.1976/2001, Torino 2001. S. BRANDOLINI, Roma. Nuova architettura, Ginevra-Milano, 2008. SITOGRAFIA consigliata: per un costante aggiornamento sull’architettura contemporanea si consigliano i web-magazine: www.archello.com www.architizer.com www.dezeen.com Risorse WEB: - L. Prestinenza Puglisi, La storia dell’architettura, 1905-2008 (licenza creative commons): http://presstletter.com/wp-content/uploads/2013/07/Storia-dellArchitettura-1905-2008V31.pdf - Sulla qualità dei software CAD e di modellazione/rendering, lo straordinario video di Alex Roman interamente realizzato “in-door” al computer, con alcune delle architetture citate: https://vimeo.com/7809605 Canali video su architetture contemporanee: Di Capua Channel . HD Video about Architecture Si ringrazia l’arch. Francesca Stopponi per la collaborazione e la revisione.