Il cioccolato che passione!

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Transcript della presentazione:

Il cioccolato che passione! Progetto realizzato dagli alunni della classe IV Anno Scolastico 2012/2013 Il cioccolato che passione!

Sommario La pianta del cacao La lavorazione La storia La leggenda Il cacao arriva in Italia Una dolce sorpresa Filastrocca sul cioccolato Tutti al “lavoro”!

La pianta del cacao Il nome scientifico è Theobroma cacao, cioè “cibo degli dei”.   Nell’umidità costante del clima tropicale, un piccolo albero produce i suoi frutti simili a zucche contornati dalle foglie di colore verde scuro: la pianta del cacao. La pianta produce bacche (o cabosse) con polpa e 30-40 chicchi (o semi). Il suo ambiente naturale è in un’area compresa tra 20° di latitudine a nord dell’equatore e 20° di latitudine a sud dell’equatore. Arrivano a fruttificare 30 fiori su 100000. Sono quindi molto importanti i moscerini quali insetti impollinatori e le piantagioni che fanno uso di prodotti chimici ne possono subire le conseguenze.

COME SI FA IL CIOCCOLATO La pianta del cacao è un albero altissimo, raggiunge fino a 10m di altezza. Produce dei frutti, delle bacche all'interno della cui polpa si trovano circa 30-40 semi. Subito dopo la raccolta, le fave vengono estratte dai baccelli e lasciate a fermentare per qualche giorno. Un processo che permette di rimuovere parte del naturale sapore amaro. Le fave vengono poi messe ad asciugare al sole, dopodiché cacao è ora pronto per essere arrostito. Si procede a fuoco basso finché la pelle esterna non risulti facilmente sbucciata a mano (simile agli arachidi tostati).Ogni seme di cacao deve essere sgusciato a mano lasciando la fava di cacao. Ora è il momento di fare il cacao. Con il metodo tradizionale utilizzando un mortaio e pestello, si fa la macinatura: dopo un pò i semi cominciano a creare la polvere. Si ottiene così una pasta scura, fluida, ovvero la "pasta di cacao“. Pressando la pasta di cacao, sì separa la parte grassa, "il burro di cacao", dalla polvere di cacao. Si mescolano nuovamente la polvere di cacao, il burro di cacao e un po’ di zucchero,e si ottiene finalmente la tavoletta della cioccolata.

Lavorazione Apertura cabosse. Fermentazione dei chicchi: questi germinano, ma le pianticelle vengono uccise dalle alte temperature. Essiccazione, durante la quale perdono la metà del loro peso. Tostatura. Vagliatura e ventilazione, durante le quali le bucce vengono spellate e rimosse.

La storia La storia del cacao è legata alla pianta di cacao che, secondo alcune ricerche botaniche, si presuppone fosse presente già 6000 anni fa nel rio delle Amazzoni e nell’Orinoco. Le prime coltivazioni di cacao furono effettuate dai Maya indicativamente nel 1000 A.C. e successivamente anche gli Aztechi si dedicarono alla coltura del cacao e alla produzione della cioccolata associando il cioccolato alla dea della fertilità.

Una bevanda di lusso Gli Aztechi consideravano il cioccolato come la bevanda degli dei, perché la potevano bere solo i ricchi. Il cacao veniva consumato durante le cerimonie religiose e veniva offerto insieme all’incenso come sacrificio alle divinità. Era una moneta I semi della pianta del cacao erano utilizzati come moneta: per esempio con 10 semi si poteva comprare un coniglio o una lepre.

La leggenda Inoltre proprio nel paese degli Aztechi si narra una leggenda:c’era una principessa il cui sposo partì e la lasciò a guardia di un immenso tesoro. Quando arrivarono i nemici, la principessa si rifiutò di rivelargli il nascondiglio del tesoro e fu uccisa. Dal sangue della principessa nacque la pianta del cacao, i cui semi erano amari come la tristezza della principessa.  

La conquista europea Molto tempo dopo alcuni uomini europei solcarono i mari, con le loro navi, alla scoperta di nuove terre e assaggiarono per la prima volta il cacao. Infatti nel 1502 grazie a Cristoforo Colombo che durante il suo quarto e ultimo viaggio in America, sbarcò in Honduras ed ebbe l’occasione di assaggiare una bevanda a base di cacao. Al suo ritorno, portò con sé alcuni semi di cacao da mostrare a Ferdinando ed Isabella di Spagna, ma non diede alcuna importanza alla scoperta probabilmente non particolarmente colpito dal gusto amaro della bevanda. Solo con Herman Cortez nel 1519 si ha l’introduzione del cacao in Europa in maniera più diffusa. Questi esploratori riportarono i semi nel loro paese e li lavorarono per ricavarne una polvere finissima.

Il cacao arriva in italia Il cacao arriva in Italia solo nel '600 grazie ad un commerciante di Firenze. Nel XVII secolo divenne un lusso tra i nobili d'Europa e gli Olandesi, abili navigatori, strapparono agli Spagnoli il controllo mondiale e il predominio commerciale. Fino a tutto il XVIII secolo il cioccolato viene considerato la panacea di tutti i mali, e gli si attribuiscono virtù miracolose. Il Brasile, la Martinica e le Filippine aumentano la coltivazione di cacao; contemporaneamente molte città europee si pregiano della fama per la lavorazione del cioccolato, dove poco alla volta la preparazione di bevande al cioccolato diventa una passione per molti. La bevanda al cioccolato veniva bevuta dai bambini delle famiglie ricche la mattina per colazione. In Italia le prime città dove è stato utilizzato il cioccolato sono Torino, Firenze e Roma. A Torino il cioccolato era già arrivato nel Cinquecento, ma i cioccolatai sono molti nella Torino di Carlo Felice, fine Settecento. Fare una “figura da cioccolataio” vuol dire non saper stare al proprio posto, usare una carrozza trainata da quattro cavalli come gli aristocratici. A Roma bevevano cioccolata le principesse romane e anche il Papa. Clemente XIV, che aveva soppresso l’ordine dei Gesuiti, fu forse avvelenato con la cioccolata. A Napoli comincia a essere utilizzato come dessert e nella preparazione dei gelati.

L’industria di cioccolato Tra Ottocento e Novecento il cioccolato comincia ad essere un nuovo consumo di massa. La pubblicità cambia il gusto e impone nuovi prodotti, come quelli realizzati dalla famosissima ditta Ferrero. La ditta Ferrero Dopo la seconda guerra mondiale Pietro Ferrero da pasticcere diventa imprenditore. Inventa la pasta Giandujot, un surrogato fatto con grasso di cocco che però si scioglieva d’estate. Si dà una migliore organizzazione aziendale e quindi nasce la Supercrema, la Cremalba e infine la Nutella (per ragioni di marketing, da nut, nocciola in inglese). Gli ingredienti: zucchero, oli vegetali, nocciole (13%), cacao magro, latte in polvere (5%). I segreti: buone materie prime e la miscela Nx (quella degli oli vegetali).

Una dolce sorpresa Ricetta del salame al cioccolato. biscotti secchi, 150gr zucchero, 100gr tuorli d'uovo, 2 cacao amaro in polvere, 60gr burro, 60gr Mescolare il burro con lo zucchero,fino ad ottenere un composto soffice. Unire i biscotti sbriciolati e amalgamare bene con un cucchiaio di legno. Per formare il salame avvolgere il composto prima nella pellicola trasparente e successivamente nella stagnola e dargli la forma di salame modellandolo con le mani. Mettere infine il dolce in frigorifero per almeno 4 ore.

Filastrocca sul cioccolato Cioccolato che passione! Io lo mangio a colazione. Cioccolato che bontà! Io lo mangio in quantità. Cioccolato che allegria! Io lo mangio in compagnia. Cioccolato che amore! Io lo mangio a tutte le ore. Cioccolato che stupore ! Mi piace tanto il tuo sapore. Cioccolato che tristezza! L' ho finito con amarezza.

Tutti al “lavoro”!