PROBLEMI E “PAROLACCE” Nucleo: Relazioni e Funzioni

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PROBLEMI E “PAROLACCE” Nucleo: Relazioni e Funzioni

Finalità e obiettivi di apprendimento: Tematica: Comprensione e soluzione dei problemi scolastici. Legami fra dati e domande del problema. Finalità e obiettivi di apprendimento: Obiettivi in relazione alle Indicazioni 2007 Riconosce e risolve problemi di vario genere analizzando la situazione e traducendola in termini matematici, spiegando anche in forma scritta il procedimento seguito, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati. Confronta procedimenti diversi e produce formalizzazioni che gli consentono di passare da un problema specifico a una classe di problemi. L’attività serve a focalizzare i principali tipi di difficoltà degli studenti nella risoluzione dei problemi scolastici, indicando anche una metodologia specifica per affrontarli: difficoltà di interpretazione linguistica (a cui peraltro già molti insegnanti dedicano attività specifiche) difficoltà legata alla individuazione dell’algoritmo risolutore (a cui al contrario si dedica di solito meno attenzione, ritenendo tale argomento già acquisito a livelli precedenti). Metodologia: La metodologia sarà quella laboratoriale e di ricerca. L’insegnante guida l’esplorazione, coordina discussione e verifica, ponendo domande stimolo e organizzando il lavoro dei diversi gruppi.

Descrizione dell'unità Condizione, problema o stimolo da cui nasce l'attività Lavoro sui cosiddetti “word problems” Prerequisiti richiesti ai ragazzi per svolgere l’attività Non sono richieste conoscenze specifiche in ingresso. L’attività, così come presentata, si può svolgere in qualsiasi momento della 1^ o della 2^ classe; eventualmente può anche essere avviata come attività di accoglienza. Strumenti forniti agli allievi Gli alunni devono avere a disposizione oltre al quaderno diversi fogli, uno o più vocabolari di italiano e/o collegamenti Internet. In alcune fasi potrebbe essere utile disporre di una o più calcolatrici tascabili. Organizzazione della classe e metodologia La disposizione degli alunni può rimanere quella tradizionale della classe, oppure con una sistemazione dei banchi a gruppi (non più di 4 per gruppo). La metodologia è quella laboratoriale. Fasi e tempi (indicativi) Il tempo previsto (indicativo) di 9 ore si riferisce alle fasi di presentazione:  Attività 1 – Le “parolacce” nel testo dei problemi (2 ore)  Attività 2 – Ricicliamo i problemi (2 ore)  Attività 3 – In quanti modi posso risolvere un problema… (5 ore)

Attività 1 – Le “parolacce” nel testo dei problemi ANALISI DEL TESTO a) L’insegnante sceglie nel libro di testo una serie di pagine contenenti “problemi” e affida agli alunni il compito di leggere i testi e annotare su un foglio i termini a lui sconosciuti, poco chiari oppure le frasi difficili. b) A scuola, frontalmente, le parole vengono messe in comune, se ne costruisce un elenco in ordine alfabetico e gli alunni stessi ne cercano il significato. c) Si crea così la lista delle “Parolacce” usate dal libro. È molto probabile che nella discussione emerga come le difficoltà interpretative possono derivare da situazioni diverse:  Alcune parole sono legate esclusivamente al contesto e non hanno specifici significati nella disciplina  Alcune parole nascondono dietro di loro l’applicazione di una operazione o un numero; altre addirittura nascondono un’operazione e un numero (sono quelle che nelle Tabelle allegate sono chiamate le “Parolacce doppie”). Si ottiene così alcune liste di parole, ciascuna accompagnata dal suo significato (scoperto tramite la discussione). Le tabelle così costruite vengono attaccate sia su cartelloni in classe, sia sul proprio quaderno, facilmente consultabili al bisogno e tenute aggiornate costantemente con eventuali nuove parole

Attività 2 – Ricicliamo i problemi COMPRENSIONE E PRODUZIONE DI TESTI Una volta definito il corretto significato delle parole, la comprensione dei problemi si fa più agevole. a) Dalla versione difficile a una più facile Gli studenti riprendono alcuni dei problemi del libro e li riscrivono, sostituendo “le parolacce” con il significato che gli alunni hanno dato loro; nasce così “la versione facile” del problema. Attraverso questo tipo di lavoro gli alunni scoprono che:  alcune parole se cambiate, sostituendole con altre, non modificano il senso del testo  altre invece non possono essere cambiate ma solo rimpiazzate con sinonimi o frasi che hanno il medesimo significato. Dopo una o due esperienze collettive “di prova”, questa azione può essere affrontata a livello individuale b) Problemi con più “parolacce” Viene chiesto agli studenti di inventare testi di problema, utilizzando diverse “parolacce” e formulandone sia la “versione facile” che quella “difficile”. Questa azione e la successiva possono essere attuate come lavoro di gruppo (ancora 2-3 persone). c) Risolvere i problemi Anche come verifica del lavoro svolto, l‟insegnante invita ogni gruppi a risolvere i problemi inventati (se del caso, cambiandoli in parte se risultassero irrisolvibili) e a consegnare il testo e la soluzione del problema all‟insegnante. Questo procederà a scambiare i problemi fra i gruppi, in modo che a nessuno tocchi il proprio problema.

Attività 3– In quanti modi posso risolvere un problema… Si riprendono i problemi iniziali che presentano la possibilità di essere risolti con varie strategie. Si esaminano e si introduce la discussione per la ricerca del metodo più utile di volta in volta per la risoluzione.