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Unità sulla poesia - Scuola Superiore - Classe II

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Presentazione sul tema: "Unità sulla poesia - Scuola Superiore - Classe II"— Transcript della presentazione:

1 Unità sulla poesia - Scuola Superiore - Classe II
Domanda: Poeti si nasce … o si diventa? Basta avere la tecnica per essere poeti o bisogna “sentire” da poeti? Comprensione durevole: Gli studenti comprenderanno la specificità del linguaggio poetico come forma espressiva in cui il significante acquista un ruolo privilegiato nel comunicare il messaggio INNOVADIDATTICA “Poeti si nasce ... o si diventa?

2 i poeti si presentano poetica? l’insieme delle concezioni sulla poesia e sull’arte, dei modi stilistici ed espressivi, dei principi e degli scopi di un poeta, di uno scrittore, di una corrente letteraria INNOVADIDATTICA “Poeti si nasce ... o si diventa?

3 e ancora … Aldo Palazzeschi “Chi sono?” (1909) i poeti si presentano
Son forse un poeta?        No, certo.        Non scrive che una parola, ben strana,        la penna dell'anima mia: 5    "follia".        Son dunque un pittore?        Neanche.        Non ha che un colore        la tavolozza dell'anima mia: 10  "malinconia".        Un musico, allora?        Nemmeno.        Non c'è che una nota        nella tastiera dell'anima mia: 15  "nostalgia".        Son dunque... che cosa?        Io metto una lente        davanti al mio cuore        per farlo vedere alla gente. 20  Chi sono?        Il saltimbanco dell'anima mia.       [da Poesie] e ancora … INNOVADIDATTICA “Poeti si nasce ... o si diventa?

4 “E lasciatemi divertire!” (1910)
i poeti si presentano Aldo Palazzeschi “E lasciatemi divertire!” (1910) Ma se d'un qualunque nesso son prive, perché le scrive quel fesso? bilobilobilobilobilo blum! Filofilofilofilofilo flum! Bilolù. Filolù. U. Non è vero che non voglion dire, voglion dire qualcosa. Voglion dire... come quando uno si mette a cantare senza saper le parole. Una cosa molto volgare. Ebbene, così mi piace di fare. Aaaaa! Eeeee! Iiiii! Ooooo! Uuuuu! A! E! I! O! U! Ma giovanotto, ditemi un poco una cosa, non è la vostra una posa, di voler con così poco tenere alimentato un sì gran foco? Huisc...Huiusc... Sciu sciu sciu, koku koku koku. Tri tri tri, fru fru fru, ihu ihu ihu, uhi uhi uhi! Il poeta si diverte, pazzamente, smisuratamente! Non lo state a insolentire, lasciatelo divertire poveretto, queste piccole corbellerie sono il suo diletto. Cucù rurù, rurù cucù, cuccuccurucù! Cosa sono queste indecenze? Queste strofe bisbetiche? Licenze, licenze, licenze poetiche! Sono la mia passione. Farafarafarafa, tarataratarata, paraparaparapa, laralaralarala! Sapete cosa sono? Sono robe avanzate, non sono grullerie, sono la … spazzatura delle altre poesie Bubububu, fufufufu. Friu! Friu! Ma come si deve fare a capire? Avete delle belle pretese, sembra ormai che scriviate in giapponese. Abì, alì, alarì. Riririri! Ri. Lasciate pure che si sbizzarrisca, anzi è bene che non la finisca. Il divertimento gli costerà caro, gli daranno del somaro. Labala falala falala eppoi lala. Lalala lalala. Certo è un azzardo un po' forte, scrivere delle cose così, che ci son professori oggidì a tutte le porte. Ahahahahahahah! Ahahahahahahah! Ahahahahahahah! Infine , io ho pienamente ragione, i tempi sono molto cambiati, gli uomini non domandano più nulla dai poeti: e lasciatemi divertire! INNOVADIDATTICA “Poeti si nasce ... o si diventa?

5 Di questa poesia Mi resta Quel nulla Di inesauribile segreto.
i poeti si presentano Giuseppe Ungaretti COMMIATO Gentile Ettore Serra Poesia È il mondo l’umanità La propria vita Fioriti dalla parola La limpida meraviglia Di un delirante fermento Quando trovo In questo mio silenzio Una parola Scavata è nella mia vita Come un abisso Locvizza il 2 ottobre 1916 IL PORTO SEPOLTO Vi arriva il poeta E poi torna alla luce con i suoi canti E li disperde Di questa poesia Mi resta Quel nulla Di inesauribile segreto. Mariano il 29 giugno 1916 INNOVADIDATTICA “Poeti si nasce ... o si diventa?

6 Eugenio Montale “I limoni”
i poeti si presentano Eugenio Montale “I limoni” da Ossi di seppia (1925) Ascoltami, i poeti laureati si muovono soltanto fra le piante dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti. lo, per me, amo le strade che riescono agli erbosi fossi dove in pozzanghere mezzo seccate agguantano i ragazzi qualche sparuta anguilla: le viuzze che seguono i ciglioni, discendono tra i ciuffi delle canne e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni. (vv.1 – 10) e ancora … INNOVADIDATTICA “Poeti si nasce ... o si diventa?

7 Eugenio Montale “Non chiederci la parola”
i poeti si presentano Eugenio Montale “Non chiederci la parola” da Ossi di seppia (1925)   Non chiederci la parola che squadri da ogni lato       l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco       lo dichiari e risplenda come un croco       perduto in mezzo a un polveroso prato. 5    Ah l'uomo che se ne va sicuro,       agli altri ed a se stesso amico,       e l'ombra sua non cura che la canicola       stampa sopra uno scalcinato muro!        Non domandarci la formula che mondi possa aprirti, 10  sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.       Codesto solo oggi possiamo dirti:       ciò che non siamo, ciò che non vogliamo. INNOVADIDATTICA “Poeti si nasce ... o si diventa?

8 i poeti si presentano Umberto Saba “Amai” [da Mediterranee, 1946] Amai trite parole che non uno osava. M’incantò la rima fiore amore, la più antica difficile del mondo . Amai la verità che giace al fondo , quasi un sogno obliato, che il dolore riscopre amica. Con paura il cuore le si accosta, che più non l’abbandona. Amo te che mi ascolti e la mia buona carta lasciata al fine del mio gioco. INNOVADIDATTICA “Poeti si nasce ... o si diventa?

9 Lucio Zinna “Questi maledetti poeti” da La porcellana più fine (2002)
i poeti si presentano Lucio Zinna “Questi maledetti poeti” da La porcellana più fine (2002) Questi maledetti poeti (finiscono ogni tanto per essere poeti-maledetti) sprecano la vita appresso alle parole inseguono ritmi e dissonanze distillano metafore macinano ossimori vivono su piani interferenti e non lo danno a vedere riempiono la casa di carta (lentamente restringono gli spazi abitativi dei familiari) denudano l’anima con modulata disinvoltura. Loquaci come compagni di taverna taciturni come re in esilio in ogni latitudine stanno a disagio e si adattano comunque. Nemmeno loro sanno che pesci sono. Giocolieri della parola trapezisti del logos leggono – attraverso il proprio – nel cuore degli uomini esplorano spazi e tempi colgono essenze tessono con aghi invisibili arazzi segreti che svelano il mondo e quanto lo sovrasta. Fregano in curva i filosofi che – piegati dal peso dei loro tomi – imbrigliano l’universo in schemi concettuali. Stanno come ricci nel petto dei potenti anche quando non ne hanno intenzione. Non vale la pena tormentarli o blandirli (per loro pervasiva retrattilità) questi maledetti poeti meglio lasciarli rosolare al loro stesso fuoco. INNOVADIDATTICA “Poeti si nasce ... o si diventa?

10 Francesco Guccini “Cirano” (1996)
i poeti si presentano Francesco Guccini “Cirano” (1996) Venite pure avanti, voi con il naso corto, signori imbellettati, io più non vi sopporto, infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio perché con questa spada vi uccido quando voglio. Venite pure avanti poeti sgangherati, inutili cantanti di giorni sciagurati, buffoni che campate di versi senza forza avrete soldi e gloria, ma non avete scorza; godetevi il successo, godete finché dura, che il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura e andate chissà dove per non pagar le tasse col ghigno e l' ignoranza dei primi della classe. Io sono solo un povero cadetto di Guascogna, però non la sopporto la gente che non sogna. Gli orpelli? L'arrivismo? All' amo non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco, io non perdono, non perdono e tocco! Facciamola finita, venite tutti avanti nuovi protagonisti, politici rampanti, venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false che avete spesso fatto del qualunquismo un’arte, coraggio liberisti, buttate giù le carte tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto, assurdo bel paese. Non me ne frega niente se anch'io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato; coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco e al fin della licenza io non perdono e tocco, io non perdono, non perdono e tocco! (…) Venite gente vuota, facciamola finita, voi preti che vendete a tutti un'altra vita; se c'è, come voi dite, un Dio nell' infinito, guardatevi nel cuore, l' avete già tradito e voi materialisti, col vostro chiodo fisso, che Dio è morto e l'uomo è solo in questo abisso, le verità cercate per terra, da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali; tornate a casa nani, levatevi davanti, per la mia rabbia enorme mi servono giganti. Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco, io non perdono, non perdono e tocco! INNOVADIDATTICA “Poeti si nasce ... o si diventa?

11 “Sono solo canzonette” (1980)
i poeti si presentano Edoardo Bennato “Sono solo canzonette” (1980) Mi ricordo che anni fa di sfuggita dentro un bar ho sentito un juke-box che suonava e nei sogni di bambino la chitarra era una spada e chi non ci credeva era un pirata! e la voglia di cantare e la voglia di volare forse mi è venuta proprio allora forse è stata una pazzia però è l'unica maniera di dire sempre quello che mi va!... Non potrò mai diventare direttore generale delle poste o delle ferrovie non potrò mai far carriera nel giornale della sera anche perché finirei in galera! mai nessuno mi darà il suo voto per parlare o per decidere del suo futuro nella mia categoria è tutta gente poco seria di cui non ci si può fidare!... Guarda invece che scienziati, che dottori, che avvocati, che folla di ministri e deputati! pensa che in questo momento proprio mentre io sto cantando stanno seriamente lavorando! per i dubbi e le domande che ti assillano la mente va da loro e non ti preoccupare sono a tua disposizione e sempre, senza esitazione loro ti risponderanno!... .... io di risposte non ne ho! io faccio solo rock'n' roll! se ti conviene bene io più di tanto non posso fare!... Gli impresari di partito mi hanno fatto un altro invito e hanno detto che finisce male se non vado pure io al raduno generale della grande festa nazionale! hanno detto che non posso rifiutarmi proprio adesso che anche a loro devo il mio successo, che son pazzo ed incosciente sono un irriconoscente un sovversivo, un mezzo criminale!... Ma che ci volete fare non vi sembrerò normale ma è l'istinto che mi fa volare! non c'è gioco ne finzione perché l'unica illusione è quella della realtà, della ragione! però a quelli in malafede sempre a caccia delle streghe dico: no! non è una cosa seria! e così è se vi pare ma lasciatemi sfogare non mettetemi alle strette e con quanto fiato ho in gola vi urlerò: non c'è paura! ma che politica, che cultura, sono solo canzonette!... INNOVADIDATTICA “Poeti si nasce ... o si diventa?

12 i poeti si presentano Esperienza per l’apprendimento-6/:  I poeti si presentano La classe è divisa in gruppi: il docente consegna ad ogni gruppo il materiale da leggere e analizzare, fornendo le indicazioni per il lavoro. Il materiale consiste in un gruppo di testi poetici (circa 6/ 8 di cui due testi di canzoni d’autore), di carattere programmatico, contenenti indicazioni sulla poetica degli autori. Gli studenti dovranno evidenziare tali indicazioni, sia a livello tematico sia sul piano delle scelte poetiche, riempiendo una scheda di analisi, che poi presenteranno alla classe e al docente attraverso un portavoce, facendo emergere una possibile chiave interpretativa.  Abilità/competenza: comprendere la funzione metalinguistica del linguaggio poetico, collaborare, analizzare un testo, relazionare oralmente Disposizione della mente: applicare la conoscenza pregressa a nuove situazioni, comunicare in modo preciso e accurato Valutazione continua: osservazione diretta degli studenti e ascolto dei portavoce. INNOVADIDATTICA “Poeti si nasce ... o si diventa?


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