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filosofia minima
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Marin Heidegger : la cura e l’ascolto
la filosofia la cura e l’ ascolto
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filosofia: la cura e l’ascolto
Martin Heidegger
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filosofia: la cura e l’ascolto
Alcune convinzioni di partenza: “itinerari non opere” le opere della filosofia non sono sistemi, trattati, ma sentieri, cammini, itinerari… la rilevanza e la rivoluzione del linguaggio della filosofia di Heidegger. il tema della “svolta” (delle “torsioni”). la difficoltà ad imparare (la resistenza e il rifiuto) sta nella difficoltà a disimparare o reimparare.
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prima torsione dalla metafisica all’ontologia la metafisica si occupa dell’essere come oggetto o cosa o ente il soggetto che ne parla sembra osservatore esterno l’ontologia parte dall’ente da cui parte la domanda sull’essere: l’uomo dai modi del suo domandare o del suo «esserci»
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l’ontologia ora porsi il problema dell’essere significa studiare l’uomo da cui parte la domanda e la ricerca sull’essere «Questo ente, che noi stessi sempre siamo e che fra l’altro ha quella possibilità d’essere che consiste nel porre il problema lo designiamo col termine Esserci [Dasein]. La posizione esplicita e trasparente del problema del senso dell’essere richiede l’adeguata esposizione preliminare di un ente (l’Esserci) nei riguardi del suo essere.» (Heidegger Martin 1927 Essere e Tempo) ?
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seconda torsione l’ontologia o l’analitica esistenziale dell’esserci «Avere la comprensione dell’essere significa però comprendere anzitutto quell’ente alla cui costituzione d’essere appartiene la comprensione dell’essere: l’esserci. La messa in luce della costituzione fondamentale dell’esserci, cioè della costituzione della sua esistenza, è il compito dell’analisi ontologica preparatoria della costituzione esistenziale dell’esserci. Noi la chiamiamo analitica esistenziale dell’esserci.» (fenomenologia ontologica dell’esserci)
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l’analitica esistenziale dell’esserci esserci (Dasein) è esser-nel-mondo (Weltlichkeit) esser gettato il si la cura la chiacchiera esser progetto ……
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l’analitica esistenziale dell’esserci esser gettato: il Si il si anonimo, “si dice”, “si pensa”, o la quotidianità dell’Esserci: il con-essere ed il con-Esserci la medietà è il carattere esistenziale del Si ognuno è gli altri, nessuno è se stesso ……
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l’analitica esistenziale dell’esserci esser gettato: la cura completamente assorbiti e definiti da compiti quotidiani in un rapporto di emulazione e complicazione, una “contrapposizione commisurante” con se stessi con gli altri ……
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l’analitica esistenziale dell’esserci esser gettato: la chiacchiera ritrovarsi in un linguaggio condiviso senza doverne cercare il valore e il fondamento in un discorso già definito e confezionato senza bisogno di assumersi la responsabilità circa il proprio dire e subirne giudizio la ripetizione confezionata è garante del valore del dire ……
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l’analitica esistenziale dell’esserci esserci (Dasein) è esser-nel-mondo (Weltlichkeit) esser progetto aver-da-essere essere e tempo esser per la morte esser nella tecnica
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l’analitica esistenziale dell’esserci esser progetto: aver-da-essere L’essenza di questo Esserci consiste nel suo aver-da-essere Essere avanti-a-sé-essendo-già-in-un-mondo L’essere di questo ente è sempre mio. L’esserci è sempre la sua possibilità. ……
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l’analitica esistenziale dell’esserci esser progetto: essere e tempo la temporalità è costitutiva dell’essenza dell’esserci (è il suo senso ontologico); è, di conseguenza, orizzonte da cui è possibile comprendere l’Essere nella temporalità l’esserci si apre alla sua essenza: aver-da-essere. ……
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l’analitica esistenziale dell’esserci esser progetto: esser-per-la-morte la temporalità costitutiva dell’essenza dell’esserci è una temporalità finita fine non come termine esterno e notizia ma che dall’inizio conferisce senso al vivere rende singolare l’esserci rende rilevante il tempo… interessi, progetti è assunzione della temporalità come aver-da-essere ……
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l’analitica esistenziale dell’esserci esser progetto: la tecnica e la sua ambivalenza per un dominio scoperta progresso ma sull’essere (realtà) ridotto a merce (cosa) e strumento la tecnica è disvelare pro-durre l’essere… la sua lunga compagnia con l’arte concludi ……
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l’analitica esistenziale dell’esserci la specifica trascendenza dell’esserci: «…con l’analisi dell’essere-nel-mondo abbiamo mostrato che alla costituzione ontologica dell’esserci appartiene la trascendenza. L’esserci stesso è il trascendente. Esso si oltrepassa, cioè va oltre se stesso nella trascendenza. La trascendenza rende possibile anzitutto l’esistere inteso come rapporto a sé in quanto ente, agli altri in quanto enti e all’ente nel senso dell’utilizzabile o del sussistente.»
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terza torsione (dal 1934) la "svolta" (Kehre) e-sistere nell'apertura dell'essere contro la cultura dell’oblio dell’essere i termini l’essere appare, si manifesta l’essere viene al linguaggio aheia (a- hh) verità = dis-velamento dell’essere
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la "svolta" (Kehre) in cosa consiste la svolta? non più l’analisi delle strutture dell’esserci ma l’essere nel suo disvelarsi, apparire, venire alla luce, darsi… nel suo accadere, nella sua apertura. …l’epoca dell’essere. Ciò che è propriamente non è affatto questo o quell’ente. Ciò che propriamente è, che dimora e sussiste essenzialmente come proprio nell’è, è solo l’essere. quindi: dall’analitica dell’esserci allo stare nelle verità (disvelamento) dell’essere
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terza torsione la "svolta" l’effetto: ridefinire l’esistenza e-sistere nell'apertura dell'essere l’etimologia e – sistere: L’uomo è, ed è uomo, in quanto è colui che e-siste. Egli sta fuori nell’apertura dell’essere fuori – nel : l’atteggiamento è l’ascolto qui la direzione della filosofia contemporanea
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quarta torsione: la radura dell’essere il linguaggio: la poesia e l’arte la tesi: Il linguaggio è la casa dell’essere. Nella sua dimora abita l’uomo. I pensatori e i poeti sono i custodi di questa dimora. Il loro vegliare è il portare a compimento la manifestatività dell’essere; essi, infatti, mediante il loro dire, la conducono al linguaggio e nel linguaggio la custodiscono.
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quarta torsione: la radura dell’essere il linguaggio: la poesia e l’arte la tesi analiticamente: linguaggio: non semplice strumento, ma il prender forma e lo svelarsi della realtà la poesia (arte): una sede privilegiata e prima del linguaggio, della parola nella sua funzione di svelamento (verità), accadere dell’essere la filosofia: l’incontro del poetare con il filosofare nel compito della ermeneutica
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quarta torsione il linguaggio la poesia e l’arte la tesi analiticamente: l’arte è manifestarsi dell’essere le "cose stesse", prima di diventare dei cosiddetti "simboli", sono già comunque in poesia" non ridurre la realtà a cosa rappresentare l’apparire nel percepire il flusso delle percezioni rappresentare il percepire
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l’estetica è indagine della conoscenza come percezione
filosofia: la cura e l’ascolto l’estetica è indagine della conoscenza come percezione (o la logica dell’arte: Husserl: la percezione è sintesi passiva) la triangolazione della rimemorazione nel concetto di tempo interiore di Husserl O E E’ OE = serie di punti adesso O = adesso (punto sorgivo, impressione originaria, in costante modifica) EE’ = punti adesso con orizzonti di passato, in forma di linea OE’ = linea dello sprofondamento OEE’ = area dello sprofondamento rimemorativo e ripresentificante area del tempo interiore della coscienza area dell’addensamento del significato nel fatto percettivo
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rappresentare il percepire Monet Cattedrale di Rouen
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rappresentare il percepire
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rappresentare il percepire
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rappresentare il percepire Cèzanne Mont Sainte Victoire
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rappresentare il percepire
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rappresentare il percepire
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rappresentare il percepire
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rappresentare il percepire Marcel Duchamp Nudo che scende le scale 1912
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rappresentare il percepire / dipingere il colore Mondrian, albero rosso, 1908
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rappresentare il percepire / dipingere il colore Mondrian, the gray tree 1911
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rappresentare il percepire / dipingere il colore Mondrian, composizione 1915
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rappresentare il percepire / dipingere il colore Mondrian, composizione 1923
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rappresentare il percepire / dipingere il colore Mondrian, Broadway boogie-woogie
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rappresentare il percepire / dipingere il colore Mondrian, composizione
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quarta torsione il linguaggio la poesia e l’arte la tesi analiticamente: l’arte è materia e forma e l’autonomia dell’arte Hegel: Assoluto in forma sensibile Heidegger: materia formata la materia accade nella forma del comparire una doppia direzione e doppia dinamica
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quarta torsione il linguaggio la poesia e l’arte la tesi analiticamente: l’arte è materia formata confronto tecnica ed arte tecnica: strumento e scomparsa arte: materialità e disvelamento le scarpe contadine di Van Gogh
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le scarpe contadine di Van Gogh
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le scarpe contadine di Van Gogh
a far comparire quelle scarpe per se stesse e rendere così la loro materialità una forma o espressione o un mostrarsi e, come tale, manifestazione dell’essere o apparire dell’essere o verità (uscita dal nascondimento), è proprio la loro presenza (il loro presentificarsi) in un’opera d’arte per la natura specifica dell’arte. «Il quadro di Van Gogh è l’apertura inaugurale di ciò che lo strumento, il paio di scarpe contadine, è in verità.»
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quarta torsione il linguaggio la poesia e l’arte la tesi analiticamente: La polarità materia e forma e i modi dell’arte forma che tende ad occultare la materia (dal barocco all’astratto) forma che tende a farsi materia (fisicità quasi informe, materica) rappresentare il percepire rendere materia la forma dissacrare la forma come ?
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come ? rendere materia la forma Francis Bacon Figura con la carne 1954
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come ? rendere materia la forma Francis Bacon Figura nel sonno 1974 ?
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Diego Velasquez Francis Bacon
le opere d’arte … vengono distrutte come inutili oppure usate senza considerazione per la loro destinazione estetica (Mukarowsky) Diego Velasquez Francis Bacon Innocenzo X
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come ? rendere materia la forma David assassinio di Marat
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rendere materia la forma
Vik Muniz Tiao come ?
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come ? dissacrare la forma filosofia: la cura e l’ascolto
David: Madame Récamier 1800
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come ? dissacrare la forma filosofia: la cura e l’ascolto
Magritte, Prospettiva: Madame Récamier di David 1951
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David: Madame Récamier Magritte, Prospettiva: Madame
le opere d’arte … vengono distrutte come inutili oppure usate senza considerazione per la loro destinazione estetica (Mukarowsky) David: Madame Récamier Magritte, Prospettiva: Madame Récamier di David 1951
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come ? dissacrare la forma Manet: Balcone
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come ? dissacrare la forma filosofia: la cura e l’ascolto
Magritte, Prospettiva: il balcone di Manet II 1950
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Manet 1868-1869 Balcone Magritte 1950
le opere d’arte … vengono distrutte come inutili oppure usate senza considerazione per la loro destinazione estetica (Mukarowsky) Manet Balcone Magritte 1950
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Marcel Duchamp Gioconda con i baffi 1919
le opere d’arte, che sono portatrici privilegiate della funzione estetica, possono perderla e vengono allora distrutte come inutili oppure usate senza considerazione per la loro destinazione estetica (Mukarowsky) Marcel Duchamp Gioconda con i baffi
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dissacrare la forma
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dissacrare la forma Raffaello _ Deposizione
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storie “filosofiche” dell’abbandono
2 storie “filosofiche” dell’abbandono l’analisi (il lavoro della filosofia): fenomenologia trascendentale esempi e guida al tema in forma applicata
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2 rivedere
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dissacrare la forma
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dissacrare la forma
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dissacrare la forma
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dissacrare la forma
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filosofia: la cura e l’ascolto
quarta torsione il linguaggio la poesia e l’arte la tesi analiticamente: l’arte è manifestarsi dell’essere ritorno dell’incontro antico tra arte, ontologia, verità ed e-sistenza, ma restando nel campo dell’estetica. Un’estetica di carattere metafisico ontologico. L’essenza dell’arte è «il mettersi-in-opera della verità dell’essente.[…]finora l’arte ha avuto a che fare con il bello e la bellezza, e non con la verità.»(Heidegger, L’origine)
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quarta torsione il linguaggio la poesia e l’arte la tesi analiticamente (e in conclusione): l’arte è manifestarsi dell’essere e lo stare nella radura dell’essere (e-sistenza) «Un’opera infatti è reale come opera solo quando noi stessi ci deradichiamo dalla nostra abitudinarietà e ci irradichiamo in ciò che viene inauguralmente aperto dall’opera, al fine di condurre la nostra stessa essenza a stanziare nella verità dell’essente.» (Heidegger, L’origine, 76).
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