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2° / 3° INCONTRO LO SPORT E I BAMBINI L’ALLENATORE.

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Presentazione sul tema: "2° / 3° INCONTRO LO SPORT E I BAMBINI L’ALLENATORE."— Transcript della presentazione:

1 2° / 3° INCONTRO LO SPORT E I BAMBINI L’ALLENATORE

2 ? COS’E’ LO SPORT

3 Definizione di SPORT l’espressione o il miglioramento
secondo la Carta Europea dello Sport redatta dal Consiglio d’Europa (1992) Art. 2 comma 1 «Qualsiasi forma di attività fisica che, attraverso una partecipazione organizzata o non, abbia per obiettivo O l’ottenimento di risultati in competizioni di tutti i livelli» l’espressione o il miglioramento della condizione fisica e psichica, lo sviluppo delle relazioni sociali

4 I BENEFICI DELLO SPORT FUNZIONE DI GIOCO E DIVERTIMENTO
Sviluppo psicomotorio Scarica l’aggressività e le frustrazioni Sollecita emozioni positive FUNZIONE SOCIALE La convivenza civile La cooperazione Rispetto di sè, degli altri e dei materiali Facilita l’integrazione FUNZIONE EDUCATIVA Aumenta l’autostima Rispetto delle regole L’accettazione della sconfitta Il valore dell’impegno (resilienza) Accresce la fiducia in sè stesso FUNZIONE SALUTISTICA Previene le malattie, migliora il metabolismo

5 + = NEL BAMBINO DA ADULTO Corretto sviluppo capacità
organico/funzionali + = Maggiore predisposizione alla pratica di attività sportive agonistiche e amatoriali Corretto sviluppo capacità motorie DA ADULTO Corretto sviluppo capacità psichiche

6 ? COSA DEVE SAPERE L’ALLENATORE

7 1. CARATTERISTICHE DELL’ETA’ EVOLUTIVA
2. CONSAPEVOLE DEL PROPRIO RUOLO EDUCATIVO 3. COME METTERSI IN RELAZIONE CON IL BAMBINO 4. METODOLOGIA DI INSEGNAMENTO 5. OSSERVARE E INDIVIDUARE EVENTUALI DISAGI

8 Prima infanzia Seconda infanzia Fanciullezza Preadolescenza
Zero-3 anni Seconda infanzia 3-6 anni Fanciullezza 6-11 anni Preadolescenza 11-13 anni Adolescenza 13-18 anni

9 PERSONALITA’

10 Caratteristiche psicologiche dei bambini di 6/8 anni
Gioco e fantasia Fase organizzativa Intelligenza concreta Facilmente distraibile Motivazione a breve termine Ricerca di identità e autorealizzazione Socializza con il gruppo per mettersi alla prova Instabilità del carattere Si arrende facilmente Desidera essere gratificato

11 Caratteristiche dei bambini di 9-10 anni
Età della ragione Maggior consapevolezza di sè Migliorano attenzione e concentrazione Migliora disponibilità attività motoria Nel gruppo definisce il proprio ruolo Socializza per scopi comuni Cerca il giudizio degli adulti sul proprio operato Maggiore accettazione regole

12 BAMBINI 6/8 ANNI BAMBINI 9/11 ANNI GIOCO E FANTASIA FASE ORGANIZZATIVA ADATTAMENTO FASE ORGAN. INTELLIGENZA CONCRETA ETA’ DELLA RAGIONE FACILMENTE DISTRAIBILE MIGLIORA ATTENZIONE CARATTERE INSTABILE CONSAPEVOLEZZA DI SE’ SOCIALITA’ EGOCENTRICA SOCIALITA’ CONDIVISA DIFFICOLTA’ CON LE REGOLE ACCETTAZIONE REGOLE MOTIVAZIONE B/T OBIETTIVI A L/T DESIDERA ESSERE GRATIFICATO CERCA APPROVAZIONE DA ADULTI

13 4. METODOLOGIA DI INSEGNAMENTO
a. Proporre giochi divertenti e coinvolgenti Desidero che si divertano e che sviluppino al meglio le loro capacità fisiche e sociali b. Fissare obiettivi ben formati Organizzo un allenamento alla loro portata tenendo conto dei loro limiti per evitare che i b. si scoraggino (evitare abbandono), c. Sostenere la motivazione Propongo attività con OBIETTIVI A B/T per tenere viva l’attenzione d. Lodare i successi e. Rinforzare la resilienza Lo incoraggio a riprovare e a tenere duro

14 SVILUPPO PSICOMOTORIO
E SPORTIVO (6-11 anni) SISTEMA SENSOMOTORIO Sviluppo dei sensi: vista, tatto, udito, propriocezione SCHEMI MOTORI DI BASE camminare, correre, saltare, rotolare, strisciare, afferrare, lanciare, tirare a sè, spingere, arrampicarsi CAPACITA’ MOTORIE Capacità coordinative Capacità condizionali ABILITA’ MOTORIE Dai 12 anni in poi Fondamentali tecnici di uno sport. Open/closed skills, discrete/seriali/continue, fini/grosse, cognitive, motorie PRESTAZIONE MOTORIA

15 METODI DI ALLENAMENTO ADEGUATI
CONOSCERE LE FASI SENSIBILI Sono periodi dello sviluppo individuale caratterizzati da un’ allenabilità molto favorevole per determinate capacità motorie o per certi compiti sportivi METODI DI ALLENAMENTO ADEGUATI

16 ma migliorano le capacità condizionali (rapidità, forza, resistenza)
CONOSCERE I PERIODI CRITICI Fasi dello sviluppo dove si assiste ad una stagnazione della capacità di coordinazione ma migliorano le capacità condizionali (rapidità, forza, resistenza)

17 CAPACITA’ COORDINATIVE
Apprendimento motorio Attitudine ad apprendere nuovi gesti. Memoria. Controllo motorio Capacità di controllare e regolare la precisione del movimento. Equilibrio Mantenere corpo in equilibrio o di recuperarlo dopo un movimento. Combinazione Capacità di coordinare due esercizi diversi: afferrare la palla e correre. Reazione e anticipazione Capacità di anticipare e reagire nel minor tempo possibile ad un segnale Orientamento spazio/temporale Saper cambiare la direzione di marcia, sapere le differenze sopra/sotto, indietro/avanti ecc. Fantasia Capacità di interpretare in modo originale un movimento Fase sensibile 6/11 anni Periodo critico 12/16

18 CAPACITA’ CONDIZIONALI
Velocità Dipende dallo sviluppo nervoso. Non c’è differenza tra maschi e femmine finchè non emergono differenze nella forza Fase sensibile 6/13 Mobilità articolare Fase sensibile 5/8 anni poi decresce Resistenza Aumenta con l’aumento del volume cardiaco e della capacità polmonare. Fase sensibile 10/18 anni. Periodo critico 6/10 anni Forza Fino ai 12 anni si allena la forza rapida: di spinta/trazione Si sviluppa a seconda della massa muscolare. È differente tra maschi e femmine VIETATO L’ALLENAMENTO DELLA FORZA MUSCOLARE FINO AI 12 ANNI

19 a. Essere autorevole (non solo autoritario)
Ho chiaro in mente i miei obiettivi? Li so condividere con chiarezza e fermezza senza timore di essere guidicato? b. Conoscere i propri valori Cosa voglio trasmettere? In cosa credo? c. Essere esempio di lealtà e coerenza C’è coerenza tra le mie emozioni, i miei pensieri e i miei comportamenti? Che esempio sono per i ragazzi? d. Avere rispetto per il bambino Riesco a capire il bambino che ho di fronte senza giudicarlo? Rispetto i suoi tempi?

20 3. COME METTERSI IN RELAZIONE CON IL BAMBINO
1. Accoglienza Mi interesso della sua vita extrasportiva, dei suoi interessi, lo metto a suo agio nella situazione nuova 2. Empatia Mi metto nei suoi panni, per comprendere le sue emozioni, chiedo il suo punto di vista, cerco un buon rapporto con i suoi genitori 3. Contenimento Esprimo comprensione per le sue emozioni e lo aiuto ad autocontrollarsi 4. Comunicazione semplice ed efficace Uso un linguaggio semplice e comprensibile e faccio degli esempi per spiegare le attività. Chiedo che mi dimostrino di aver compreso (feedback) 5. Utilizzo della voce

21 5. OSSERVARE E INDIVIDUARE EVENTUALI DISAGI
Timidezza Aggressività Arrendevolezza Ritardo mentale Oppositività Ansia Difficoltà di coordinazione e goffaggine Iperattività e difficoltà di attenzione e concentrazione

22 GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE
Dott.ssa Serena Rosson Psicologo Psicoterapeuta


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