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LA PERVERSIONE DELLA RELAZIONE: IL SATANISMO

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Presentazione sul tema: "LA PERVERSIONE DELLA RELAZIONE: IL SATANISMO"— Transcript della presentazione:

1 LA PERVERSIONE DELLA RELAZIONE: IL SATANISMO
Prof. Tonino Cantelmi Dott.ssa Cristina Cacace

2 Le sette Il 22 Giugno 1999, il Parlamento Europeo ha reso note le decisioni, votate all'unanimità, di una Raccomandazione che da priorità alla prevenzione del proselitismo scorretto. Dove per proselitismo scorretto si intendono tutti quei casi in cui il proselitismo “assume la forma di attività che offrono profitti materiali o sociali con l’idea di guadagnare nuovi membri per la Chiesa, o esercita pressione impropria su persone in stato di disagio o necessità e a volte implica addirittura l’uso della violenza e del lavaggio del cervello”. Il Rapporto si conclude suggerendo alle autorità statali di mantenere un atteggiamento di tolleranza e nel contempo di vigilanza, attraverso un’opera di “prevenzione”, ossia attraverso la diffusione di informazioni e l’educazione dei giovani ad una “conoscenza critica” del fenomeno, inserendo nei curriculum scolastici argomenti che lo riguardano.

3 Le sette Ai giorni nostri, nell’era del progresso scientifico e tecnologico in cui sembra che non ci sia spazio per gli aspetti irrazionali dell’esperienza umana, assistiamo paradossalmente alla prolificazione di gruppi o congregazioni che si dedicano alla pratica di culti esoterici o di tipo magico e che, nel gergo comune, vengono chiamati “sette”. Queste congregazioni si autodefiniscono “chiese” o “religioni” e si propongono come alternativa alle religioni ufficiali. In genere, questi gruppi vengono chiamati “Nuovi Movimenti Religiosi”, “Movimenti Religiosi Alternativi”, “sette” o “culti”, a seconda del giudizio di valore che gli si attribuisce:

4 Le sette Le sette sono organizzazioni di carattere religioso che costruiscono la propria dottrina basandosi sugli insegnamenti di una o più religioni ufficiali, ma se ne separano e si oppongono a queste attraverso l’affermazione di nuovi principi, in base ai quali istituiscono una propria autorità e stabiliscono una condotta di vita, che si differenzia da quella del contesto sociale di riferimento. La diversità del credo religioso viene affermata con forza dal leader carismatico e dagli adepti e si esprime nella nuova disciplina interiore ed esteriore adottata, che riproduce il modello ideale verso cui si tende.

5 Le sette Le persone che entrano in una setta generalmente fanno una scelta volontaria, perché avvertono la necessità di far riferimento ad un modello religioso, diverso da quello proposto dalla “religione ufficiale”. Gli adepti, infatti, si sottomettono ad un rigoroso cammino di iniziazione che culmina in un vero e proprio atto di conversione. La conversione consiste nell’accettazione di principi, regole e credenze che pervadono tutti i gesti della vita quotidiana e può essere rappresentata dal cambiamento d’identità, da un abito particolare che viene indossato oppure da un nuovo nome che viene assunto, anche solo all’interno della setta.

6 Le sette La scelta volontaria prevede la sottomissione alle regole imposte dal gruppo e la rottura delle proprie appartenenze precedenti. Il vero adepto è colui che si identifica anima e corpo con il suo movimento. I riti, i giuramenti, il segreto e l’iniziazione non fanno altro che rinforzare questo processo, attraverso una strategia di manipolazione, finché l’adepto non sente di appartenere ad una èlite. Il rispetto rigoroso delle norme della setta alimenta la credenza dei neofiti di far parte di un gruppo di pochi eletti, che hanno accesso ad una verità superiore.

7 Le sette La struttura di qualunque tipo di setta è gerarchica
Al vertice c’è il leader carismatico. Il leader è il maestro spirituale e, a seconda del tipo di setta può essere chiamato “gran sacerdote”, “maestro” o “guru”. Egli è una figura di vitale importanza per la sopravvivenza della setta perché è colui che garantisce coesione, continuità ed ordine interno. Il rapporto che il leader stabilisce con gli adepti è fondamentale per rinforzare la loro appartenenza al gruppo e per farli sentire speciali ed importanti.

8 Le sette quando la setta ha pochi membri il leader nei riti religiosi assume anche il ruolo di celebrante se si tratta di sette di grandi dimensioni, il leader delega la celebrazione ad altre figure anziane che fungono da celebranti. Al di sotto ci sono i ministri, i quali hanno il ruolo di coordinare l’attività delle “sorelle o fratelli anziani” e dei membri principali. Le sorelle ed i fratelli anziani spesso istruiscono e coordinano l’attività dei reclutatori, di coloro cioè che si occupano di cercare nuovi adepti. I membri principali, invece, hanno il compito di occuparsi dei neoadepti. In genere, gli adepti entrano volontariamente nella setta ma ciò non significa che la scelta di conversione sia realmente libera e consapevole, cioè priva di qualunque forma di condizionamento.

9 Le sette Sono stati individuati quattro tipi di sette:
sette radicali: rifiutano radicalmente il mondo e professano una pratica religiosa che si ispira ad ideali ascetici di purificazione. Il leader carismatico aiuta i membri a diventare “puri” attraverso il distacco dal mondo e l’entrata nella comunità, dove possono mettere in pratica quelle discipline di vita, che servono al raggiungimento dell’ideale di purezza della setta; sette ascetico-intramondane si propongono di costruire sulla terra il regno della salvezza: i membri di queste sette praticano un’esistenza particolarmente virtuosa per eliminare il male dal mondo

10 Le sette le sette mistico-realistiche si ispirano a modelli spirituali di origine orientale. In esse prevale un atteggiamento di indifferenza nei confronti del mondo. I membri, infatti, percorrono un cammino di ricerca spirituale, che si avvale di diverse tecniche ascetiche per arrivare a vivere un’esperienza mistica; le sette terapeutiche e sincretiche comprendono i gruppi che vogliono modificare una chiesa o costituirne una nuova. Il leader viene ritenuto portatore di poteri di guarigione fisica e psichica e gli adepti seguono un cammino di iniziazione che culmina in un nuovo battesimo che simboleggia la rinascita.

11 Le sette Le varie tipologie di sette possono essere differenziate tenendo conto anche del fine che il loro credo si prefigge di raggiungere, quindi possono essere suddivise in.: gruppi di purificazione, che professano la reintegrazione con il Divino attraverso la purificazione dei membri; gruppi di trasgressione, che professano la centralità dell’uomo rispetto al mondo ed il cui fine è accrescere le potenzialità umane attraverso la pratica di rituali basati su sesso ed utilizzo di droghe; gruppi di illuminazione, guidati da un leader carismatico, che si prtesenta agli adepti come una guida spirituale e materiale da cui apprendere la verità; gruppi di potere, che perseguono o lo scopo di sovvertire l’ordinamento sociale o di raggiungere un potere occulto, economico o politico

12 Le sette Le sette sataniche sono sette distruttive
i culti distruttivi sono: “un qualsiasi gruppo, senza tener conto di ideologia, dottrina, credo, nel quale si pratica la manipolazione mentale, da cui risulta la distruzione della persona sul piano psichico (a volte fisico, spesso finanziario), della sua famiglia, del suo entourage e della società, al fine di condurla ad aderire senza riserve e a partecipare ad un’attività che attenta ai diritti dell’uomo e del cittadino”. le sette distruttive si differenziano dalle altre per lo scopo che perseguono e per i metodi che utilizzano per raggiungere le loro finalità.

13 Le sette Gli aspetti criminologici, che caratterizzano le attività delle sette, riguardano comportamenti criminali messi in atto sia dal leader che dagli adepti a danno di altri adepti o di persone esterne alla setta. I comportamenti criminali possono essere diversi e generalmente variano in funzione del tipo di setta. Nelle sette distruttive generalmente vengono messe in atto due categorie di crimini: i crimini commessi dai leader ai danni degli adepti e quelli commessi dagli adepti o ad altri adepti o contro pesone esterne alla setta.

14 Le sette I crimini sono: truffe e frodi; minacce; estorsioni;
sequestri di persona; sfruttamento; lesioni; violenze fisiche di vario tipo; spaccio di stupefacenti; pedofilia; abusi sessuali; induzione al suicidio; omicidi violenze e lesioni ad altri adepti durante i rituali; profanazione di cimiteri; maltrattamento di animali; furti riguardanti oggetti religiosi;

15 Le sette Ogni tipo di setta presenta dei reati ricorrenti, per esempio nelle psico-sette è frequente l’esercizio abusivo della professione di medico o di psicologo, mentre nelle sette sataniche la violenza sessuale, la pedofilia, le lesioni, il maltrattamento di animali, la profanazione di cimiteri, le minacce ecc… Molti comportamenti illegali sono indotti da forme più o meno sofisticate di condizionamento mentale e di coercizione, messe in atto dai leader nei confronti degli adepti con metodi spesso di tipo suggestivo, e quindi all’apparenza sembrano spontanei e non legati ad una pressione specifica.

16 Il diavolo rappresenta tutte le forze che turbano, oscurano ed indeboliscono la coscienza e la fanno regredire verso l’indeterminato e l’ambivalente: centro notturno in opposizione a Dio, che è centro di luce. Ridotto in forma di bestia manifesta simbolicamente la caduta dello spirito. (…) è l’angelo decaduto dalle ali tarpate, che vuole spezzare le ali di ogni creatore; è la sintesi delle forze disintegranti della personalità. Il diavolo rappresenta una regressione verso il disordine, la divisione e la dissoluzione, non solo sul piano fisico, ma anche a livello morale e metafisico.

17 Che cosa è il satanismo? Per “satanismo” si intende il culto di Satana, che può essere inteso sia come divinità malefica a se stante, che come avversario del Dio cristiano.

18 La nascita del satanismo
Il primo caso di satanismo si verificò nel 1611, con il caso di possessione di una delle orsoline di Aix-en-Provence: per la prima volta oltre ad essere coinvolti la persona posseduta ed il diavolo, c’era anche un satanista stregone che, attraverso un rituale, aveva provocato la possessione della vittima. Qualche anno dopo, nel 1679, presso la corte di Luigi XIV si verificò il caso di Catherine La Voisin, il primo vero processo per satanismo, nel senso contemporaneo del termine.

19 IL PADRE DEL SATANISMO MODERNO
Aleister Crowley ( ) è l’ideatore di gran parte del pensiero magico contemporaneo, inerente alla stregoneria ed al satanismo ed ha creato il più complesso sistema di magia cerimoniale esistente, basato sull’uso di droga e sul piacere sessuale promiscuo. Egli amava definirsi “la Grande Bestia 666”. Tuttavia, non era un satanista nel senso fideistico del termine, perché le forze occulte a cui si riferiva non le identificava con il Diavolo ma con il fallo. Egli non credeva nell’esistenza di una entità malefica, era un ateo, che utilizzava la pratica rituale esclusivamente per esaltare la disobbedienza dell’uomo ed aiutare le persone a liberarsi dalle superstizioni religiose e dai condizionamenti morali. Secondo Crowley non esiste altro dio all’infuori dell’uomo.

20 Il satanismo moderno Il satanismo moderno nasce negli anni sessanta in California ad opera di Anton La Vey. Il 30 Aprile 1966 La Vey fondò la Chiesa di Satana e chiamò il 1966 “l’Anno Uno di Satana”. Tra il 1969 ed il 1972 La Vey pubblicò i suoi libri più famosi: «La Bibbia di Satana», il «Libro completo della Magia» ed «I Rituali Satanici». Satana rappresenta l’indulgenza in luogo dell’astinenza. Satana rappresenta l’esistenza vitale in luogo dei vacui sogni spirituali. Satana rappresenta la saggezza sfrontata in luogo dell’autoinganno ipocrita. Satana rappresenta la cortesia verso chi la merita in luogo dell’amore sprecato verso gli ingrati. Satana rappresenta la vendetta in luogo del porgere l’altra guancia. Satana rappresenta la responsabilità nei confronti di chi è responsabile, in luogo della preoccupazione nei confronti dei vampiri psichici. Satana rappresenta l’uomo come nulla più che un altro animale - qualche volta migliore, ma più spesso peggiore di quelli che camminano a quattro zampe - che, a causa del suo preteso sviluppo “divino intellettuale e spirituale”, è diventato l’animale più vizioso di tutti. Satana rappresenta tutti i cosiddetti peccati, nella misura in cui portano gratificazione fisica mentale ed emozionale. Satana è stato il migliore amico che la Chiesa abbia mai avuto perché l’ha tenuta in commercio per tutti questi anni.

21 La Vey, come Crowley, era un razionalista che non credeva nell’esistenza del demonio.
«La Bibbia di Satana» non contiene riferimenti alla magia ed all’esoterismo, mentre viene fatto riferimento all’egoismo, al capitalismo, al potere dei più forti sui deboli ed alla liberazione dalle religioni, dai valori e dal moralismo. Nella Chiesa di Satana si combattono tutte le forme di repressione e di inibizione e l’ipocrisia delle religioni organizzate, in quanto, secondo La Vey, l’uomo è soprattutto DNA ed organicità e non esistono un inferno ed un paradiso, ma solo il presente. I rituali celebrati avevano come unico scopo quello di mettere in scena uno “psicodramma”, ovvero una terapia d’urto, che liberasse i cristiani, ed in particolare i cattolici, dall’indottrinamento religioso e dai condizionamenti morali.

22 Chiesa di Satana scisma nel 1975
Satanismo occultista: nasce il Tempio di Set Fondato da Michael A. Aquino Satanismo razionalista: resta fedele a La Vey

23 Michael A. Aquino era un ufficiale del controspionaggio dell’Esercito americano, specializzato nella guerra psicologica e nelle tecniche di disinformazione. Egli incontrò La Vey nel 1969 ed iniziò ad interessarsi al satanismo. Egli credeva nell’esistenza del demonio Satana, il cui vero nome sarebbe Set, è un personaggio reale in grado di rivelare e trasmettere all’uomo la capacità di rompere le leggi del cosmo ordinato, per creare una realtà plasmata a misura dell’individuo. Il Tempio di Set era guidato da una piccola èlite sacerdotale, che affermava di poter comunicare con Satana e che si basava su una teologia molto più articolata di quella della Chiesa di Satana, esposta nel libro di Aquino «Magia nera in teoria e in pratica». I rituali consistevano nella pratica della “Piccola Magia Nera”, che consiste nell’uso della psicologia per manipolare a proprio vantaggio il mondo oggettivo, e nella pratica della “Grande Magia Nera”, che prevede l’evocazione di Set, il cui aiuto permetterebbe la realizzazione del proprio volere.

24 Le correnti del satanismo
il satanismo “razionalista” il satanismo “occultista” il satanismo “acido” il “luciferismo”.

25 Il satanismo razionalista fa riferimento al pensiero di La Vey:
non crede nell’esistenza del demonio; considera Satana l’espressione simbolica della trasgressione, della ragione, dell’anticonformismo e dell’edonismo; è una religione atea, che si identifica con il culto della ragione; i gruppi razionalisti utilizzano i riti ed i simboli del satanismo per liberare il nuovo adepto dal proprio retaggio religioso e morale. Quindi, se la teoria del satanismo razionalista è molto chiara, non è altrettanto chiaro quello che accade nella pratica, dove le ideologie diventano più sfumate, perché nello stesso gruppo di satanisti alcuni possono rivolgersi al Demonio come simbolo di trasgressione, mentre altri possono avere in mente un’entità più o meno reale.

26 Il satanismo occultista fa riferimento alla dottrina di Michael A
Il satanismo occultista fa riferimento alla dottrina di Michael A. Aquino ed ai rituali praticati nel Tempio di Set: venera il Satana descritto nella Bibbia, quindi crede che il diavolo sia una presenza viva e reale; il rito principale è la Messa Nera, che consiste nell’ inversione del rito cattolico ed in essa viene proclamato l’odio verso il creatore e l’amore e la devozione per Satana; praticano la Piccola Magia Nera che consiste nell’utilizzare le tecniche di manipolazione mentale per manipolare le persone a proprio vantaggio; praticano la Grande Magia Nera che consiste nel realizzare le proprie volontà con l’aiuto di Set: durante il rituale l’iniziato crea il suo doppio magico e lo lancia sul piano astrale per eseguire la sua vera volontà;

27 Il satanismo acido: è un fenomeno clandestino, che spesso sfugge alle indagini perché i gruppi si riuniscono e si separano con estrema facilità e non sono caratterizzati da una struttura organizzata; è costituito da gruppi di giovani, di età compresa tra i 14 ed i 25 anni; questi giovani si incontrano per consumare droga, per leggere testi sul satanismo, ascoltare rock satanico e praticare dei riti abbastanza rudimentali, ricavati da libri, internet o giornali; spesso si macchiano di reati che vanno dai casi meno gravi di profanazione di Chiese e cimiteri o sacrifici di animali, fino ad episodi più gravi di violenza carnale, torture a morte, omicidio o cannibalismo rituale; La venerazione del demonio, in questo caso rappresenta il pretesto per dare libero sfogo alle proprie perversioni.

28 Il luciferismo : è una corrente che venera Satana, ma senza considerarlo malvagio, al contrario come una figura più positiva di quanto la Bibbia lasci pensare. Il filone del luciferismo è di ispirazione filosofico-manichea, pertanto mette sullo stesso piano il bene ed il male: così Dio viene visto come il demiurgo responsabile dell’imperfezione del mondo e Satana è il capostipite della ribellione contro di lui.

29 Alcuni assunti comuni ai vari movimenti :
l’Io divinizzato: tutte le credenze, le pratiche ed i rituali del satanismo hanno la funzione di compiacere, soddisfare e celebrare le esigenze dell’ego; l’unità del bene e del male: i satanisti credono che bene e male siano concetti relativi, determinati dall’individuo; il rifiuto del cristianesimo: il cristianesimo rappresenta la religione delle limitazioni, dell’abnegazione e dell’astinenza. Rifiutare il cristianesimo, al contrario, consente di appagare totalmente i propri piaceri. Per i satanisti ciò che i cristiani chiamano “bene” è male infatti provano piacere nel commettere quei gesti che di solito vengono considerati in maniera negativa;

30 rituali: i riti possono essere compiuti singolarmente o in gruppo
rituali: i riti possono essere compiuti singolarmente o in gruppo. Generalmente implicano la denigrazione del cristianesimo, attività sessuali promiscue, abuso di alcool e droghe, uccisione e mutilazione di animali ed omicidio incantesimi: sono formule magiche, cioè parole particolari, che vengono recitate ed usate insieme agli oggetti del rituale. Il concetto di formula magica sembra essere nato dall’idea che ci sia una connessione tra le parole e le cose che esse stanno a significare il potere tramite l’azione: attraverso le pratiche rituali il satanista spera di soddisfare i propri bisogni e raggiungere una serie di obbiettivi personali, che gli assicurino un maggior potere sulla propria vita magia: essa viene praticata dai satanisti per modificare situazioni o gli eventi quotidiani a proprio vantaggio

31 La “magia” è una pratica rituale che permette di condizionare la realtà esterna. Il “mago” è colui che sa penetrare i segreti del Tutto e che sa dominare la natura e gli eventi. Su queste basi, ogni movimento magico si fonda su alcuni elementi pressoché costanti : il carattere segreto e riservato del sapere; la difficoltà e complicazione dei procedimenti e dei rituali che conducono alla verità; la distinzione tra l’esigua schiera dei sapienti o veri uomini e la massa incolta; il carattere eccezionale della figura e della personalità del mago, che è giunto a un livello di sapienza-perfezione superiore; La parola “magia” indica, dunque, il potere e la capacità dell’uomo di entrare nel mondo divino e spirituale per utilizzare le “energie superiori”, ed evoca dentro ciascuno di noi una carica emotiva dalle radici ataviche, che ci riporta ad un modo primitivo di vivere il nostro rapporto con Dio e con il creato.

32 sacrifici. I riti satanici prevedono quattro tipi di sacrifici:
il sacrificio di se stessi, che è il più comune. La persona si offre simbolicamente a Satana in tutti i rituali attraverso atti sessuali, come masturbazione, pratiche omosessuali, sesso orale e rapporti eterosessuali. I partecipanti al sacrificio devono essere consenzienti; il sacrificio dell’infiggersi dolore è spesso collegato al sacrificio di se stessi, infatti il dolore simboleggia sia la vita che la sottomissione. Esso consiste nel procurarsi dei tagli con rasoi o con coltelli affilati, di solito sulle braccia, sulle cosce o sulle natiche, facendo attenzione ad evitare pericolose perdite di sangue, perché scopo del rito è causare dolore. Alcuni satanisti sotto l’influenza di alcool o droghe per offrire un segno dell’appartenenza al gruppo si tagliano le articolazioni delle dita.

33 il sacrifico dell’offrire parti di animali o esseri umani morti, consiste nel prendere le ossa di animali da cadaveri trovati per strada o in luoghi selvaggi, le ossa umane, invece, scavando le tombe o rubandole dagli ossari; il sacrificio di offrire parti di animali o esseri umani vivi; gli animali vivi vengono sacrificati quando l’“energia vitale” dell’animale morente è considerata indispensabile per rendere efficace al massimo il rito. Questo sacrificio viene compiuto dai satanisti più giovani. I sacrifici umani rappresentano una piccolissima percentuale e generalmente vengono compiuti da soggetti psicopatici sotto l’influsso di droga o alcol.

34 L’abuso sessuale da rituale satanico non è legato alla gratificazione sessuale, quale scopo dell’atto, ma al sacrificio della persona al demonio.

35 Sacrificio rituale significa anche …
“Meglio sovrani all'inferno che servi in paradiso.”

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37 “La lama ha accarezzato la mia carne E le mie braccia si tinsero di rosso, sento un immenso desiderio Anni di dolore stanno scivolando sulle mie braccia. Dolce, rosso, caldo ruscello, mi rende libero Dammi la tua mano, lascia che ti faccia sentire a tuo agio, Nel letto di lame sanguiniamo insieme...”

38 I rituali Ogni setta, a seconda della specificità che la caratterizza e la differenzia dalle altre, attribuisce ai riti un significato differente: le sette orientate verso il satanismo occultista utilizzano i riti per venerare ed invocare Satana; le sette orientate verso il satanismo razionalista utilizzano la simbologia ed i rituali per liberare gli adepti dai condizionamenti morali e sociali; le orientate verso il satanismo acido attribuiscono maggiore importanza al consumo di alcol e droghe.

39 Il sesso riveste un ruolo fondamentale in tutti i rituali satanici, in quanto è l’atto che consente la procreazione. Durante i rapporti sessuali satanici non viene creata nessuna vita e qualora dovesse capitare c’è subito il ricorso all’aborto. I satanisti ritengono che l’energia sprigionata durante l’atto sessuale, e più precisamente durante l’eiaculazione, sia maschile che femminile, permetta all’adepto di entrare in contatto con il male. Rapporti eterosessuali, omosessuali, orge con rapporti masochistici o con sodomizzazioni sono quindi elementi essenziali del rituale satanico.

40 I riti più comuni sono: il patto con Satana. Scopo di questo rituale è la richiesta al demonio di beni e/o vantaggi materiali. L’adepto che fa il patto crede che alla sua richiesta sia associato un prezzo da pagare, che il diavolo può scegliere al momento della sua morte o se si troverà in una condizione di grave pericolo; l’aria Spessa. È un rituale, che prevede la commistione di elementi funerei ed elementi sessuali, attraverso cui si uccidono i condizionamenti sociali del passato il Tierdrama. Che è la celebrazione in cui gli uomini rinunciano alla loro natura spirituale ed glorificano la loro identità con gli animali

41 la Messa Nera. Lo svolgimento della messa necessita di diversi oggetti: le vesti rituali, nere per gli uomini e sessualmente provocanti per le donne; un calice, che simboleggia il Graal; una spada; un aspersorio di forma fallica; un campanello; un’immagine che raffigura Satana; un “altare”, che spesso è costituito da una donna senza vestiti distesa su un tavolo; e delle immagini sacre che servono a ridicolizzare il Cristianesimo. Il colore nero delle vesti evoca la parte oscura della personalità, esse vengono indossate per aiutare gli adepti ad entrare nell’atmosfera della celebrazione, le scarpe invece sono rosse perché evocano la sessualità. Le Messe vengono celebrate nei sabati di luna piena, perché il Sabato è il giorno associato al pianeta Saturno, che dall’astrologia è considerato il pianeta oscuro. La cerimonia inizia a luci spente, viene recitata un’invocazione a Satana, seguita da una litania in cui gli adepti ed il sacerdote ripetono i settantasette nomi di Satana. Successivamente il sacerdote recita una lettura che mette in evidenza la parte oscura e malvagia dell’uomo.

42 la Messa Nera Per la consacrazione è necessaria un’ostia consacrata, che deve essere ottenuta da una comunità cattolico-romana. L’ostia, tra insulti e bestemmie contro Gesù Cristo, viene introdotta dal celebrante nella vagina della donna che funge da altare, che viene masturbata fino al raggiungimento dell’orgasmo, poi viene bruciata. Il celebrante si masturba e quando raggiunge l’eiaculazione raccoglie il seme in un calice, dove viene mescolato con il sangue raccolto da coloro che sono disposti a procurarsi dei tagli, a questo punto la coppa diventa un simbolo satanico. Durante la celebrazione vengono usati dei pentagrammi rovesciati che simboleggiano la materia che domina sullo spirito. La cerimonia si conclude con la benedizione fatta con il segno delle corna, che, secondo la Chiesa di Satana, serve ad onorare il demonio e contemporaneamente a negare la Trinità. Spesso lo scopo della messa è quello di fare del male a qualcuno o creare situazioni di disagio. Quindi a seconda del caso vengono anche utilizzate statuette di cera, bare di cera o di legno, spilloni o ciocche di capelli

43 Le sette sataniche Tra le sette di tipo distruttivo forse le sette sataniche sono le più pericolose soprattutto a causa del carattere negativo che deve contraddistinguere ogni componente e le pratiche ritualistiche di morte che alcune di esse mettono in atto. “un qualsiasi gruppo, senza tener conto di ideologia, dottrina, credo, nel quale si pratica la manipolazione mentale, da cui risulta la distruzione della persona sul piano psichico, fisico, a volte finanziario, della sua famiglia, del suo entourage e della società, al fine di condurla ad aderire senza riserve e a partecipare ad un’attività che attenta ai diritti dell’uomo e del cittadino”

44 Caratteristiche delle sette sataniche
Sono gruppi organizzati in modo gerarchico. Al vertice c’è un leader, che fa da tramite tra il gruppo e Satana. Oltre agli adepti abituali ci sono anche di adepti accessori, spesso donne e bambini, che vengono plagiati o suggestionati dagli iniziati più anziani, attraverso manipolazioni psico-fisiche, e vengono utilizzati nei rituali satanici di tipo sessuale. I satanisti sono individui particolarmente carismatici che influenzano gli adepti utilizzando potenti tecniche di suggestione e strategie di manipolazione mentale. L’ingresso nella setta viene sancito da un’iniziazione rituale, che serve a manipolare psicologicamente l’adepto ed a sostituire alla sua personalità una personalità di setta I leader delle sette sataniche ottengono dagli adepti un consenso suggestivamente motivato, che li induce a credere che abbiano poteri o conoscenze speciali e che, attraverso l’appartenenza alla setta, riusciranno a realizzare le proprie aspettative.

45 I satanisti non vivono in una comunità, come accade in altre sette, e mantengono una facciata di copertura nella società. Questo gli da la sensazione di aver scelto liberamente di condividere con gli altri il potere maligno. Le tecniche di persuasione adottate dal leader e dai membri diventano più coercitive o quando bisogna preservare il segreto settario, oppure quando un membro del gruppo vuole abbandonare la congrega. Queste tecniche si basano su pressioni fisiche e psicologiche molto forti. Le minacce ed i ricatti all’inizio sono dirette contro l’adepto stesso ma, qualora non siano sufficienti, ricadono anche sui suoi familiari e le persone che gli sono care. La manipolazione mentale frequentemente si avvale dell’utilizzo di droghe e di tecniche ipnotiche, tuttavia in genere è semplicemente l’attività satanista che persuade l’adepto a rimanere all’interno della setta. Per esempio, è difficilissimo che un seguace, convinto di aver accresciuto attraverso i rituali il proprio potere energetico e psichico, abbandoni la setta. Piuttosto, qualora le richieste fatte al demonio non vengano esaudite, crede di non avere abbastanza fede, di non aver compiuto i riti correttamente, di dover compiere sacrifici più cruenti.

46 La manipolazione mentale nelle sette sataniche
La manipolazione mentale é una strategia di relazione che viene utilizzata per distrugge l’identità di un individuo, attraverso una relazione di potere che serve ad annullare e strumentalizzare l’identità della vittima per i propri scopi. Quindi è una strategia che minaccia l’integrità e l’autonomia dell’individuo perché incoraggia la dipendenza e riduce l’autonomia. L’identità di ciascuno di noi consiste nelle credenze, nei comportamenti, nelle emozioni e nei processi di pensiero, che caratterizzano il nostro modo di essere. Sotto l’influenza del controllo mentale, l’identità originaria viene rimpiazzata da un’altra identità che corrisponde ai bisogni ed alle necessità della setta.

47 La manipolazione mentale nelle sette sataniche
Nel satanismo, la manipolazione è un processo di carattere sociale, che coinvolge tutti i membri della setta, tanto gli adepti quanto il leader. Essa viene esercitata inserendo la persona all’interno di un contesto sociale, in cui é obbligatorio rimuovere la vecchia identità ed aderire a quella imposta dal gruppo. Anche se all’inizio l’individuo, per essere accettato dagli altri, recita volontariamente una parte, col tempo questa finzione si trasforma in una nuova realtà interna, psichica, che si manifesta attraverso un drastico cambiamento della propria personalità.

48 La manipolazione mentale nelle sette sataniche
L’allontanamento dalla società non è visibile, concreto e materiale, ma esclusivamente di carattere psichico, spirituale e culturale. Esso consiste nella denigrazione di tutti i rapporti affettivi che vive al di fuori della setta e di tutti i valori trasmessigli dalla società, soprattutto quelli di carattere religioso. Vengono svalutati e sminuiti tutti i ricordi e le esperienze di vita avute fino a quel momento. In questa fase, il controllo emotivo sull’adepto diventa quasi totale e viene rafforzato dal divieto assoluto di parlare della setta a parenti, amici o persone esterne al gruppo. L’obbedienza alla regola del segreto è assicurata dalla consapevolezza dell’iniziato di praticare dei rituali censurati e mal visti dall’opinione pubblica.

49 La manipolazione mentale nelle sette sataniche
L’identità di setta non si sostituisce e non cancella totalmente quella precedente, ma le si sovrappone facendo finire l’identità pre-cultista in un’area rimossa della coscienza. Questo significa che il neo-adepto potrebbe in qualunque momento decidere di lasciare la setta. Perciò, attraverso prospettive di potere personale ed il coinvolgimento in rituali sempre più trasgressivi, che lo rendono complice ed artefice di pratiche immorali o contro la legge, il controllo psicologico viene costantemente rinforzato, per garantire la totale fedeltà dell’adepto alla setta.

50 Il leader della setta satanica presenta:
marcato disprezzo per i valori sociali; noncuranza per le sofferenze altrui; incapacità a stabilire relazioni sociali durature e significative, perché tende a valutare gli altri in funzione di quanto gli sono utili; atteggiamenti antisociali, perchè compie atti violenti o criminosi senza sentirsi in colpa, anzi provando anche una certa soddisfazione; tendenza a cercare alti livelli di eccitazione ed emozione; comportamento sessuale eccessivo e perverso.

51 L’adepto: i neo-adepti, quando vengono adescati, in genere stanno attraversando fasi particolari della propria esistenza (lutti, difficoltà economiche, problemi di salute, cambiamento dell’attività lavorativa, ecc.) Condizioni di particolare disagio possono spingere la persona a lasciarsi abbindolare dalle promesse di potere e ricchezza del culto satanico. La vittima del satanismo, infatti, spesso è una persona fragile, che per le sue caratteristiche di personalità, è facilmente influenzabile. [1] Cantelmi T., La Selva P., Paluzzi S., Psicologia e Teologia in Dialogo, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi), 2004. [1] Cantelmi T., La Selva P., Paluzzi S., Psicologia e Teologia in Dialogo, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi), 2004.

52 L’adepto: Tra il leader ed i suoi seguaci si crea un meccanismo di rinforzo reciproco nel consolidamento di una visione estremamente perversa riguardo se stessi e riguardo il mondo. Il rapporto leader-adepto favorisce la perdita dell’indipendenza e dell’integrità morale e rende l’adepto convinto di essere protetto da una forza formidabile, con cui entra in contatto e di cui viene a far parte. Dunque, mentre il leader è una figura caratterizzata da un fascino perverso e patologico e presenta evidenti tratti di onnipotenza e narcisismo, l’adepto presenta una marcata vulnerabilità psichica, che può essere legata a disturbi psichiatrici, oppure ad un momento transitorio di difficoltà, che rende la persona particolarmente fragile.

53 Psicopatologia e perversioni sessuali
I satanisti presentano alcuni tratti della psicosi e del disturbo schizotipico di personalità. I processi di pensiero mancano di confini tra realtà e fantasia: presentano un pensiero magico, che influenza il loro comportamento al punto da credere di essere in contatto con il demonio, sostengono di avere esperienze percettive insolite e manifestano un’affettività inappropriata, caratterizzata da una rabbia estrema ed intensa verso la società e dall’incapacità di provare sensi di colpa o sentimenti conflittuali, in relazione al comportamento deviante che mettono in atto.

54 Probabilmente riescono a mantenere il senso della realtà ed a condurre un’esistenza normale fuori dalla setta, finché hanno il controllo della congrega, perché basano la propria identità sull’esaltazione di se stessi, sul potere e sul soddisfacimento sessuale che hanno all’interno della setta. Un’altra caratteristica che li contraddistingue è la tendenza a pensare per categorie contrapposte, bene/male, che fanno riferimento ad una struttura dell’identità non integrata. Questa frammentazione dell’identità la manifestano anche nella percezione di se stessi, perchè respingono le loro parti “buone” e si identificano totalmente con le loro parti “cattive”, per adorare il demonio.

55 Tra il 1400 ed il 1500, durante le celebrazioni dei sabba streghe e stregoni si riunivano per commettere malefici, raccontarsi malefatte ed in un crescendo di delirio si accoppiavano fra di loro o, addirittura, con Satana in carne ed ossa. Il Satana di turno veniva incarnato da uno stregone anziano, o da un feticcio, che era costituito da un idolo di legno o da una statua, con gli attributi sessuali pronti per la copula. Questa pratica deriva dal culto del dio Pan, e prima ancora dal culto del Dio Priapo, che erano divinità pagane della fertilità e della sessualità, che colpivano l’immaginario collettivo. Questi miti permettevano di credere che fosse possibile congiungersi carnalmente ed avere rapporti di varia natura con divinità demoniache o infernali.

56 Il sesso é di importanza fondamentale per i satanisti perchè ritengono che, durante la fase dell’orgasmo, le persone sprigionino un’energia che gli permette di avvicinarsi all’entità malefica. In ambito sessuologico, viene utilizzato il termine demonomania, ed il suo sinonimo demonofilia, per indicare “ogni credenza nella possibilità di rapporti sessuali con esseri di natura demoniaca”. Il soggetto effettua uno spostamento di sacralità, dalla sfera dell’immanente a quella manente, de-spiritualizzandola e donandole una più terrena materialità e contingenza. A questo punto avviene la trasformazione di vari oggetti o qualità in demoni sessuali: con la sessualizzazione di cose, il soggetto giunge ad una forma di feticismo simile all’animismo, ossia la sessualizazione del demoniaco.

57 Dunque, uno spirito, un demone femminile o maschile servono da surrogato di un essere vivente per un rapporto sessuale immaginario, ritualizzato in senso feticistico. La divinità passa da oggetto spirituale ad oggetto materiale, attraverso una sua rappresentazione fisica, denominata “feticcio” . Quindi, nel caso del satanismo un feticista può trasformare qualunque oggetto, persona o attività in un demone sessuale, così “uno spirito, un demone femminile o maschile, o una divinità infernale servono da surrogato di un essere vivente per un rapporto sessuale immaginario, ritualizzato in senso feticistico”.

58 Perversioni sessuali nel satanismo
La perversione é una “deviazione rispetto all’atto “sessuale normale”, inteso questo come un coito volto ad ottenere l’orgasmo mediante la penetrazione genitale con persona dell’altro sesso. Si dice che vi è perversione: quando l’orgasmo è ottenuto con altri oggetti sessuali (pedofilia, rapporti con animali ecc..) o con altre zone corporee (coito anale, per esempio); quando l’orgasmo è subordinato in modo imperioso a certe condizioni estrinseche (feticismo, travestitismo, voyeurismo, esibizionismo, sadomasochismo), che possono anche provocare da sole il piacere sessuale.

59 Perversioni sessuali nel satanismo
Più in generale, si designa come perversione l’insieme del comportamento psicosessuale che si accompagna a tali atipie nell’ottenimento del piacere sessuale”. Il termine perversione tuttavia può essere esteso ad una serie di istinti e comportamenti, che non rientrano esclusivamente nella sfera della sessualità e che ci sembrano caratterizzare profondamente la personalità del satanista: la perversione del senso morale e la perversione dell’istinto sociale.

60 Le perversioni che ricorrono più frequentemente nelle attività sataniche sono:
antropofagia: il soggetto presenta una fortissima componente sadica, in quanto si ciba di carne umana, prelevando parti del corpo della vittima ancora in vita; esibizionismo: il soggetto prova piacere nell’esibire i propri genitali davanti ad altre persone. Nei casi di satanismo ludico/sessuale coloro che partecipano all’orgia finale, si danno piacere nell’esibirsi al gruppo circostante; necrofagia: il soggetto prova piacere nel cibarsi di carne di cadaveri. Questa pratica viene messa in atto principalmente durante le messe nere, perchè i satanisti credono che fagocitare un cadavere aumenti di molto il proprio potere magico ed avvicini maggiormente l’adepto a Satana. Ciò avviene anche dopo l’omicidio rituale, perché in questo caso accresce ulteriormente il proprio potere magico. In generale, per i satanisti un simile atto assume un profondo significato anticristiano, quando affermano che le carni siano il corpo di Cristo, durante la celebrazione dell’eucaristia sacrilega;

61 necrofilia: consiste nell’avere rapporti sessuali con cadaveri umani
necrofilia: consiste nell’avere rapporti sessuali con cadaveri umani. Questo è un atto fondamentale per i satanisti perché, essendo totalmente contro natura e contro Dio, rappresenta il massimo dell’esecrabilità; necromania: è l’attrazione morbosa per i cadaveri. In genere tutto l’universo satanista è pervaso da un’insana attrazione per tutto ciò che è oscuro e malsano; pedonecrofilia consiste, invece, nell’avere rapporti sessuali con cadaveri di bambini; necrosadismo: il soggetto prova piacere nel dissezionare e nel commettere atti sadici su cadaveri. Si manifesta durante la dissezione rituale dei corpi, umani o animali, per celebrare rituali particolari durante le messe nere; vampirismo: é una perversione di carattere sadico, con tratti decisamente psicopatici, che induce chi ne é affetto ad uccidere persone per succhiarne il sangue;

62 picacismo: consiste nel mangiare parti del corpo umano o i suoi prodotti come ad esempio pelle, sangue, feci, urine. Molte di queste attività rimandano a specifiche perversioni sessuali come il vampirismo, l’antropofagia e la coprofagia. Per i satanisti i liquidi ed i materiali corporei rivestono molta importanza. Durante la messa nera tutti i partecipanti consumano l’”elisir”, costituito dalle secrezioni sessuali maschili e femminili, mescolate con il sangue, perché ritengono che conferisca poteri magici; sadismo: è una perversione sessuale che consiste nel provare piacere provocando dolore e sofferenza; masochismo: il piacere sessuale è legato al dolore fisico e morale sperimentato dal soggetto. In questa definizione rientrano moltissime altre degenerazioni di sottomissione fisica e psichica, che ritroviamo nel rituale della messa nera, con lo scopo di oltraggiare i normali costumi sociali interiorizzati durante il corso della vita.

63 L’abuso sessuale rituale
L’abuso sessuale rituale é di difficile definizione. Alcuni studiosi lo definiscono come una ripetuta offesa fisica, emotiva, mentale e spirituale combinata con un uso sistematico di simboli e cerimonie segrete, che portano l’abusato a ribellarsi a se stesso, alla famiglia, alla società e a Dio; altri ritengono che sia sinonimo di espressione religiosa, perché gli abusi non sono correlati alla gratificazione sessuale.

64 le vittime sono preferenzialmente giovani,
Gli abusi sessuali da rituale satanico sembrano avere alcune caratteristiche tipiche in comune: le vittime sono preferenzialmente giovani, gli abusanti sono sia di sesso maschile che di sesso femminile, l’abuso viene messo in atto durante un rituale.

65 Più frequentemente di quanto si creda, prostituzione dei minori e pedofilia sono gestiti da sette sataniche. i bambini abusati hanno un’età compresa tra gli 0 ed i 6 anni; il numero degli abusanti presenti sembra essere elevato, con particolare presenza di familiari e di donne abusanti; sebbene gli abusanti abbiano rapporti sessuali con i bambini, li scelgono esclusivamente perché sono vittime sostitutive o facilmente manipolabili; vengono utilizzate tecniche di condizionamento psichico e viene iniziata la vittima al satanismo.

66 Quindi Non si può parlare di vera e propria pedofilia. L’abuso sessuale rituale, infatti, non sembra essere legato alla gratificazione sessuale, quale scopo dell’atto, ma al sacrificio del bambino al demonio.

67 Gli omicidi rituali Barresi definisce l’omicidio rituale come: “un omicidio attuato da un soggetto che uccide una o più persone, dette vittime sacrificali, per offrirle in sacrificio ad una entità soprannaturale, in cambio di vantaggi spirituali o profitti terreni”.

68 Queste convinzioni possono essere attribuite ad allucinazioni che derivano da una grave forma di psicopatologia, la schizofrenia paranoie, la cui manifestazione consiste nella presenza di deliri ed allucinazioni, che possono essere anche di carattere mistico. Il delirio religioso, infatti, è tipico della schizofrenia e determina nel soggetto la convinzione di essere in contatto con delle presenze soprannaturali, la persona affetta manifesta inoltre passioni parascientifiche, esoteriche o religiose. Di conseguenza, il satanista affetto da questa psicopatologia può manifestare la convinzione di avere rapporti sessuali con divinità infernali, durante i quali pensa di essere in simbiosi con l’entità. Quando la psicopatologia non è sufficientemente grave da provocare marcate disfunzioni sociali e lavorative ci troviamo di fronte ad un soggetto che é inserito normalmente nell’ambiente sociale di riferimento e che vive dei distacchi ciclici dalla realtà solo per brevi momenti. Tuttavia, una persona affetta da questo tipo di disturbo può commettere gravi atti di violenza, con la convinzione di essere stato guidato dal demonio.

69 Il tributo di morte, che il satanista effettua, può essere definito anche come uccisione per intercessione della divinità malefica, perché questa intercederebbe, per ringraziare il satanista del suo tributo di morte, procurandogli una serie di vantaggi. Il sacrificio umano per il demonio innesca così un meccanismo di coazione a ripetere l’atto, per assicurarsi i favori di Satana.

70 Satanismo nella cultura
La presenza dell’idolo Satana è forte nella società: i simboli, i nomi, i testi delle canzoni, sono fin troppo spesso ispirati a lui. In alcuni giochi di ruolo vigono consuetudini terrificanti e perverse. È diffuso il commercio di oggetti ispirati a Satana, alla stregoneria, al voudoo. Il proselitismo satanico non avviene con metodi classici e tradizionali, come quello della evangelizzazione del cristianesimo, del “porta a porta” dei Testimoni di Geova, del volantinaggio di Scientology, ma utilizzando quegli strumenti, esistenti nel mondo sociale, che fanno leva su tutto ciò che è legato alle debolezze dell’uomo: le ambizioni, i desideri di affermazione, l’individualismo della società.

71 Satanismo nella cultura
La maggior parte degli adolescenti impara i primi rudimenti di occultismo, magia o stregoneria, da quei romanzi che utilizzano la stregoneria e le scienze occulte come elemento base per le loro trame. La Disney ha messo in commercio un mensile chiamato “Witch”, che in inglese significa “strega”, in cui la normale curiosità delle adolescenti per la magia e l’occultismo viene indirizzata direttamente verso la possibilità che loro stesse possano compiere dei piccoli incantesimi, che le aiutino a risolvere i problemi quotidiani.

72 Satanismo nella cultura
Alcuni adolescenti sviluppano la convinzione che esista la possibilità, attraverso la pratica di incantesimi e magie, di modificare il corso degli eventi a proprio vantaggio. incapacità a tollerare la frustrazione, perché se non si riesce ad ottenere quello che si vuole c’è il ricorso alla magia; sviluppo di una tendenza schizotipica, perchè la persona non sviluppa riferimenti sani su ciò che è reale e ciò che non lo è e può crescere con una visione distorta della realtà, che si basa su un pensiero magico; infine, non meno importante, l’adesione ad una setta distruttiva che pratica occultismo.

73 Satanismo nella cultura
Il libro principe é la Bibbia Satanica. Questo testo è reperibile in quasi tutte le librerie che vendono libri sull’occulto, sulla metafisica e sulla New Age. Nella Bibbia Satanica vengono descritte per filo e per segno sia la filosofia, che le pratiche di introduzione al satanismo di A. S. La Vey. Un altro libro di La Vey molto conosciuto è The Satanic Ritual, che contiene la descrizione dei rituali satanici e dei riti di magia nera per nuocere o per far morire qualcuno a distanza. “Malleus Maleficarum” i libri di Aleister Crowley, fra i quali “Magic” e “The Book of the Law”; il testo più famoso di magia nera di Richard Cavendish, “The Black Arts”; gli antichi “grimori”, testi antichi su cui sarebbe descritto l’arcano ed occulto sapere delle potenze infernali; il “Necronomicon”, che viene utilizzato anche per le trame cinematografiche concernenti fenomeni legati all’occulto.

74 Satanismo nella cultura
L’elemento preoccupante di questo fenomeno sta nel fatto che alcuni adolescenti sviluppano la convinzione che esista la possibilità, attraverso la pratica di incantesimi e magie, di modificare il corso degli eventi a proprio vantaggio. Questa credenza a lungo termine può avere degli effetti estremamente negativi su una personalità in via di sviluppo. Innanzitutto l’incapacità a tollerare la frustrazione, perché se non si riesce ad ottenere quello che si vuole c’è il ricorso alla magia; poi lo sviluppo di una tendenza schizotipica, perchè la persona non sviluppa riferimenti sani su ciò che è reale e ciò che non lo è e può crescere con una visione distorta della realtà, che si basa su un pensiero magico; infine, non meno importante, l’adesione ad una setta distruttiva che pratica occultismo.

75 Satanismo nella cultura
Dal 1970 ai giorni nostri le aziende cinematografiche hanno prodotto tantissimi film con trame sataniche e demoniache. In genere, questi film partono dal presupposto che il male ed il bene siano forze contrarie ma uguali e che Satana é potente come Dio. Grazie ai sofisticatissimi effetti speciali che lo sviluppo tecnologico ha messo a disposizione, lo spettatore resta totalmente affascinato dalle immagini e dalla trama del film e sospende ogni logica critica per abbandonarsi a quelle emozioni “alternative” che nella frenesia del quotidiano non riesce a vivere.

76 Satanismo nella cultura
Un ulteriore veicolo di diffusione del satanismo é la cosiddetta “musica satanica”. In Italia la consapevolezza che esistesse un “rock satanico” è nata agli inizi degli anni 1990, quando, esaminando i testi di alcune canzoni, ci si è resi conto che propagandavano l’occulto, il satanismo e la violenza rituale, fino all’istigazione al suicidio. Le origini del rock satanico probabilmente risalgono all’inizio degli anni sessanta quando i Beatles misero sulla copertina dell’album “Sergeant Pepper” il volto di Aleister Crowley, il padre del satanismo contemporaneo. Negli anni 1970, Jimmy Page, il chitarrista dei Led Zeppelin, iniziò a collezionare tutti gli oggetti appartenuti ad Aleister Crowley ed acquistò, per poi andarci a vivere, il suo castello.

77 Satanismo nella cultura
Tra gli anni 1980 e 1990 l’hard rock diventa sempre più duro e nasce i filone Heavy Metal, da questo momento in poi i riferimenti al satanismo diventano sempre più espliciti e prende piede la tendenza a basare i testi delle canzoni su tematiche esoteriche o sataniche. Per esempio, il gruppo danese “Mercyl Fate” nella canzone “Don’t break the oath” recita la formula “Io bacerò il caprone giuro di dedicarmi mente, corpo ed anima, senza riserve, per promuovere i piani di nostro signore Satana”, un vero e proprio giuramento al demonio.

78 Satanismo nella cultura
Agli inizi del terzo millennio, Marilyn Manson è un mito consolidato fra i giovani e gli adolescenti di tutto il pianeta ed i suoi CD stanno in vetta alle classifiche mondiali. Il nome scelto indica: Marilyn è simbolo d'amore e sta per Marilyn Monroe e morta probabilmente suicida nel 1962, nel pieno del successo; Manson è simbolo di odio e fa riferimento a Charles Manson, il capo di una setta satanica che si macchiò, negli anni '60, di ben 35 omicidi, tra cui quello dell'attrice Sharon Tate, moglie del regista Roman Polanski. Il suo rock è stato definito satanico, maledetto e le sue canzoni fanno esplicito riferimento a pornografia, aborto, droga, violenza, profanazione di simboli sacri, satanismo ed inoltre propongono la morte come soluzione liberatoria.

79 Satanismo nella cultura
La musica satanica é di due tipi: quella che contiene messaggi espliciti e manifesti che inneggiano a Satana e quella che contiene messaggi nascosti. I messaggi nascosti sono di due tipi: quelli registrati al contrario ed i messaggi bifronte. I messaggi registrati al contrario vengono registrati al rovescio in sala di incisione, facendo girare il nastro all’indietro. Questo tipo di procedimento si chiama “backward masking process”, che significa processo di mascheramento all’indietro. Ascoltando normalmente la canzone, si percepiscono soltanto dei rumori o dei suoni senza senso, invece, facendo girare il nastro al rovescio, mediante particolari apparecchiature, è possibile udire frasi dotate di un senso logico, che nella maggior parte dei casi hanno un significato satanico.

80 Satanismo nella cultura
Britney Spear nella canzone “I am slave for you”, invertendo, dice: “te quieto, te quieto, Satana, Satana, mi dulce, dulce fruto”, che significa “ti amo, ti amo, Satana, Satana, mio dolce, dolce frutto”; oppure i Back Street Boys nella canzone “Nunca te hare llorar”, invertendo il senso della registrazione, esortano a crocifiggere Gesù e consacrarsi a Lucifero.

81 Satanismo nella cultura
I messaggi bifronte sono frasi di canzoni che si possono ascoltare sia al diritto che al contrario, nella lingua italiana le parole bifronte sono chiamate palindromi e ne è un classico esempio la parola “Roma” che al rovescio si legge “amor”. I messaggi nascosti nei dischi di musica rock, però, non sono composti da palindromi, perché il contrario delle frasi non é letterale, ma esclusivamente vocale e dunque si possono solo ascoltare.

82 Satanismo nella cultura
Un esempio lo possiamo trovare nel brano “Over the Hills and Far Away” dei Led Zeppelin, quando ad un certo punto la canzone recita: “Many is word/That only leaves you gessing/Gessing’bout a thing/You really ought to know/You really ought to know”, ed al contrario si sente: “We’re not really rich. It’s all for Satan. Yes Satan’s really Lord. Yes, we’ll always stay in him” (“Noi non siamo veramente ricchi. Tutto é per Satana. Si, Satana é veramente il signore. Si, noi resteremo per sempre in lui”).

83 Satanismo nella cultura
Sulla piattaforma di Internet sono state allestite numerose pagine web, create da sette o da satanisti isolati, che propagandano e diffondono il satanismo. Esistono veri e propri motori di ricerca satanici, come “avatarsearch”, e siti come che si propongono di far crescere la comunità virtuale satanista. Sulla homepage di questi siti ci sono diversi link che consento di accedere a librerie sataniche, a musica satanica, a chat e ad altri siti che si occupano di satanismo.

84 Satanismo nella cultura
Le sette che si ispirano ai principi di La Vey sono facilmente riconoscibili per il simbolo presente sulle loro Home Page: il Capro di Mendez solitamente accompagnato da icone rappresentanti le fiamme. La Chiesa di Satana è sempre stata un’organizzazione poco gerarchica, che preferisce mantenere i propri contatti per corrispondenza, quindi internet sicuramente le ha dato la possibilità di comunicare in modo semplice e veloce.

85 Satanismo nella cultura
La Chiesa dell’Eutanasia si propone su internet come un’organizzazione educativa no-profit, dedita a ripristinare l’equilibrio tra l’umanità e Satana, inteso come la natura selvaggia. Guidata dal profeta Scott La Morte, che sostiene che “…la Terra non è in grado di ospitare questa pesante umanità in crescita geometrica...”, invita ad una “volontaria” riduzione della popolazione. La Chiesa ha un solo comandamento: non procreare. I quattro principi su cui si basa sono: la sodomia, l’aborto, il suicidio e il cannibalismo.

86 Conclusioni: Il popolo degli adoratori di Satana continua a crescere. Il satanismo offre un sogno illusorio ai suoi seguaci e li abbindola con false promesse di sesso, potere e ricchezza. Le sette sataniche rientrano perfettamente in queste forme di narcisismo esistenziale e religioso, proprio per il carattere nettamente separativo dal resto della comunità e per i presupposti fortemente egocentrici, che esaltano il primato dell’individualismo anche attraverso le forme più aberranti. La crisi della relazione interpersonale raggiunge il suo apice nella manipolazione mentale e nell’illusoria sensazione di far parte di un gruppo coeso, caratteristici delle sette sataniche. La scelta satanista, dunque, non è altro che il grido di aiuto di questi tempi moderni.


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