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Relatore Bruno Cavaliere

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Presentazione sul tema: "Relatore Bruno Cavaliere"— Transcript della presentazione:

1 Relatore Bruno Cavaliere
Organizzazione del lavoro in sanità: ruoli, responsabilità e sistemi di integrazione Relatore Bruno Cavaliere Cavaliere Bruno

2 Lo scenario generale riordino del S.S.N. nuova “vision” della salute
aziendalizzazione dipartimentalizzazione Riassetto dei ruoli e delle funzioni (formazione) Nuovi profili di supporto Nuovi sistemi di integrazione Cavaliere Bruno

3 Attori del processo il cittadino/utente La struttura organizzativa
il professionista Cavaliere Bruno

4 Il cittadino/utente Essere al centro del processo assistenziale ( personalizzazione delle cure ) essere ascoltato ( bisogni espressi ) partecipare attivamente alle cure assistenziali ( le selfcares ) Cavaliere Bruno

5 La struttura contenimento della spesa ( economie di scala - cultura dei costi) definizione delle linee di attività (la produzione ) sviluppo della produttività ( rapporto tra efficienza ed efficacia ) accreditamento e certificazione ( qualità ) Cavaliere Bruno

6 Il professionista Promuovere la personalizzazione delle cure
Documentare gli interventi Definire standard qualitativi Lavorare su risultati verificabili Sviluppare la qualità percepita Cavaliere Bruno

7 NORME DI RIFERIMENTO L. n. 833/78; L. n. 412/91; D.Lgs. N. 502/92; L. n. 549/95; D.Lgs. N. 229/99. DPR N. 128/69; L. n. 148/75; D.M ; DPR n. 595/85; D.M ; Cavaliere Bruno

8 La Regione disciplina:
L’articolazione del territorio regionale in unità sanitarie locali, le quali assicurano l’assistenza sanitaria collettiva in ambienti di lavoro, l’assistenza distrettuale e l’assistenza ospedaliera. Le unità sanitarie locali si costituiscono aziende con personalità giuridica pubblica e autonomia imprenditoriale, la loro organizzazione e funzionamento sono disciplinati con atto aziendale di diritto privato. La legge regionale istituisce e disciplina la Conferenza permanente per la programmazione sanitaria e socio sanitaria regionale assicurandone il raccordo o l’inserimento nell’organismo rappresentativo delle autonomie locali ove istituito. Fanno parte della conferenza: il sindaco del comune ( quando l’ASL coincide con il Comune), il presidente della conferenza dei sindaci, i rappresentanti delle associazioni regionali delle autonomie locali. Cavaliere Bruno

9 Autonomia aziendale e rapporti con la Regione
L’azienda esercita: - gli obiettivi di salute definiti dalla Regione; - la definizione dei rapporti con le autonomie locali che esprimono i bisogni socio sanitari dei cittadini, nonché i rapporti diretti con l’utenza; - la qualificazione delle proprie strutture, dei professionisti e dei processi di erogazione. Alle aziende è riconosciuta l’autonomia di scegliere le modalità organizzative più idonee secondo criteri di efficienza, efficacia, qualità, appropriatezza ed economicità. Cavaliere Bruno

10 STRUTTURA ORGANIZZATIVA
Cavaliere Bruno

11 Direttore Generale Nominato dalla Regione tra gli iscritti nell’apposito elenco presso il Ministero della Sanità fra i requisiti necessari, vi sono laurea, non necessariamente in Medicina e Chirurgia, e qualifica di direzione tecnica o amministrativa. Detiene i poteri di gestione e rappresentanza dell’ASL. I suoi compiti sono : verificare che sia rispettata la corretta ed economica gestione delle risorse assegnate, accertarsi dell’imparzialità e del buon andamento dell’azione amministrativa. Cavaliere Bruno

12 Direttore Generale Direttore Generale: sono proprie le attività di controllo e governo, delegabili quelle di gestione. Competenze: - nomina DS e DA (D.Soc); - adozione piano di organizzazione; - adozione regolamenti interni per gli organi collegiali; - adozione dotazione organica; - adozione bilancio economico annuale e pluriennale; - adozione atti programmatici. Cavaliere Bruno

13 Dirige ed organizza il consiglio dei Sanitari.
Direttore Sanitario Nominato dal Direttore Generale dell’ASL, deve essere medico abilitato, con esperienza di direzione tecnico-sanitario. Sovrintende ai fini igienico-organizzativi dei servizi sanitari ed è consulente tecnico nel campo medico del Direttore Generale, con l’obbligo di fornire parere sugli atti di competenza. Dirige ed organizza il consiglio dei Sanitari. Cavaliere Bruno

14 Direttore Sanitario - dirige a livello strategico i servizi sanitari ai fini tecnico – organizzativi ed igienico sanitari; - svolge attività di indirizzo, coordinamento e supporto nei confronti dei responsabili dei servizi sanitari. Direttore amministrativo: Dirige a livello strategico i servizi amministrativi ai fini tecnico – organizzativi; svolge attività di indirizzo, coordinamento e supporto nei confronti dei responsabili amministrativi; firma i documenti contabili; verbalizza le delibere adottate dal DG. Collegio di Direzione Comitato Etico Indipendente. Cavaliere Bruno

15 Direttore Amministrativo
Nominato dal Direttore Generale dell’Asl, in collaborazione del Direttore Sanitario, il consiglio dei Sanitari, ed il coordinatore dei servizi sociali (là dove esiste), coadiuva il Direttore Generale. Laureato in discipline giuridiche o economiche ha funzione di dirigere i servizi amministrativi dell’ASL e di fornire parere obbligatorio sugli atti relativi alle materie di competenza al Direttore Generale. Cavaliere Bruno

16 Staff del vertice strategico
Ufficio Qualità Controllo di gestione ufficio Drg Ufficio per le relazioni esterne Formazione permanente Sistema informativo aziendale Uffico relazioni sindacali Cavaliere Bruno

17 Relazioni dell’Azienda con l’esterno
L’informazione e la comunicazione istituzionale; La carta dei servizi; Gli uffici di pubblica tutela; Gli uffici relazioni con il pubblico; Le relazioni con le organizzazioni di volontariato; Rapporti con le autonomie locali. Cavaliere Bruno

18 PROCESSO DI DECENTRAMENTO
IL DIPARTIMENTO Cavaliere Bruno

19 IL DIPARTIMENTO Il dipartimento è costituito da unità operative omogenee, affini o complementari, che perseguono comuni finalità e sono quindi tra di loro interdipendenti, pur mantenendo la propria autonomia e responsabilità professionale. Le UU.OO. Costituenti il dipartimento sono aggregate in una specifica tipologia organizzativa e gestionale volta a dare risposte unitarie, tempestive, razionali e complete rispetto ai compiti assegnati, e a tal fine adottano regole condivise di comportamento assistenziale, didattico, di ricerca, etico, medico-legale ed economico. Cavaliere Bruno

20 OBIETTIVI Convergenza di competenze e di esperienze scientifiche, tecniche ed assistenziali; Incremento della ricerca e collegamento tra didattica ed assistenza; Miglioramento delle tecniche sanitarie a livello interdisciplinare; Aggiornamento e perfezionamento professionale degli operatori sanitari; Superamento delle disfunzioni che determinano tempi lunghi o inutili di degenza; Umanizzazione dei rapporti con gli utenti; Corresponsabilizzazione di tutti gli operatori sanitari sul piano professionale; Collegamenti tra le competenze ospedaliere e quelle territoriali. Cavaliere Bruno

21 Gradualità ed intensità delle cure e del tipo di intervento;
CRITERI DI AGGREGAZIONE (D.M ) Gradualità ed intensità delle cure e del tipo di intervento; Settori nosologici o gruppi di età; Settori specialistici, d’organo e di apparato; Misti (Ospedale-territorio). Cavaliere Bruno

22 ORGANISMI COSTITUTIVI
Capo dipartimento (Identificato in un direttore di struttura complessa nominato dal Direttore generale su proposta del Collegio di direzione o dei direttori di U.O.); Comitato di dipartimento (formato dai responsabili delle strutture complesse, dai responsabili delle UU.OO. semplici e da un rappr. del personale non dirigente ). Cavaliere Bruno

23 FUNZIONI DEL CAPO DIPARTIMENTO
Assicura il raggiungimento delle finalità del dipartimento individuate dal regolamento; Coordina l’attività delle Unità Operative che costituiscono il dipartimento; Assicura il rispetto delle risorse finanziarie assegnate in sede di definizione del budget. Cavaliere Bruno

24 FUNZIONI DEL COMITATO DI DIPARTIMENTO
Esprime parere consultivo su: Utilizzazione ottimale ed integrata degli spazi assistenziali e delle apparecchiature; Studio, applicazione e verifica di linee-guida per conferire omogeneità alle procedure organizzative Applicazione di sistemi informatici per la gestione dei dati all’interno del dipartimento; Gestione del budget assegnato e verifica della qualità; Utilizzo integrato del personale inf.co anche con sistemi di rotazione dello stesso al fine di raggiungere una razionale distribuzione del personale stesso e la necessaria omogeneità assistenziale. Organizzazione della didattica e dell’aggiornamento. Cavaliere Bruno

25 MODELLO DI STRUTTURA DIPARTIMENTALE
U.O. Cardiol. UTIC Amb. Emodin. U.O. Cardio chirurgia U.O. Riabil. Cardiol. outcome input processo processo input outcome processo input outcome Cavaliere Bruno

26 STRUTTURA FUNZIONALE DEL DIPARTIMENTO
Mobilità interna correlata ai carichi di lavoro; Livelli Minimi Assistenziali e I.C.A.; Equipes Multidisciplinari Processi operativi; Linee-guida, procedure, Protocolli, profili di cura Indicatori e standard Cavaliere Bruno

27 ELEMENTI CHE CONCORRONO ORGANIZZATIVA DEL DIPARTIMENTO
ALLA CONFIGURAZIONE ORGANIZZATIVA DEL DIPARTIMENTO Mobilità interna correlata alla distribuzione dei carichi di lavoro; Processi operativi; Linee-guida; Prestazioni; Protocolli, procedure e/o profili di cura; Standard di processo; Equipes multidisciplinari Cavaliere Bruno

28 QUADRO DI RIFERIMENTO CONCETTUALE REGOLAMENTO AZIENDALE
ORGANIZZAZIONE DIPARTIMENTALE DISCIPLINE INF. TEC. OST.RIAB. PROCESSI OPERATIVI PRESTAZIONI Cavaliere Bruno

29 Tendenze organizzative
Processi produttivi/prodotti e strutture organizzative I processi sono trasversali alle strutture Cavaliere Bruno

30 Il processo produttivo sanitario
INPUT PROCESSI OUT PUT OUT COME Personale Farmaci Beni e Servizi Attrezzature …… Ricoveri/DRG Prestazioni ambulatoriali Esami Laboratorio PDT …. Outcome Esiti salute del paziente qualità della vita benessere Sanitari finali Di supporto sanitari Di supporto non sanitari Cavaliere Bruno

31 di supporto non sanitari
PROCESSI Tipologie di attività sanitarie (drg) Sanitarie finali di supporto sanitari __Allergologia __Angiologia __Cardiochirurgia __Cardiologia __Chirurgia generale __Chirurgia maxillo-facciale __Chirurgia pediatrica __Chirurgia plastica __Chirurgia toracica __Chirurgia vascolare __Ematologia immunoematologia __Mal. Endocrine, del ricambio e della nutrizione, diabetologia __Immunologia __Geriatria __Mal.infettive e tropicali __Medicina del lavoro __Medicina generale __Unità spinale __Nefrologia __Neurochirurgia __Nido, neonati sani __Neurologia __Neuropsichiatria infantile __Oculistica __Odontoiatria e stomatologia __Ortopedia e traumatologia __Ostetricia e ginecologia __Otorinolaringoiatria, audiologia __Pediatria __Psichiatria __Urologia di supporto non sanitari __Grandi ustionati __Nefrologia __Dermatologia, dermosifilopatia __Recupero e riabilitazione funzionale __Gastroenterologia __Lungodegenti __Medicina nucleare __Patologia neonatale, neonatologia __ Oncologia __Pneumologia,tisiologia e fisiopatologia respiratoria __Reumatologia __Terapia intensiva neonatale __Urologia Pediatrica Cavaliere Bruno

32 di supporto non sanitari
PROCESSI Sanitarie finali Tipologie di servizi diagnostico-terapeutici di supporto sanitari di supporto non sanitari __Anatomia ed istologia patologica __Centro trasfusionale __Dermatologia __Dialisi __Emodinamica __Endocrinologia __Fisiopatologia della riproduzione umana __Gastroenterologia ed endoscopia digestiva __Laboratorio di analisi __Laboratorio di immunoematologia __Medicina del lavoro __Medicina legale __Medicina nucleare __Neuropsichiatria infantile __Neurofisiopatologia __Odontoiatria e stomatologia __Pneumologia __Pronto Soccorso __Radiologia __Radioterapia __Servizio di recupero e rieducazione funzionale __ Servizio cardiologico Cavaliere Bruno

33 di supporto non sanitari
PROCESSI Sanitarie finali Tipologie di servizi di supporto sanitari di supporto sanitari di supporto non sanitari __Sale operatorie __Servizio dietistico __Servzio necroscopico __Sterilizzazione __Unità coronarica __Altre degenze intensive di supporto __Unità interdivisionali di Day Hospital/Day Surgery __Altri servizi di supporto sanitari __Servizio di anestesia __Centro prelievi __Degenze interdivisionali __Disinfezione __Farmacia __Fisica sanitaria __Poliambulatorio ospedaliero __Pre-ricovero __Rianimazione e terapia intensiva Cavaliere Bruno

34 di supporto non sanitari
PROCESSI Sanitarie finali di supporto sanitari Tipologie di servizi alberghieri di supporto non sanitari __Pulizie __Raccolta rifiuti __Trasporto pazienti __Altri servizi alberghieri __Accettazione ricoveri __Centrale termica __Centrale elettrica __Centralino e telefono __Cucina e mensa __CUP e cassa __Lavanderia e guardaroba Cavaliere Bruno

35 di supporto non sanitari
PROCESSI Sanitarie finali Servizi generali Tipologie di servizi generali di presidio/ di azienda di supporto sanitari di supporto non sanitari __Affari generali e legali __Assistenza religiosa __Biblioteca __Centro elaborazione dati __Controllo di gestione __Convitto personale __Costi comuni di presidio __Costi comuni aziendali __Direzione amministrativa __Direzione generale __Direzione sanitaria __Gestione del personale __Lunghe assenze del personale __Magazzino tecnico-economale __Manutenzioni __Pool centrale di sostituzione __Portineria e vigilanza __Provveditorato-economato __Ragioneria __Scuole professionali __Servizio cartelle cliniche __Ufficio infermieristico __Ufficio tecnico __ Altri servizi generali Cavaliere Bruno

36 in questo contesto come si inseriscono le professioni sanitarie ?
Cavaliere Bruno

37 Le lauree universitarie
DM 509/1999 Regolamento recante norme concernenti l’autonomia didattica degli atenei Decreto 2 aprile 2001 Determinazione delle classi delle lauree universitarie delle professioni sanitarie Determinazione delle classi delle lauree specialistiche universitarie delle professioni sanitarie Cavaliere Bruno

38 DIPLOMA DI SCUOLA MEDIA SUPERIORE
LAUREA MASTER I°LIVELLO crediti 60 crediti “SPECIALIZZAZIONE” LAUREA SPECIALISTICA MASTER II° LIVELLO crediti 60 crediti “SPECIALIZZAZIONE” DOTTORATO DI RICERCA 180 crediti Cavaliere Bruno Decreto 509/99

39 D.L. 12 novembre 2001, n. 402 “Disposizioni urgenti in materia di personale sanitario” convertito con la legge 8 gennaio 2002, n. 1 I diplomi, conseguiti in base alla normativa vigente, dagli appartenenti alle professioni sanitarie….., sono validi ai fini dell’accesso ai corsi di laurea specialistica, ai master e agli altri corsi di formazione post base di cui al DM 509/1999, attivati dalle università Cavaliere Bruno

40 D.L. 12 novembre 2001, n. 402 “Disposizioni urgenti in materia di personale sanitario” convertito con la legge 8 gennaio 2002, n. 1 Il conseguimento del master di primo livello di tipo specialistico in scienze infermieristiche e delle professioni sanitarie organizzato dalle università…., costituisce titolo valutabile ai fini della carriera Cavaliere Bruno

41 Le classi di laurea 1) Classe delle lauree in professioni sanitarie infermieristiche e professione sanitaria ostetrica 2) Classe delle lauree in professioni della riabilitazione 3) Classe delle lauree in professioni sanitarie tecniche 4) Classe delle lauree in professioni sanitarie della prevenzione Cavaliere Bruno

42 Infermiere pediatrico Ostetrica/o
Classe delle lauree in professioni sanitarie infermieristiche e professione sanitaria ostetrica Infermiere Infermiere pediatrico Ostetrica/o Cavaliere Bruno

43 Classe delle lauree in professioni della riabilitazione
Podologo Fisioterapista Logopedista Ortottista – Assistente di oftalmologia Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva Tecnico della riabilitazione psichiatrica Terapista occupazionale Educatore professionale Cavaliere Bruno

44 Classe delle lauree in professioni sanitarie tecniche
Area tecnico diagnostica Tecnico audiometrista Tecnico sanitario di laboratorio biomedico Tecnico sanitario di radiologia medica Tecnico di neurofisiopatologia Cavaliere Bruno

45 Classe delle lauree in professioni sanitarie tecniche
Area tecnico assistenziale Tecnico ortopedico Tecnico audioprotesista Tecnico della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare Igienista dentale Dietista Cavaliere Bruno

46 Classe di laurea delle professioni della prevenzione
Tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro Assistente sanitario Cavaliere Bruno

47 Declaratorie CCNL 1999 Ex C Appartengono a questa categoria i lavoratori che………. (hanno) eventuale coordinamento e controllo di altri operatori con assunzione di responsabilità D Svolge le attività attinenti alla sua competenza professionale specifica nell’ambito di U.O. semplici, all’interno delle quali coordina anche l’attività del personale addetto Cavaliere Bruno

48 L’operatore socio sanitario
Provvedimento 22 febbraio 2001 della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano Gazzetta Ufficiale S.O. 19 aprile 2001 Cavaliere Bruno

49 Le figure sociali di supporto
Adest AAB OSA OAA Adb ASA ADA Cavaliere Bruno

50 I nuovi ambiti di operatività Attività assistenziali varie
Aiuta per la corretta assunzione di farmaci prescritti e per il corretto utilizzo di apparecchi medicali di semplice uso Aiuta nella preparazione delle prestazioni sanitarie Osserva, riconosce e riferisce alcuni dei più comuni sintomi di allarme che l’utente può presentare (pallore, sudorazione, ecc.) Cavaliere Bruno

51 I nuovi ambiti di operatività Attività assistenziali varie
Attua interventi di primo soccorso Effettua piccole medicazioni o cambio delle stesse (ed effettua iniezioni intramuscolari) Controlla e assiste la somministrazione delle diete Collabora ed educa al movimento Cavaliere Bruno

52 Il futuro degli operatori di supporto
Verso gli OSS specializzati Cavaliere Bruno

53 D.L. 12 novembre 2001, n. 402 “Disposizioni urgenti in materia di personale sanitario” convertito con la legge 8 gennaio 2002, n. 1 Art. 1, comma 8 …….la formazione complementare in assistenza sanitaria che consente a detto operatore di collaborare con l’infermiere o con l’ostetrica e di svolgere (autonomamente) alcune attività assistenziali in base all’organizzazione dell’unità funzionale di appartenenza e conformemente alle direttive del responsabile dell’assistenza infermieristica od ostetrica o sotto la sua supervisione Cavaliere Bruno

54 L’OSS specializzato (bozza del Ministero della salute)
L’OSS specializzato……conformemente alle direttive del responsabile dell’assistenza infermieristica o ostetrica e sotto la loro supervisione è in grado di eseguire: Cavaliere Bruno

55 L’OSS specializzato (bozza del Ministero della salute)
La somministrazione, per via naturale, della terapia prescritta L’esecuzione della terapia intramuscolare e sottocutanea su specifica pianificazione infermieristica Esecuzione clisteri Il rilevamento e l’annotazione di alcuni parametri vitali Cavaliere Bruno

56 L’OSS specializzato (bozza del Ministero della salute)
Medicazioni semplici e bendaggi Esecuzione clisteri Mobilizzazione dei pazienti non autosufficienti per la prevenzione di decubiti ed alterazione cutanea La respirazione artificiale, il massaggio cardiaco esterno Cavaliere Bruno

57 L’OSS specializzato (bozza del Ministero della salute)
La cura, il lavaggio e la preparazione del materiale per la sterilizzazione L’attuazione e il mantenimento dell’igiene per la persona La pulizia, disinfezione e sterilizzazione delle apparecchiature, delle attrezzature sanitarie e dei dispositivi medici La raccolta e stoccaggio dei rifiuti differenziati Cavaliere Bruno

58 L’OSS specializzato (bozza del Ministero della salute)
Il trasporto del materiale biologico ai fini diagnostici La somministrazione dei pasti e delle diete Cavaliere Bruno

59 ECM educazione continua in medicina
Sistema di aggiornamento obbligatorio 150 crediti nel triennio Ogni corso ha un suo “punteggio” Ogni corso deve essere accreditato Sanzioni in caso di non raggiungimento dei centocinquanta punti nel triennio Cavaliere Bruno

60 Le riforme dell’esercizio professionale
Legge 26 febbraio 1999, n. 42 Disposizioni in materia di professioni sanitarie Legge 10 agosto 2000, n. 251 Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione della prevenzione nonché della professione ostetrica Cavaliere Bruno

61 Limite: atto medico Legge 42/1999 Profilo professionale
Formazione ricevuta Codice deontologico Limite: atto medico Cavaliere Bruno

62 Confronto tra le varie professioni
Infermieri e ostetriche agiscono con “autonomia professionale” Le professioni della riabilitazione con “titolarità e autonomia professionale” Le professioni tecnico-sanitarie agiscono con “autonomia professionale” Le professioni della prevenzione agiscono con “autonomia tecnico-professionale” Cavaliere Bruno

63 L’autonomia dal medico
Il problema della prescrizione Cavaliere Bruno

64 La prescrizione medica e le professioni sanitarie del comparto
Il dietista “elabora, formula e attua le diete prescritte dal medico” Il podologo, “su prescrizione medica, previene e svolge la medicazione delle ulcerazioni…..” L’igienista dentale agisce su “indicazione degli odontoiatri e dei medici chirurghi legittimati all’esercizio dell’odontoiatria” Cavaliere Bruno

65 La prescrizione medica e le professioni sanitarie del comparto
Il tecnico sanitario di radiologia medica è abilitato a svolgere “su prescrizione medica tutti gli interventi che richiedono l’uso di sorgenti di radiazioni ionizzanti….” Il fisioterapista, il terapista occupazionale e il logopedista agiscono “in riferimento alla diagnosi e alla prescrizioni del medico” Cavaliere Bruno

66 La prescrizione medica e le professioni sanitarie del comparto
Il tecnico sanitario di laboratorio biomedico “svolge con autonomia professionale la propria prestazione lavorativa in diretta collaborazione con il personale laureato….” L’ostetrica “è in grado di individuare le situazioni potenzialmente patologiche che richiedono l’intervento medico” L’infermiere “garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico terapeutiche” Cavaliere Bruno

67 Legge 251/00 Quale dirigente? Cavaliere Bruno

68 Tipologia dei dirigenti attuali
Dirigente Dirigente con cinque anni di attività Dirigente con incarico di struttura semplice Dirigente con incarico di struttura complessa Direttore di dipartimento Cavaliere Bruno

69 La dirigenza medica Art. 15 d.lgs 502/1992
“L’attività dei dirigenti sanitari è caratterizzata, nello svolgimento delle proprie mansioni e funzioni, dall’autonomia tecnico-professionale…..(che) si esercita nel rispetto della collaborazione multiprofessionale, nell’ambito di indirizzi operativi e programmi di attività promossi, valutati e verificati a livello dipartimentale….” Cavaliere Bruno

70 La dirigenza medica Art. 15 d.lgs 502/1992
“Ai dirigenti con incarico di struttura complessa sono attribuite, oltre a quelle derivanti dalle specifiche competenze professionali, funzioni di direzione e organizzazione della struttura, da attuarsi….anche mediante direttive a tutto il personale operante nella stessa e l’adozione di relative decisioni……” Cavaliere Bruno

71 La dirigenza medica Art. 17 bis dipartimenti
“Il direttore di dipartimento rimane titolare della struttura complessa cui è preposto…..(e ha) responsabilità professionale in materia clinico-organizzativa e…di tipo gestionale” Cavaliere Bruno

72 La Dirigenza delle professioni sanitarie
Ruoli e funzioni Cavaliere Bruno

73 Il dipartimento ; Servizio; Unità Operativa
Funzioni principali: Responsabili del processo di cura Identificazione delle priorità Definizione degli indicatori Identificazione delle competenze Monitoraggio dei risultati Diffusione delle evidenze scientifiche Cavaliere Bruno

74 Struttura del Servizio ( il come )
Gli Infermieri, Tecnici, Ostetriche, Fisioterapisti… Cavaliere Bruno

75 Relazioni e competenze ( in che modo )
Direzione di Progetto Formazione Ricerca Sviluppo Standard Protocolli Cavaliere Bruno

76 Cambia il ruolo del coordinatore
Lavora per obiettivi Sviluppa la motivazione Applica processi, metodi Impiega strumenti condivisi e oggettivi Cavaliere Bruno

77 Modello delle Competenze
Fabbisogni organizzativi: (Macrostruttura) processi; logiche di efficienze ed efficacia; tecnologia; logistica; coerenza Fabbisogni individuali: (Persone) Motivazioni: identità: stabilità; sviluppo Cavaliere Bruno

78 Modello delle Competenze
Fabbisogni individuali: identità: chiarezza di chi sono e cosa faccio “regole del gioco”; definizione degli spazi propri = Funzioni chiare Cavaliere Bruno

79 Modello delle Competenze
Fabbisogni individuali: Stabilità: è una esigenza delle persone nel tempo (medio e lungo periodo) come si manifestano (traducono) le nuove regole della struttura e le capacità di crescita Cavaliere Bruno

80 Modello delle Competenze
Fabbisogni individuali: Sviluppo: Sviluppo professionale ovvero le conoscenze necessarie e le capacità di attuarle Cavaliere Bruno

81 Modello delle Competenze
COMPETENZE = CONOSCENZE & CAPACITA’ ( Q.I. & Q.E.) Cavaliere Bruno

82 Modello delle Competenze
Contenuto del Lavoro/Incarico Finalità / obiettivi Attività/ prestazioni Responsabilità Chi Valuta Chi è valutato Contesto (ambiente in cui deve inserirsi ed agire) Cavaliere Bruno

83 Modello delle Competenze
Posizione / ruolo Che cosa accadrebbe se non ci fosse? Elementi / parametri di efficacia ed efficienza Elementi di integrazione I dati gestiti Le relazioni Cavaliere Bruno

84 Le parti fondamentali dell’organizzazione
Nucleo operativo Vertice strategico Linea intermedia Tecnostruttura Staff Collaboraz.ne professionalizzaz. Standardizzaz. accentramento Fonte: Mintzberg H. (1985) La progettazione dell’organizzazione aziendale, Il Mulino, Bologna. Cavaliere Bruno

85 Burocrazia professionale
Il professionista Burocrazia professionale Standardizzazione delle capacità nucleo operativo specializzazione orizzontale della mansione Cavaliere Bruno

86 Il professionista Il coordinamento delle attività sia esse pubbliche che private, di gruppi e/o di singoli professionisti, viene raggiunto attraverso <<standard>> che predeterminano ciò che deve essere fatto Gli standard, in questo caso, si formano all’esterno dell’organizzazione… Tuttavia, per quanto le conoscenze e le capacità possano essere standardizzate, la loro complessità fa sì che la loro applicazione comporti una discrezionalità considerevole .. … è richiesta molta capacità di valutazione e giudizi Cavaliere Bruno

87 Il professionista Gli standard, in questo caso, si formano all’esterno dell’organizzazione… Tuttavia, per quanto le conoscenze e le capacità possano essere standardizzate, la loro complessità fa sì che la loro applicazione comporti una discrezionalità considerevole .. … è richiesta molta capacità di valutazione e giudizi Cavaliere Bruno

88 Il potere della competenza
Il professionista Di conseguenza, questo tipo di organizzazione pone l’accento sull’autorità di natura professionale Il potere della competenza Cavaliere Bruno

89 Il professionista Finché il processo di standardizzazione opera in modo efficace, questa indipendenza è possibile ma tale processo non è mai così perfetto da impedire che alcuni clienti cadano negli interstizi di due programmi standard Cavaliere Bruno

90 Il professionista Una tale discrezionalità forse è appropriata per i professionisti che siano competenti e coscienziosi ma, sfortunatamente, non tutti lo sono e per la burocrazia professionale non è facile risolvere problemi derivanti da professionisti che sono incompetenti o poco coscienziosi. Cavaliere Bruno

91 La valutazione degli output non è facilmente quantificata e misurata
Il professionista La valutazione degli output non è facilmente quantificata e misurata sono riscontrabili dei problemi di coordinamento (la standardizzazione non è sufficiente) difficilmente i vincoli di risorsa finita (aziendali) coincidono con gli standard professionali Cavaliere Bruno

92 La valutazione delle prestazioni individuali
La valutazione per obiettivi non si esaurisce con atti isolati, essa è un ciclo costituito da una metodologia di lavoro che si sviluppa secondo precise fasi . Qui di seguito viene proposto uno metodo costituito da sette fasi. Cavaliere Bruno

93 La valutazione delle prestazioni individuali
fissazione degli obiettivi; impostazione dei piani di lavoro; scelta dei criteri per la valutazione dei risultati; .revisione periodica del lavoro compiuto ; .esame finale dei risultati, .decisione sugli obiettivi non realizzati in tutto o in parte, abbandono, rinvio ad un ciclo successivo; .inizio del nuovo ciclo ; Cavaliere Bruno

94 La valutazione delle prestazioni individuali
" Un piano di lavoro è una serie di azioni che vanno intraprese al fine di realizzare i risultati richiesti per il raggiungimento degli obiettivi. Esso descrive i compiti da svolgere, le risorse necessarie, i criteri di misurazione, il periodo di tempo interessato. Un piano di lavoro comprende cioè: Cavaliere Bruno

95 La valutazione delle prestazioni individuali
Un piano di lavoro comprende cioè: .definizione dei compiti, o fasi del lavoro; .determinazione delle alternative possibili; .valutazione delle risorse necessarie; .scelta dei criteri di misura; .determinazione del tempo .comunicazioni agli interessati; .coordinamento con gli altri piani. Cavaliere Bruno

96 La scelta di accurati sistemi di misura costituisce un elemento chiave dell'intero processo.
"In effetti se il professionista interessato dispone di misure chiare, specifiche ed obiettive, sa in qualsiasi momento come va il suo lavoro e come sarebbe giudicato. Egli può quindi orientare i suoi sforzi verso gli obiettivi e le aree in cui sussiste una maggiore esigenza di miglioramento. Ciò accresce la sua motivazione, in quanto lo rende libero nella scelta, e gli permette di sapere se il prodotto del suo lavoro è accettabile e valido Cavaliere Bruno

97 Il professionista non accetta di buon grado la valutazione
Per evitare questi effetti e per stimolare la creazione di sistemi di misura attendibili bisogna : .negoziare degli standard, ossia stabilire, di comune accordo, la fissazione preventiva e condivisa dei criteri di misura; .i criteri devono essere considerati come preziosi segnali di allarme; . i criteri di misura vanno utilizzati come strumenti indicatori di problemi, anziché limitati al solo controllo dell'avanzamento rispetto all'obiettivo; .i criteri di misura vanno considerati come strumenti che forniscono informazioni, non sono strumenti per accertare il successo o l'insuccesso di un operatore; Cavaliere Bruno

98 La valutazione permanente della prestazione individuale
Deve basarsi su strumenti condivisi orientata all’impiego di scale lineari descrittive contestualizzati attraverso sistemi di PESI Cavaliere Bruno

99 La valutazione individuale può fornirci elementi utili per migliorare lo standard minimo, migliorare la performance individuale e identificare i reali talenti o i possibili margini di miglioramento da percorrere Cavaliere Bruno

100 valutazione del personale
Strumenti D. lgs 502 Art. 10 controllo di qualità Art. 15 dirigenza del ruolo sanitario Art. 16 quater incentivazione della formazione continua Cavaliere Bruno

101 valutazione del personale
CCNL Art. 14 criteri di progressione economica orizzontale Art. 35 valutazione della performance  una valutazione corretta migliora la performance individuale …. Cavaliere Bruno

102 La valutazione del potenziale
La valutazione del potenziale comporta, a differenza di quella sulla prestazione individuale, un giudizio: .sulle capacità e possibilità di progredire oltre al livello attuale; .sulle attitudini, ambizioni e aspirazioni dell'interessato .sulle mansioni e settori di livello equivalente o superiore, verso cui presenta maggiori attitudini e capacità; .sulle competenze formative acquisite .sul grado di maturazione, esperienza e capacità Cavaliere Bruno

103 quell'individuo ha le capacità potenziali per una precisa mansione.
La valutazione del potenziale non deve consentire di valutare se l'individuo ha un potenziale per la promozione quell'individuo ha le capacità potenziali per una precisa mansione. Quella che in quel momento serve. Cavaliere Bruno

104 Possiamo identificare quattro fasi distinte di questo processo, non necessariamente nell'ordine in cui vengono indicate : .analisi delle future esigenze dell'azienda in termini organizzativi e quindi di personale; .analisi della qualità delle risorse umane attualmente esistenti; .accertamento degli interessi, delle ambizioni, aspirazioni, preferenze di ciascun individuo interessato; .espressione del giudizio sul valore potenziale del dipendente. Cavaliere Bruno

105 La valutazione del potenziale è uno strumento di fondamentale importanza per lo sviluppo di una buona politica delle risorse umane sia in termini di efficacia che di efficienza e quindi orientata alla scoperta dei "talenti" interni o esterni all'azienda rispetto a una precisa funzione da ricoprire. Cavaliere Bruno

106 Obiettivi e motivazioni
Processo per determinare specifici livelli di prestazione che le persone dovrebbero raggiungere Cavaliere Bruno

107 Obiettivi, motivazioni e prestazioni
Gli obiettivi assegnati influenzano la convinzione delle persone rispetto alla loro capacità di realizzare un compito specifico e di conseguire obiettivi personali Obiettivo  prestazione Cavaliere Bruno

108 … Un obiettivo si può definire tale Quando è S. M. A. R. T.
S.: specifico M.:misurabile A.: Attuabile R.: realizzabile – realistico – orientato a un risultato T.: Tempo limitato /definito - durata Cavaliere Bruno

109 Accrescere la motivazione
Allargamento e arricchimento delle attività/funzioni + responsabilità - compiti - responsabilità + compiti 1 2 1 2 3 4 Cavaliere Bruno

110 Insieme di PROCEDURE per il trattamento di dati e informazioni
Oggetto; scopo; campo di applicazione; documenti di riferimento; definizioni e sigle (facoltativo) ; descrizione dell’attività; responsabilità; accessibilità; modalità operative; parametri di controllo; allegati (facoltativo) Cosa ; Come; Quando; Chi; Con chi Cavaliere Bruno

111 Matrice dei processi (matrice di responsabilità)
coord Med Tec. Inf note Attività R C I Attività uno Attività due Attività tre Matrice: R=responsabile C=coinvolto I=Informato Cavaliere Bruno

112 Prestazione (risultato )
L’aspettativa… Sforzo (sacrificio ) Prestazione (risultato ) Ricompensa ( utilità ) Cavaliere Bruno

113 Incentivi e riconoscimenti
Chi vuole motivare gli altri non deve dimenticare di riconoscere e premiare i risultati raggiunti Segni di stima e apprezzamento sono il carburante che consente al motore della motivazione di procedere Cavaliere Bruno

114 PROGRAMMI D’INCENTIVAZIONE
LE CINQUE REGOLE D’ORO Ogni partecipante deve avere la possibilità di vincere La durata della gara va stabilita con cura Dovrà essere deciso con esattezza a che cosa mira il programma d’incentivazione I premi dovranno essere costituiti possibilmente da oggetti (non soldi) Dovrà essere ben chiaro a tutti come si svolgerà la competizione Cavaliere Bruno

115 Accrescere la motivazione
Agire sull’aspettativa rivedendo le proprie attese alzando il livello di sfida Agire sul valore Cercando di valorizzare le opportunità che ci sono nelle attività che mi vengono proposte Cavaliere Bruno

116 Incentivi e riconoscimenti
Chi vuole motivare gli altri non deve dimenticare di riconoscere e premiare i risultati raggiunti Segni di stima e apprezzamento sono il carburante che consente al motore della motivazione di procedere Cavaliere Bruno

117 Lavoro di gruppo La partecipazione ad un gruppo, il sentirsi uniti da uno scopo comune, la possibilità di condividere attese e speranze accresce la motivazione Nei gruppi di lavoro è decisivo il clima che si respira e lo spirito di intesa che si forma Cavaliere Bruno

118 Aspetti chiave della motivazione
Bisogni Soddisfazione Obiettivi Prestazioni Ricompense Equità Cavaliere Bruno

119 Teoria dell’equità confronto Input Risultati Tempo lavorato
Requisiti posseduti Risultati Retribuzione prestigio Cavaliere Bruno

120 STILE DI LEADERSHIP Partecipata Autoritaria Cavaliere Bruno

121 Con il termine "governo clinico", importato dall’anglosassone clinical governance, si intende più comunemente un programma di GESTIONE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’e dell’efficienza di un’attività medica*, generalmente operata a livello di Dipartimento di una Azienda ospedaliera * questo concetto oggi è superato Cavaliere Bruno

122 Il Governo clinico può essere definito “l’insieme di strumenti con i quali l’organizzazione assicura l’erogazione di assistenza sanitaria di alta qualità, responsabilizzando i professionisti sanitari sulla definizione, il mantenimento e il monitoraggio di livelli ottimali di assistenza.” Cavaliere Bruno

123 Il governo clinico è un quadro generale in cui le organizzazione del Servizio Sanitario si rendono responsabili del continuo miglioramento della qualità dei loro servizi e della salvaguardia di alti standard di cura, creando un ambito in cui possa fiorire l’eccellenza delle attività cliniche Cavaliere Bruno

124 Il governo clinico è un mezzo con cui le organizzazioni assicurano la fornitura di attività cliniche di qualità rendendo gli individui responsabili di stabilire, mantenere e monitorare gli standard di prestazione ( presa in carico ) Cavaliere Bruno

125 Il governo clinico è un esercizio continuo di miglioramento continuo dei servizi erogati; di salvaguardia di standard assistenziali da parte dei professionisti dell’organizzazione; di adozione di sistemi che garantiscano qualità e tendano all’eccellenza Cavaliere Bruno

126 Il programma di clinical governance non può prescindere da una sistematica azione di aggiornamento del personale in tutte le sue forme (lezioni accademiche, dimostrazioni pratiche e stage, formazione continua individuale, convegni nazionali ed internazionali delle specialità), da un sistematico sostegno della cultura della qualità, da incentivi che premino la partecipazione del personale ai programmi di miglioramento della qualità e che premino il conseguimento degli obiettivi prefissati Cavaliere Bruno

127 Elementi fondamentali del Governo Clinico
a) il monitoraggio dei processi assistenziali b) valutazione sistematica e continuativa dei risultati finali dell’assistenza prestata (esito) c) Impegno al miglioramento continuo della qualità tecnica dell’assistenza (responsabilità della perfomance). Cavaliere Bruno

128 E.C.M. AUDIT CLINICO RISK MANAGEMENT CLINICAL GOVERNANCE VISIONE CONDIVISA EFFICACIA ED EFFICIENZA RICERCA & SVILUPPO Cavaliere Bruno

129 Complessita dell’assistenza sanitaria La natura complessa dell’attività clinica e dell’assistenza sanitaria ad essa collegata impone una alta autonomia professionale Il fondamento della responsabilità consiste nella identificazione e nell’approvazione del ruolo assunto da parte di ciascun professionista Cavaliere Bruno

130 Identificazione delle responsabilità Un clinico è responsabile delle scelte diagnostiche e terapeutiche di alta qualità fornite al singolo paziente e di essere in grado in ogni momento di dimostrare l’eccellenza di tali scelte specificando e controllando le opportune prove scientifiche. Cavaliere Bruno

131 Identificazione delle responsabilità L’organizzazione sanitaria è responsabile di erogare prestazioni di alta qualità e essere in grado di dimostrarlo con la formulazione e il controllo delle caratteristiche del sistema di assistenza assicurare che i clinici possano adempiere alla propria responsabilità. Cavaliere Bruno

132 Metodi e strumenti del Governo Clinico
Processi di miglioramento della qualità come l’Audit clinico ( efficacia concreta delle prestazioni) Pratiche cliniche basate sull’evidenza, assicurandone la sistematica diffusione all’interno dell’organizzazione con l’ausilio di sistemi di integrazione organizzativa quali: linee guida e procedure; Programmi di gestione e riduzione del rischio clinico; Capacità di apprendere dall’esperienza Capacità di riconoscere con tempestività i problemi derivanti da scarse performance cliniche per prevenire eventuali pericoli per gli utenti Cavaliere Bruno

133 Metodi e strumenti del Governo Clinico
Capacità di apprendere dai reclami dei pazienti ; Programmi di aggiornamento e sviluppo professionale coerenti Con i principi del governo clinico Sistema di raccolta dei dati adeguati, affidabili e accurati per il monitoraggio della qualità; Sistema di raccolta dei dati adeguati, affidabili, accurati per la gestione Delle perfomance sanitarie Cavaliere Bruno

134 Documentare la prestazione
ciò che un professionista fa per adempiere a un dovere/contratto provato e dimostrato Forma di garanzia per l’utente Forma di tutela del professionista Cavaliere Bruno

135 Raggiungimento della performance di qualità dipende da:
Utilità Sacrificio Utilità: efficienza; risoluzione del problema Sacrificio: spesa; risorsa/tempo; cambiamento Cavaliere Bruno

136 Criteri Standard Indicatori
. Cavaliere Bruno

137 Criteri Per criterio si intende l’elemento tramite cui si esprime ciò che deve essere fatto o non fatto. A ciò è associabile il concetto di “norma”, intesa come una” regola assunta come norma di giudizio”.I criteri prendono quindi parte al processo di valutazione della qualità in quanto risultano essere il riferimento per confrontare la pratica clinica reale ed attesa Cosa valutare Cavaliere Bruno

138 Criteri Solitamente vengono individuate, per ogni criterio ,le persone a cui si applica il servizio e l’azione o il risultato di esso e bisogna riferirsi agli aspetti strutturali (le risorse date),di processo (ciò che si fa) di esito (ciò che si ottiene in relazione alla salute del paziente e alle sue aspettative) dell’assistenza sanitaria e ai diversi tipi di qualità. Inoltre, per essere definiti validi, i criteri devono soddisfare dei requisiti fondamentali,misurabili e verificabili direttamente. Essi sono: -pertinenza:giusta formulazione rispetto agli obiettivi -completezza:applicabili a tutti i casi -accuratezza:capacità di individuare le qualità carenti -credibilità:integrazione delle informazioni oggettive con l’esperienza degli operatori accettabilità:da parte degli operatori sanitari che le utilizzano -oggettività:restare fedeli alla realtà oggettiva dei fatti Cavaliere Bruno

139 Standard Sono il riferimento del criterio
Il termine standard viene, invece, spesso utilizzato per definire e quantificare la percentuale di esiti o azioni che dovrebbero soddisfare i criteri. I valori possono essere compresi tra lo 0 e il 100%,e sono importanti poiché si prevede sempre uno scostamento dalla pratica ideale adottata, tenendo quindi conto dei limiti del criterio scelto in relazione al suo grado di adattabilità a tutte le situazioni cliniche. . Lo standard diviene cosi’ un livello di qualità pertinente all’attività svolta, cioè un livello auspicabile . Sono il riferimento del criterio Cavaliere Bruno

140 Indicatori “L’indicatore di qualità rappresenta la misura quantitativa utilizzata per verificare la presenza di problemi o per confermare la qualità degli aspetti importanti della pratica clinica e non clinica. “Indicatore è una variabile che ci consente di descrivere fenomeni complessi e di prendere decisioni per ottenere o mantenere cambiamenti”[2]. [2] Focarile F.”indicatori di qualità nell’assistenza sanitaria”Centro Scientifico Editore,Torino-1998 . Cavaliere Bruno

141 Indicatori L’indicatore valuta l’efficacia della prestazione
numero di pazienti che riceve un determinato trattamento ___________________________________________________ numero di pazienti candidato al trattamento numero di pazienti che ottiene un determinato esito ________________________________________________ numero di pazienti a rischio per l’esito L’indicatore valuta l’efficacia della prestazione Cavaliere Bruno

142 Data-base adeguati servono a decidere
Documentazione ( dati ) Informazione Decisione Cavaliere Bruno

143 Caratteristiche delle Informazioni
Destinatario Modi Contenuto E Processo elaborativi Luoghi Fine Tempi Cavaliere Bruno

144 SISTEMA INFORMATIVO Patrimonio di dati e informazioni
Insieme di procedure per il trattamento di dati e informazioni Persone e strutture a supporto delle procedure Mezzi e strumenti utilizzati Cavaliere Bruno

145 Definire il mix di competenze, attività e presidi necessari rispetto alle prestazioni da erogare;
Cavaliere Bruno

146 Documentare la Complessità
Monitorare il bisogno potenziale di assistenza per singolo malato; Cavaliere Bruno

147 Comparare il bisogno potenziale di assistenza tra diverse strutture organizzative (aree omogenee);
Cavaliere Bruno

148 MODELLO DISCIPLINARE MODELLO PER COMPITI (EFFICIENTISTA)
(PRESA DI DECISIONI ASSUNZIONE DI RESPONSABILITA’ MODELLO TECNICO COMPLESSITA’ DELLA PRESTAZIONE ATTIVITA’ DELEGATA Cavaliere Bruno

149 MODELLO DISCIPLINARE Unità Professionale (postulati valori ….)
Competenza (standardizzazione delle capacità) Leadership Controllo dei processi Sistemi informativi adeguati Riposizionamento del ruolo nella società Cavaliere Bruno

150 Una definizione Il BPR è un approccio manageriale per la gestione del cambiamento organizzativo basato sulla logica per processi (definiti e costruiti sulla base dell’utente/cliente fruitore della prestazione) M. Hammer, J. Champy Cavaliere Bruno

151 Perché si (re)ingegnerizzano i processi
Perché finora l’azienda sanitaria è stata governata Con il razionamento delle risorse (controllo degli input) Con il controllo sugli output Ma senza reale conoscenza dei processi di trasformazione da cui dipende invece l’assorbimento delle risorse e la qualità del servizio Cavaliere Bruno

152 Perché si (re)ingegnerizza
Inadeguatezza degli strumenti di governo e gestione tradizionali: budget, sistemi di contabilità analitica per centro di costo In un’ottica complementare al razionamento degli input, al controllo sui risultati prodotti e sull’efficienza per UO, attuato tramite budget ed il controllo di gestione per centro di costo Oggi diventa fondamentale avere la conoscenza di quanto avviene durante i processi di trasformazione Cavaliere Bruno

153 Cosa si (re)ingegnerizza
L’azienda socio sanitaria basa il suo funzionamento soprattutto sui processi produttivi Considerati come un insieme di operazioni semplici e complesse con vari livelli di interdipendenza Che utilizzano risorse (input) per produrre output in grado di soddisfare efficacemente una domanda/bisogno di salute (outcomes). Cavaliere Bruno


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